MARIA,
il più bel FIORE che ci sia!
Dio ci ha donato questo cammino materno,
il cuore verginale della Madre.
Perché la nostra anima si
illumini nella fiducia e che il più elementare grido del nostro cuore:
''Mamma!'' si elevi sino a Lui, spontaneamente, conformemente alla nostra
natura, Dio ci ha donato questo cammino materno, il cuore verginale della Madre
del Figlio Unico, come una voce infallibile per raggiungere il Suo Cuore.
Il nostro grido verso di lei si elevi sino a Lui, ed è lei che lo porta unendovi tutta l'implorazione del suo cuore:
Il nostro grido verso di lei si elevi sino a Lui, ed è lei che lo porta unendovi tutta l'implorazione del suo cuore:
AMARLA E' AMARLO,
POICHE' LEI NON VUOLE CHE LUI IN LEI.
Frequentate questa scuola per apprendere a conoscere Dio che è tutto Cuore
che non è che un Cuore, ed è un Cuore di Madre. Non potete pregare a lungo,
siete stanchi di parole, disgustati dalle formule, esasperati dai gesti? Vi
sarà sempre possibile, ne sono sicuro, di emettere questo grido che, può essere
la più profonda preghiera: ''Mamma!'' verso il Cuore di Gesù attraverso il
Cuore di Maria.
Maurice
Zundel
(Conferenza data a Lilla nel novembre del novembre ' 33)
E sarà proprio per conoscere
meglio questo Dolcissimo Cuore di Madre,
Strada Sicura verso
il Figlio e il Padre,
che ci serviremo di
questo libro
‘’ L’IMITAZIONE DI MARIA’’.
‘’ L’IMITAZIONE DI MARIA’’.
Forse meno conosciuto
dell’ ‘’ IMITAZIONE DI CRISTO’’, ma sicuramente non meno utile nel cammino di
fede di ogni buon cristiano
che voglia essere ‘’buono’’ non solo di nome... ma anche di fatto!
che voglia essere ‘’buono’’ non solo di nome... ma anche di fatto!
E non si può essere
buon cristiani, senza conoscere profondamente la Madre di Cristo,
Carne della sua
Carne, Anima della sua Anima, Amore del suo Amore.
Dopo aver conosciuto
Maria, niente sarà più come prima: si imparerà a guardare il mondo con i suoi
occhi materni, ad amare con il suo cuore materno, a servire con le sue mani e i
suoi piedi materni, a consolare con il suo silenzio materno, ad accogliere con
le sue braccia materne, a perdonare con
il suo sguardo materno.
Mettiamoci in camino con Maria, dunque,
Ella ci guiderà con Sapienza per la strada verso il Regno…
per quella Strada che conduce al Cuore del Figlio Suo... Nostro Signore!
Mettiamoci in camino con Maria, dunque,
Ella ci guiderà con Sapienza per la strada verso il Regno…
per quella Strada che conduce al Cuore del Figlio Suo... Nostro Signore!
Libro Primo
INCONTRARE MARIA
Capitolo I°
COME SALUTARE LA
GLORIOSA VERGINE
Benché io
non abbia alcun merito, e sia anzi consapevole dei miei numerosi
peccati, tuttavia ho grandissima fiducia nella tua passione, Signore Gesù, e nei
meriti della gloriosa santa Vergine Maria, Madre tua. Su di lei vorrei soffermarmi
un poco, pregando di esserne fatto degno, poiché non posso osare di
accostarmi a lei senza averne ottenuto prima il permesso. So bene che la mia indegnità
non dovrebbe presentarsi davanti alla eccelsa dignità di Colei, che gli
stessi
angeli venerano con ammirazione, esclamando:
«Chi è Costei, che si innalza sul deserto del mondo e trabocca per le delizie del paradiso?».
«Chi è Costei, che si innalza sul deserto del mondo e trabocca per le delizie del paradiso?».
Perciò,
dolcissima Maria, è sconveniente che io, terra e cenere, anzi più vile
della terra
in quanto peccatore e molto incline a ogni perversità, osi soffermarmi
a
considerare la tua bellezza e la tua magnificenza. Tu, invece, resa più alta
dal
cielo, hai
il mondo sotto i piedi e sei degna di onore e riverenza per l'onore del
Figlio tuo.
La tua ineffabile bontà, che supera ogni immaginazione, spesso mi
incanta e
attira il mio affetto, perché sei il conforto degli afflitti e sempre pronta
a soccorrere
i miseri peccatori.
Sono assai
bisognoso di grande consolazione, soprattutto della grazia del Figlio tuo,
perché non
sono assolutamente in grado di aiutare me stesso.
Ma tu, Madre
misericordiosissima, se ti degnerai di considerare la mia pochezza,
in molti
modi potrai soccorrermi e confortarmi con abbondanti consolazioni.
Perciò, non
appena mi sentirò oppresso dalle difficoltà
o dalle
tentazioni, farò subito ricorso a te, poiché dove sovrabbonda la grazia
più
sollecita è la misericordia. Se poi
voglio tentare di comprendere la tua
gloria
eccelsa e salutarti degnamente dal profondo del cuore, devo procedere
con spirito
molto più puro, poiché quanti presumono di avvicinarsi irriverentemente
alla tua
porta, ottengono non gloria ma giusta vergogna. Perciò chi si
avvicina a
te deve procedere con grandissima riverenza e umiltà; e tuttavia con
grande
speranza di essere ammesso in virtù della tua misericordiosa clemenza.
Quindi vengo
a te con umiltà e riverenza, con devozione e confidenza,
portando
sulle labbra il saluto di Gabriele, che ti rivolgo supplichevole: saluto
che, a capo
chino per rispetto e a mani aperte con grande devozione, ripeto con
gioia,
pregando che venga ripetuto per me cento, mille e più volte ancora da
tutti gli
spiriti celesti. Non so, infatti, che cosa ci possa essere di più dolce e di
più degno da
offrirti.
E ora
ascolta anche il pio innamorato del tuo nome: «Il cielo esulta e la terra
stupisce,
quando dico:
Ave Maria. Satana fugge, l'inferno trema, quando dico: Ave Maria.
Il mondo si fa spregevole, la carne ammorbante,
quando dico: Ave Maria.
Sparisce la
tristezza e ritorna la gioia, quando dico: Ave Maria.
Scompare la
tiepidezza e il cuore si infiamma d'amore,
quando dico:
Ave Maria.
Aumenta la
devozione, nasce la compunzione, cresce la speranza,
aumenta la
consolazione, quando dico: Ave Maria. L'animo si
rinnova e si
rafforza l'impegno nel bene, quando dico: Ave Maria».
È così grande
la dolcezza di questo saluto benedetto, da non potersi spiegare con
parole
umane. Rimane infatti sempre più alto e profondo di quanto possa
comprendere
ogni creatura. Perciò piego ancora le ginocchia davanti a te,
Santissima
Vergine Maria, e dico: «Ave Maria, piena di grazia». Clementissima
mia Signora,
Santa Maria, accetta questo devotissimo saluto e con esso accetta
anche me,
perché io possa avere qualcosa che piaccia a te, che rafforzi la mia
fiducia in
te, che accenda in me un amore sempre più grande e mi conservi devoto
per sempre al
tuo santo nome.
Volesse il
cielo che, per soddisfare il desiderio di onorarti e di salutarti in eterno
dal profondo
del cuore, tutte le mie membra si trasformassero in lingue
e le lingue
in voci di fuoco.
Madre di
Dio,
vorrei
poterti rivolgere questo saluto come pura e santa offerta di preghiera,
espiatrice
di tutte le mie colpe, per le quali ho meritato l'ira divina, contristato
gravemente
il tuo Figlio, disonorato e offeso molto spesso te e tutta la Corte
celeste. Poiché la mia vita è fragile e labile a causa
di tutti i miei eccessi, di
tutte le mie
negligenze, di tutti i pensieri vani, immondi e perversi, volesse il
cielo che
tutti i beati spiriti e le anime dei giusti, con purissima devozione e
ardentissima
preghiera, ti rivolgessero, o Beatissima Vergine Maria, e ripetessero
cento volte
in tuo onore l'altissimo saluto, con cui il Padre, il Figlio e lo
Spirito
Santo vollero per primi salutarti per mezzo dell' angelo. In qualche
maniera
troverei così un incenso degno di odore soave, poiché in me non c'è
nulla di
buono e nulla che meriti ricompensa. Ma ora mi prostro davanti a
te, spinto
da sincera devozione; e, tutto acceso da venerazione per il tuo nome
soave, ti
ripeto la gioia di quel saluto nuovo, mai udito fino allora, quando
l'arcangelo
Gabriele, mandato da Dio, entrò nei penetrali della tua stanza e,
piegando con
riverenza le ginocchia, ti rese onore dicendo: «Ave, piena di
grazia, il
Signore è con te». Questo saluto, secondo il prezioso costume dei
fedeli e per
quanto possa con labbra pure, desidero rivolgerti io; come desidero
dal profondo
del cuore, che te lo rivolgano allo stesso modo tutte le creature:
«Ave, Maria,
piena di grazia. Il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il
frutto del tuo seno Gesù Cristo. Amen».
Questo è il
saluto angelico, composto su ispirazione dello Spirito Santo, del tutto congruo
con la
tua dignità
e la tua santità. È una preghiera povera di parole, ma ricca di
misteri.
Breve come discorso, ma profonda come contenuto; dolce più
del miele e
preziosa più dell' oro, da ripetersi frequentissimamente con tutto il
cuore,
devotamente e con labbra pure, perché, risultando di pochissime parole,
si diffonde
in un torrente amplissimo di celeste soavità. Ma guai a coloro
che se ne
infastidiscono, che pregano senza devozione, che non riflettono sulle
parole
preziose più dell'oro, che non ne gustano le coppe di miele, che tante
volte
recitano l'Ave Maria senza attenzione e riverenza. O dolcissima Vergine
Maria,
preservami da una così grave negligenza e disattenzione, perdona il mio
passato
disimpegno. Sarò più devoto, più fervoroso e più attento nel dire l'Ave
Maria, in
qualunque luogo possa io trovarmi.
Ora, dopo
queste considerazioni, che cosa ti domanderò, mia carissima Signora?
Che cosa vi
è di meglio per me, peccatore indegno, di più utile, di più necessario
che trovare grazia
davanti a te e al tuo dilettissimo Figlio?
Domando perciò la grazia di Dioper tua
intercessione, poiché, come afferma l'angelo,
tu hai trovato la pienezza della grazia davanti a Dio.
Nessuna richiesta è più preziosa e di nessun'altra
tu hai trovato la pienezza della grazia davanti a Dio.
Nessuna richiesta è più preziosa e di nessun'altra
cosa
necessito, se non della grazia e della misericordia di Dio. Mi basta la sua
grazia e non
ho bisogno d'altro: poiché, senza la grazia, a che approderebbe
ogni mio
sforzo? Che cosa può essermi impossibile, invece, se mi assiste e mi
aiuta la
grazia? Ho tante e diverse deficienze spirituali, ma la grazia di Dio è una
medicina
efficace contro tutte le passioni. E se si degnerà di soccorrermi, le
mitigherà
tutte. Ho anche una povertà di sapienza e di scienza spirituale,
ma la grazia
di Dio è somma maestra e dispensatrice della disciplina celeste.
Quindi mi
basta a istruirmi in tutte le cose necessarie; e mi dissuade dal
chiedere
qualunque cosa oltre il necessario e dal voler conoscere cose al di là
del lecito.
Ma ammonisce e insegna a umiliarsi e ad accontentarsi soltanto di lei.
O clemente
Vergine Maria, impetrami dunque questa grazia, che è così
nobile e
preziosa: che io non desideri e non chieda nient' altro che la grazia per
la grazia.
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