giovedì 12 dicembre 2013


PANE SPEZZATO
''Venite e gustate quant'è buono il Signore''

DAL LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE PRIMA (3-5)
DIO CONOSCE I PROGETTI DELL’UOMO
[3]I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio;
l'onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
[4]La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
[5]Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione,
se ne sta lontano dai discorsi insensati,
è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia.



PER RIFLETTERE INSIEME…
Questi tre versetti ci richiamano a quella che possiamo definire ‘’ virtù della sensatezza’’.
La Sapienza di Dio ci invita ad essere sensati, a fare discorsi sensati, ad usare la nostra ragione secondo una logica corretta, che sia fondata sulla Sua Sapienza, sulla sua giustizia, sui suoi precetti, sulla rettitudine del Suo pensiero.
I ragionamenti dell’uomo saranno giusti e saggi nella misura in cui egli fuggirà il male, non darà spazio dentro sé alla logica del Male, che agisce distorcendo la Verità, facendo vedere bianco ciò che è nero, buono ciò che è cattivo.

L’influenza del Male sulla nostra coscienza spinge il nostro pensiero a cambiare rotta, a deviare dai giusti insegnamenti, a sposare un’altra logica che non è più quella del BENE.

In un corpo abitato dal Male non entra la Luce della Sapienza di Dio, in un’anima corrotta dal Male non può dimorare la Legge di Dio.

Il Signore ci mette in guardia da questo inganno e ci dà anche gli strumenti per capire da che parte stiamo: i ragionamenti tortuosi che escono dalla nostra bocca, le finzioni, i discorsi insensati, le ingiustizie… tutte queste situazioni fanno fuggire il Suo Santo Spirito, Dio non è più con noi!

Non dobbiamo dimenticare che noi siamo dei contenitori, vasi di creta, che non restiamo vuoti però, non siamo fatti per restare vuoti, ma per contenere qualcosa.

Dio ha voluto correre il rischio di lasciarci liberi di decidere cosa vogliamo mettere dentro di noi, una cosa è sicura: non siamo vasi vuoti né disabitati!

Cosa dunque può contenere questo ‘’vaso di creta’’ che è l’uomo?

L’uomo può scegliere fra due alternative: i Doni di Dio che sono la Sua Grazia,  la Scienza, la Sapienza, il Consiglio, la mitezza, la bontà, l’umiltà…; oppure può scegliere le offerte di chi si oppone a Dio: inganno, gelosia, invidia, impudicizia, corruzione, finzione, stoltezza, insensatezza….

Se scegliamo di stare con  Dio allora Lui ci riempirà della Sua Grazia e il nostro cammino avrà come  meta il Suo Regno; se scegliamo di stare contro o lontani da Lui, qualcun' altro ci riempirà della sua logica distorta e la nostra meta sarà il regno delle tenebre.

Il Signore ci dice che dai discorsi che facciamo possiamo capire su quale strada ci troviamo: se i nostri discorsi sono retti, volti al bene, giusti, rispettosi, dignitosi, sensati… allora siamo sulla strada giusta.

Se i nostri discorsi sono finti, ingannatori, ingiusti, violenti, aggressivi, distorti, stolti… vuol dire che la nostra scelta ci ha portato sulla strada del peccato e quindi lontani da Dio.

La difficoltà sta nel fatto che ognuno di noi è convinto di avere pensieri giusti, onesti, corretti; il vero problema, infatti, è che non sappiamo o non vogliamo più esaminare la nostra coscienza per capire la realtà del nostro stato interiore, perché non ne abbiamo il coraggio, ci fa paura guardarci dentro, è più facile convincerci di essere nel giusto, senza mai verificarlo veramente; la sentiamo la voce che ci richiama sulla retta via, ma la lasciamo morire, la lasciamo spegnere, pensando che così saremo davvero liberi.

Non sappiamo invece che quella che chiamiamo libertà è la peggiore della schiavitù: quella del peccato! Siamo convinti di agire liberamente nelle nostre scelte, in realtà chi decide veramente non siamo noi, ma qualcun' altro (che non è Dio!) al quale abbiamo dato spazio dentro di noi e non solo deciderà per noi, ma  ci porterà anche lontani dalla Verità, da quella Verità che è la sola a renderci davvero liberi.

San Paolo è molto chiaro in questo: faccio il male che non voglio e non il bene che vorrei!

L’uomo è orientato al Bene, per sua natura, dentro di sé desidera il Bene, ma non è detto che riesca a farlo sempre, perché altre Forze lo spingono sulla strada opposta e nasce da qui la lotta, quotidiana, massacrante a volte, per riuscire a fare il Bene che vogliamo ed impedirci di fare il male che non vogliamo.

La parola ‘’lotta’’ quella buona battaglia di cui parla S. Paolo è stata in realtà un pò archiviata negli ultimi tempi, forse andrebbe rispolverata, andrebbe rimessa in gioco, perché il gioco della nostra vita sia un po’ più consapevole e perché noi possiamo essere davvero protagonisti della nostra vita.

Diceva un sacerdote qualche giorno fa: ‘’Noi ci nascondiamo dietro al Battesimo, pensiamo che basti essere battezzati per sentirsi al sicuro, non è affatto così…’’,  è proprio vero, perché è dopo il Battesimo che comincia la vita più dura, la vera lotta… quella di riuscire a portare quella veste bianca senza macchia per tutta la vita, quella di restare nella grande Famiglia di Dio.

Un’impresa eroica.

I santi sono i nostri eroi.

La Chiesa ammette qualcuno nella schiera dei santi solo quando riconosce ‘’ l’eroicità delle sue virtù’’.

E come si giunge a tale eroicità?

Combattendo la buona battaglia, quella del Bene e del Male.

Di battaglie nella nostra vita ne facciamo tante, fin troppe, sembra che non si possa vivere senza iniziare una qualche forma di lotta, bisogna sempre combattere per ottenere anche ciò che è giusto e ci spetta per diritto.

Si combatte per tante cose, alcune sono anche giuste battaglie… ma una sola è quella ‘’buona’’, quella veramente importante per la nostra vita… quella che purtroppo pochi… molto pochi sono disposti a fare! Perché?

Perché c’è chi ci propina, a nostra insaputa, una pietanza tanto gustosa quanto velenosa: ‘’Il Male non c’è, per cui non temere, tutto quel che fai è cosa buona, non hai da combattere contro nessuno. Non avere paura, sei sulla buona strada; non puoi aver paura di chi non c’è?’’

Ecco che l’ingannatore raggiunge il suo scopo: farci credere che il Male non esiste e che quindi non c’è proprio nessuna battaglia da portare avanti!

Il peggiore e il più subdolo degli inganni è proprio quello di farci credere che non ci sia l’ingannatore!

Ecco il pensiero degli stolti!

Ecco i discorsi insensati.

‘’ Lo stolto e l’insensato periranno insieme, ma l’uomo nella prosperità non comprende’’ (salmo 48,11):  questa è la semplice sconcertante conclusione!
La prosperità ci fa diventare ciechi e sordi, ci fa perdere la sensatezza della ragione: ma basta guardarsi intorno per capire i segni dei tempi…  siamo immersi nel grande Mare del Male… che ci ammalia, ci acceca… corrompe il nostro cuore… ci fa schiavi e continuiamo… a crederci liberi!

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