domenica 8 dicembre 2013


PANE SPEZZATO
''Venite e gustate quant'è buono il Signore''
Al termine della letture, durante la celebrazione della S. Messa, il lettore o il sacerdote concludono dicendo ‘’Parola di Dio  - o - Parola del Signore’’,  dopodichè  l’assemblea risponde                       ‘’ Rendiamo grazie a Dio - o -  Lode  a Te, o Cristo’’.

Io non so quanto queste due espressioni  vengano dette con consapevolezza o vengano ripetute solo come un ritornello abitudinario, quasi automatico, detto con la bocca ma senza il coinvolgimento del cuore.
Che l’ascolto delle letture sia poco attento, tanto da parte dei bambini quanto da parte degli adulti, è cosa nota a tutti e dappertutto.  Forse ancor meno attenzione pone  chi di solito partecipa alla celebrazione quotidiana e/o settimanale  e crede di aver sentito già tutto, magari alcuni brani li conosce anche a memoria e pensa che sia solo un ritornello che si ripete, ma che non ci dice più niente di nuovo.
È così, purtroppo, in ogni luogo e in ogni parrocchia, piccola o grande che sia.
È l’ascolto stanco, annoiato e distratto della PAROLA DI DIO!
E’ Grazia che va persa!
Mi chiedo che senso abbia oggi il ‘’dare la parola’’,  sul piano umano e su quello spirituale?
Un tempo, la  parola data con una stretta di mano valeva più di un contratto scritto e si era disposti anche a morire pur di non venir meno a quanto promesso, perché era un impegno preso sul proprio onore e l’onore era tenuto in alta considerazione, ne andava di mezzo la dignità personale o della famiglia di appartenenza.
Dare la propria parola significava affermare l’onestà dei propri intenti, la sincerità delle proprie promesse, la serietà della fiducia data e ricevuta. 
Di quella parola data ci si poteva fidare: piuttosto morire che rinnegarla!
Certo, oggi, fidarsi della  parola data significa rischiare un po’ di più, significa sperare nella sincerità altrui che, purtroppo, non sempre è tale: la parola la si dà, poi la si rimangia, poi la si cambia, poi la si dimentica… poi… tanto…  è solo una parola, niente di scritto… per cui… verba volant!
Certo sono cambiati i tempi! Ma più che i tempi, sono cambiati gli uomini.
La serietà di una parola impegna troppo. Oggi non è più tempo di impegni a lungo termine o impegni che non possano essere modificati in itinere… oggi è tempo di precarietà ed anche la parola ne subisce l’influenza. Ciò che si dice o si promette oggi… dura fino all’istante successivo… poi niente toglie che si possa modificare ogni cosa ed affermare esattamente il contrario di quanto poc’anzi affermato.
Se questo vale per gli uomini… non certo vale per Dio: la sua Parola dura in E-TER-NO!!!
IN ETERNO… cioè… per sempre!!! PER SEMPRE.
Lo stesso valore che aveva quando ha parlato ai profeti lo ha adesso e lo avrà fra altrettanti millenni  e più!
Il Signore è fedele alla sua Parola…  l’uomo non più… o almeno non sempre e non tutti!
Quando sento l’espressione ‘’Parola di Dio’’ il mio cuore si riempie di stupore e scoppia nel petto, perché c’è un Dio che non ha smesso di parlare, che ha parlato per bocca dei profeti e che continua a parlare per bocca loro, è vero, ma con la Sua Parola… la Parola di un DIO… di un Dio che non ha dimenticato il suo popolo, ma che continua a condurlo, in mezzo ai deserti e ai mari in tempesta… con la Potente Sua Parola!
Potente, sì, potente e forte Sua Parola! È Parola di un Dio e pertanto porta in sé tutta la Forza Creatrice e tutto l’Amore Trinitario che  caratterizza  la sua Persona.
Fra qualche giorno sarà Natale e noi ascolteremo il brano in cui si dice ‘’ E il Verbo si è fatto Carne’’.
Pensate: la Parola che prende carne e quindi sembianze umane!
La nostra mente si sconcerta nel pensare a come possa essere possibile questo: una Parola che diventa Persona!!!  Ci disorienta questo!
Una Parola che si fa Persona e che viene in mezzo a noi e la Sua Parola ci mette in cammino, ci accompagna durante tutto il cammino e ci viene incontro nei momenti di difficoltà e di smarrimento.
Disse Pietro:’’ Sulla Tua Parola getterò ancora le reti’’
E poi, quando la barca stava per affondare  sotto l’incalzare della bufere… il Signore si svegliò e comandò alla tempesta di placarsi… con la sola Sua Parola!

E poi quando i demoni tormentavano le persone, Gesù comandava loro di andare via da loro, li scacciava con la sola forza della sua Parola … e di esempi se ne potrebbero fare a  centinaia…
Ma ciò che a noi interessa in questo contesto è il ristabilire un giusto rapporto con la Parola.

La Parola è una Persona. Quella Persona è un Dio.
Quel Dio ci parla, ci istruisce, ci conduce, ci converte, ci salva.

Il nostro vuole essere, dunque, un riflettere su quanto noi siamo consapevoli di questo e su quanto questo sia importante per noi e su che cosa questo dice a me, proprio a me e su quanto questa consapevolezza  cambia la mia vita, incide sulla mia vita… e il termine ‘’incidere’’  va inteso proprio letteralmente: incidere come tracciare un solco su un campo, come effettuare un taglio simile ad una ferita, come penetrare profondamente… come compiere un’azione che cambia una rotta, una direzione.
La Parola di Dio è lama tagliente, lama a doppio taglio.

Il suo è un parlare ‘’ Sì sì – no no’’. Il suo è un parlare chiaro, un dire chiaramente la Verità, un indicare una Via che non prende scorciatoie e non ha ripiegamenti su se stessa, non ha alternativa: è Via Maestra e la Via Maestra è una sola!
Ora , dobbiamo chiarire a noi stessi quanto crediamo nella Parola di Dio; quanto siamo disposti a seguirla; quanto siamo disposti a farla entrare nella nostra vita; quanto spazio vogliamo darle nella nostra vita; quanta fiducia vogliamo darle.

Se il fidarsi della parola di un altro uomo si basa sulla reciproca fiducia, ancor di più dovrebbe esserlo se la Parola data viene da Dio ed è rivolta alla sua creatura.
Ecco, allora… quando noi sentiamo ‘’Parola di Dio’’ dobbiamo subito dire a noi stessi: ‘’ Ma quanto mi fido della Sua Parola e quanto sono disposto ad impegnarmi per mettere in pratica quello che mi ha detto, sono davvero convinto che ciò che  Lui mi ha detto è cosa buona per me?’’.

Spesso,  la Parola di Dio vale per noi meno di un soffio di vento: viene, lo avverto sul volto e poi passa senza lasciare tracce di sé se non quel leggero, leggerissimo brivido che a malapena fa increspare la pelle.
La Parola di Dio è una TEMPESTA che ti travolge… altro che leggero soffio di vento!!!

La Parola di Dio è anche ‘’PANE’’, cioè nutrimento, cibo che sazia, che favorisce la nostra crescita, che contribuisce alla nostra maturità… e proprio come il pane quotidiano… va spezzata, va gustata, va assunta ogni giorno… ecco … la Parola è PANE CHE VA SPEZZATO… un boccone per volta… gustato… assimilato… interiorizzato e poi… vissuto… trasformato, cioè, in VITA VISSUTA!

Questa rubrica che oggi apriamo sarà intitolata proprio ‘’PANE SPEZZATO’’ cioè PAROLA SPEZZATA PER NOI, per meglio conoscerla, per meglio viverla, per meglio saziarcene… per meglio diventare il più possibile simile a Colui che ci nutre oltre che con il Suo Corpo e il Suo Sangue… anche con la Sua Parola.
Questo spazio sarà dunque quella che viene definita MENSA DELLA PAROLA dove il Pane della Parola sarà spezzato per nutrirci un po’ per volta.

Pensavo anche a quanto poco conosciamo la Parola, soprattutto l’Antico Testamento; certamente conosciamo alcuni brani della Genesi e dell’Esodo, qualche passaggio di Isaia e qualcos’altro… ma sicuramente è più quello che non conosciamo di quello che conosciamo.

Per questo vorrei proporvi alcuni dei Libri meno conosciuti ma forse i più ricchi di insegnamenti per la vita pratica, i cosiddetti LIBRI SAPIENZALI, uno dei quali è proprio il Libro della Sapienza, l’ultimo libro biblico, composto da 19 capitoli.

Cominceremo proprio con questo Libro… che ci dice di come la Sapienza di Dio ci guida passo passo nel cammino della vita, che ci dà consigli, ci accompagna, ci sostiene, ci soccorre… ci riempie della Sua Sapienza…
E dopo aver mangiato alla Sua Mensa… non ci dimentichiamo di due cose:

-     della fedeltà di Dio alla Sua Parola: neppure uno iota tornerà a Lui senza essersi realizzato;
di ringraziarlo  e di dargli lode, non solo con le parole della bocca, ma soprattutto con quelle del cuore … perché dopo essere stati alla Sua Mensa il cuore non può fare a meno di esultare… e gioire in Lui e con Lui!

... E allora... venite... vedete e ... gustate quant'è buono il Signore e saziatevi alla Sua Mensa con il Pane spezzato della potente Sua Parola!


DAL LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE PRIMA (1-2)

 I. LA SAPIENZA E IL DESTINO UMANO
Cercare Dio e fuggire il peccato
[1]Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
[2]Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.





PER RIFLETTERE INSIEME…
Il Libro della Sapienza inizia con un invito dell’ Onnipotente ai potenti della terra e dice loro: AMATE LA GIUSTIZIA.
È un invito forte e certamente non viene messo per caso all’inizio di questo libro.

La giustizia viene messa al primo posto nella scala dei valori e degli impegni dei potenti della terra e fa loro una raccomandazione precisa  ’amate la giustizia’’ che è molto più che un semplice invito a praticarla,  ad amministrarla quotidianamente…  amarla vuol dire  ’sposare la causa stessa della Giustizia’’,  farla propria, sentirla e viverla con animo retto, considerarla come la prima e fondamentale virtù di coloro che si pongono a capo di un popolo. E per evitare che i princìpi della loro  giustizia siano frutto del loro solo pensiero umano, li invita a cercare il Signore per meglio comprendere la sua Giustizia e poter così modellare la propria sull’esempio di Colui che è Sede della Giustizia, Sapienza  Assoluta.

La giustizia umana rivestita dalla Giustizia Divina  è garanzia di libertà, responsabilità e saggezza.

Il modello che si può prendere come esempio di colui che ha amato la giustizia e l’ha amministrata  sotto la guida dello Spirito Giusto e Santo è senza dubbio Davide.
Egli non chiese per sé né ricchezze né potere, ma Saggezza, Sapienza e governò con rettitudine dando al suo popolo anni di pace.
Davide ci insegna che l’esercizio del potere, l’amministrazione del governo, le scelte politiche, il contesto socio-culturale… ogni cosa viene dopo, perché tutte queste cose sono già compendiate nel senso della giustizia, in quell’amore per la giustizia che tutto  contiene in sé.
Dall’amore per la giustizia scaturiranno  le modalità con cui si amministrerà la vita del proprio popolo, tutto sarà logica conseguenza di quest’amore, che orienterà ed impregnerà ogni azione ed ogni decisione.

Chi ama la giustizia e cerca il Signore con cuore semplice e retto… lo troverà.
Trovare Dio è il desiderio di ogni cuore umano.
E  chi crederà ed avrà  fiducia in Lui non dovrà temere il giudizio della Storia umana.
 

Possiamo quindi sintetizzare  così questi primi due versetti:
AMARE LA GIUSTIZIA che è Dio stesso.
CERCARE DIO che è l’Autore della Giustizia
CREDERE IN DIO che è l’Unico Giusto

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