S. Giovanni Bosco
Sette considerazioni per i giorni della settimana
(Estratto da: "Il giovane provveduto")
GIOVEDÌ
L'Inferno.
2. Considera
inoltre, figliuolo mio, il rimorso che proverà la coscienza dei dannati. Essi
soffriranno un inferno nella memoria, nell'intelletto; nella volontà. Si
ricorderanno continuamente del motivo per cui si sono perduti, cioè per aver
voluto dare sfogo a una qualche passione: questo ricordo è quel verme che non
muore mai: Vermis eorum non moritur. Si ricorderanno del tempo che fu loro dato
da Dio per salvarsi ancora dalla perdizione, dei buoni esempi dei compagni, dei
propositi fatti e non eseguiti. Ripenseranno alle prediche udite, agli avvisi
del confessore, alle buone ispirazioni avute di lasciare il peccato, e vedendo
che non c'è più rimedio, manderanno urla disperate. La volontà poi non avrà mai
più niente di quello che vuole, è al contrario patirà tutti i mali.
L'intelletto infine conoscerà il gran bene che ha perduto. L'anima separata dal
corpo, presentandosi al divin tribunale, intravede la bellezza di Dio, conosce
tutta la sua bontà, quasi contempla per un istante lo splendore del Paradiso,
forse ode anche i canti dolcissimi degli Angeli e dei santi. Che dolore,
vedendo che tutto ha perduto per sempre! Chi potrà mai resistere a tali
tormenti?
3. Figlio
mio, che ora non curi di perder il tuo Dio e il Paradiso, conoscerai la tua
cecità quando vedrai tanti tuoi compagni più ignoranti e più poveri di te
trionfare e godere nel regno de' cieli, e fu maledetto da Dio sarai cacciato
via da quella patria beata, dal godimento di Lui, dalla compagnia della
Santissima Vergine e dei Santi. Su dunque, fa’ penitenza; non aspettare che non
vi sia più tempo: datti a Dio. Chi sa che non sia questa l'ultima chiamata, e
che se non vi corrispondi, Iddio non t'abbandoni e non ti lasci piombare giù in
quegli eterni supplizi! Deh! Gesù mio, liberatemi dall'inferno! A poenis
inférni libera me, Domine!
Nessun commento:
Posta un commento