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UN RACCONTO PER L'ESTATE |
RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO
(pag. 16)
Entrai in casa. Due viaggiatori erano seduti a una
tavola d’angolo, uno già avanti negli anni, l’altro d’età matura e robusto.
Bevevano del tè. Chiesi chi fossero al contadino che custodiva i loro cavalli.
Mi spiegò che il vecchio era istitutore e l’altro cancelliere del giudice di
pace: tutti e due di origine nobile: – Li conduco alla fiera a venti verste da
qui. Dopo essermi riposato qualche istante, chiesi alla padrona un ago e un po’
di filo. Mi avvicinai alla candela e cominciai a cucire il mio rosario. Il
cancelliere mi lanciò un’occhiata e disse:– Ne hai fatte di riverenze, per
strappare in quel modo il tuo rosario!– Non l’ho rotto io, signore, fu un
lupo…– Guarda, anche i lupi ora si mettono a pregare… rispose con una risata il
cancelliere. Raccontai allora l’avventura nei suoi particolari e spiegai come
quel rosario fosse prezioso per me. Il cancelliere ricominciò a ridere e
disse:– Per voi creduloni, son tutti miracoli! Cosa c’è di misterioso nella tua
storia? Tu hai gettato semplicemente qualcosa al lupo, questi ha avuto paura ed
è scappato. Cani e lupi hanno sempre paura dei gesti, e non è difficile
impigliarsi le zampe tra i pruni; non bisogna mica credere che ogni cosa che
capita nella vita sia un miracolo!– L’istitutore allora cominciò a discutere
con lui:– Non parlate così, signore! Voi non siete profondo in queste
questioni… Dal canto mio, io vedo nella storia di questo contadino un duplice
mistero, sensibile e spirituale…– Come come? – chiese il cancelliere.– Ecco:
senza avere un’istruzione superiore, voi avrete certamente studiato la storia
sacra in domande e risposte, nell’edizione per le scuole. Vi ricordate che
quando il primo uomo, Adamo, era nello stato d’innocenza, tutti gli animali
erano sottomessi a lui. Si avvicinavano a lui con timore ed egli dava loro il
nome. Lo starets, al quale è appartenuto questo rosario, era un santo: e che
cos’è la santità? Null’altro che la risurrezione nell’uomo peccatore dello
stato d’innocenza del primo uomo. Ecco il mistero della natura spirituale!
Questa forza è avvertita naturalmente da tutti gli animali e specie attraverso
l’odorato; il naso è l’organo essenziale dei sensi nell’animale. Ecco il
mistero di natura sensibile…– Per voi sapienti non ci sono che forze e storie
simili; ma noi, noi vediamo le cose in modo più semplice: versarsi un bicchiere
e tracannarlo, ecco che cosa dà forza, disse il cancelliere dirigendosi verso
l’armadio.– A voi spetta quello, affare vostro – rispose l’istitutore; ma in
questo caso lasciate a noi le nozioni un po’ dotte.–
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