domenica 23 febbraio 2014

DIARIO DELLA DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA

Una volta venni citata al giudizio di Dio. 
Stetti davanti al Signore faccia a faccia.
Gesù era tale e quale è durante la Passione. Dopo un momento
scomparvero le Piaghe e ne rimasero solo cinque: alle mani, ai piedi ed al
costato. Vidi immediatamente tutto lo stato della mia anima, così come la
vede Iddio. Vidi chiaramente tutto quello che a Dio non piace. Non
sapevo che bisogna rendere conto al Signore anche di ombre tanto
piccole. Che momento! Chi potrà descriverlo? Trovarsi di fronte al tre
volte Santo! Gesù mi domandò: «Chi sei? ». Risposi: « Io sono una tua
serva, Signore ». « Devi scontare un giorno di fuoco nel
purgatorio ». Avrei voluto gettarmi immediatamente fra le fiamme del
purgatorio, ma Gesù mi trattenne e disse: « Che cosa preferisci:
soffrire adesso per un giorno oppure per un breve tempo sulla
terra? ». Risposi: « Gesù, voglio soffrire in purgatorio e voglio soffrire
sulla terra sia pure i più grandi tormenti fino alla fine del mondo ». Gesù
disse: « E sufficiente una cosa sola. Scenderai in terra e
soffrirai molto, ma non per molto tempo ed eseguirai la Mia
volontà ed i Miei desideri ed un Mio servo fedele ti aiuterà ad
eseguirla. Ora posa il capo sul Mio petto, sul Mio Cuore ed
attingivi forza e vigore per tutte le sofferenze, dato che altrove
non troverai sollievo, né aiuto, né conforto. Sappi che avrai
molto, molto da soffrire, ma questo non ti spaventi. Io sono
con te ». Poco dopo mi ammalai. I disturbi fisici furono una scuola di
pazienza per me. Solo Gesù sa quanti sforzi di volontà dovetti fare per
adempiere i miei doveri. Gesù quando intende purificare un'anima, usa
gli strumenti che vuole. La mia anima si sente completamente
abbandonata dalle creature. Talvolta l'intenzione più retta viene
interpretata male dalle suore. Questa è una sofferenza molto dolorosa,
ma il Signore la permette e bisogna accettarla, perché questo ci fa
assomigliare maggiormente a Gesù. Una cosa non sono riuscita a
comprendere per molto tempo, cioè che Gesù mi ordinava di dire tutto ai
superiori, mentre i superiori non credevano alle mie parole e mi
commiseravano come fossi stata una povera illusa o una vittima della
mia fantasticheria. Per questo motivo, temendo di essere un'illusa, decisi
di evitare interiormente Dio, dato che avevo paura delle illusioni. Ma la
grazia di Dio m'inseguiva ad ogni passo e quando meno me l'aspettavo,
Iddio mi rivolgeva la parola.

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