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PANE SPEZZATO ''Venite e gustate quant'è buono il Signore''
DAL LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE PRIMA (12-15) |
[12]Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
[13]perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
[14]Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
[15]perché la giustizia è immortale.

PER RIFLETTERE INSIEME…
Dio è per la vita.

Dio è il Signore della Vita, il Creatore della Vita, l’unico Padrone della Vita, perché Lui stesso è VITA e solo nelle sue Mani può germogliare la Vita, Egli solo può generarla, Egli solo può donarla.
Dio stesso è il principio della Vita.
Se Egli è il Dio della Vita, non può aver in sé la Morte, non può aver creato la Morte, non può aver desiderato la morte per quelle stesse creature che ha creato per la Vita; ci ha creati sani, ci ha creati per l’eternità, per prendere parte al suo banchetto nuziale, per vivere con Lui, per sempre.
Ce l’ha detto. Ce l’ha promesso. Ci ha dato la Sua Parola!
Il Principio della Vita non può coesistere con quello della Morte, sarebbe incoerente per natura.
La Morte è opposta alla Vita, non può convivere con essa.
Se ha creato tutto per l’esistenza, non può smentire se stesso e lasciar precipitare ogni cosa nell’oblìo della Morte.
Il Signore è fedele alle Sue Parole, mantiene la Sua Parola, se la Sua Parola genera la Vita stessa: come potrebbe essere allo stesso tempo generatore di Morte?
Egli non vuole la morte delle sue creature, ma che si convertano e vivano, con Lui, in Lui, per Lui.
È chiaro dunque il progetto di Dio, è chiara la Sua posizione: Egli dona la Vita, vuole la Vita, la Morte non gli appartiene.
Quanto è difficile capire, però, il perché della morte, soprattutto di quella precoce ed innocente, delle sofferenze che appartengono un po’ a tutti; non ci mettiamo molto ad attribuirgli colpe e responsabilità, lo riteniamo responsabile del male che ci colpisce, della morte che ci strappa ai nostri cari, che lascia famiglie nella disperazione.
Perché Dio ha fatto questo?
Dov’era Dio quando è successo questo?
Perché Dio permette questo?
Le tragedie dei terremoti, delle alluvioni, dei tornadi, dei cicloni, degli tsunami, delle nevicate distruttive, delle estati torride, delle bufere travolgenti, di tutti quei fenomeni che distruggono l’opera dell’uomo e strappano via affetti, incutono timore, lasciano ferite sulla pelle e dentro il cuore.
Come può un Dio che si autodefinisce buono e misericordioso permettere tutto questo?
Come può contraddirsi così clamorosamente? In maniera così evidente?
Che Dio è mai questo che dice di amare le sue creature tanto da mandare Suo Figlio a morire per loro e poi le flagella con ogni tipo di sofferenza?
Chi può più credere alle Sue Parole davanti a questi fatti devastanti?
Chi può più dargli fiducia?
Gli fa credere che si prende cura di lui e poi appena ha la sua fiducia ecco che lo percuote con la verga della morte, della malattia, della solitudine, dei drammi familiari!
La realtà è questa… o almeno l’uomo è convinto che questa sia la realtà.
Come rispondere a queste accuse confermate dalle esperienze di ciascuno?
Come rispondere?
La risposta non richiede discorsi teologici né arringhe filosofiche, non richiede nemmeno molte parole, né discorsi arzigogolanti… niente di tutto questo… la risposta è semplice, semplicissima: quando l’uomo vuole scaricarsi dalle sue responsabilità esce fuori di sé e trova qualcun altro a cui affibbiare responsabilità che non vuole prendersi, che non vuole assegnare a se stesso per non frantumare quell’idea beatifica o peggio ‘’deifica’’ che ha di se stesso.
C’è un modello che rappresenta perfettamente tutta l’Umanità, di oggi, di ieri e di domani: Pilato!
Sì, Pilato, perché come lui l’uomo si lava eternamente le mani, così può credersi pulito, senza colpe, senza responsabilità, pulito davanti alla legge, a quella degli uomini naturalmente, non davanti a quella di Dio.
Dio ci chiama a scegliere, a decidere, a prenderci le nostre responsabilità, a metterci in gioco in maniera consapevole e ad avere il coraggio di riconoscere i nostri errori, i nostri fallimenti, le nostre sconfitte, così come le nostre vittorie e i nostri eventuali meriti.
L’uomo non deve andare fuori da sé e cercare colpevoli per i suoi errori, I SUOI ERRORI, SUOI non quelli di Dio, ma SUOI, ciò che l’uomo condanna ed assegna a Dio è soltanto conseguenza dei suoi errori, delle sue scelte sbagliate, delle sue decisioni sbagliate, delle sue esperienze sbagliate, del suo pensare in maniera sbagliata, del suo autoconsiderarsi in maniera sbagliata, del suo autoelevarsi su piani che non gli appartengono, del suo credersi onnipotente, del suo sperimentare il non sperimentabile, del suo autoconvincersi che tutto gli è possibile.
È l’uomo che sta distruggendo questa Terra, non Dio… non Dio… non Dio!
Dio l’ha creata, è frutto della sua Opera, del Suo Amore: come può volere la sua distruzione?
Il Signore l’ha affidata all’uomo perché se ne prenda cura, ma egli se n’è fatto padrone, l’ha sottomessa, l’ha sfruttata senza criterio, l’ha violentata nelle sue leggi naturali in virtù di una scienza che non fa altro che contraddirsi di epoca in epoca.
Ciò che sembra definitivo, viene ben presto smentito da altre formule che ne contraddicono la certezza definitiva che le era stata attribuita.
Basta guardarsi intorno, basta leggere le relazioni internazionali, basta documentarsi un po’ e si apre un baratro di errori e di sperimentazioni fallimentari che hanno portato il nostro pianeta sull’orlo dell’autodistruzione. Tutto questo è frutto della volontà dell’uomo, non di quella di Dio.
‘’ Non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani’’ è un monito forte, che il Signore mette all’alba della Vita terrena, che non lascia spazi ad interpretazioni errate: la rovina viene dall’uomo, dalle opere che compie con le sue mani.
Se l’uomo avesse il coraggio di guardarsi un po’ dentro, la risposta è lì, sulla porta, non deve nemmeno faticare tanto per cercarla, la risposta è lì: l’uomo è l’autore della sua rovina, della sua morte, delle sue sofferenze.
Basta pensare agli ultimi fatti che la cronaca ci ha proposto: la terra dei fuochi, terra di morte, terra di malattia, terra di sofferenza. Sono morti bambini per tumori: non l’ha voluto Dio, ma sono la conseguenza dei comportamenti dell’uomo!
L’azione di uno si ripercuote su tutti.
E l’azione dell’uomo si deve relazionare anche con quella di Dio.
La nostra vita è un intreccio tra la volontà di Dio e la libertà dell’uomo.
Questa libertà non consiste nel fare ciò che si vuole, ma nello scegliere liberamente se seguire la Volontà di Dio o la propria.
L’uomo deve decidere fra ‘’ L’amore di Dio fino al disprezzo di se stesso o l’amore per se stesso fino al disprezzo di Dio’’ (Sant’Agostino).
Tutta la vita dell’uomo si gioca su queste due scelte: Dio o il proprio io!
E ci sembra proprio che la scelta sia chiara, chiarissima, e tragica, tragicissima: l’uomo sceglie se stesso e rinnega Dio.
L’uomo è libero di fare la sua scelta, ma l’uomo deve anche essere coerente con le sue scelte: se sceglie di vivere fuori da Dio, deve anche accettare le conseguenze disastrose del suo operare senza Dio!
La morte è entrata nell’uomo per invidia del diavolo, questo lo sappiamo, il C.C.C. ce lo dice molto chiaramente; la morte non era né nei progetti né nella volontà di Dio, ma è stata conseguenza diretta di una scelta dell’uomo: il serpente mi ha ingannata, mi ha detto che potevo mangiare il frutto proibito ed io ne ho mangiato!
Allora capirono di essere nudi e si nascosero.
La cacciata dell’Eden è stato frutto del tradimento di Adamo ed Eva, non del ripensamento di Dio.
Il peccato di superbia che sta all’origine della nostra creazione ci accompagna di Era in Era, non ci ha mai lasciato, non è mai diminuito, anzi negli ultimi tempi è aumentato a dismisura, l’uomo che si crede onnipotente, che crede di poter ‘’generare vita’’ con le sue sperimentazioni a tutto campo.
L’uomo che delira. L’uomo che vive di sé.
L’uomo che si crede Dio… o forse anche superiore a Dio!
Ecco il nostro male. Ecco la causa della nostra autodistruzione.
Ecco la causa della nostra morte. Delle nostre malattie, delle nostre sofferenze.
Quest’uomo che si crede onnipotente fa fatica ad assumersi le sue responsabilità!
Come un bambino di tre anni che dopo aver rubato la marmellata dice che è stato suo fratello!
L’uomo vuole arrogarsi il titolo di ‘’creatore della vita’’, simile e potente al pari di Dio, ma è solo un manipolatore, la scienza umana viene deificata, diventa ‘’SCIENZA DIVINA’’, o meglio… l’uomo si convince che la sua scienza sia scienza divina, suprema, assoluta… che può tutto… che tutto gli è possibile, stravolgendo la Legge stessa alla quale la sua stessa natura è sottomessa… di esempi ce ne sono tanti, ne riporto uno per tutti… in un forum su un sito riguardante la procreazione, un dottore ha risposto così a chi gli chiedeva su come poter aver un figlio: ‘’Con la fertilizzazione in vitro e soprattutto la ICSI oggi tutte le situazioni sembrano essere superabili, questo permette di superare anche la migrazione verso centri esteri che era giustificato negli anni bui della piena applicazione della legge 40 del 2004 che rendeva la regolamentazione italiana molto restrittiva. Oggi però per fortuna la legge 40 è nella sua quasi totalità abrogata per incostituzionalità… il vasto dibattito che si svolge a proposito della fecondazione eterologa fa sperare che anche questo divieto cadrà in Italia e le coppie saranno in grado di curarsi pienamente nel nostro paese.’’
È una risposta che non necessita di commenti, solo una sottolineatura: quella che questo dottore chiama ''fortuna... speranza'' e definisce ‘’cura’’ altro non è se non una serie di omicidi legali, ancora più inaccettabili perché si tratta di bambini, bambini fin dall’inizio… un bambino non diventa bambino a 6 mesi, ma lo è fin dal primo momento del suo concepimento… si nasce bambini non lo si diventa nel corso del tempo!
Noi siamo stati bambini sin dal primo istante, non dopo 3... 6... o 9 mesi, non dopo la nascita.
La distruzione del genere umano viene per mano dell’uomo che uccide i bambini nel grembo materno con iniezioni di acido che corrode le membra di una creatura indifesa e innocente!
Ecco come la rovina viene per mano dell’uomo!
Ecco come l’uomo uccide se stesso. Ecco come l’uomo è causa del suo stesso male.
Ecco come l’uomo nella sua superbia si libera da ogni responsabilità e punta in alto il dito!
L’uomo per una volta faccia i conti con se stesso. Con se stesso. Con se stesso!
Troverà quelle risposte scomode alle domande fatte sopra, le troverà da solo, le troverà per forza… perché la verità non si nasconde, la verità viene subito dopo le bugie!
L’uomo ha stravolto la logica della Vita, fa passare per cosa buona ciò che buono non è!
Non si può chiamare ‘’cura’’ ciò che passa per la morte di qualcun altro!
È un controsenso. È incoerenza!
Ciò che viene chiamata ‘’cura’’ è frutto di morte: come può pensare di avere come scopo la vita se prima uccide la vita stessa?
Ecco le risposte davvero scomode, le risposte impossibili, perché richiedono una rilettura di se stessi, un chiarimento a se stessi di ciò che si vuole: se si vuole la vita non si può passare attraverso la morte!
E poi… basti pensare a quella che viene definita ‘’dolce morte’’, all’inganno perpetrato alle spalle dell’uomo da parte dell’uomo stesso che pensa di sapere ciò che è bene e ciò che è male, quando è tempo per vivere e quando è tempo per morire.
Come ci facciamo ingannare facilmente, basta cambiare un termine e tutto diventa il contrario di tutto: la parola ‘’morte’’ basta farla procedere dall’aggettivo ‘’dolce’’ e tutto diventa buono, giusto, anzi necessario.
Alla parola ‘’bambino’’ basta sostituire ‘’feto, ovulo… ovocita…’’ e diventa una ‘’non-vita’’, quindi cavia di sperimentazione, oggetto da manipolare e da uccidere all’occorrenza!
Se cambia la terminologia non cambia la sostanza!
E' vita sin dall'inizio, non diventa vita improvvisamente dopo tre mesi, ma lo è dal primo istante!Se cambia la terminologia non cambia la sostanza!
Ciò che vita non è non potrà mai diventarlo !
Se invece è vita... lo sarà per sempre!
Ma come possiamo farci ingannare così!
Ma come possiamo farci ingannare così!
La morte viene per mano dell’uomo.
Il Signore non ha messo veleno di morte dentro di noi, il veleno ci viene dal nemico di Dio che l’ha iniettato dentro di noi all’origine della Vita e noi gli permettiamo ancora oggi, anzi oggi più che mai, di fare il suo corso… e siamo convinti che è cosa buona!
Basterebbe che l’uomo usasse un po’ la sua logica e già capirebbe l’inganno… ma la sua logica è avvelenata e da solo non riuscirà mai a leggere le cose per quelle che sono veramente!
Dio ci porge la Sua Mano, ci dà la sua Sapienza, ci aiuta a leggere tutto nella giusta ottica… ma noi siamo troppo orgogliosi per afferrare la sua Mano e dire GRAZIE!
Basterebbe dire solo ‘’Grazie’’ e tutto sarebbe diverso!
Basterebbe un semplice grazie e sparirebbe tutto l’odio, la superbia, l’orgoglio, l’arroganza, la presunzione … il veleno satanico che distrugge l’Amore riversato da Dio nella sua creatura.
Basterebbe un grazie!
Ma quel GRAZIE costa il riconoscimento degli errori umani, del delirio umano, costa il riconoscimento della miseria umana, della fragilità umana… perciò è un grazie che non verrà mai; è più facile accusare altri e tirarsi fuori dal gioco che mettersi in gioco e riconoscere di aver ingannato se stesso credendosi ciò che non è e che non potrà mai essere: l’uomo è uomo, Dio è Dio.
DIO SI È FATTO UOMO, MA L’UOMO NON POTRÀ MAI FARSI DIO!
Dio ha creato tutto per l’esistenza, l’uomo distrugge tutto per negligenza!
Dio è per la vita.
L’uomo, invece, che ha dentro se il veleno della morte, non potrà mai darsi la vita, potrà solo chiamare vita ciò che è morte, bene ciò che è male… potrà solo continuare ad illudersi… come un bambino… raccontarsi le favole…. ma le favole sono per i bambini per questo hanno il lieto fine… non vanno bene per gli adulti… la cui fine farà i conti con la giustizia di Dio che è immortale!
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