domenica 1 dicembre 2013


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CAMMINO A.C.
TUTTI QUELLI CHE TROVERETE CHIAMATELI

Decisamente stimolanti le  provocazioni del brano di Matteo (22,1 – 14) che ci accompagnerà nel corso dell’anno associativo 2013-14: terzo anno del triennio, tradizionalmente dedicato alla missione.
Lo slogan dell’ anno ‘’Quelli che troverete, chiamateli’’ vuol sottolineare la vocazione nativa della Chiesa ad essere missionaria, per incontrare le persone là dove si trovano  e annunciare loro la presenza e la realtà del Regno ‘’ Strada facendo, predicate, dicendo a tutti che il Regno dei cieli è vicino’’ (Mt 10,7).

Gesù vuole i suoi discepoli in cammino per le vie della storia, capaci di uno stile di dedizione e di gratuità, per rivolgere a chiunque la sua chiamata  a una vita bella e significativa.
È in questo versetto che viene definita la missione della comunità cristiana: ‘’ Andate, battezzate ed insegnate a tutti uno stile di vita secondo il Vangelo, a vivere cioè secondo le beatitudini.’’

Gesù si è premurato di insegnare ai suoi la gioia di essere ed agire unitario, dove fede e vita, parole e opere siano in profonda consonanza
Il senso autentico della vita cristiana è dato da gesti concreti di amore fraterno, con una particolare attenzione ai più poveri, agli inermi, ai bisognosi, agli ultimi della società ‘’ perchè tutto quello che avete fatto ad uno solo di questi  miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me’’ (Mt 25,40-45).

Ciò che veramente conta agli occhi del Signore è credere in Lui e nella sua Parola e agire di conseguenza, secondo la volontà del Padre.
Il Signore ci interpella continuamente e ci spinge a rendere conto a Lui e a noi stessi delle nostre  scelte, a interrogarci sulla nostra coerenza, se è effettiva o solo presunta: ‘’Quanto sulla sua Parola siamo disposti a fare le nostre scelte e a impegnare la nostra vita?’’.

Il Signore continua a chiamare, a rivolgere i suoi appelli, a fare i suoi inviti, a proclamare il Vangelo della gioia e della salvezza, attraverso i suoi discepoli: un compito di straordinaria grandezza, per il quale essere gioiosamente grati e al quale bisogna restare fedeli, ad ogni costo, fino in fondo.
’ Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza’’ (2 Cor 6,2).

Nello scorrere del tempo si compie il dono di Dio, si realizza la sua benedizione… l’uomo è chiamato a riconoscere la salvezza che si realizza ORA,  nel TEMPO CONCRETO E QUOTIDIANO dell’uomo.
Il percorso dell’anno liturgico non è il resoconto dei fatti della vita di Cristo e ancor meno dei concetti basilari della fede; è, invece, la celebrazione dell’unico evento di salvezza che si realizza ogni giorno.

I credenti fanno ancora esperienza dell’incontro misericordioso con Dio, quell’avvenimento che si rinnova non più nella dimensione  storica, ma in quella misterica ogni volta che la Chiesa celebra, perché ad ogni celebrazione il mistero diventa ‘’attuale’’.
Il tempo storico diventa così tempo dell’incontro, dell’apertura a Colui che ci dona la salvezza; il tempo diventa teatro dell’accadere del mistero e si apre alla sua piena realizzazione nell’eternità.

In modo particolare il tempo che ci prepara alla memoria della nascita di Cristo è anche il tempo in cui lo Spirito viene guidato all’attesa della sua seconda venuta alla fine dei tempi; tempo della fede nel quale il credente è invitato a riconoscere la finitezza delle  realtà  di questo mondo e la presenza del dolore e del male per invocare l’unico che può guarire l’uomo dalle sue fragilità e a procedere sollecito verso il Regno sull’esempio  di Maria , di Colei che è beata perché ha creduto.
L’A.C. richiama il popolo di Dio a non restare inattivo, ma a procedere sicuro verso la meta della testimonianza quotidiana del Regno  e ci ricorda che è nella venuta di Cristo e nel suo ritorno la Forza che alimenta la nostra  Speranza.
(dalla presentazione del Vangelo di Matteo ''Tutti quelli che troverete chiamateli'', guida di A. C. per adulti - anno associativo 2013-14)

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