IL PESO DELLA CROCE
Un Cristo senza croce - una croce
senza Cristo
Amico, io vado in cerca di una croce.
Vedi, ho un Cristo senza croce,
l’ho acquistato presso un antiquario.
Mutilato e bellissimo. Ma non ha
croce.
Per questo mi si è affacciata
un’idea.
Forse tu hai una croce senza Cristo.
Quella che tu solo conosci.
Tutti e due siete incompleti.
Il mio Cristo non riposa perché gli
manca una croce.
Tu non sopporti la croce, perché le
manca Cristo.
Un Cristo senza croce, una croce
senza Cristo.
Ecco la soluzione: perché non li
uniamo e li completiamo?
Perché non dai la tua croce vuota a
Cristo?
Ci guadagneremo tutt’e due. Vedrai.
Tu hai una croce solitaria vuota,
gelata, paurosa, senza senso:
una croce senza Cristo.
Ti capisco: soffrire è illogico.
Non comprendo come hai potuto
sopportare così a lungo.
Una croce priva di Cristo è una
tortura,
il principio logico della
disperazione.
Hai il rimedio tra le mani. Non
soffrire più solo.
Su, dammi questa croce vuota e
solitaria. Dammela.
Ti darò in cambio questo Cristo
mutilato,
senza riposo, né croce.
La tua croce non è più solamente tua;
è anche e nello stesso tempo la croce
di Cristo.
Su, prendi la tua croce, amico; la
tua croce con Cristo.
Non sarai più solo a soffrire.
La porterete in due, il che vuol dire
dividerne il peso.
E finirai per abbracciare e amare la
tua croce,
una volta che Cristo sarà in essa.
(Centro Missionario Diocesano,
Verona)
HO SENTITO IL BATTITO DEL TUO CUORE
Ti ho trovato in
tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel Tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell’unità di cuore e di mente
di un’assemblea di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza
della sofferenza degli altri.
Ti ho visto nella sublime accettazione
e nell’inspiegabile gioia di coloro
la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore io credo. Ma aiuta la mia fede.
(Madre Teresa di Calcutta)
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