martedì 18 febbraio 2014


PANE SPEZZATO

''Venite e gustate quant'è buono il Signore''
DAL LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE TERZA (13 - 19) 
E' meglio la sterilità che una posterità empia
[13]Beata la sterile non contaminata,
la quale non ha conosciuto un letto peccaminoso;
avrà il suo frutto alla rassegna delle anime.
[14]Anche l'eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità
e che non ha pensato cose malvage contro il Signore,
riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà,
una parte più desiderabile nel tempio del Signore;
[15]poiché il frutto delle opere buone è glorioso
e imperitura la radice della saggezza.
[16]I figli di adulteri non giungeranno a maturità;
la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata.
[17]Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente,
e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.
[18]Se poi moriranno presto, non avranno speranza
né consolazione nel giorno del giudizio,
[19]poiché di una stirpe iniqua è terribile il destino.



PER RIFLETTERE INSIEME…
Leggendo velocemente e distrattamente questi versetti verrebbe quasi da pensare che il Dio della Vita stia facendo un elogio a coloro che non  sono in grado di procreare, di far nascere vita dalla loro vita.
Sembrerebbero un inno alla sterilità, quasi un merito quello di non aver figli… ma se davvero fosse così… questo verrebbe a contraddire quella che era il pensare del popolo ebreo che vedeva nell’abbondanza di figli la grazia del Signore, la benedizione stessa di Dio che concedeva una discendenza alla famiglia.
Sono tanti anche i personaggi biblici ai quali viene concessa la gioia di una discendenza in condizioni impossibili, a cominciare da Abramo, nell’A.T., fino ad Elisabetta nel N.T.
Se Dio fa dunque la grazia di una progenie a coloro che per età non potevano più sperare in questo, come mai ora definisce beata la sterile, fortunato l’eunuco?
Sembrerebbe quasi che stia rinnegando il suo stesso operato… sembrerebbe…  ma ovviamente non è così!
La sterilità della quale si parla nei primi due versetti va letta in relazione a quanto si dice negli ultimi due versetti, altrimenti il senso viene alterato.
Inoltre la prima parte del versetto’’ beata la sterile…’’ va messo in relazione con la parte finale della stessa frase:
 ‘’ Beata la sterile… che non ha conosciuto un letto peccaminoso.
Così anche nei versetti successivi, il soggetto, l’eunuco, va messo in relazione alle opere che non ha fatto, perché solo in relazione ad esse riceverà la grazia promessa:

Anche l'eunuco… che  non ha commesso iniquità
non ha pensato cose malvage contro il Signore
riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà
… poiché il frutto delle opere buone è glorioso.

La sterile e l’eunuco sono beati non perché non hanno procreato figli, ma perché non hanno commesso iniquità, malvagità, non si sono contaminati con il peccato, per cui anche se il Signore non li ha benedetti con una loro discendenza, la loro sorte sarà oltremodo desiderabile rispetto a quella che toccherà a chi ha commesso iniquità senza numero.
Cioè:  meglio non aver figli, che partorirne nel peccato!
È una condanna minore quella della sterile, ad essa non mancherà la benevolenza del Signore.
Ma per chi avrà partorito figli nel peccato… nel giorno del giudizio il suo destino sarà terribile.
È Parola di Dio questa!
Dice il Signore: meglio per chi non ha mai messo al mondo figli, perché chi ha compiuto atti contro la Legge del Signore, nel giorno del Giudizio desidererà non averne mai partoriti, i suoi figli non giungeranno a maturità;
la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata.
Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente,
e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.
Se poi moriranno presto, non avranno speranza
né consolazione nel giorno del giudizio,
poiché di una STIRPE INIQUA è terribile il destino.

DI UNA STIRPE INIQUA È TERRIBILE IL DESTINO.

Dire chi sono coloro che compongono la ‘’stirpe iniqua’’ non è difficile: per come stanno le cose oggi, su questo argomento non basterebbe un’enciclopedia virtuale come WikipediA per esporre alcune delle iniquità che si compiono o che si vorrebbero compiere, a favore delle quali si lotta aspramente, senza mezzi termini e senza risparmio di energia.
In sintesi, possiamo dire così: la stirpe iniqua è composta da coloro che agiscono contro la Legge della Vita, contra la Legge della Natura, contro cioè la Legge di Dio.
E qual è la Legge della Vita?
E qual è la Legge della Natura?
E qual è la Legge di Dio?
Intanto bisogna dire che non sono tre Leggi diverse o a se stanti, ma una sola che si manifesta su tre piani diversi o meglio dire sotto diversi aspetti: la Legge di Dio è un Principio di Vita, non è una legge giuridica, ma il fondamento stesso della Natura Divina, Dio è Vita, Dio è Creatore, Dio è Colui che genera, che partorisce la Vita, è Principio di Vita, di Vita Eterna; questa Vita che vive in Lui, per Amore, la dona a noi, secondo una logica ordinata, secondo una Scienza Divina, che ordina ogni cosa con misura, con Sapienza, con Ragione, con perfezione. La Legge dunque della Natura è l’insieme delle leggi naturali poste a fondamento e a protezione della Vita, suo dono altissimo e santissimo, perché, se Lui è Vita, un po’ della sua Vita viene donata a noi, prende da se stesso quel Principio di Vita che è la Sua stessa Natura, la sua Identità, potremmo dire, e ne dà a noi, gratuitamente; se in Lui c’è solo ordine e perfezione, ciò che ne deriva da Lui non può non essere ordinato e perfetto, questo significa ‘’essere a sua immagine e somiglianza’’: immagine e somiglianza nel principio fondante della Vita che ci ha donato, che è parte di Sé; non la prende dall’esterno, ma dal Suo Cuore, dalla Sua Natura Divina, ci fa simili a Lui nella divinità e nella santità, nell’ordine creativo e nella perfezione della Sua Natura.
La Legge di Vita e della Natura sono dunque entrambe racchiuse nella Legge dell’Amore che è Dio stesso.
Ecco perché la Vita ha la sua Legge, che si manifesta in quel codice genetico e in quelle sembianze umane che conosciamo; ma è anche Legge della Natura, perché la Vita contiene in sé la perfezione dell’ordine divino che ha ordinato l’ ordine cosmico: il cosmo non è caos, non è casualità, ma segue una Logica Superiore che ne garantisce la perfezione e la continuità, l’Ordine Eterno.
Chiunque, dunque, mette mani a questo Ordine stabilito dalla Sapienza Divina, mette le mani davanti a Dio, cioè si pone a confronto di Dio ed osa sfidarlo proponendo nuove leggi, nuove formule, nuove e quanto mai disastrose alternative che deviano il genere umano dalla sua vocazione iniziale: essere figli di Dio!

È questa la nostra prima vocazione, prima ancora di quella alla fraternità, alla quale ci invita a guardare il papa: essere figli di Dio e in quanto tali rispettare la Sua paternità, la Sua Legge, la Sua Volontà.
In cosa consiste la Sua Legge?
Prima di rispondere a questa domanda, occorre, però, forse chiarire a noi stessi se noi crediamo in questo, se ci sentiamo figli di Dio, se crediamo nella sua Santità, se siamo davvero convinti che la Legge del Signore è infallibile, è perfetta, è Giusta, l’Unica Giusta, è Santa, è Ordine, è Sapienza, è Scienza, quella Scienza che non potrà mai essere messa in discussione da nessun’altra legge, perché è già il massimo, Superiore, indiscutibile, in quanto viene da Colui che ha creato e ordinato tutto l’Universo, come dice Isaia 40,12-2:
"Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare  e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo? 
Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la stadera le montagne
e i colli con la bilancia? 
Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti? 
A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia

e lo ammaestrasse nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza? 
Non lo sai forse?  Non lo hai udito? 
Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. 
Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile." 
Se non siamo convinti di questo, tutto quello che andrò a dire dopo non avrà molto senso, perché è da questo principio che bisogna partire per dare poi validità a tutto quanto dirò sulla Sua Legge.
Se non diamo fede alla Sua Legge, se non crediamo nella perfezione della Sua Legge, se non siamo convinti che la Sua Legge è perfetta e quindi l’Unica Giusta, allora tutto il resto diventa discutibile.
Se siamo cristiani veri, se crediamo in quello che Cristo ci ha detto e ci ha rivelato allora questo sarà facile, spontaneo, naturale; se invece siamo cristiani paganizzati oppure farisei che applicano la Legge solo nella sua esteriorità senza mai farla scendere fino al cuore… allora non mi meraviglierà se quello che andrò a dire sarà contrastato o rifiutato.
È questione di scelta. È questione di fede. È questione di ragionevolezza e di coerenza.
Se sono cristiano e mi dico cristiano allora devo credere che tutta la Parola di Dio è Verità, è Sapienza, è ordinata alla Vita, è Vita essa stessa capace di generare altra Vita.
Ed è proprio il tema della Vita quello che sta facendo strage della Legge di Dio.
Quando si attacca direttamente la Vita nella sua Natura e nella sua Legge allora è chiaro che il problema non è nell’intendere la vita o nell’osteggiare la legge della Natura, ma il problema è più profondo: è il rifiuto di Dio e quindi l’intenzione di distruggere quanto Dio ha creato.
Coloro che manipolano la Vita, coloro che ne chiedono la fine prima della sua fine, coloro che ne chiedono la morte prima della sua nascita, coloro che ne strumentalizzano l’ordine genetico, coloro che comprano, vendono, commercializzano vita (commercianti d’organi, di sangue, di bambini…) compongono la stirpe iniqua, perché nel loro cuore hanno come legge quella dell’iniquità, cioè non più il Principio Divino della Vita, ma il principio satanico della morte, c’è stato un capovolgimento interiore, una distorsione spirituale, una rinuncia e un rinnegamento della propria vocazione di figli di Dio, per farsi seguaci di colui che continua a tramare per distruggere l’opera di Dio.
Questo vuol dire che tutto ciò che alcuni propongono a livello scientifico, medico, legislativo, giuridico, normativo, sociale… e che si pone contro la Vita non viene dalla Legge di Dio, non è compatibile con tale Legge, non ha niente a che fare con essa: non si può uccidere una vita nel grembo materno per salvare la vita della stessa madre che l’ha generata, chi propone questo e chi sceglie questa strada non ha molto chiaro né il concetto di maternità né quello di vita, perché una madre che è madre non esita a salvare la vita del figlio a costo della sua vita, e di esempi di coloro che hanno fatto questa scelta ce ne sono tanti, conosciuti e non conosciuti, questo vuol dire che è possibile fare una scelta simile.
Questo è fidarsi della Legge di Dio.
La scelta contraria, ovviamente, è il rinnegare la Legge di Dio.
I numeri per gli omicidi legalizzati quali gli aborti in strutture mediche sono incalcolabili:
a livello mondiale, globalmente sono stati stimati 46 milioni di casi di IVG nel 1995, con andamento leggermente in diminuzione nella decade successiva, fino ad arrivare a 42 milioni di episodi (nel 2003). L'incidenza nei vari paesi varia, per questioni religiose, morali e legali: ad esempio in Iran, sono stati riscontrati 7,5 aborti per ogni 1.000 donne sposate (età 15-49).
Ma qualcuno si è mai chiesto come si pratica l’aborto?
Ve ne dico uno, uno dei tanti metodi: pare che uno dei metodi più efficaci, dalla sedicesima settimana alla nascita,  sia quello della nascita parziale. Esso consiste nell'estrazione parziale del feto dal canale cervicale attraverso l'uso di una pinza, che permette l'avvicinamento del cranio alla cervice e lo svuotamento del cranio stesso attraverso l'introduzione in esso di una cannula aspiratrice per permetterne il passaggio in maniera più agevole!
Come suona orrenda questa parola ‘’più agevole’’, sembrerebbe quasi un fatto di sensibilità, quella di preoccuparsi che soffra il meno possibile, invece si svuota il cranio di un bambino e lo si aspira come si fa con una normale cannuccia per bibite, per facilitare il suo passaggio verso la morte!
Ma stiamo parlando di un bambino! Fragile, indifeso, bisognoso di protezione, come lo si può stringere con una pinza e succhiarne il midollo?
Sono milioni e milioni i bambini che vengono lacerati fisicamente così!
E la nostra osa anche chiamarsi ‘’civiltà’’!
E si ha anche il coraggio di rivendicare ad alta voce il diritto di uccidere un figlio, un bambino stritolandogli il cranio con una pinza!
Una società che lotta per questo è una società che non ha futuro, non ha speranza, che non ha pietà!
Si, ha smarrito il senso del peccato ed anche quello della pietà, termini ormai entrambi in disuso, la loro assenza, però, ha portato all’imbarbarimento del cuore umano.
Chiedere pietà al Signore per questi crimini è doveroso, è d’obbligo, è necessario!
Non vi sembra che d’iniquità ce ne sia in abbondanza!?
Altra situazione, altro abominio: proprio in questi giorni, in alcuni Paesi europei, come il Belgio, in Parlamento si sta votando un progetto di legge che mira a estendere in determinate condizioni la possibilità di depenalizzazione dell’eutanasia ai minori affetti da malattie incurabili. Altri progetti stanno per essere presentati per estendere l’eutanasia alle persone dementi che ne abbiamo fatto richiesta anticipata”.
Ecco dove ci porta il rinnegare la Legge della Vita e della Natura: ad uccidere la Vita!
Ad uccidere i deboli. Ad uccidere gli indifesi! Ad uccidere i malati che dovremmo curare!
Noi che dovremmo esserne i custodi, stritoliamo i bambini grandi appena quanto un pugno!
Eppure nessuno prova disgusto, indignazione, ribrezzo per l’indurimento del nostro cuore, simile ai pagani o ai greci di un tempo che sacrificavano le loro figlie ai loro dei e gettavano alla cima del monte i figli disabili!
Ma non siamo noi mille volte più colpevoli di loro? La nostra cultura, i nostri progressi scientifici non  avrebbero dovuto farci  fare passi da gigante portandoci ad una maturità e ad una civiltà che sappia aver rispetto di tutti?
A quanto pare siamo più barbari dei barbari!
Più disumani di coloro che la stessa Storia ha condannato!
Di una gravità inaudita, poi,  è la dichiarazione della Commissione dell’ONU, di qualche settimana fa, che è stata inviata al Vaticano, con la quale  si chiede addirittura il cambiamento del diritto canonico in materia di dignità della persona umana.
Entrando in questioni puramente religiose, la Commissione chiede che  la Santa Sede smetta di esporre liberamente il proprio pensiero radicato sul Vangelo. Il rapporto punta “sull’autorità morale” della Santa Sede, giunge a chiedere il cambiamento della dottrina, in maniera subdola, ingiungendo alla Santa Sede di  smettere di battere su alcuni diritti fondamentali, sull’eguaglianza tra uomo e donna, a combattere l’aborto  e gli chiede di emendare  il canone 1398 relativo all’aborto con una visione che identifichi le circostanze sotto cui l’accesso ai servizi di aborto può essere permesso; chiede, ancora, (la commissione) ad alta voce che la Chiesa non faccia più praticamente sentire la sua voce su tutto ciò che riguarda la persona umana e l’esercizio della libertà religiosa; chiede che la Santa Sede  prenda misure attive per rimuovere dai libri di testo delle scuole cattoliche tutti gli stereotipi sul gender che possono ( a parer loro!) limitare lo sviluppo dei talenti e delle abilità di ragazzi e ragazze e minano le loro opportunità educative e di vita”.
Si chiede, cioè, alla Chiesa di rinnegare se stessa, il suo Dio, tutto ciò che Lui ha detto e in cui ha creduto per Millenni!
In pratica è un atto di accusa generale, un attacco alla sovranità della Santa Sede.
È un attacco alla sacralità della Vita che la Chiesa cerca di difendere e di proteggere!
Si chiede alla Chiesa di entrare nella logica del ‘’pensiero unico’’ , di quel pensiero laico che vorrebbe tutti liberi di uccidere liberamente il proprio fratello, il proprio figlio, il proprio vicino scomodo…!
Senza che nessuno opponga più ostacoli. Senza che nessuno si scandalizzi più!!!
Vi sembra poco!?
La Chiesa viene contestata perché difende la vita nelle sue forme più deboli: il nascituro, il malato grave, l’anziano rimasto in solitudine, il bambino disabile, la donna ingannata e abusata, il diritto alla vita in qualsiasi condizioni di vita… la Chiesa dovrebbe tacere forse sugli orrori che si compiono in nome di una legge umana che dice di essere giusta e non tutela i più deboli, coloro che non hanno voce?
È giusto forse uccidere chi non può nemmeno difendersi?
Gira voce che quando viene messo in carcere qualcuno che abbia fatto del male ad un bambino, gli stessi carcerati isolano o picchiano chi ha osato fare tanto, lo ritengono il crimine più grave e sono loro i primi a punirlo, loro che sono considerati delinquenti condannano la violenza sui bambini: e noi, che ci riteniamo persone migliori, osiamo permettere che qualcuno svuoti e succhi il midollo di un essere fragile e indifeso!
E non meriteremmo qualcosa di più del carcere stesso?
Invece continuiamo la nostra vita normale, magari ci si vanta anche di aver effettuato un aborto con le ultime tecniche messe a disposizione dalla scienza!
E sono in tanti quelli che credono che sia giusta come legge, che sia più giusta di quella di Dio!
E intanto distruggono la bellezza e la santità di quanto Dio ha posto nelle nostre mani.
Per non parlare poi delle distorsioni nell’intendere e vivere le relazioni sentimentali umane, di come è stata smembrata la famiglia, violentata nella sua più intima natura: nell’unità matrimoniale, nella procreazione genitoriale, nel diritto ad avere una mamma e un papà, nel bisogno di avere una famiglia stabile… tutte queste cose che erano la normalità ieri, sono diventate utopie oggi… una famiglia che si dica tale è diventata davvero rara; tutti ne avvertono la mancanza, ma sono pochi quelli che si sforzano di costruirla ‘’come una casa, un mattone al giorno, con la dose di amore quotidiano’’, come dice papa Francesco… è difficile impegnarsi in questo, perché la scìa della trasgressione trascina tutti e chi non si conforma ad essa resta fuori e stare fuori fa male, la solitudine, l’emarginazione uccidono, soffocano, distruggono, così meglio stare dentro e lasciarsi coinvolgere nelle violenze del branco, nelle scelte del gruppo…
Gesù, Figlio di Dio, ha avuto una famiglia con una mamma e un papà, chi più di Lui avrebbe potuto farne a meno? Eppure Suo Padre ha voluto che avesse una famiglia, una casa, un lavoro, umile ma onesto, perché il Figlio di Dio fosse per noi esempio e modello in tutto e per tutto, perché niente di quello che riguarda l’uomo restasse nel dubbio o nell’incertezza dell’azione.
Gesù ci ha mostrato ogni cosa, ci ha istruiti con le parole e con i fatti, con l’esempio della sua stessa vita: di cos’altro abbiamo bisogno noi cristiani?
Noi che diciamo di amarlo, di obbedirgli, di seguirlo?
Eppure siamo propri noi cristiani con il nostro assentire alle spinte rivoluzionarie e distruttive delle ricchezze che il Signore ci da dato: la vita, la famiglia, la fede, la nostra identità di genere… altro punto dolente, quest’ultimo, molto dolente, che viene strumentalizzato per attaccare alla radice la Legge della Natura.
È terribile vedere come vengano strumentalizzati coloro che si trovano in uno stato di diversità rispetto agli altri, senza per questo averne coscienza.
 Diventano ‘’oggetti da baraccone’’, usati per raggiungere scopi che niente hanno a che fare con il disagio di chi si trova a vivere una situazione interiore e fisica particolarmente difficile.
Eminenti professori ed esperti in vari settori, oggi, ritengono che l’identità di genere sia frutto di  convenzioni sociali, religiose, ideologiche, politiche… altri sostengono che sia questione di ‘’gusti’’, altri come Foucault, filosofo contemporaneo francese affermano che:  
’’ l’appartenenza al genere femminile o maschile è conseguenza di un dispositivo della biopolitica – è uno dei meccanismi attraverso cui il potere esercita la sua presa sulla vita biologica della specie umana plasmandola in una specifica forma di vita… – dice ancora - … è un meccanismo culturale complesso attraverso cui convenzioni linguistiche, religiose, morali, scientifiche, giuridiche si applicano all’individuo condizionando i suoi rapporti con gli altri e con se stesso. Ognuno impara infatti a nominare se stesso, a interpretare i propri desideri, a relazionarsi alle altre persone attraverso l’educazione, la cultura, la morale: attraverso un mondo esterno che lo determina, e che gli offre i sostantivi, gli aggettivi, tutti gli strumenti linguistici e teorici con cui gli è possibile pensarsi come dotato di un’identità.’’
La psicologia e la psichiatria, dal canto loro,  stanno lavorando intorno all’argomento da anni e non hanno ancora ben definito cosa va catalogato come disordine nell’identità di genere né sono riusciti ancora a stabilire se si tratta di malattie da considerarsi fisiche o mentali.
Ma possono  le scienze umanistiche o anche politiche  affrontare obiettivamente un problema che supera l’uomo stesso?
La filosofia, la psicologia, l’economia, la politica non hanno mai una visione completa del problema, sono di parte, per ovvie ragioni, perché seguono la prospettiva che è proprio della loro disciplina, per cui una disciplina medica affronterà il problema solo dal punto di vista medico-terapeutico, una disciplina politico-giuridica l’affronterà solo dal punto di vista che le è proprio e cioè con un taglio appunto di natura politica e legislativa e così via.
Così la scienza l’affronterà con i suoi strumenti scientifici, escludendo quelli politici, filosofici etc…
Ogni scienza umana guarda all’uomo secondo il taglio che le è proprio, raramente lo fa guardandolo nella sua integralità, neanche l’ambito dell’istruzione lo fa, pur dicendo di volersi occupare del fanciullo come persona nella totalità del suo essere, perché il suo obiettivo principale è quello di istruire  e tutto viene visto e fatto in funzione di questo obiettivo che le è proprio.
Vi sono dunque sguardi diversi, prospettive diverse, obiettivi diversi, finalità diverse, per cui le risposte che daranno saranno in funzione delle finalità poste all’inizio del cammino che si intende fare. Certo si parla anche di scienze olistiche, ma restano limitate e confinate nell’ambito delle discipline orientaleggianti, quindi con uno sguardo limitato alla corporeità e alla spiritualità intesa come raggiungimento di un benessere interiore personale che non c’entra niente con il rapporto con il soprannaturale.
La conseguenza di tutto questo?
Ve lo dico in due parole, anzi con due esempi di immediata comprensione e senza necessità di ulteriori commenti, il primo è un fatto di cronaca dei nostri giorni: in una scuola superiore, ad una professoressa di Diritto uno studente rivolge questa domanda:    ‘’ Ma che cos’è la Vita?’’.
La professoressa senza indugiare risponde: ‘’ La Vita è Dono di Dio’’.
Gli studenti riportando in famiglia la risposta della professoressa, scatenano la reazione dei genitori che immediatamente chiedono che il dirigente licenzi quella professoressa per aver dato una risposta a sfondo religioso ed aver violato così la libertà di coscienza degli studenti.
Da lì a poco la professoressa viene licenziata.
Storie di oggi. Storie dei cristiani di oggi.
Cristiana la professoressa e cristiani i genitori che le hanno fatto ricorso.
Il commento è senza parole.
Altra storia di oggi, sempre in una scuola questa volta elementare, che vede protagoniste due bambine e la loro maestra: due bambine di sette anni, amiche da tempo,  frequentano la seconda classe insieme e si vogliono molto bene, si considerano ‘’amiche del cuore’’, una vera amicizia, una bellissima amicizia. Un giorno, durante una lezione in classe, la maestra, parlando di globalizzazione, inclusione, nell’ambito di un discorso sull’intercultura, afferma che la libertà prevede che ognuno sia libero di amare e sposare chi vuole, una donna può sposare un’altra donna, un uomo un altro uomo… è libertà, si esercita semplicemente il proprio diritto alla libertà di scelta!
Una delle bambine, durante la ricreazione, si rivolge alla sua amica del cuore e le dice: ‘’Hai sentito cos’ha detto la maestra? Se io voglio bene a te e tu vuoi bene a me, quando saremo grandi, io e te potremo sposarci?’’.
Risponde l’altra: ‘’Ma io vorrei dei bambini’’.
‘’ Ma i bambini li possiamo comprare, servono soltanto tanti soldi’’!
Non credo servano ulteriori commenti!
La vita la si compra con il denaro, merce di consumo; l’amicizia la si confonde con l’amore. L’innocenza stessa dei bambini viene violentata in nome di una libertà che non c’entra niente con i diritti e i doveri, dal momento che viene tirata fuori da ogni riferimento morale o etico.
È stata distrutta la spontaneità e la genuinità stessa dell’amicizia, il senso dell’amore, il diritto alla vera libertà, la verità sull’identità, il rispetto della corporeità, la corretta relazione interpersonale, il futuro stesso è stato compromesso… 
Questa è la generazione che stiamo producendo e che  dovrà a sua volta produrre altre generazioni, ma sulla base di quali verità?
La vita e i sentimenti vengono violati e violentati alla base, al loro nascere ed orientati al disordine! E noi siamo orgogliosi di questo!
Certo che c’è proprio di che aver paura per il futuro che ci stiamo costruendo distruggendo la nostra realtà biologica naturale con le nostre stesse mani.
E certo la Madonna aveva proprio ragione a riprenderci su questo punto nell’ultimo messaggio del 2 febbraio scorso dato a Mirijana, a Medjugorje; la Madonna usa un’espressione nuova e insolita: ‘’ Desidero che, col digiuno e la preghiera, otteniate dal Padre Celeste la consapevolezza di ciò che è naturale, santo, divino.’’
In 30 anni circa di apparizione a Medjugorje è la prima volta che la Madonna usa questi termini ‘’avere la consapevolezza di ciò che è naturale, santo, divino’’.
Perché? E perché proprio in questo momento?
Perché l’uomo sta cercando di alterare la Natura, sta cercando di corrompere ciò che è santo, sta cercando di cancellare ciò che è divino.
E che cos’è NATURALE, SANTO E DIVINO?
La VITA, LA FAMIGLIA  E IL GENERE UMANO TUTTO!
La Vita è dono divino, la Famiglia è un’istituzione santa, perché benedetta con il Sacramento del Matrimonio.
Sia la Vita che la Famiglia appartengono all’ordine naturale delle cose che fanno parte del creato: c’è un ordine naturale che nessuno può modificare se non la Natura stessa.
L’uomo ha bisogno di una famiglia secondo le leggi della Natura inscritte nella sua coscienza, perché possa realizzarsi ‘’in modo naturale’’ e consono al suo essere,  possa avere tutte le protezioni e gli affetti che la sua natura richiedono.
La Natura dell’uomo non si cambia, perché è plasmata dalle Mani Sante di Dio.
L’uomo non può intervenire sulla Natura perché non gli è dato farlo, la Natura è sottomessa a Dio, all’uomo è solo dato gestirla, cioè deve prendersene cura, non farle violenza, corromperla, strumentalizzarla per poter soddisfare la sua avidità senza misura.
La Natura stessa dell’uomo è a rischio, perché stanco della vita, incapace di gestirla con saggezza e sapienza, incapace di dominarsi e di gestire correttamente i suoi istinti, l’uomo, nel suo delirare, a causa del veleno infernale che gli amareggia il cuore, che glielo morde ferocemente… l’uomo vede nella morte la sua salvezza!
E così Satana vince! Sconfigge  Dio sconfiggendo la sua creatura!
Sì, è proprio così: distruggendo noi, creature amate da Dio, vince la sua battaglia contro Dio e noi siamo tutti suoi complici, perché gli permettiamo di usarci per umiliare Dio; veniamo usati da Satana, perché lui possa raggiungere il suo obiettivo: essere Dio al posto di Dio!
In che modo e quando noi diventiamo complici del progetto distruttivo di Satana?
Ogni qualvolta facciamo o pensiamo qualcosa contro la nostra coscienza, contro la Legge del Signore, contro la Legge della Natura, contro la Legge della Vita.
Ma un uomo cosciente e intelligente potrebbe mai andare contro se stesso deliberatamente? Agendo sapendo di agire contro se stesso?
Purtroppo sì e sono tante, ma proprio tante le situazioni che confermano questo nostro essere sottomessi alla Legge della Morte, nel momento in cui rinneghiamo quella della Vita.
Esempi concreti? C’è solo da scegliere, il mondo ce ne offre un ventaglio piuttosto vario…, qui ne ho riportati soltanto alcuni e già questi ci bastano per avere orrore del nostro essere uomini e donne del Duemila… già solo questi dovrebbero farci implorare mille volte al giorno la Misericordia divina, che sopraggiunga prima della Sua Giustizia!
È in atto un sabotaggio della Verità, della Libertà, della Giustizia… e tutto tace, tutto resta indifferente, immobile, sembra quasi che sia tutto legittimo, tutto giusto, tutto legale… quasi! Ma questo ‘’quasi’’ dice tutto, ci dice soprattutto che ci stiamo illudendo, che stiamo ingannando noi stessi, che ci stiamo prendendo in giro da soli.
Un illustre professore, in una sua relazione presentata presso un’università qualche mese fa,  dice che ‘’ le minoranze sessuali possono sabotare il sistema che le produce’’.
Sembra una frase innocua, una delle tante frasi che riempiono l’universo di speculazioni più o meno interessanti o valide, invece questa frase distrugge un mondo intero: come? Riducendo tutto a dei concetti o preconcetti che discriminano, distruggono, politicizzano, alterano la Legge stessa della Natura e della Vita e quindi di quella che è la Legge stessa di Dio.
Vediamo come.
Ogni parola di questa frase indica dei concetti precisi:

MINORANZE: si continua a dividere il genere umano in minoranze e maggioranze, l’unità del genere umano non è ancora contemplata, c’è la globalizzazione del mondo, ma non la globalizzazione dell’uomo: l’uomo è uno solo, con i suoi bisogni, le sue esigenze, i suoi sogni, la sua lingua, il suo status, il suo credo…; si continua a classificare l’uomo in categorie, in compartimenti stagni, non si riesce ancora a vedere l’uomo e basta!
L’uomo come creatura di Dio, dovunque egli viva e in qualunque tempo viva o sia vissuto o vivrà.
Esiste l’uomo e la donna: punto! Non c’è divisione, non ci sono schieramenti.
Le divisioni ci sono soltanto se guardiamo all’uomo come animale politico!
In questo caso lo distingueremo per credo politico, religioso, filosofico, culturale…
Ma se guardo all’uomo come figlio di Dio: non esistono distinzioni di sorta!
La differenza la farà dunque lo sguardo che avrò sull’uomo, il mio modo di guardare a lui e di rapportarmi con il genere umano!
Il Cristianesimo non divide, ma unisce, non cataloga, ma tira tutti fuori dagli schemi e li unisce tutti in un solo Nome: Cristo!

SESSUALI: questo termine abbinato alla parola minoranze ci dice che, molto spesso,  lo sguardo che si ha sull’uomo riguarda solo un aspetto del suo essere, tutto il resto viene escluso. Ma l’uomo non è solo il suo corpo, il suo stomaco, la sua testa e via dicendo, l’uomo è corpo e spirito, per cui se proprio voglio rendergli un servizio utile devo sempre considerarlo nella sua unità di corpo e di spirito oltre che tener conto di tutte le sue esperienze, le sue difficoltà, il suo essere pienamente persona umana. Noi, invece, continuiamo a selezionare, ad esaminare e a tener conto di  un pezzo per volta, separatamente da tutto il resto; ma noi non siamo ‘’pezzi assemblati’’ siamo ‘’persona’’, una sola identità, siamo, cioè, molto di più dei nostri organi.

POSSONO SABOTARE: conosciamo bene il significato questo termine, ‘’sabotare’’ significa ‘’ danneggiare, distruggere, ostacolare, bloccare, impedire…’’; un sabotaggio non è un conflitto che si realizza ad armi pari, secondo un protocollo militare, ma è un colpire alle spalle chi non se l’aspetta, è un ingannare, un attentato, un agguato… questo vuol dire che s’intende togliere di mezzo, con la forza, tutto ciò che ci ostacola nel raggiungimento di ciò che noi riteniamo giusto. È un’imboscata, non una battaglia in campo aperto!
E se già la guerra è una cosa orrenda di per sé, ancora più orrenda appare questo genere di lotta subdola, fatta alle spalle, coatta, ingannatoria!
Un agguato contro chi? Contro la Legge della Natura, ovviamente, cioè un trovare un modo per bypassare tale Legge e far passare una nuova legge fatta su misura per liberalizzare i propri egoistici bisogni.
IL SISTEMA: ritorna questa parola che era sparita dal vocabolario per un po’. Un sistema ci parla di un’organizzazione socio-politica, in cui ogni uomo è parte degli ingranaggi di un unico meccanismo.
Siamo ingranaggi di un sistema industriale che… come dice l’ultima parte della frase… produce!
CHE LE PRODUCE: produrre!
Ecco lo sguardo dell’uomo del Duemila, uno sguardo politico ed economico e basta: siamo, per alcuni, unicamente frutto di un sistema economico e politico e questo significa ridurre l’uomo, togliergli la sua libertà, non dargliela, come invece crede: si rende l’uomo libero solo quando lo si considera in tutto il suo essere, in tutta la sua bellezza, in tutta la sua ricchezza di uomo e di figlio di Dio.
Se è soltanto figlio del suo status politico ed economico… certo non potrà che essere considerato soltanto un mezzo e un frutto di produzione e basta, alla stregua di qualsiasi altro strumento tecnico e di qualsiasi altro mezzo di consumo; di conseguenza… sarà preso in considerazione soltanto fin quando sarà (se lo sarà!) in grado di produrre.
Un uomo così è un uomo che non ha capito né ha mai sperimentato ancora tutto se stesso, un uomo a metà, anzi meno della metà, perché è un aspetto marginale quello che viene preso in considerazione di lui: parti, soltanto piccole parti di lui… mentre quello che viene lasciato fuori è molto, molto di più!
Lo sguardo del cristiano è uno sguardo d’insieme, ampio, profetico se vogliamo.
Lo sguardo del professionista o del politico o dell’economista è riduttivo, restrittivo, parziale… pur essendo lui convinto del contrario”
Mi sembra che una punta d’orgoglio, di presunzione, di delirio di onnipotenza… emergano da sé!
Quali sono le conseguenze di tutto questo?
Un mondo in subbuglio, sicuramente, grande confusione, manipolazioni di persone e situazioni, disorientamento… intanto crescono le nuove generazioni con idee che non sono idee, con convinzioni che sono svuotate di senso e di significato; nell’intento di eliminare preconcetti e pregiudizi, se ne costruiscono altri molto più dannosi e pericolosi!
Che cos’è, dunque, che manca? Cosa ci sta succedendo?
Generiamo iniquità su iniquità. Distruggiamo bene dopo bene. Costruiamo castelli in aria che ci crollano addosso.
Realizziamo sogni che non son più desideri, ma soltanto frutto di una incapacità di contenere istinti e passioni, rigorosamente carnali.
Abbiamo alienato lo spirito. Abbiamo abolito l’anima. Abbiamo ridotto l’uomo alle sole funzioni carnali, cioè animali.
C’è ancora qualcos’altro da dire su questa generazione iniqua?
Certo è un ritratto appena abbozzato, ma già questo rende  l’idea di quelli che siamo, di dove stiamo andando, di ciò che stiamo facendo, di come ci stiamo ponendo di fronte all’altro e di fronte a Dio.
Anzi, rettifico: solo di fronte a se stessi, perché Dio l’abbiamo escluso da ogni orizzonte di vita; l’altro lo tiriamo in ballo solo quando ci serve come strumento per giustificare e far valere le proprie idee: restiamo solo noi, solo il nostro io superegoico, super- in tutto, eutrofico, onnipotente!

Certo che, per chi non crede nell’Eternità, mi rendo conto che tutto questo dire sono soltanto chiacchiere, favole da metropolitana, tempo perso, parole al vento, ridicolerìe…

Ma come sempre… ognuno è libero di credere quello che vuole e in chi vuole… la libertà personale è inviolabile, ma ciò non toglie che occorre far conoscere la Verità, così che ogni scelta possa essere consapevole, che si conoscano le alternative, che niente venga tenuto nascosto o segreto, perché Dio non ha parlato in un’orrida regione, ma sulla vetta dei monti oppure su una barca al centro del mare così che tutta la gente disposta sulla riva potesse ascoltare. Lui si è reso accessibile a tutti e ha dato l’accesso a tutti, perché tutti ascoltino, tutti sappiano, tutti comprendano che la Libertà non è fare ciò che si vuole, ma fare ciò che si è, come a dire che si realizza se stessi non quando si soddisfano bisogni e passioni, ma quando si compie ciò  per cui siamo fatti, si soddisfa non il nostro corpo, la nostra carne, ma il nostro bisogno spirituale di essere in comunione con il Padre che ci ha creati.
Chi ha orecchi intenda!
La libertà di intendere e di volere è sacrosanta… purchè se ne faccia un buon uso e purchè nessuno strumentalizzi quella degli altri!
Purchè nessuno confonda il DONO con il DIRITTO.
Purchè nessuno osi rivestire ruoli che non gli competono.
Purchè tutto si faccia nei limiti della legalità, della giustizia umana… ma, prima ancora,… di quella Divina!

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