![]() |
UN RACCONTO PER L'ESTATE |
RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO
(pag. 13)

Cercherò di annoiare il buon Dio a forza di preghiere,
e allora Lui illuminerà la mia mente. Passai così una giornata a pregare senza
fermarmi un solo istante; i miei pensieri si calmarono e mi addormentai; ed
ecco che in sogno mi vedo nella cella del mio starets ed egli mi spiega la
Filocalia dicendo: "Questo santo libro è pieno di grande saggezza. È per
questo che voi, spiriti semplici, non dovete leggere i libri dei Padri tutti di
seguito come sono esposti qui. Questa è una disposizione conforme alla
teologia; ma colui che non è istruito e vuole imparare la preghiera interiore
nella Filocalia deve attenersi a quest’ordine: leggere per prima cosa il libro
del monaco Niceforo (nella seconda parte) poi il libro di Gregorio il Sinaita
per intero, salvo i capitoli brevi, poi le tre forme della preghiera di Simeone
il Nuovo Teologo e il suo trattato sulla fede, infine il libro di Callisto e
Ignazio. In questi testi si trova l’insegnamento completo della preghiera
interiore del cuore, alla portata di tutti.Se vuoi un testo ancora più comprensibile,
prendi nella quarta parte lo schema della preghiera di Callisto, patriarca di
Costantinopoli. E io, come se avessi avuto in mano la Filocalia, cercavo il
passo indicato senza riuscire a trovarlo. Lo starets allora, sfogliando qualche
pagina, mi disse: – Eccolo, te lo segno! E raccolto un pezzo di carbone da
terra, fece una riga sul bordo della pagina, accanto al passo indicato.
Ascoltai con attenzione tutte le parole dello starets e cercai di fissarle
nella memoria con fermezza e in ogni particolare. Mi svegliai e, visto che
ancora non era giorno, rimasi disteso, richiamando alla memoria tutto quel che
avevo veduto in sogno e ripetendo quel che mi aveva detto lo starets. Poi mi
misi a riflettere: Dio sa se è l’anima del mio defunto starets che mi appare
così o le mie idee che prendono tale forma, perché io penso spesso e a lungo
alla Filocalia e allo starets! Mi alzai in questa incertezza di spirito;
cominciava ad albeggiare. Ad un tratto vedo sulla pietra che mi serviva da
tavolo la Filocalia aperta alla pagina indicata dallo starets e segnata con un
tratto di carbone, proprio come nel sogno; il carbone era ancora lì vicino al
libro. Ne fui colpito, perché mi ricordai che il libro la sera non era sulla
pietra; l’avevo messo, chiuso, accanto a me prima di prendere sonno, e mi
ricordai anche che in quella pagina non c’era alcun segno. Questo fatto mi
diede fede nella verità dell’apparizione e mi garantì della santità della
memoria del mio starets. Così ricominciai a leggere la Filocalia secondo l’ordine
indicato.
Nessun commento:
Posta un commento