DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA
Si avvicina il secondo anno di noviziato. Al pensiero
che debbo fare i
voti, la mia anima rabbrividisce. Qualunque cosa
legga, non la
comprendo; non sono in grado di meditare. Mi sembra
che la mia
preghiera non sia gradita a Dio. Quando mi accosto ai
santi Sacramenti,
mi pare di offendere ancor di più Dio. Il confessore
però non mi ha
permesso di tralasciare nemmeno una sola volta la S.
Comunione. Dio
operava in modo singolare nella mia anima. Non capivo
assolutamente
nulla di quello che mi diceva il confessore. Le più
semplici verità della
fede mi erano divenute del tutto incomprensibili. La
mia anima si
tormentava non trovando soddisfazione da nessuna
parte. In un certo
momento mi venne una forte idea di essere respinta da
Dio. Questo
pensiero spaventoso mi trafisse l'anima da parte a
parte; per questa
sofferenza la mia anima cominciò ad agonizzare.
Volevo morire e non
potevo. Mi venne il pensiero: « A che scopo cercare
di acquistare le virtù?
Perché mortificarsi, se tutto ciò non è gradito a
Dio? ». Quando ne parlai
con la Madre Maestra, ricevetti questa risposta: «
Sappia, sorella, che
Iddio la destina ad una grande santità. È un segno
che Dio la vuole in
paradiso, molto vicino a Sé. Sorella, abbia molta
fiducia nel Signore Gesù
». il tremendo pensiero di essere respinti da Dio è
il tormento che in
realtà soffrono i dannati. Mi rifugiai nelle Piaghe
di Gesù. Ripetevo
parole di speranza, ma quelle parole divennero per me
un tormento
ancora maggiore. Andai davanti al SS.mo Sacramento e
cominciai a dire
a Gesù: « Gesù, Tu hai detto che è più facile che una
madre dimentichi il
bambino che allatta, piuttosto che Iddio dimentichi
una Sua creatura e se
pure essa lo dimenticasse, Io Dio non dimenticherò la
Mia creatura.
Senti, Gesù, come geme la mia anima? Ascolta i vagiti
strazianti della Tua
bambina. Ho fiducia in Te, o Dio, poiché il cielo e
la terra passeranno, ma
la Tua Parola dura in eterno». Però non trovai
sollievo nemmeno per un
istante. Un giorno, subito dopo la sveglia, mentre mi
metto alla presenza
di Dio, incomincia ad assalirmi la disperazione. Buio
estremo nella mia
anima. Ho lottato come ho potuto fino a mezzogiorno.
Nelle ore
pomeridiane cominciò ad impossessarsi di me un vero
terrore di morte;
mi cominciarono a venir meno le forze fisiche.
Rientrai in fretta nella
cella e mi gettai in ginocchio davanti al Crocifisso
e cominciai ad
implorare misericordia. Gesù però non ascolta le mie
grida. Sento che mi
vengono a mancare del tutto le forze fisiche; cado a
terra; la disperazione
si è impadronita della mia anima. Sto vivendo pene
infernali che
realmente non differiscono in nulla da quelle
dell'inferno. Sono rimasta
in quello stato per tre quarti d'ora. Avrei voluto
andare dalla Maestra -
non ne ebbi la forza. Volevo gridare - la voce mi
venne a mancare. Per
fortuna però entrò nella cella una suora. Quando mi
vide in quello stato
così fuori dal normale, avverti subito la Maestra. La
Madre venne subito.
Appena entrò nella cella, disse queste parole: « In
virtù della santa
obbedienza, le chiedo di alzarsi da terra ».
Immediatamente una forza
misteriosa mi sollevò da terra e mi trovai in piedi
accanto alla cara
Maestra. Con parole affettuose mi spiegò che quella
era una prova
mandata da Dio: « Sorella, abbia tanta fiducia; Iddio
è sempre Padre,
anche quando mette alla prova ». Tornai ai miei
doveri, come se fossi
uscita dalla tomba. I miei sensi erano come
impregnati di ciò che aveva
sperimentato la mia anima. Durante la funzione serale
la mia anima
cominciò ad agonizzare in un buio spaventoso. Sento
che sono in balia
del Dio Giusto e che sono oggetto del Suo sdegno. In
quei terribili
momenti ho detto a Dio: « O Gesù, che nel Vangelo Ti
paragonasti alla
più tenera delle madri, ho fiducia nella Tua Parola,
poiché Tu sei la verità
e la vita. Gesù, confido in Te contro ogni speranza,
contro ogni
sentimento, che ho nel mio intimo ed è contrario alla
speranza. Fa' di me
quello che vuoi; non mi allontanerò da Te, poiché Tu
sei la sorgente della
mia vita ». Quanto sia tremendo questo tormento
dell'anima, lo può
capire soltanto chi ha provato su di sé simili
momenti. Nella notte mi fece
visita la Madonna con in braccio il Bambino Gesù. La
mia anima fu piena
di gioia e dissi: « O Maria, Madre mia, lo sai quanto
terribilmente soffro?
». E la Madonna mi rispose: « Lo so quanto soffri, ma
non temere, io
partecipo e parteciperò sempre alla tua sofferenza ».
Sorrise
amabilmente e scomparve. Immediatamente nella mia
anima ritornò la
forza e tanto coraggio. Questo però durò soltanto un
giorno. Sembrava
quasi che l'inferno avesse congiurato contro di me.
Un odio tremendo
cominciò ad insinuarsi nella mia anima, un odio
contro tutto ciò che è
santo e divino. Mi sembrava che questi tormenti dello
spirito dovessero
far parte per sempre della mia esistenza. Mi rivolsi
pertanto al
Santissimo Sacramento e dissi a Gesù: « O Gesù, Sposo
della mia anima,
non vedi che la mia anima sta morendo andando a Te?
Come puoi
nasconderTi così ad un cuore che Ti ama con tanta
sincerità? Perdonami
Gesù; si compia in me la Tua santa volontà. Soffrirò
in silenzio, come una
colomba, senza lamentarmi. Non permetterò al mio
cuore nemmeno un
solo gemito di doloroso lamento ». Fine del
noviziato.
La Coroncina alla Divina Misericordia
(Per la recita si usa una normale corona del rosario)
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo
Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu
crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa
Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e
Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
Sui (50) grani minori del rosario si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Si conclude dicendo:
O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,
confido in te!
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento