martedì 26 novembre 2013


 
CAMMINIAMO SULLA STRADA
CHE HAN PERCORSO I SANTI TUOI...

S. GIACOMO L’INTERCISO
27 NOVEMBRE
Giacomo è la vittima più conosciuta della seconda grande persecuzione di Persia, che iniziò nel 420.
Era uno stretto alleato del re Yazdigerd I, che aveva dichiarato guerra alla religione cristiana; Giacomo preferì  fingere di rinnegare la sua fede piuttosto che perdere l’amicizia del re.
Questo addolorò molto la moglie e la madre che alla morte di Yazdigerd, gli scrissero per rimproverarlo e ammonirlo. Fortemente scosso dalla loro lettera, cominciò a pentirsi per ciò che aveva fatto. Non si presentò più  a corte, rinunciando ai suoi onori e biasimandosi pubblicamente.
Giacomo fu convocato dal nuovo re, Barham V, che lo accusò di ingratitudine e lo minacciò di una morte lenta.
Il tentativo di scuoterlo fallì e fu condannato alla tortura che prevedeva lo stiramento dei muscoli e degli arti: ‘’intercisus’’ significa ‘’tagliato a pezzi’’.
La minoranza cristiana pregava per la sua perseveranza. Dopo aver nuovamente respinto i tentativi dei boia di persuaderlo a rinnegare la sua  fede, Giacomo accettò con serenità la durissima prova per tutta la sua durata, finchè uno dei boia lo decapitò.


 
S. LEONARDO DA PORTO MAURIZIO

26 NOVEMBRE 

Paolo Girolamo Casanova nacque il 20 dicembre 1676 a Porto Maurizio, vicino a La Spezia; a tredici anni il padre, un marinaio esperto, lo affidò alle cure di un ricco zio di Roma, che lo iscrisse al collegio gesuita della città, dove studiò letteratura e filosofia e cominciò anche a capire che aveva una vocazione religiosa.
Lo zio, che desidera fosse medico, s’oppose e infine lo cacciò di casa; fortunatamente Paolo riuscì a trovare asilo presso un altro parente, Leonardo Ponzetti, con cui rimase finchè non ricevette il permesso del padre di diventare frate.
Nel 1697 ricevette la tonaca nel noviziato francescano a Ponticelli, con il nome di Leonardo.
Fu ordinato sacerdote nel 1702. Nel convento di S. Bonaventura di Roma; per tutta la vita mise in pratica  l’ideale di un attivo lavoro missionario combinato con l’austerità e la solitudine che apprese proprio in questo convento, un ramo dei francescani riformati.
Suo desiderio era sempre stato quello di recarsi in missione, ma subito dopo l’ordinazione contrasse la tubercolosi e fu informato che sarebbe rimasto in Italia.
Nel 1709 fu inviato con un gruppo di frati a S. Francesco del Monte a Firenze, dove si riprese a seguire l’ideale francescano di povertà. Leonardo fu nominato guardiano del convento.
Un parroco scrisse della sua attività in quella zona: ‘’Solo Dio sa quanto bene ha fatto qui; le sue prediche hanno toccato il cuore di tutti… tutti i confessori in città avranno un duro lavoro da svolgere’’.
Istituì un eremo sulle montagne vicine, dove i frati potevano ritirarsi per brevi periodi per vivere in solitudine e semplicità, mentre si rigeneravano spiritualmente.
Leonardo risiedette a Firenze per molti anni, poi gli fu chiesto di predicare anche altrove.
La sua prima missione fu a Roma come guardiano del S. Bonaventura, qui predicò a soldati, marinai, condannati, galeotti…
In seguito iniziò nuove attività in Umbria, nelle Marche, a Genova… attraendo una folla tale da essere costretto ad uscire dalla chiesa e predicare all’ap
Incoraggiò l’esposizione del SS. Sacramento e la devozione al Sacro Cuore e alla Madonna.
Fu consigliere spirituale di molte persone tra cui anche la moglie di Giacomo III d’Inghilterra.
Nel 1744 il papa Benedetto XIV lo mandò in Corsica dove la religione era trascurata e l’ordine  in generale decaduto.
Questa fu la missione più dura e difficile perché fu accolto con una certa ostilità.
Tuttavia Leonardo perseverò nel predicare, nonostante molti si presentarono al suo cospetto armati.
All’età di 68 anni, il duro lavoro, gli intrighi e la costante necessità di essere vigile  cominciarono a minare la sua salute; dopo due mesi era così malato che fu imbarcato su una nave per ritornare a casa.
Una volta rimessosi, continuò a predicare e a ospitare suore e laici.
Nel 1750, anno del Giubileo, ottenne il permesso dal papa di istituire le stazioni della croce nel Colosseo.
Nella primavera successiva,  fu mandato a predicare a Lucca; agli inizi di novembre, conscio di aver ultimato il suo lavoro, ripartì per Roma.
La sera del 26 novembre si coricò, ricevette gli ultimi sacramenti , alle nove di sera giunse un messaggio molto affettuoso da parte del papa. Leonardo  morì prima della mezzanotte.
Fu beatificato nel 1796 e canonizzato nel 1867.
È invocato come protettore del clero e dei missionari nei paesi cattolici.

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