giovedì 9 gennaio 2014

DIARIO DELLA DIVINA MISERICORDIA
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA
 
Si avvicina il secondo anno di noviziato. Al pensiero che debbo fare i

voti, la mia anima rabbrividisce. Qualunque cosa legga, non la

comprendo; non sono in grado di meditare. Mi sembra che la mia

preghiera non sia gradita a Dio. Quando mi accosto ai santi Sacramenti,

mi pare di offendere ancor di più Dio. Il confessore però non mi ha

permesso di tralasciare nemmeno una sola volta la S. Comunione. Dio

operava in modo singolare nella mia anima. Non capivo assolutamente

nulla di quello che mi diceva il confessore. Le più semplici verità della

fede mi erano divenute del tutto incomprensibili. La mia anima si

tormentava non trovando soddisfazione da nessuna parte. In un certo

momento mi venne una forte idea di essere respinta da Dio. Questo

pensiero spaventoso mi trafisse l'anima da parte a parte; per questa

sofferenza la mia anima cominciò ad agonizzare. Volevo morire e non

potevo. Mi venne il pensiero: « A che scopo cercare di acquistare le virtù?

Perché mortificarsi, se tutto ciò non è gradito a Dio? ». Quando ne parlai

con la Madre Maestra, ricevetti questa risposta: « Sappia, sorella, che

Iddio la destina ad una grande santità. È un segno che Dio la vuole in

paradiso, molto vicino a Sé. Sorella, abbia molta fiducia nel Signore Gesù

». il tremendo pensiero di essere respinti da Dio è il tormento che in

realtà soffrono i dannati. Mi rifugiai nelle Piaghe di Gesù. Ripetevo

parole di speranza, ma quelle parole divennero per me un tormento

ancora maggiore. Andai davanti al SS.mo Sacramento e cominciai a dire

a Gesù: « Gesù, Tu hai detto che è più facile che una madre dimentichi il

bambino che allatta, piuttosto che Iddio dimentichi una Sua creatura e se

pure essa lo dimenticasse, Io Dio non dimenticherò la Mia creatura.

Senti, Gesù, come geme la mia anima? Ascolta i vagiti strazianti della Tua

bambina. Ho fiducia in Te, o Dio, poiché il cielo e la terra passeranno, ma

la Tua Parola dura in eterno». Però non trovai sollievo nemmeno per un

istante. Un giorno, subito dopo la sveglia, mentre mi metto alla presenza

di Dio, incomincia ad assalirmi la disperazione. Buio estremo nella mia

anima. Ho lottato come ho potuto fino a mezzogiorno. Nelle ore

pomeridiane cominciò ad impossessarsi di me un vero terrore di morte;

mi cominciarono a venir meno le forze fisiche. Rientrai in fretta nella

cella e mi gettai in ginocchio davanti al Crocifisso e cominciai ad

implorare misericordia. Gesù però non ascolta le mie grida. Sento che mi

vengono a mancare del tutto le forze fisiche; cado a terra; la disperazione

si è impadronita della mia anima. Sto vivendo pene infernali che

realmente non differiscono in nulla da quelle dell'inferno. Sono rimasta

in quello stato per tre quarti d'ora. Avrei voluto andare dalla Maestra -

non ne ebbi la forza. Volevo gridare - la voce mi venne a mancare. Per

fortuna però entrò nella cella una suora. Quando mi vide in quello stato

così fuori dal normale, avverti subito la Maestra. La Madre venne subito.

Appena entrò nella cella, disse queste parole: « In virtù della santa

obbedienza, le chiedo di alzarsi da terra ». Immediatamente una forza

misteriosa mi sollevò da terra e mi trovai in piedi accanto alla cara

Maestra. Con parole affettuose mi spiegò che quella era una prova

mandata da Dio: « Sorella, abbia tanta fiducia; Iddio è sempre Padre,

anche quando mette alla prova ». Tornai ai miei doveri, come se fossi

uscita dalla tomba. I miei sensi erano come impregnati di ciò che aveva

sperimentato la mia anima. Durante la funzione serale la mia anima

cominciò ad agonizzare in un buio spaventoso. Sento che sono in balia

del Dio Giusto e che sono oggetto del Suo sdegno. In quei terribili

momenti ho detto a Dio: « O Gesù, che nel Vangelo Ti paragonasti alla

più tenera delle madri, ho fiducia nella Tua Parola, poiché Tu sei la verità

e la vita. Gesù, confido in Te contro ogni speranza, contro ogni

sentimento, che ho nel mio intimo ed è contrario alla speranza. Fa' di me

quello che vuoi; non mi allontanerò da Te, poiché Tu sei la sorgente della

mia vita ». Quanto sia tremendo questo tormento dell'anima, lo può

capire soltanto chi ha provato su di sé simili momenti. Nella notte mi fece

visita la Madonna con in braccio il Bambino Gesù. La mia anima fu piena

di gioia e dissi: « O Maria, Madre mia, lo sai quanto terribilmente soffro?

». E la Madonna mi rispose: « Lo so quanto soffri, ma non temere, io

partecipo e parteciperò sempre alla tua sofferenza ». Sorrise

amabilmente e scomparve. Immediatamente nella mia anima ritornò la

forza e tanto coraggio. Questo però durò soltanto un giorno. Sembrava

quasi che l'inferno avesse congiurato contro di me. Un odio tremendo

cominciò ad insinuarsi nella mia anima, un odio contro tutto ciò che è

santo e divino. Mi sembrava che questi tormenti dello spirito dovessero

far parte per sempre della mia esistenza. Mi rivolsi pertanto al

Santissimo Sacramento e dissi a Gesù: « O Gesù, Sposo della mia anima,

non vedi che la mia anima sta morendo andando a Te? Come puoi

nasconderTi così ad un cuore che Ti ama con tanta sincerità? Perdonami

Gesù; si compia in me la Tua santa volontà. Soffrirò in silenzio, come una

colomba, senza lamentarmi. Non permetterò al mio cuore nemmeno un

solo gemito di doloroso lamento ». Fine del noviziato.




La Coroncina alla Divina Misericordia
(Per la recita si usa una normale corona del rosario)
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 
Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo
Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu
crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa
Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e
Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.

Sui (50) grani minori del rosario si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Si conclude dicendo:
O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,
confido in te!

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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