Decisamente stimolanti le
provocazioni del brano di Matteo (22,1 – 14) che ci accompagnerà nel
corso dell’anno associativo 2013-14: terzo anno del triennio, tradizionalmente
dedicato alla missione.
Lo slogan dell’ anno ‘’Quelli
che troverete, chiamateli’’ vuol sottolineare la vocazione nativa della
Chiesa ad essere missionaria, per incontrare le persone là dove si trovano e annunciare loro la presenza e la realtà del
Regno ‘’ Strada facendo, predicate, dicendo a tutti che il Regno dei cieli è
vicino’’ (Mt 10,7).
Gesù vuole i suoi discepoli in cammino per le vie della
storia, capaci di uno stile di dedizione e di gratuità, per rivolgere a
chiunque la sua chiamata a una vita
bella e significativa.
È in questo versetto che viene definita la missione della
comunità cristiana: ‘’ Andate, battezzate ed insegnate a tutti uno
stile di vita secondo il Vangelo, a vivere cioè secondo le beatitudini.’’
Gesù si è premurato di insegnare ai suoi la gioia di essere
ed agire unitario, dove fede e vita, parole e opere siano in profonda
consonanza
Il senso autentico della vita cristiana è dato da gesti
concreti di amore fraterno, con una particolare attenzione ai più poveri, agli
inermi, ai bisognosi, agli ultimi della società ‘’ perchè tutto quello che avete fatto ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me’’
(Mt 25,40-45).
Ciò che veramente conta agli occhi del Signore è credere in
Lui e nella sua Parola e agire di conseguenza, secondo la volontà del Padre.
Il Signore ci interpella continuamente e ci spinge a rendere
conto a Lui e a noi stessi delle nostre
scelte, a interrogarci sulla nostra coerenza, se è effettiva o solo
presunta: ‘’Quanto sulla sua Parola siamo
disposti a fare le nostre scelte e a impegnare la nostra vita?’’.
Il Signore continua a chiamare, a rivolgere i suoi appelli,
a fare i suoi inviti, a proclamare il Vangelo della gioia e della salvezza,
attraverso i suoi discepoli: un compito di straordinaria grandezza, per il
quale essere gioiosamente grati e al quale bisogna restare fedeli, ad ogni
costo, fino in fondo.
‘’ Ecco ora il momento
favorevole, ecco ora il giorno della salvezza’’ (2 Cor 6,2).
Nello scorrere del tempo si compie il dono di Dio, si
realizza la sua benedizione… l’uomo è chiamato a riconoscere la salvezza che si
realizza ORA, nel TEMPO CONCRETO
E QUOTIDIANO dell’uomo.
Il percorso dell’anno liturgico non è il resoconto dei fatti
della vita di Cristo e ancor meno dei concetti basilari della fede; è, invece,
la celebrazione dell’unico evento di salvezza che si realizza ogni giorno.
I credenti fanno ancora esperienza dell’incontro
misericordioso con Dio, quell’avvenimento che si rinnova non più nella
dimensione storica, ma in quella misterica ogni volta che la Chiesa celebra,
perché ad ogni celebrazione il mistero diventa ‘’attuale’’.
Il tempo storico diventa così tempo dell’incontro, dell’apertura
a Colui che ci dona la salvezza; il tempo diventa teatro dell’accadere del
mistero e si apre alla sua piena realizzazione nell’eternità.
In modo particolare il tempo che ci prepara alla memoria
della nascita di Cristo è anche il tempo in cui lo Spirito viene guidato all’attesa
della sua seconda venuta alla fine dei tempi; tempo della fede nel quale il
credente è invitato a riconoscere la finitezza delle realtà di questo mondo e la presenza del dolore e del
male per invocare l’unico che può guarire l’uomo dalle sue fragilità e a
procedere sollecito verso il Regno sull’esempio
di Maria , di Colei che è beata perché
ha creduto.
L’A.C. richiama il popolo di Dio a non restare inattivo, ma
a procedere sicuro verso la meta della testimonianza quotidiana del Regno e ci ricorda che è nella venuta di Cristo e
nel suo ritorno la Forza che alimenta la nostra
Speranza. (dalla presentazione del Vangelo di Matteo ''Tutti quelli che troverete chiamateli'', guida di A. C. per adulti - anno associativo 2013-14)
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