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PANE SPEZZATO ''Venite e gustate quant'è buono il Signore'' |
Al termine della letture, durante la celebrazione
della S. Messa, il lettore o il sacerdote concludono dicendo ‘’Parola di Dio - o - Parola
del Signore’’, dopodichè l’assemblea risponde ‘’ Rendiamo grazie a Dio - o - Lode a
Te, o Cristo’’.
Io non so quanto queste due espressioni vengano dette con consapevolezza o vengano
ripetute solo come un ritornello abitudinario, quasi automatico, detto con la
bocca ma senza il coinvolgimento del cuore.
Che l’ascolto delle letture sia poco attento, tanto da
parte dei bambini quanto da parte degli adulti, è cosa nota a tutti e dappertutto.
Forse ancor meno attenzione pone chi di solito partecipa alla celebrazione
quotidiana e/o settimanale e crede di
aver sentito già tutto, magari alcuni brani li conosce anche a memoria e pensa
che sia solo un ritornello che si ripete, ma che non ci dice più niente di
nuovo.
È così, purtroppo, in ogni luogo e in ogni
parrocchia, piccola o grande che sia.
È l’ascolto stanco, annoiato e distratto della
PAROLA DI DIO!
E’ Grazia che va persa!
Mi chiedo che senso abbia oggi il ‘’dare la parola’’, sul piano umano e su quello spirituale?
Un tempo, la parola data con una stretta di mano valeva più
di un contratto scritto e si era disposti anche a morire pur di non venir meno
a quanto promesso, perché era un impegno preso sul proprio onore e l’onore era
tenuto in alta considerazione, ne andava di mezzo la dignità personale o della
famiglia di appartenenza.
Dare la propria parola significava affermare l’onestà
dei propri intenti, la sincerità delle proprie promesse, la serietà della
fiducia data e ricevuta.
Di quella parola data ci si poteva fidare: piuttosto
morire che rinnegarla!
Certo, oggi, fidarsi della parola
data significa rischiare un po’ di più, significa sperare nella sincerità
altrui che, purtroppo, non sempre è tale: la parola la si dà, poi la si
rimangia, poi la si cambia, poi la si dimentica… poi… tanto… è solo una parola, niente di scritto… per cui…
verba volant!
Certo sono cambiati i tempi! Ma più che i tempi,
sono cambiati gli uomini.
La serietà di una parola impegna troppo. Oggi non è
più tempo di impegni a lungo termine o impegni che non possano essere
modificati in itinere… oggi è tempo di precarietà ed anche la parola ne subisce
l’influenza. Ciò che si dice o si promette oggi… dura fino all’istante
successivo… poi niente toglie che si possa modificare ogni cosa ed affermare
esattamente il contrario di quanto poc’anzi affermato.
Se questo vale per gli uomini… non certo vale per
Dio: la sua Parola dura in E-TER-NO!!!
IN ETERNO… cioè… per sempre!!! PER SEMPRE.
Lo stesso valore che aveva quando ha parlato ai
profeti lo ha adesso e lo avrà fra altrettanti millenni e più!
Il Signore è fedele alla sua Parola… l’uomo non più… o almeno non sempre e non
tutti!
Quando sento l’espressione ‘’Parola di Dio’’ il mio cuore si riempie di stupore e scoppia nel
petto, perché c’è un Dio che non ha smesso di parlare, che ha parlato per bocca
dei profeti e che continua a parlare per bocca loro, è vero, ma con la Sua
Parola… la Parola di un DIO… di un Dio che non ha dimenticato il suo popolo, ma
che continua a condurlo, in mezzo ai deserti e ai mari in tempesta… con la
Potente Sua Parola!
Potente, sì, potente e forte Sua Parola! È Parola di
un Dio e pertanto porta in sé tutta la Forza Creatrice e tutto l’Amore
Trinitario che caratterizza la sua Persona.
Fra qualche giorno sarà Natale e noi ascolteremo il
brano in cui si dice ‘’ E il Verbo si è
fatto Carne’’.
Pensate: la
Parola che prende carne e quindi sembianze umane!
La nostra mente si sconcerta nel pensare a come
possa essere possibile questo: una Parola che diventa Persona!!! Ci disorienta questo!
Una Parola che si fa Persona e che viene in mezzo a
noi e la Sua Parola ci mette in cammino, ci accompagna durante tutto il cammino
e ci viene incontro nei momenti di difficoltà e di smarrimento.
Disse Pietro:’’
Sulla Tua Parola getterò ancora le reti’’
E poi, quando la barca stava per affondare sotto l’incalzare della bufere… il Signore si
svegliò e comandò alla tempesta di placarsi… con la sola Sua Parola!
E poi quando i demoni tormentavano le persone, Gesù
comandava loro di andare via da loro, li scacciava con la sola forza della sua
Parola … e di esempi se ne potrebbero fare a
centinaia…
Ma ciò che a noi interessa in questo contesto è il
ristabilire un giusto rapporto con la Parola.
La Parola è una Persona. Quella Persona è un Dio.
Quel Dio ci parla, ci istruisce, ci conduce, ci
converte, ci salva.
Il nostro vuole essere, dunque, un riflettere su
quanto noi siamo consapevoli di questo e su quanto questo sia importante per
noi e su che cosa questo dice a me, proprio a me e su quanto questa consapevolezza
cambia la mia vita, incide sulla mia
vita… e il termine ‘’incidere’’ va inteso
proprio letteralmente: incidere come tracciare un solco su un campo, come
effettuare un taglio simile ad una ferita, come penetrare profondamente… come compiere
un’azione che cambia una rotta, una direzione.
La Parola di Dio è lama tagliente, lama a doppio
taglio.
Il suo è un parlare ‘’ Sì sì – no no’’. Il suo è un
parlare chiaro, un dire chiaramente la Verità, un indicare una Via che non
prende scorciatoie e non ha ripiegamenti su se stessa, non ha alternativa: è
Via Maestra e la Via Maestra è una sola!
Ora , dobbiamo chiarire a noi stessi quanto crediamo
nella Parola di Dio; quanto siamo disposti a seguirla; quanto siamo disposti a farla
entrare nella nostra vita; quanto spazio vogliamo darle nella nostra vita;
quanta fiducia vogliamo darle.
Se il fidarsi della parola di un altro uomo si basa
sulla reciproca fiducia, ancor di più dovrebbe esserlo se la Parola data viene
da Dio ed è rivolta alla sua creatura.
Ecco, allora… quando noi sentiamo ‘’Parola
di Dio’’ dobbiamo subito dire a noi stessi: ‘’ Ma quanto mi fido della
Sua Parola e quanto sono disposto ad impegnarmi per mettere in pratica quello
che mi ha detto, sono davvero convinto che ciò che Lui mi ha detto è cosa buona per me?’’.
Spesso, la
Parola di Dio vale per noi meno di un soffio di vento: viene, lo avverto sul
volto e poi passa senza lasciare tracce di sé se non quel leggero, leggerissimo
brivido che a malapena fa increspare la pelle.
La Parola di Dio è una TEMPESTA che ti travolge… altro che leggero soffio di vento!!!
La Parola di Dio è anche ‘’PANE’’, cioè nutrimento, cibo che sazia, che favorisce la nostra
crescita, che contribuisce alla nostra maturità… e proprio come il pane
quotidiano… va spezzata, va gustata, va assunta ogni giorno… ecco … la Parola è
PANE CHE VA SPEZZATO… un boccone per volta… gustato… assimilato… interiorizzato
e poi… vissuto… trasformato, cioè, in VITA VISSUTA!
Questa rubrica che oggi apriamo sarà intitolata
proprio ‘’PANE SPEZZATO’’ cioè PAROLA SPEZZATA PER NOI, per meglio conoscerla,
per meglio viverla, per meglio saziarcene… per meglio diventare il più possibile
simile a Colui che ci nutre oltre che con il Suo Corpo e il Suo Sangue… anche
con la Sua Parola.
Questo spazio sarà dunque quella che viene definita MENSA DELLA PAROLA dove il Pane della
Parola sarà spezzato per nutrirci un po’ per volta.
Pensavo anche a quanto poco conosciamo la Parola,
soprattutto l’Antico Testamento; certamente conosciamo alcuni brani della
Genesi e dell’Esodo, qualche passaggio di Isaia e qualcos’altro… ma sicuramente
è più quello che non conosciamo di quello che conosciamo.
Per questo vorrei proporvi alcuni dei Libri meno
conosciuti ma forse i più ricchi di insegnamenti per la vita pratica, i
cosiddetti LIBRI SAPIENZALI, uno dei quali è proprio il Libro della Sapienza, l’ultimo libro biblico, composto da 19
capitoli.
Cominceremo proprio con questo Libro… che ci dice di
come la Sapienza di Dio ci guida passo passo nel cammino della vita, che ci dà
consigli, ci accompagna, ci sostiene, ci soccorre… ci riempie della Sua
Sapienza…
E dopo aver mangiato alla Sua Mensa… non ci
dimentichiamo di due cose:
- della fedeltà di Dio alla Sua Parola:
neppure uno iota tornerà a Lui senza essersi realizzato;
-
di ringraziarlo e di dargli lode, non solo con le parole
della bocca, ma soprattutto con quelle del cuore … perché dopo essere stati
alla Sua Mensa il cuore non può fare a meno di esultare… e gioire in Lui e con
Lui!
... E allora... venite... vedete e ... gustate quant'è buono il Signore e saziatevi alla Sua Mensa con il Pane spezzato della potente Sua Parola!
... E allora... venite... vedete e ... gustate quant'è buono il Signore e saziatevi alla Sua Mensa con il Pane spezzato della potente Sua Parola!
DAL
LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE
PRIMA (1-2)
[1]Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
[2]Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
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PER RIFLETTERE INSIEME… |
È un invito forte e certamente non viene messo per caso all’inizio di questo libro.
La giustizia
viene messa al primo posto nella scala dei valori e degli impegni dei potenti
della terra e fa loro una raccomandazione precisa ‘’amate
la giustizia’’ che è molto più che un semplice invito a praticarla, ad amministrarla quotidianamente… amarla vuol dire ‘’sposare
la causa stessa della Giustizia’’,
farla propria, sentirla e viverla con animo retto, considerarla come la
prima e fondamentale virtù di coloro che si pongono a capo di un popolo. E per
evitare che i princìpi della loro giustizia
siano frutto del loro solo pensiero umano, li invita a cercare il Signore per
meglio comprendere la sua Giustizia e poter così modellare la propria sull’esempio
di Colui che è Sede della Giustizia, Sapienza Assoluta.
La giustizia
umana rivestita dalla Giustizia Divina è
garanzia di libertà, responsabilità e saggezza.
Il modello
che si può prendere come esempio di colui che ha amato la giustizia e l’ha amministrata
sotto la guida dello Spirito Giusto e
Santo è senza dubbio Davide.
Egli non
chiese per sé né ricchezze né potere, ma Saggezza, Sapienza e governò con
rettitudine dando al suo popolo anni di pace.
Davide ci
insegna che l’esercizio del potere, l’amministrazione del governo, le scelte
politiche, il contesto socio-culturale… ogni cosa viene dopo, perché tutte
queste cose sono già compendiate nel senso della giustizia, in quell’amore per la giustizia che tutto contiene in sé.
Dall’amore
per la giustizia scaturiranno le
modalità con cui si amministrerà la vita del proprio popolo, tutto sarà logica
conseguenza di quest’amore, che orienterà ed impregnerà ogni azione ed ogni
decisione.
Chi ama la
giustizia e cerca il Signore con cuore semplice e retto… lo troverà.
Trovare Dio
è il desiderio di ogni cuore umano.
E chi crederà
ed avrà fiducia in Lui non dovrà temere
il giudizio della Storia umana.
Possiamo quindi
sintetizzare così questi primi
due versetti:
AMARE LA GIUSTIZIA che è Dio
stesso.
CERCARE DIO che è l’Autore della
Giustizia
CREDERE IN DIO che è l’Unico
Giusto
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