sabato 7 giugno 2014


SPIRITO SANTO: ARTIGIANO DELL’AMORE

PENTECOSTE!
La Pentecoste è uno degli ‘’appuntamenti’’ più importanti della Chiesa Cattolica: è il dono dello Spirito agli uomini che credono in Gesù, Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto.
È un Dono grande. Grandissimo. È un Dono prezioso. Preziosissimo.
È una Ricchezza imparagonabile. È un Mistero incomprensibile.
E’IL DONO DELLA RIVOLUZIONE COSMICA.
E’ il dono di quello Spirito che aleggiava sulle acque e che trasformò il Caos in Cosmo, cioè in Armonia, Bellezza, Vita.
Lo Spirito esercita la sua FUNZIONE CREANTE  partecipando alla Creazione: « Il Signore Dio plasmò l'essere umano con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici uno spirito di vita e l'essere umano divenne uno spirito vivente » (Genesi 2,7)               
In questo passo, ’’Spirito’’  traduce il termine ebraico ‘’respiro’’. Questa interpretazione si appoggia su altri passi biblici, quale ad esempio nel Salmo 32(33),6: « Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio (ruah) della sua bocca ogni loro schiera ».
Parlare dello Spirito Santo non è certo facile, potremmo dire così: lo Spirito Santo è L’ARTIGIANO DELL’AMORE, la Destra di Dio, il Dito della Destra di Dio che plasma il nostro cuore, che lavora, modella la nostra immagine interiore per farci come Lui.
Quando si dice nella Genesi che ‘’Dio ci fece a sua immagine e somiglianza’’, noi pensiamo subito all’immagine del nostro corpo fisico, nella sua forma esteriore, nelle sue fattezze corporali, dimenticando che ci è stato dato anche un ‘’corpo interiore, cioè spirituale’’ che viene plasmato da Dio nel percorso della nostra vita, diciamo pure  che questo lavoro ‘’ è tutt'ora in corso d’opera’’, è un lavoro che non termina con la nostra nascita fisica, ma inizia con la nascita nel mondo terreno ed accompagna tutta la nostra vita: lo Spirito Santo che si riceve nel Sacramento del Battesimo, agisce in noi modellando il nostro ‘’corpo interiore’’ secondo l’immagine di Dio e ci fa a Lui sempre più simili, esercita, cioè, la sua FUNZIONE GENERANTE
Secondo le Scritture, infatti, il soffio vitale e vivificante di Dio non è limitato alla Creazione, ma opera continuamente nel creato. Questa funzione è espressa per esempio nel Salmo 103(104), 30: «Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra »
Lo Spirito Santo è, dunque, un Artigiano in continuo esercizio del proprio lavoro, che non smette mai né mai si riposa né mai va in vacanza; agisce su di noi per modellarci secondo ‘’le fattezze di Dio’’.
E quali sono ‘’le fattezze di Dio?’’
Dio ha il volto dell’Amore.
A quel Volto lo Spirito Santo cerca di renderci simili.
È un lavoro durissimo, perché noi siamo come legno, del ‘’legno più duro che ci sia’’, siamo soprattutto ribelli e incoerenti, incongruenti: la congruenza ci dice che due figure sono simili nella forma e nelle dimensioni; la nostra più grande aspirazione è proprio questa: essere simili a Dio, ma nella realtà perseguiamo questo desiderio nel modo più abietto possibile, per il fatto che a noi di Dio non interessa l’AMORE, la sua FORMA, cioè la DIMENSIONE DEL SUO ESSERE, ma il POTERE, cioè la DIMENSIONE DELLA SUA  POTENZA.
Essere simili a Dio significa, per noi, poter dominare il mondo con tutti i suoi abitanti.
È la sete di potere che nutre ‘’il corpo interiore dell’uomo’’, soltanto il desiderio smodato e smoderato di dominare ciò che invece si deve custodire.
Il più grande bisogno e desiderio dell’uomo si trasforma così nella più grande apostasìa della creatura umana.
Perché accade questo?
Perché manca la docilità allo Spirito Santo. non gli permettiamo di esercitare la Sua FUNZIONE MISSIONARIA
Noi siamo ribelli al Suo Tocco, siamo chiusi alle sue ispirazioni, siamo ostili ai Suoi Comandi,  opponiamo il nostro orgoglio alla docilità al Suo Volere.
Lo Spirito Santo mantiene e realizza la promessa di Cristo: non vi lascerò soli, ma vi manderò un altro Paraclito; noi non manteniamo la nostra promessa di accoglierlo nella nostra vita, di ascoltarLo e mettere in pratica quello che ci consiglia. Siamo convinti di poter e saper fare meglio di Lui, di non aver bisogno dei suoi consigli, del suo aiuto, della sua azione, anzi la Sua Presenza è ingombrante, scomoda, inibente, è meglio farne senza, si è più liberi di agire secondo il proprio pensiero.
Già… secondo il proprio pensiero!
Certo, l’uomo è convinto di questo: che il suo pensiero sia sempre giusto , anzi che sia più giusto di quello di Dio, che prende delle cantonate madornali e limita la libertà dell’uomo di esprimersi ed agire secondo la sua misura e la sua indole.
Le convinzioni dell’uomo sono qualcosa di … di impossibile da definire, perché sono impastate di orgoglio, presunzione, superbia, boria, vanità, arroganza, ambizione e quant’altro possa dare all’uomo quella presunta ‘’superiorità’’ che lo illude di essere o almeno di poter essere come Dio.
Non ci lasciamo più condurre dallo Spirito di Dio, non gli permettiamo più di svolgere la sua FUNZIONE CONDUCENTE.
Nell'Antico Testamento allo Spirito di Dio è attribuita la funzione di guida del suo popolo, Israele, soprattutto nelle grandi svolte. Alcuni esempi: nel periodo dei giudici, Dio faceva scendere il suo Spirito su uomini deboli e li trasformava in guide carismatiche. Ad esempio Gedeone, Iefte, Sansone.
Nei racconti biblici riguardo al periodo del regno di Israele, lo Spirito di Dio è spesso citato come causa prima della stabilità del regno. Al riguardo dell'episodio della consacrazione regale di Davide, la Scrittura dice:« Lo Spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi »   (1 Samuele 16,13)                          
Esso è inoltre visto come sorgente di saggezza, Davide, infatti, chiede in preghiera di ottenere tale guida dallo Spirito di Dio: « Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito è buono; mi conduca nel paese della rettitudine » Salmo 142(143), 10.
Un’altra sua funzione è, dunque, quella del DIALOGO fra l’uomo e Dio.
 Nel periodo dell'esilio babilonese e in quello successivo, la storia d'Israele viene riletta come un lungo dialogo tra Dio e il popolo eletto « mediante il suo spirito, per mezzo dei profeti del passato»   (Zaccaria 7,12).
Ogni qualvolta noi rifiutiamo l’aiuto dello Spirito Santo, manifestiamo il nostro rifiuto dell’Amore di Dio, ci chiudiamo a Lui, interrompiamo il nostro dialogo con Lui, realizzando così il più grande peccato: più è grande il nostro desiderio di essere simili a Dio, più ci mettiamo fuori da Lui, perché tale somiglianza la intendiamo non nella comunione con Lui, ma nella sostituzione a Lui.
Non intendiamo essere come Lui, ma sostituirci a Lui.
Peccato di orgoglio e di superbia.
Il peccato originale che si rinnova ogni giorno con il nostro NO  a Dio e il nostro SI’ alle insinuazioni del suo nemico.
Questo peccato, purtroppo, è così tanto diffuso e così tanto praticato che per rintracciare la Presenza dello Spirito Santo nei nostri tempi non basta la lanterna di Diogene: la nostra fede è appena un lumicino a cui manca spesso l’olio ed invece noi crediamo che sia più grande di un faro sull’Oceano, pari a quello della Statua della Libertà.
Non basta dire ‘’Signore, Signore’’, bisogna crederci con il cuore e bisogna desiderare profondamente di compiere la Volontà del Signore ed impegnarsi concretamente per realizzare questo desiderio, occorre imparare a dire con Gesù ‘’mio cibo è fare la Volontà del Padre mio’’.
Un simile desiderio non alberga, però, nel cuore dell’uomo, che persegue un obiettivo ben diverso: fare esclusivamente la propria volontà, realizzare i suoi scopi e le sue opinioni, le sue convinzioni, le sue perversioni.
Che ne è, dunque, di quel Dono scaturito dalla Pietà del Signore per il popolo che restava senza Pastore?
Per il popolo che restava ‘’orfano’’, abbandonato a se stesso?
La violenza, il rifiuto, l’arroganza dell’uomo… hanno lacerato, nel corso dei secoli, lo Spirito di Dio, Spirito di comunione e unità, Spirito di condivisione e di umiltà, Spirito di Amore e di obbedienza, Spirito di santità!
Quale spazio ha lo Spirito Santo nella nostra vita personale, nel mondo che ci circonda, nelle nostre azioni quotidiane, nelle nostre decisioni e nelle nostre relazioni con il prossimo?
Prima di parlare di ‘’quantità’’, cioè di misurare l’ampiezza della Sua Presenza in noi, nella nostra vita, dovremmo verificare se Egli c’è in qualche modo nella nostra vita, cioè se Gli abbiamo mai aperto la porta e offertoGli una sedia per sedersi alla nostra mensa.
Noi siamo cristiani, il che vuol dire che siamo battezzati.
Con il Battesimo riceviamo il dono dello Spirito Santo. Questo vuol dire che, da quel momento in poi, lo Spirito non ci abbandonerà mai più, sarà nostro Compagno di viaggio per l’intera nostra esistenza terrena e sarà anche Colui che ci presenterà davanti al Creatore al termine del nostro viaggio terreno.
Questa non è teoria o possibilità, questa è realtà, Verità, perché questa è Parola di Dio, è Lui che ci ha promesso questo, che ci ha garantito che è davvero così.
Lo Spirito ha sempre manifestato, nella realtà concreta dei nostri giorni, la sua DIMENSIONE MESSIANICA
Già nell’'Antico Testamento troviamo l'annuncio messianico.
Nel Libro di Ezechiele, il profeta riporta la promessa del dono dello Spirito di Dio: « Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo... Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi »   (Ezechiele 36,26-27)                   
Anche nel Libro di Gioele sono indicate le conseguenze di tale dono e tale promessa non è più limitata al solo popolo ebraico: « Io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò il mio Spirito. »   (Gioele 3,1-2).
Il nostro vero problema sta nella difficoltà ad accettare, ad accogliere questa Verità e farle spazio dentro di noi, farla diventare ‘’Guida’’ affidabile a cui sottomettere la nostra ubbidienza, ricordando sempre che non si tratta di sottomissione di potere, ma di sottomissione per amore: se la mia fiducia è totale, non posso non mettermi completamente nella Mani della Persona che io considero ‘’totalmente affidabile’’, non solo non mi ribello alla Sua Azione, ma la desiderio dal più profondo del cuore perché so che il Suo Amore per me è totale, che vuole, cioè, il mio solo bene, che tutto ciò che mi proporrà sarà per una vita migliore e non certamente limitata o ridimensionata, lo Spirito esalta la libertà dell’uomo, non certo la mortifica.

L’uomo, però pur sapendo questo, non lo comprende. 
Non comprende perché il suo cuore è inficiato, è corrotto da un altro spirito la cui azione penetra più facilmente in noi e verso la quale noi  ci mostriamo più docili e remissivi: lo Spirito del Male, lo Spirito del Mondo.
I danni che questo spirito provoca dentro e fuori di noi sono incalcolabili e soprattutto di una violenza inaudita, tale da distruggere quel ‘’tempio’’ che il Battesimo aveva edificato: da ‘’tempio dello Spirito’’, benedetto dal Signore, diventiamo ‘’luogo di maledizione’’ e quindi di perdizione eterna.
È una realtà sconvolgente, ma purtroppo … reale… tanto … troppo … reale!
E se  questa è la nostra attuale condizione è solo per nostra esclusiva volontà.
Che a nessuno venga in mente di pensare che questa sia la Volontà di Dio, che è Lui che ci condanna alla Morte Eterna!
Il Signore ha mantenuto la Sua Promessa, ci ha mandato il Consolatore, ha  messo a nostra disposizione il Suo Braccio Santo, tutta la Sua Volontà di ‘’modellarci secondo il Suo Stampo’’, a noi poi la libertà di accogliere questo Dono o di rifiutarlo.
Ciò che è frutto del nostro rifiuto, non può essere addebitato a Chi invece ce ne fa Dono gratuito e duraturo.
Che le mie siano solo supposizioni?
Magari lo fossero!!!
Magari!
Il nostro rifiuto dello Spirito di Dio è una realtà anche troppo palese.
L’inabitazione dello Spirito produce frutti precisi: pace, benevolenza, fedeltà, obbedienza, mitezza, gioia… frutti che si fatica a trovarli nel mondo che ci circonda, dove si trovano, invece, con molta facilità, corruzione, arroganza, orgoglio, presunzione, infamia… frutti che non appartengono certo allo Spirito d’Amore.
Purtroppo questa è la peggiore delle realtà che potessimo realizzare: impediamo allo Spirito di fare il suo lavoro in noi, di modellarci a immagine e somiglianza di Dio, opponiamo tutta la nostra resistenza fino a farlo morire dentro di noi; quel Seme posto nel Battesimo, senza le nostre cure… muore!
È l’aborto dello Spirito! È la corruzione delle corruzioni!
Se gli aborti del corpo non si contano… quelli dello Spirito li superano abbondantemente.
Sembra proprio che l’uomo, nel tentativo di clonare il segreto della vita, finisca con il dare man forte alla Morte; nel rincorrere un Potere che non gli appartiene, finisce nella rete di un altro Potere al quale, paradossalmente, vorrebbe sfuggire, ma nelle cui Mani finisce irrimediabilmente: la Morte, Vittoria del Demonio!
Capisco bene che fino a quando si propongono solo ‘’parole’’ tutto finisce con l’essere opinabile e soggettivo… quindi… relativo… occorrono i fatti a conferma o meno di quanto fin qui affermato.
Come sempre, non sono i fatti che mancano… ce ne sono fin troppi!
Ne prendiamo alcuni come esempi e direi che la loro eloquenza potrebbe bastare per comprendere in quale grande pericolo ci troviamo e da che cosa dovremmo guardarci se a quel nostro ‘’dirci cristiani’’ vogliamo anche far seguire un ‘’essere veri cristiani’’.
Ci sono, in varie parti del mondo, alcuni fenomeni strani, legati al mondo della spiritualità cristiana.
Prendiamo come riferimenti tre continenti: quello europeo, americano e africano.
Tre continenti estremamente diversi per storia, cultura, progresso; l’unica cosa che li unisce è la Religione.

Molto spesso le scelte religiose dividono, in questo caso però la religione cristiana farà da filo conduttore fra i tre continenti, uniti dalla fede nello stesso Dio .
Cominciamo dal Continente africano, luogo di recente evangelizzazione …
Quest’articolo che segue è preso dal ‘’GIORNALE’’ del 15 maggio scorso…

Follia in Sudan. Donna incinta condannata a morte "È un'apostata"

Un'accusa fuori dal tempo e una pena atroce. Un tribunale sudanese ha condannato all'impiccagione Meriam Yehya Ibrahim, 27 anni, all'ottavo mese di gravidanza.
La donna, cristiana, è accusata di apostasia, il rinnegamento della propria religione. Il padre della donna è musulmano e la madre è cristiana. La donna è stata cresciuta come cristiana ortodossa, religione della madre, in quanto il padre, musulmano, è stato assente fin dalla sua nascita. La donna ha sposato uno straniero cristiano, ma il tribunale di Khartoum l’ha condannata anche per adulterio perchè il suo matrimonio non è considerato valido dalla Sharìa e per questo rischia anche di subire 100 frustate
Secondo la presidente di Italians for Darfur "Bisogna fare presto e aumentare le pressioni sul governo sudanese. Sia Meriam che suo figlio ,di quasi due anni, in prigione con lei -  hanno raccontato gli avvocati - hanno contratto malattie a causa della scarsa igiene in carcere. E ora che c’è anche Maya, nata da  pochi giorni, i rischi sono ancora più elevati: ci sono stati decine di casi di morte di neonati nella prigione di Omdurman".
Si susseguono le pressioni internazionali sul governo del Sudan per annullare la condanna a morte. Una condanna "barbara" per la quale il premier britannico David Cameron si dice "assolutamente sconvolto: "Non è accettabile dal mondo moderno", ha aggiunto ricordando che quello di religione è tra i diritti umani fondamentali. E in un editoriale del Times di Londra - che lancia un appello per salvare la donna - la pena inflittale viene definita "crudele e arcaica", e una chiara violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, il cui rispetto, sempre secondo il giornale, dovrebbe essere un prerequisito per concedere aiuto e sostegno umanitario ai Paesi in difficoltà. "Una donna è stata condannata a morte solo per il crimine di essere cristiana", sottolinea il giornale, che ricorda come solo una sua abiura e una conversione all’Islam potrebbe fermare il boia. "In ogni codice civilizzato il suo reato non sarebbe un reato, ma la sua uccisione da parte del governo sudanese di sicuro lo sarebbe". Il Times ricorda come  l’intolleranza religiosa sia sempre più diffusa. Il marito di Meriam, Daniel Wani, cittadino americano originario del Sud Sudan, ha detto che la moglie non ha nessuna intenzione di convertirsi all'Islam, come gli era stato chiesto in cambio della grazia.’’

Non è certamente l’unico caso, ma è quello più recente.
La libertà religiosa non è ancora un diritto in tante parti del mondo.
Nei Paesi islamici, diventare cristiani è impossibile, si è accusati di ‘’apostasìa’’ e si è condannati a morte, come nel caso sopraesposto.
Nell’ambiente cristiano, quando qualcuno viene condannato a morte per non aver rinunciato alla propria fede in cambio della vita si parla di ‘’martirio’’, vittime che entrano a far parte della grande schiera dei martiri… una schiera innumerevole che ha attraversato tutti i secoli della storia umana.
L’Africa, continente di recente evangelizzazione, coacervo di religioni e superstizioni, luogo di violenza e di barbarie, di inciviltà e guerre tribali, di povertà e di morte per mancanza dei beni primari: acqua e cibo… dall’Africa ci viene l’esempio più alto e più nobile di fede autentica: morire, nel Duemila, per Amore di Dio, per dare testimonianza e ragione della propria speranza, per dare conferma al fatto che … lo Spirito soffia dove vuole e come vuole.

Sembra quasi di sentire Paolo quando ‘’ i Giudei pieni di gelosia contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. [46] Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: "Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della
vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. [47] Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra". [48] Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano  destinati alla vita eterna. (Atti degli apostoli, 13,44-48).
Noi cristiani occidentali, come i Giudei, rifiutiamo oggi l’annuncio di Paolo, bestemmiando e contraddicendolo;  questo annuncio rivolto ai ‘’pagani’’, cioè al popolo africano, in questo caso,  viene accolto e soprattutto ‘’vissuto’’ in maniera esemplare come ci stanno dimostrando tante donne cristiane del profondo sud africano.
Il fatto che questa conferma ci venga dalla cronaca laica di tutto il mondo, è garanzìa di verità.
Ma che cosa ci dice tutto questo?
Ci dice che l’azione dello Spirito è, oggi come ieri, quanto mai efficace, efficiente e reale, veritiera, sovversiva anche, perché dà la forza per reagire a schemi politicizzati e cristallizzati nella cultura di un popolo così profondamente radicato nella propria storia da proibire, pena la morte, ogni opposizione o ribellione; inspiegabile, quindi, il coraggio manifestato da tante  ragazze, senza cultura e senza libertà di nessun genere, che  osano opporsi e liberarsi dalle catene della sharìa e porsi ad esempio per il mondo intero, soprattutto per quel mondo che si dice cristiano, ma che fa fatica a vivere concretamente quel Cristianesimo che dice di professare.
Ecco l’opera dello Spirito! Ecco la Sua Potenza e la Sua efficacia!
Ecco l’azione di Dio che non abbandona l’opera delle Sue Mani!
Lo Spirito è vivo! Lo Spirito vive in noi! Noi viviamo immersi nello Spirito!
Il martirio è la forma più alta di santità: il Primo Martire fu Cristo, il Santo dei Santi, il Figlio di Dio stesso, dopo di Lui una schiera innumerevole ne ha dato testimonianza e lo ha seguito sulla via della Croce, disprezzando la propria vita fino alla morte.
Da questo continente, di cui conosciamo le vicende gravissime che lo hanno accompagnato nel corso dei secoli, ci viene l’esempio più alto e più brillante di santità, di quella santità che è opera dello Spirito Santo!
Meriam, nonostante il divieto, ha accolto l’annuncio  cristiano e dà a noi, cristiani secolarizzati, ragione della propria fede… a noi che, dopo aver ragionato sulla fede… in piena libertà… la rinneghiamo nel modo più oltraggioso che si possa mai immaginare!
Lo Spirito Santo è sempre in missione, possiamo dire che  è il ‘’MISSIONARIO’’ per eccellenza, Colui che è sempre in cammino, come il vento, che non teme le altitudini dei monti o le rive dei mari, il Suo cammino è teso alla diffusione del Vangelo, alla proclamazione della Verità, una Forza che spinge a non tacere ma a testimoniare a voce alta la bellezza dell’incontro vissuto: ‘’ A coloro che cercavano di ridurli al silenzio rispondevano: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20).’’
Per  Meriam e per tutte le altre donne che come lei hanno avuto ‘‘il coraggio di  vivere il Vangelo e l'audacia di proclamarlo’’ possiamo, a giusta ragione, dire  che ‘’lo Spirito di Fortezza e di testimonianza’’ è sceso su di loro, perché storie come quella di Meriam, di Asia Bibi ci dimostrano, con i fatti, che c’è un amore più grande di quello della propria vita e della propria famiglia; racconta Daniel Wani, marito di Merian, costretto su una sedia a rotelle per distrofia muscolare, che quando l’ hanno condannata a morte lui ha cominciato a piangere, mentre Meriam è rimasta ferma, senza nemmeno trasalire. ‘’ Anche per questo – dice – non rinuncerà mai alla sua fede, come le aveva chiesto il giudice. Ed io non le chiederò mai di farlo pur di vederla libera’’
Meriam ha avuto complicazioni durante la gravidanza in carcere, ma non è stata mai visitata da  un medico, rinchiusa in una prigione sovraffollata, con le catene ai piedi, in condizioni igieniche pessime per non dire inaccettabili, ha dato alla luce la sua secondogenita il 28 maggio scorso, sa bene che la sua vita come quella dei suoi due bambini che vivono in prigione con lei sono a rischio, non sono pochi i bambini morti in simili condizioni, ma lei resta ferma nella sua decisione, pur sapendo, tra l’altro, che in caso di libertà, la sua vita continuerà ad essere in pericolo perché gruppi di islamici radicali hanno già fatto sapere che se pure la corte dovesse rilasciarla, ci penseranno loro a metterla a morte.
Possiamo ben dire che le parole di Gesù sono, in questo caso particolare, più che mai vere e vive:  «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8)… ed è proprio così!
Senza tale forza non è umanamente possibile affrontare situazioni simili!
È dal profondo dell’Africa che tutto questo ci giunge… lo Spirito non conosce frontiere, ma continua ad aleggiare sulle acque e sulla terra… e a modellare i cuori degli uomini e delle donne aperti ai suoi sussulti!


Dall’Africa spostiamoci, adesso, in Europa, proprio nella nostra cara Italia.
Quali esempi di cristianità ci vengono dal nostro Bel Paese?
Quali sono le opere che lo Spirito produce in noi?
Se noi glielo permettessimo, le Sue Opere in noi sarebbero meravigliose, essendo noi un popolo ‘’privilegiato’’, per la presenza del Capo della Chiesa, Roma caput mundi, luogo privilegiato della cristianità, secondo solo alla Palestina.
Ma cosa succede, invece, qui da noi? Quali esempi siamo capaci di dare al mondo? Quale testimonianza?
Vorrei non dover rispondere a queste domande!
Vorrei bypassarla questa risposta, per il bene del nostro cuore, ma la verità s’impone, bisogna pur dirla perché la realtà non venga mai oscurata … ma possa, invece, avere occasione di essere migliorata…
Si suol dire  che lo Spirito Santo è il grande Sconosciuto, ma dopo una ricerca fatta per capire che ne è di Lui, direi che lo Spirito Santo più che sconosciuto è stato cancellato o almeno si cerca di cancellarlo totalmente dalla nostra vita, lacerato nella sua Identità, mortificato nella sua Divinità, Ignorato nella sua Santità, demolito nella sua Azione salvifica, ucciso nella sua Presenza nella vita dell’uomo.
I risultati della mia ricerca sono uno scempio totale ai danni dello Spirito che parlare di vergogna o di aberrazione non rendono giustizia a quella che è la realtà dello Spirito nel Terzo Millennio: i Tempi della negazione dello Spirito.
Mentre in Africa, lo Spirito fiorisce e dà il meglio di sé, in Europa e in America… lo Spirito muore come mai si era verificato nella Storia della Chiesa!
Riporterò qui solo alcuni esempi, ma di simili ce ne sono un’infinità…
Da alcuni anni è stato fondata un’organizzazione denominata UAAR,  ovvero l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è un' associazione che si autodefinisce di promozione sociale  ed associazione filosofica, costituitasi formalmente il 18 marzo 1991 e che dichiara, al 2013, circa 3500 associati.
Nel proprio statuto dichiara di avere come scopo il raggiungimento dell'effettiva laicità dello Stato italiano, considerata ancora carente, e la diffusione delle idee atee e agnostiche.
Essa, di concerto con associazioni affini, intende rappresentare gli interessi civili e le istanze culturali di quella parte della società italiana che non si identifica in alcuna religione.
L'UAAR è membro e rappresentante italiano della Federazione umanista europea (EHF), l'unione delle associazioni laico-umaniste europee con sede a Bruxelles (Belgio), e dell'Unione Internazionale Etico-Umanistica (IHEU), con sede a Londra(Regno Unito).
Come si può notare, in Europa c’è una larga diffusione di idee e principi che si contrappongono, rinnegano e combattono  quelli cristiani, unicamente tesi quest’ultimi, come sappiamo,  a  far conoscere la Bellezza dell’Amore di Dio e la Potenza del Suo Spirito che ci guida ai Pascoli Eterni.
Ma tanto ‘’l’Amore di Dio’’ quanto ‘’la Potenza del Suo Spirito’’ e gli stessi ‘’Pascoli Eterni’’ sono oggi più che mai non solo messi in discussione, ma negati e fortemente contrastati.
Il continente europeo, una volta culla del Cristianesimo, ora è diventato giungla per ‘’lupi rapaci e falchi affamati’’.
Spuntano come funghi associazioni di ogni genere con  richieste che vanno ben oltre i confini semplicemente ideologici,  vanno ad intaccare, ad incidere fortemente sugli aspetti più profondi della spiritualità cristiana, urlando a gran voce le loro ragioni e le loro molte volte ‘’assurde ‘’richieste.
Ma vediamo quali sono le loro ragioni e le loro richieste.
Il potere dello Spirito che aleggiava sul globo è stato sostituito da quello del denaro , che come uno spettro, vaga in ogni luogo cercando vittime da pervertire e corrompere.
 Una delle richieste dell’associazione in questione è quella, infatti,  che venga abolito l’Otto x mille alla Chiesa Cattolica, apparentemente per la questione relativa alla richiesta di totale laicità dello Stato, ma in realtà gli obiettivi son ben altri: togliere per avere!
Guardando bene  in fondo all’home page del loro sito compare una bella e grande scritta pubblicitaria con tanto di codice fiscale nel quale chiedono che l’Otto x mille venga riversato alla loro associazione, piuttosto che alla Chiesa Cattolica, per fare campagne di sensibilizzazione e di diffusione delle loro idee atee e agnostiche.
Se consideriamo lo scopo della loro richiesta, appare ben chiaro che il loro unico obiettivo è finalizzato alla propaganda delle proprie idee, esclusivamente, quindi, di tipo autoreferenziale.
L ‘ Otto x mille alla Chiesa Cattolica ha, invece, ben altri scopi ed obiettivi, che non sono solo proclamati ma realizzati: innanzitutto non servono per propagandare idee o ideologismi di nessun genere, non è quindi autoreferenziale l’uso che se ne fa; sono di dominio pubblico le modalità di distribuzione ed uso di tali fondi, utilizzati, appunto, per il pubblico non per il privato: si va della costruzione e mantenimento di luoghi di accoglienza per senza tetto, bisognosi ed indigenti di ogni genere, dalle migliaia di pasti distribuiti ogni giorno, alla costruzione di pozzi di acqua potabile in luoghi dove  ancora oggi si muore di sete, alla costruzione di scuole ed ospedali per vaccinare chi ancora oggi muore per un  morbillo o anche per un banale raffreddore;  a luoghi di recupero  per bambini di strada, per coloro che hanno subìto violenze, per ragazze madri, per anziani soli, per il recupero delle opere d’arte e mille altri interventi ancora a scopo umanitario, culturale e sociale, prima ancora che religioso. 
La Chiesa non ha mai propagandato le sue idee, le ha però realizzate per il bene di tanti… ma proprio tanti!
È la Carità che si fa azione! E’ la forza dello Spirito che convoca, chiama, manda ed opera in chi si mette a disposizione.
Mi sembra che la differenza fra gli obiettivi posti in essere sia sostanziale.
Ma a parte questo, che voleva essere solo un esempio di come si strumentalizzano le idee a scopi di lucro e di come si inganna la gente dietro false proposte, ciò che caratterizza questa associazione è la proposta dello ‘’sbattezzo’’, cioè il rinnegamento ufficiale del Battesimo, in virtù di una libertà di cui si ritiene essere stati privati: avendo i loro genitori scelto per loro quando erano bambini, da adulti se ne dissociano e rivendicano la libertà di rifiutare la scelta dei genitori e di tirarsi fuori dal popolo cristiano, non riconoscendone l’appartenenza e l’identità.
In una lettera inviata a M. O., giornalista accreditato del giornale ‘’LE MONDE’’, il quale non condivideva l’esigenza di sbattezzarsi, il segretario di tale associazione, R. C.,  così scrive: ’’ … a suo dire, essere citato su un registro dei battezzati non è sostanzialmente differente dall’essere titolari di una carta-fedeltà in un supermercato. Mi permetto di farle notare che per avere una carta-fedeltà occorre essere adulti e che a tutti coloro che lo vogliono deve essere sempre garantito il diritto di recedere: sia dalla carta-fedeltà, sia dalla Chiesa cattolica e a prescindere dalle motivazioni… l’organizzazione che dirigo si è battuta per il riconoscimento del diritto giuridico di sbattezzarsi. Una volta ottenuto, circa 20.000 italiani si sono sbattezzati: un piccolo ma significativo fenomeno di costume.’’

Alcune considerazioni: equiparare la  Chiesa ad un Supermercato è già tutto un programma.
La Chiesa non vende niente: né uomini, né merce, né prodotti di alcun genere; la Chiesa non compra niente e nessuno: né uomini, né merce, né prodotti di alcun genere.
La Chiesa offre: liberamente e gratuitamente; è a disposizione di chi vuole prendere tutto il bene di questo mondo. La Chiesa non è un’organizzazione chiusa, in competizione con altre associazioni; la Chiesa è una Porta sempre e per sempre aperta a chi, liberamente, decide di entrare, di sedersi ed, eventualmente, di restarci. La Chiesa cattolica è libera, autonoma ed indipendente da qualsiasi ente basato sul potere economico, politico o sociale. La Chiesa non è a scopo di lucro.
La Chiesa cattolica non è fatta di parole, di statuti e di contratti: la Chiesa cattolica è la Parola.
La Parola non prevede contratti di ordine economico-amministrativo, la Parola propone un’alleanza alla quale aderire spontaneamente.
Una tale alleanza viene sancita ‘’fuori dal tempo’’ e questo fa la differenza: è un’alleanza libera ma eterna, per cui niente e nessuno potrà mai più cancellare questo rapporto così intimamente sottoscritto, non per un fatto di ‘’potere o di proprietà o di marchio indelebile’’, ma per la Bontà di Colui che l’ha voluta, perché è un’alleanza che protegge, conforta, abbraccia, unisce, include, ama, libera… non schiavizza… ma divinizza!
La Chiesa cattolica non ha bisogno di pubblicità perché non cerca proseliti, ma ‘’amici’’: ‘’ vi ho chiamati amici – dice Gesù – miei eredi.’’
Non ci sono soci che mettono in conto capitale il proprio patrimonio, ma ci sono ‘’AMICI’’ o più precisamente ‘’FIGLI… EREDI’’, grazie, infatti, al dono dello Spirito, siamo stati fatti eredi di Cristo.
L’amicizia con Gesù è la cosa più bella e la libertà più piena che l’uomo possa mai sperimentare.
Il supermercato, a cui la Chiesa viene così maldestramente e banalmente paragonata, è un’organizzazione limitata nel tempo, a scopi di lucro, autoreferenziale, basata sulla compravendita, sulla libertà di licenziare e assumere, di accogliere e mandare via, di farne parte o dissociarsi, su contratti che possono essere rescissi, per legge, qualora vengano meno le condizioni richieste per farne parte.
Il supermercato ha bisogno di pubblicità e vive di competizione.
Mi pare proprio che si è su un livello completamente diverso e ovviamente (senza nulla togliere alla dignità del supermercato) di molto… molto… molto… inferiore!
Anche un bambino capirebbe che il paragone non regge, non ci sono le basi per reggere; che non è la stessa cosa rescindere una carta-fedeltà e un certificato di battesimo!
Che non si può prescindere dalle motivazioni, così come loro vorrebbero fare.
Facendo fuori le motivazioni è ovvio che si viene a ragionare soltanto sulle impalcature e i mezzi puramente tecnici dell’una o dell’altra organizzazione, ma questa è una forzatura razionale: la Ragione ben sa che le motivazioni fanno la differenza perché costituiscono il profilo ideologico, culturale o profetico che esse pongono in essere.
Un ‘’a prescindere’’ non è ragionevolmente accettabile se si vuol ragionare sui fatti e sui principi.
Se invece è solo una strategia per far passare per buone le proprie richieste… allora il discorso cambia: diventa solo un mezzo che… ovviamente… non giustifica il fine!
Altra affermazione del segretario nella lettura soprariportata: l’UAAR è un fenomeno di costume.
Credo che a nessuno risulti che la Chiesa cattolica sia mai stato un ‘’fenomeno di costume’’, non lo è mai stato né lo sarà mai, non gli appartiene questa categoria temporale.
La Storia umana è piena di fenomeni di costumi e chi conosce tale  Storia sa bene quale fine abbiano fatto tutti essi. Il tempo ha deciso per loro.
Sono state ‘’lucciole’’ i cui fatti o strascichi hanno dimostrato che non erano in grado di competere con il sole.
La Chiesa, nonostante gli scossoni e i tentativi di scardinarla e di eliminarla,  non è un fuoco fatuo, la Sua Luce ha un’altra Origine… un’Origine che è per l’uomo, ma non è posta nelle mani dell’uomo; che agisce per lui, ma non è gestita da lui.
La Chiesa non sarà mai un fenomeno di costume… la Chiesa è ed ha un Abito che viene dall’Alto, oltrepassa il Tempo,  oltrepassa i tempi umani. È sostenuta da una Forza che non si esaurisce nel tempo, non è mai stato un vento di uragano che perde man mano la sua forza riducendosi a tempesta tropicale.
Sempre liberi di crederci o non crederci, ma come diceva anche Gesù: ‘’Se non credete alle mie parole, credete almeno ai fatti…’’.
È vero che i tentativi di scardinarla aumentano e si fanno sempre più accesi e pericolosi, ma ‘’le porte degli Inferi non prevarranno’’; le burrasche non mancano, le tempeste nemmeno, gli attacchi, gli intrichi, le dissociazioni sono all’ordine del giorno… ma la Chiesa, governata dallo Spirito, non sarà mai sopraffatta da ‘’fenomeni di costume’’ né sarà mai distrutta dalla volontà umana; potranno indebolirla, attaccarla persino nei suoi princìpi portanti… ma niente prevarrà su di essa, perché le Colonne su cui poggia non sono costruite dall’uomo… pertanto nessun uomo potrà demolirle, neanche se il tentativo più demolitivo viene proprio  dal di dentro, cioè da coloro che hanno assunto il compito di ‘’portare la Parola fino ai confini della Terra’’, proprio come sta succedendo in America e buona parte dell’Europa negli ultimi anni, da parte di alcuni sacerdoti che si autodefiniscono ‘’Unitariani’’, dei quali parleremo qui di seguito.
Tornando alla questione dello ‘’sbattezzo’’, un attacco forte al cuore della Chiesa, questa associazione ha predisposto un modulo che, sottoscritto e  consegnato al parroco della parrocchia dove si è stati battezzati, va ad annullare ‘’legalmente’’ il sacramento ricevuto, liberandosi così da ogni rapporto e dipendenza dalla Chiesa cristiana.
È il rifiuto del Dono ricevuto! È l’opposizione ‘’sindacale’’ all’azione dello Spirito!
È la rinuncia volontaria e ‘’razionale’’ della propria appartenenza a Dio”.
La Chiesa cattolica non riconosce effetti "spirituali" alla pratica dello sbattezzo, in quanto,  essendo il battesimo un sacramento, può essere tolto solo da Dio.  
Il battesimo comporta uno status personale indelebile, che non può venir  cancellato dalla mera annotazione cartacea costituente lo sbattezzo: « Rimane, comunque, chiaro che il legame sacramentale di appartenenza al Corpo di Cristo che è la Chiesa, dato dal carattere battesimale, è un legame ontologico permanente e non viene meno a motivo di nessun atto o fatto di defezione. » (Actus Formalis Defectionis Ab Ecclesia Catholica)
Secondo la visione della Chiesa, per chi non aderisce alla religione cattolica la richiesta di sbattezzo sarebbe inutile e contraddittoria: farlo significherebbe riconoscere implicitamente un valore allo stesso sacramento del quale si nega la validità. Secondo questo punto di vista, quindi, chi non aderisce (o non più) alla dottrina cattolica non ha bisogno di essere sbattezzato.
Chi richiede lo sbattezzo replica che il suo obiettivo è eliminare gli effetti formali del battesimo (tra cui quello di lasciare alla Chiesa la presunta possibilità di rivendicare un consenso superiore a quello reale), non quelli spirituali in cui ovviamente non crede. Lo sbattezzo, infatti, incide sulle statistiche relative ai cattolici in un certo Paese, ovvero, si cerca con lo sbattezzo di distinguere fra fedeli praticanti e individui che sono stati battezzati quando erano neonati ma non praticano la religione cattolica, come ad esempio gli atei e gli agnostici. Questione di numeri, di statistiche, dunque, che mortificano lo Spirito, che incidono fortemente su uno dei princìpi portanti del Cristianesimo: la rinascita a vita nuova, in seguito alla Resurrezione di Cristo.
Questo accade oggi nella nostra bella Italia, nella nostra moderna Italia, nella nostra ‘’cristiana’’Italia.
Certo, anche noi siamo esemplari, non c’è che dire: tutto è esempio, il nostro come quello dell’Africa, la differenza la fa il tipo di esempio che si va a dare!
L’Africa si pone come modello di cristianità e di santità. L’Italia come modello di empietà.
L’empietà più grande è il rifiuto di Dio.
Rifiutando e rinnegando il Sacramento del Battesimo ricevuto ci si mette fuori dall’azione di Dio nella propria vita, si impedisce allo Spirito Santo di agire e quindi di plasmare quell’anima ad immagine e somiglianza di Dio. È la negazione dell’Amore. È il rifiuto della santità. È la  morte dello spirito.
Dio è davvero morto in loro e ad ucciderlo è stata la loro diretta e personale volontà.
È difficile  da accettare questa realtà, difficile perché l’uomo, per sua natura, è impastato d’amore, rifiutarlo così significa rifiutare la propria identità, prima ancora di uccidere Dio è uccidere la verità del proprio essere: può mai l’uomo giungere a tanto?
A quanto pare… sì, l’uomo che si rivolta contro se stesso è mille volte peggiore dell’uomo che si rivolta contro il fratello o contro Dio, perché si autodistrugge, il suicidio è cosa peggiore dell’omicidio!
È più spietato, più crudele, più malvagio, più disperato come gesto!
Lo Spirito Santo non impone la Sua Presenza né le Sue Leggi o le Sue decisioni: Egli lavora in sintonia con la volontà umana, guida con sapienza la ragione umana, plasma con delicatezza il cuore umano, modella con umiltà lo spirito dell’uomo, governa consigliando, non mai obbligando.
Noi, invece, ci ergiamo al di sopra della Sua Potente Onnipotenza e ci facciamo autocostruttori di noi stessi, padroni di noi stessi e degli altri, proprietari di un mondo nel quale non dovremmo dominare ma governare con sapienza e rispetto di tutte le sue componenti… così da autocostruttori diventiamo autodemolitori, perché le nostre scelte ci portano da tutt’altra direzione: la disubbidienza si ripete ad oltranza.
Il peccato ci sommerge in abbondanza.
L’ apostasìa è più abbondante della fede.
La nostra è la vera apostasìa, non quella di Meriam o di Asia Bibi!
Duemila anni fa abbiamo ucciso il Figlio di Dio… oggi uccidiamo il Suo Spirito!
E siamo a Due! Ci resta solo il Padre! Anzi… forse no… qualcuno è riuscito ad uccidere anche Lui… bisogna riconoscergli questo merito… è stato molto abile, particolarmente abile… strategicamente abile… diabolicamente abile!
Questa operazione ci viene dall’America, altro continente, altra storia, altra cultura… stessa religione!
Cosa sta succedendo in America?
Uno scisma terribile! Un ulteriore scisma che lacera il Corpo di Cristo che è la Chiesa e questa volta nel modo più doloroso in assoluto: attaccando direttamente la Santissima Trinità, mettendo il Figlio contro il Padre e contro lo Spirito Santo.
Non è possibile definire quest’orrore, ma è senz’altro l’azione più diabolicamente sofisticata che sia stata messa in atto da duemila anni a questa parte.
Nella Storia della Chiesa di eresìe ce ne sono state tante, sin dai primi anni; una di quelle più conosciute  è
l'arianesimo, una dottrina cristologica elaborata dal monaco e teologo cristiano Ario (256-336), condannata al primo concilio di Nicea (325). Sosteneva che la natura divina di Gesù fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto, vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non esisteva e che fosse stato creato in seguito. In tal senso contraddiceva l'idea della Trinità maturata attorno agli scritti di Giustino di Nablus.
L’eresìa che ha raccolto questa eredità, cioè quella di negare la Trinità, si chiama ‘’Unitarianesimo’’, una setta che si definisce ‘’UNIONE LIBERALE E ADOGMATICA TRA CRISTIANI UNITARIANI, UNIVERSALISTI UNITARIANI E LIBERI CREDENTI.’’
Dal punto di vista ecclesiastico, come Unitariani, Universalisti e Liberi Credenti, nascono quasi 500 anni fa nell'ambito della Riforma radicale italiana, centro-europea e anglosassone, ampiamente diffusa nelle Americhe, e si considerano oggi tra le Denominazioni più liberali del mondo; essi rinnegano  l’azione del Padre e dello Spirito soprattutto nel Sacramento del battesimo, affermando che affinchè il Battesimo sia valido occorre battezzare solo nel Nome di Cristo, escludendo le altre Due Persone.
Sostengono, poi, che la ricerca spirituale, svolta in ambito religioso, debba essere  libera da qualsiasi forma gerarchica, dogmatica o da formule prestabilite da qualunque "autorità". 
In pratica, da una parte sostiene di seguire i principi giudaico-cristiani, dall’altra ne rifiuta l’essenza, infatti tra i 7 principi che ne identificano la natura settaria si leggono parole come: dignità, giustizia, equità, pace… alle quali fanno eco:  la libera e responsabile ricerca della verità e del signi­ficato della vita al di fuori di ogni dogma, gerarchia e dottrina cristiana. Inneggiano alla spirito di vita dal quale si ritengono dipendenti, mettono insieme formule ed esperienze tribali con preghiere cristiane… tipo:  riconosciamoci ancora una volta sorelle e fratelli, uniti in questa misteriosa avventura spirituale della vita, con le parole di un grande uomo che molti di noi riconoscono come loro guida spirituale. Preghiamo insieme, tenendoci idealmente per mano, con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Quel ‘’ Padre nostro’’ , per noi cristiani, vuol dire tante cose: che siamo figli di un Padre, fratelli di un Figlio, discepoli sotto l’azione dello Spirito del Padre e del Figlio, quello stesso Spirito che ci permette di chiamare ‘’Abbà, Padre’’; possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo ‘’Padre nostro’’ soltanto sotto l’azione dello Spirito che ci permette di riconoscerlo come Padre.
Che valore può avere, dunque, questa loro preghiera, se non riconoscono lo stretto ed interdipendente rapporto tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo?
La loro preghiera non sa di niente! Sono solo parole che non arrivano al Cielo, che non aprono il cuore, anzi, diventano piuttosto un’offesa: pregano un Padre staccato da un  Figlio del Quale non riconoscono che sia fatto ‘’ della stessa sostanza del Padre’’.
Ma possono pretendere di essere nel giusto se si contraddicono ad ogni parola?
Le fonti da cui attingono per le loro celebrazioni appartengono all’esperienza di molte culture:
-          la saggezza delle religioni del mondo che ci ispira nella nostra vita etica e spirituale;
-          gli insegnamenti ebraici e cristiani che ci chiamano a rispondere all'amore di Dio, amando i nostri prossimi come noi stessi;
-          gli insegnamenti umanisti che ci consigliano di seguire la guida della ragione ed accettare i risultati della scienza, e che ci mettono in guardia contro le idolatrie della mente e dello spirito;
-          gli insegnamenti spirituali delle tradizioni terra-centriche che celebrano il circolo sacro della vita e ci suggeriscono di vivere in armonia con i ritmi della natura.
Nelle loro celebrazioni invocano  un anonimo ‘’Vieni chiunque tu sia’’,  accendono un calice  per onorare quelle anime che hanno pubblicamente affermato la  loro verità, che hanno messo in  discussione l'autorità, che hanno  sfidato l'ortodossia; recitano lo Shemà ebraico, ‘’ a ricordo della matrice biblica che ritengono sia stata culla della loro fede e che è linea guida per molti di loro e poi  affermano di venire ‘’da strade diverse, liberi cercatori del sacro, senza dogmi e senza costrizioni’’
Noi sappiamo bene, invece, a chi ci rivolgiamo, chi invochiamo, chi preghiamo e chi adoriamo.
I dogmi non sono un impedimento o punti oscuri della nostra fede, ma un riconoscere che c’è un Mistero più grande che l’uomo non riesce e non può comprendere con i suoi mezzi a causa dei suoi limiti; l’adeguamento e il rispetto degli insegnamenti della Chiesa non sono considerati ‘’obblighi o forzature’’ per un cristiano, ma una docile e libera accettazione della Chiesa come Madre e se la Chiesa è Madre non potrà mai ingannare i suoi figli, pertanto ciò che essa propone non può che essere cosa bella, buona e giusta per un credente cristiano. E la Madre-Chiesa è l’unica Guida per un cristiano, non ce ne sono altre, riconoscendo Essa come Madre della Verità, dell’unica Verità, pertanto non esistono altre guide né altre verità da cercare o da considerare. Un cristiano appartiene al ‘’popolo di Dio’’ affidato a Madre-Chiesa.
Chi non si riconosce in questo, chi non riconosce l’Autorità della Chiesa non deve dire che è la Chiesa che lo esclude, perché si esclude da solo, con le sue scelte, le sue incoerenze.
Non ha nessuna coerenza il dire ‘’io la penso diversamente, ma mi ritengo un cristiano ugualmente’’!
La Chiesa non chiude la porta a nessuno, ma quella ‘’Porta’’  la varca solo chi si identifica completamente in quel tipo di cammino e ne rispetta le indicazioni.
Sarà certamente facile accusare gli altri di esclusione, ma non è certamente corretto accusare gli altri delle proprie defezioni.
La LITURGIA DELLA PAROLA, nelle loro celebrazioni, è costituita da brani presi da tradizioni UU (Unitariani Universalisti), indiane e cristiane; per esempio ad una esperienza di Alce Nero ‘’Mi trovai allora sulla montagna più alta di tutte, e tutto intorno sotto di me c’era l’intero cerchio del mondo…’’ fanno seguire un brano cristiano ’’ Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte… Dio è amore e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio in lui… Nell’amore non vi è timore; anzi il perfetto amore scaccia il timore, perché il timore suppone il castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.’’(Prima Lettera di Giovanni, 3:14; 4:16; 4:17-18).
La Parola di Dio è l’unica Verità  per un cristiano, non ne servono altre, perché Essa è la Guida per eccellenza; la Parola di un Dio non può essere spezzata e paragonata a quella di un uomo qualsiasi, perché nessuna parola di uomo può starle alla pari.
Le loro meditazioni si compongono di  preghiere tipo queste:
‘’Vieni o vuoto e svuotaci da ogni dogma che divide, da ogni dottrina che discrimina;
vieni o vuoto e svuotaci, da ogni concetto che chiude, da ogni ideologia che ingabbia.
’’
I cristiani non invocano un ‘’vuoto’’  che svuota, ma una Persona che riempie… mi sembra che la differenza sia piuttosto palese ed eloquente!
Terminano poi con la LITURGIA DELLA SACRA CENA che consiste nella benedizione del pane e del vino: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo che è dato per voi». Poi Gesù prese il calice del vino, lo porse ai discepoli e disse: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Fate questo in memoria di me»; questo rito, secondo loro, apre simbolicamente ad una dimensione ultra-razionale, utile per il risveglio dell'uomo spirituale. Segue la benedizione del Divino invocando l’Infinito Spirito di Vita.
Qui mi sembra che non ci sia molto da chiarire: il totale ribaltamento del senso della Cena in ambito cristiano hanno un significato e una modalità completamente diversi; non basta citare delle parole apparentemente simili a quelle del rito cristiano, occorre una dimensione spirituale ben più alta per poter celebrare un Mistero che supera di gran lunga ogni intelligenza umana.
Nella Chiesa dei cristiani questo rito non si esaurisce in un semplice pronunciare parole e spezzare un pane, ma avviene ‘’una trasformazione sostanziale’’ per mezzo di uno Spirito che dà il potere di fare ciò.
Equiparare i due riti significa davvero non aver capito mai niente di quello che si va a dire e a fare.
Ovviamente non mancano i sermoni dove loro esprimono le proprie idee: parlano di relativismo ideologico, il principio secondo il quale non c’è un’unica verità, ma solo opinioni, per cui ognuno è libero di cercarsi e di esprimere la propria verità;  negano l’Incarnazione, la Morte e la Resurrezione di Cristo e  la sua Divinità,  lo considerano semplicemente un uomo, tutt’al più un profeta, un maestro spirituale ma assolutamente non un Dio; i segni da Lui compiuti, come la guarigione di tanti malati,  secondo loro sono soltanto frutto di reazioni psicologiche a causa di malattie psicosomatiche oppure le intendono  solo in senso spirituale, per esempio ‘’non ha guarito la cecità degli occhi, ma quella del cuore’’. Rivendicano la libertà di rifiutare dogmi, certezze di fede,  non riconoscono nessuna autorità ecclesiastica;  rifiutano la Trinità, fanno di Dio Padre un ‘’Vuoto’’ che svuota da ogni legame e non riconoscono, naturalmente, la validità dei Sacramenti.

C’è da chiedersi, a questo punto, se l’uomo è ancora capace di ragionare? Che fine abbia fatto la capacità logica dell’uomo? La sua coerenza? Il dono del Discernimento?
Questi sacerdoti che si definiscono ‘’cristiani unitariani’’ dicono di non capire perché la Chiesa non accetti la loro nuova proposta di cristianesimo e l’ accusano di ‘’logica di esclusione’’.
Così si esprime uno dei sacerdoti unitariani fondatore della comunità unitariana italiana: ‘’Se io con tutte le mie debolezze di essere umano cerco di conformare il mio agire all’insegnamento di Cristo è davvero così fondamentale che questi insegnamenti vengano da qualcuno che io considero essere Dio o se questi insegnamenti vengono da una persona che ritengo essere solo un tramite di Dio, un maestro, un profeta? E’  così fondamentale che se la mia ragione mi dice che questi vengono da un tramite di Dio  e non credo che vengano direttamente da Dio, ma sono gli stessi ordini, io debba essere escluso dal cristianesimo? Credo che sia solo una logica di esclusione che non porterà alla costruzione del regno, non dobbiamo focalizzarci sulle opinioni che creano barriere e divisioni e dispersione di forze…’’
Devo dire che ci vuole coraggio per affermare cose del genere ed essere convinti della logicità del proprio pensiero!
Loro rinnegano ciò che invocano. Distruggono ciò in cui dicono di credere, rileggono il Vangelo secondo una chiave di lettura in totale dissonanza con quella proposta dalla Madre Chiesa, si considerano ‘’cristiani a tutti gli effetti’’ e poi negano Cristo come Figlio di Dio.
Ma se essere cristiani significa riconoscere Cristo come Figlio di  Dio, così come affermato nel Credo, come possono dirsi cristiani se non riconoscono la divinità di Cristo?
Siamo alla follia!!! Allo sragionamento più assurdo, al controsenso più evidente!
Si costruiscono ideologie che sono castelli in aria e si pretende di aver posto nuove fondamenta per una religione più consapevole e razionale!
Possibile che non siamo più in grado di capire le scemenze – passatemi il termine – che andiamo a dire e a proporre?
Si affermano radici giudaico-cristiane e si rinnega il Padre, si umanizza il Figlio riducendolo  a semplice uomo e profeta, si trasforma uno Spirito Santo in spirito di vita che anima il cerchio della vita delle cose.
Altro tragico esempio.
Questa volta ci viene dai Pentecostali antitrinitari, conosciuti anche come  ‘’I SOLI GESU’’’: per loro il battesimo con l’acqua ha solo il potere di rimettere i peccati, non di salvare,  perciò chi è battezzato secondo il rito cristiano non è salvato; secondo loro, la formula giusta per battezzare è ‘’nel nome di Gesù’’ escludendo il Padre e lo Spirito Santo, negando quindi la Trinità in quanto secondo loro Gesù è sia il Padre che il Figliolo che lo Spirito Santo che sono solo tre titoli del solo Dio.
Negano quindi la formula battesimale trinitaria ed insistono sul fatto che noi dobbiamo essere ribattezzati nel solo Nome di Gesù per essere salvati. Non è semplicemente una questione di formula battesimale diversa, ma dietro c’è qualcosa di più: il battesimo con la formula ‘’nel nome di Gesù’’, non quello nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nega la Trinità, concetto che sta alla base della religione cristiana che afferma di credere in Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.
Non è un cristiano chi nega la Trinità, chi nega la validità del Battesimo.
Ciò vuol dire che noi che siamo stati battezzati con l’acqua nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo non siamo veri cristiani, è un battesimo sbagliato e inefficace, siamo fuori dalla Volontà e dalla Legge di Dio, perché con questo tipo di battesimo siamo stati solo perdonati ma non salvati .
Il vero battesimo – secondo loro – è quello che si fa nello Spirito e che dà il dono delle lingue, solo così siamo dei salvati.
Chi non riceve il dono delle lingue, vuol dire che non è maturo nella fede.
Ecco che molti rinnegano il battesimo ricevuto da bambini e si fanno ‘’battezzare nello spirito’’ da questi nuovi ‘’sacerdoti dello spirito’’.
La contraddizione più incomprensibile è questa: si definiscono Pentecostali, quindi riconoscono l’azione dello Spirito, allo stesso tempo sono antitrinitari, cioè non riconoscono la Divinità dello Spirito e del Padre.

Ma a quale Pentecoste fanno riferimento?

Non c’è Pentecoste senza lo Spirito e senza la Trinità!
Propongono un battesimo ‘’solo in Spirito’’ e nel Nome soltanto di Gesù: ma che senso ha quel battesimo in spirito, se lo Spirito viene negato?
Uno Spirito dunque spaccato in se stesso, diviso nella Sua azione e nella Sua identità.
La perversità di questo ragionamento è talmente evidente che non servono altri commenti!
Ciò che emerge è un continuo tentativo dell’uomo di negare l’evidenza e di cercare o inventarsi forme o formule che possano contraddire la Legge del Signore, la Sua Parola, la Sua Azione.
L’eresia ha da sempre accompagnato la storia del Cristianesimo e a ben pensarci si potrebbe dire che c’è una regola nella nascita delle eresìe che viene confermata nel tempo: tutte le eresìe sono caratterizzati dall’assolutizzazione di un termine, di una frase, di un concetto, di un’espressione del Cristianesimo stesso.
Facciamo alcuni esempi: nel caso sopraesposto, l’eresìa nasce da una assolutizzazione di un’espressione presa dagli Atti degli apostoli: Pietro battezzava nel Nome di Gesù.
Questa frase, assolutizzata e prese a regola, annulla tutto il resto, cancella la Parola stessa di Gesù quando disse agli apostoli: andate e battezzate nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito.
È una Parola contro l’altra. Assolutizzando l’una, si nega l’altra. Dio contro Dio stesso. Parola contro Parola.
Quello che colpisce è il fiorire di tante forme di eresìe che  tendono a confutare l’una o l’altra verità cristiana, un attacco diretto al Cristianesimo, da tutti i fronti, sì, sembra quasi un accerchiamento per indebolirne le difese, partendo dalle fondamenta, con l’intenzione di colpirla al cuore, tentativi, tra l’altro, già fatti e rifatti più volte  da parte di tanti: si attacca la divinità del Figlio, la presenza dello Spirito, la giustizia del Padre, la dimensione trinitaria dell’unico Dio, la Resurrezione, l’esistenza di un’aldilà, il Giudizio Universale, il concetto di salvezza, i Sacramenti, in particolare il Battesimo e l’Eucarestia, si abiura spontaneamente dalla propria confessione religiosa e si fanno proseliti imbastendo concetti presi di qua e di là e fatti passare per verità assolute; tra gli apostati non mancano i sacerdoti o religiose e religiosi, ministri consacrati che conoscono bene le Scritture ma, che avendo deviato dalla giusta lettura di esse, la deformano e la trasformano in qualcos’altro che si ritorce contro se stessa.
C’è un mondo, per niente sommerso, di eresìe che fa spavento, per la gravità delle loro affermazioni, per la numerosità delle loro associazioni, per il numero di proseliti  che riescono a  tirarsi dietro… fa spavento perché è la prova, inconfutabile della fragilità della nostra fede, della nostra conoscenza della Scrittura, della nostra fragile volontà di cercare la Verità, ci accontentiamo di coloro che gridano negli stadi invocando lo Spirito, come un certo  GUILLERMO M., che si definisce apostolo e che insieme a sua moglie, che si autodefinisce profetessa, ha fondato una nuova Chiesa (E.R.J.) con sede a Miami, Florida, la più grande chiesa ispanica negli USA, che va in tour per l’Europa, approdando anche in Italia in questi giorni, il quale al grido di ‘’Uno, due, tre… fuocoooooo’’ spinge le persone a terra pretendendo di trasmettere loro il fuoco di Dio, rievocando la Pentecoste.
Dire che è semplicemente ridicolo è poco, il termine più adatto è ‘’ inganno, idolatria, raggiro diabolico’’.
Quello che più spaventa è la facilità di adesione a tali proposte, cosa che rivela la superficialità e mancata consapevolezza della propria fede e dei suoi principi portanti
Qual è dunque lo stato di salute della fede occidentale?
Pessimo. Disastroso, direi!
Ben poco, credo, ci sia rimasto da dire: tre grandi Continenti, con tre grandi storie, con tre grandi verità: la Verità dello Spirito, la verità del mondo, la verità del relativismo.
La Verità è una sola, lo sappiamo: vi manderò lo Spirito che vi condurrà alla Verità tutta intera.
Noi invece dimostriamo di essere bravi a spezzettare la Verità, a prenderne un pezzettino e a innalzarla a ‘’VERITA’ ASSOLUTA’’, senza tener conto del suo rapporto con il contesto biblico tutto intero.
Così facendo laceriamo la Verità.
La Verità è indivisibile da se stessa; lo Spirito non agisce per settori come siamo abituati a fare noi.
La Verità ha lo Sguardo ampio e contiene tutto in Sé.
Lo Spirito ha le ali grandi per contenere e racchiudere tutta la Parola in Sé.
Guai ad estrapolarne una parola e a farla diventare Verità assoluta.
La Verità è l’insieme della Parola, soltanto nella sua unitarietà essa si compie totalmente e non può essere altrimenti.
Invece di farci bruciare dal Fuoco dello Spirito, siamo noi a bruciare lo Spirito al fuoco fatuo delle nostre idee.
Le nostre ideologìe sono  incendi pericolosi nel quale finiamo con il bruciare noi stessi irrimediabilmente.
Povero uomo!
Quando l’uomo vuole farsi ‘’artigiano di se stesso’’ cade clamorosamente nell’ inganno più diabolico.
L’Artigiano è Uno solo: lo Spirito santificante!                                                             
È nelle Sue Mani che diventiamo creature nuove, creature belle, creature buone, anzi… molto buone.

Dove per ‘’buone’’ non si intende ‘’sottomesse e sminuite nella propria dignità’’ ma ‘’meravigliosamente libere e sante… straordinariamente simili … a Dio, compimento brillante e totale della volontà dell’uomo in perfetta comunione con quella di Dio, Unico Creatore e Signore della Storia e Padrone dell’Unica Verità che illumina e redime la nostra natura terrena e fa crescere e maturare quel seme posto in noi come Dono eccezionale dell’Amore di Dio per la creatura sola e smarrita, ma mai orfana del Bel Pastore che la guida su pascoli erbosi, che la riporta a Casa su
lle Sue Spalle, sul suo Cuore la fa risposare e  nella Sua Pace la fa ristorare!’’.

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