venerdì 29 agosto 2014


UN RACCONTO PER L'ESTATE
RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO
(pag. 19)


Il tempo passava, il rumore e le distrazioni mi riuscivano sempre più penose. L’estate finì, e decisi di lasciare la cappella e riprendere la mia vita come un tempo. Andai dal prete e gli dissi: – Padre mio, voi conoscete le mie intenzioni. Ho bisogno di calma per dedicarmi alla preghiera, e qui non trovo che distrazioni e fastidi. Ho fatto quello che mi avevate chiesto, sono rimasto tutta l’estate; ora lasciatemi partire e benedite la mia strada. Il prete non voleva lasciarmi andare e cercò di insistere ancora: – Chi ti impedisce di pregare anche qui? Non hai che da rimanere nella cappella e trovi il pane bell’è pronto. Prega notte e giorno là, se tu vuoi; vivi con Dio! Tu sei capace e utile qui, non dici sciocchezze con i visitatori, sei fedele e onesto e assicuri le entrate alla chiesa di Dio! È meglio agli occhi del Signore che non la tua preghiera solitaria. Perché rimanere così solo? Con gli altri si prega molto meglio. Dio non ha creato l’uomo perché egli non conosca che se stesso, ma perché ognuno aiuti il suo prossimo, guidandoci l’un l’altro verso la salvezza, ciascuno secondo le sue forze. Guarda i santi e i dottori ecumenici, erano giorno e notte in movimento e in daffare per la Chiesa, predicavano dovunque e non rimanevano in solitudine a nascondersi ai loro fratelli. – Ciascuno riceve da Dio il dono che conviene, padre mio; molti hanno predicato alle folle, e molti sono vissuti nella solitudine. Ciascuno agiva secondo la sua inclinazione e credeva che fosse la via della salvezza indicata da Dio. Ma come spiegate che tanti santi hanno abbandonato tutte le dignità e gli onori della Chiesa e si sono rifugiati nel deserto per non essere tentati dal mondo? Sant’Isacco il Siriaco ha abbandonato così i suoi fedeli e il beato Atanasio l’Atonita ha lasciato il suo monastero; essi consideravano quei luoghi troppo pericolosi e credevano veramente alla parola di Cristo: Che serve all’uomo acquistare il mondo, se perde la sua anima? (Mt 16,26). – Ma essi erano dei grandi santi – replicò il prete. – Se i santi si guardassero con tanta cura dal venire a contatto con gli uomini – gli risposi – cosa non dovrebbe fare un povero peccatore!
Infine dissi addio al buon prete e ci separammo da amici. 

Nessun commento:

Posta un commento