martedì 5 maggio 2015

L'INCOMPRENSIBILE BELLEZZA DEL MARTIRIO

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Verrebbe da dire ‘’ di scandalo in scandalo’’.
Dopo lo scandalo delle virtù, parliamo oggi dello scandalo del martirio, di fronte al quale inorridisce il mondo non credente ed esulta quello dei credenti.
Quando il nostro parroco commenta il tragico martirio dei cristiani da parte dell’Isis o parla della persecuzione dei cristiani in molte parti del Medio Oriente, come nel Pakistan, nell’Afghanistan, nella Siria…, conclude  sempre con un’esclamazione:
 ‘’E’ bellissimo questo!!!’’.
È un’esclamazione che ci devasta. Che ci lacera. Che ci fa inorridire.
Si fa un po’ fatica a comprendere il motivo di questa esultanza nel parlare della crudeltà con la quale centinaia di cristiani vengono trucidati, sgozzati davanti ad un mondo intero, crocifissi come ai tempi degli antichi romani…
Risultati immagini per martiri cristianiCome si fa a dire ‘’è bellissimo!!!’’ di fronte alla persecuzione di donne, uomini, bambini che vengono sfollati dalle proprie abitazioni, ammucchiati (quando questo avviene!) per anni nei campi di accoglienza per profughi, picchiati e maltrattati, senza futuro, senza speranza, senza libertà, senza dignità, senza più sentirsi parte di un’umanità che prevede diritti per tutti!
Come si fa ad esultare quando i quartieri cristiani di Aleppo, in Siria, vengono bombardati da anni facendo centinaia di morti; quando studenti e studentesse universitari vengono massacrati solo perché cristiani; quando bambini cristiani vengono arsi vivi in Pakistan, quando centinaia di studentesse cristiane vengono rapite, violentate e uccise da gruppi di terroristi come Boko Aram; quando i migranti cristiani vengono buttati a mare dagli scafisti per alleggerire i gommoni che rischiano di rovesciarsi e perdere il ‘’prezioso carico di merce umana’’ fonte di guadagno e di speculazioni mafiose; come si fa ad esultare quando, tanto il mondo orientale  quanto quello occidentale, sembrano smaniosi di cancellare le tracce di tutto ciò che è cristiano, di epurare ogni ambito esistenziale dall’influenza del pensiero cristiano ( in Francia, per esempio, si epura perfino la toponomastica, se le vie sono intitolate a figure cristiane di rilievo); come fa un cristiano ad esultare sapendo che la religione cristiana è la più perseguitata, quella che conta più morti a causa del suo Credo, quella i cui fedeli subiscono le più terribili torture e sevizie oltre che umiliazioni di ogni genere; come si fa ad esultare di fronte all’indifferenza del  mondo davanti ai massacri dei cristiani, un mondo che si gira dall’altra parte, che non concede nessun tipo di attenzione a chi muore per la sua fede!
Risultati immagini per martiri cristianiDire che tutto questo è bello… è davvero sconcertante!!!
Si fa parecchia fatica a trovare in tutto questo qualcosa di bello!
Un ‘’bellissimo’’ che, in verità, mi fa sempre, personalmente, un po’ trasalire.

Eppure… eppure… eppure…

eppure il nostro parroco non è certo una pietra di scandalo:  con il suo  ‘’È BELLISSIMO’’ vuole solo farci intravedere una straordinaria realtà, la bellezza di una verità che è davvero sconvolgente, da brivido.
Ci sconvolge davvero non per la paura, ma per la gioia che  queste testimonianze portano in sé!
VUOLE FARCI PROVARE  E  SENTIRE IL BRIVIDO DEL PASSAGGIO 
DI DIO NELLA NOSTRA VITA!
Nella nostra vita personale e collettiva, nella vita dell'uomo di ogni tempo.
Il vero scandalo è dunque credere e farci credere in questo!
Credere e farci credere che  Dio entra davvero nella nostra misera storia e la trasforma in qualcosa di eccezionale, la illumina con il Suo Santo Spirito, la unisce alla Sua e la santifica, le permette di entrare nella Sua Eternità.
Questo dovrebbe darci davvero un brivido profondo, che venga a scuoterci dalle nostre fragilità, dalle nostre arroganze, dalle nostre comodità, dalle nostre indifferenze nei confronti del Suo Amore.
Dovremmo davvero sentire quel brivido forte nel pensare 
che il Signore ha visitato e redento il suo popolo.

Ma sentire quel brivido non è da noi.

Questo è il nostro limite di ‘’cristiani comodi’’!

Di cristiani attaccati ai fatti, alle parole, radicati nel visibile e non nelle Promesse di un Dio che ci ama di un Amore senza misura; di cristiani che impoveriscono e privano la Sua Parola della  bellezza del Suo aprirci a nuovi orizzonti e proporci orizzonti infiniti. Di cristiani le cui coscienze sono talmente indurite da non essere più in grado di sentire quel sussulto che ci viene da testimonianze autentiche e concrete non tramandate dalla Storia ma realizzate sotto i nostri occhi.
Il martirio ha due modalità di lettura, cioè cambia volto a secondo di come lo si legge:
se con la logica del mondo o con quella della fede.
Per la prima, un martirio è sempre sinonimo di dolore, di morte, di ingiustizia, 
di libertà privata.
Il martirio è una forma di brutale violenza verso chi s’impegna per la pace, per il Bene, per l’amore universale; nel martirio non c’è niente di bello, al contrario c’è una sofferenza all’ennesima potenza.
Letto così…  diventa incomprensibile e scandalosa l’ esclamazione ‘’è bellissimo!!!’’!
Ma c’è una chiave di lettura che stravolge l’orrore che il mondo così brutalmente ci propone; c’è una logica  d’amore che inonda ogni gesto, ogni sguardo, ogni parola, detta o non detta, che investe ed avvolge ogni cristiano che dà la vita, consapevolmente, per testimoniare 
il suo amore per Cristo.
I martiri di oggi ci permettono di toccare con mano il senso concreto della fede.
Di questa ‘’FEDE’’ che noi occidentali abbiamo sempre più svuotata di senso e di contenuti, di fiducia, di speranza, di abbandono totale in Colui in cui diciamo di credere.
Nel martirologio del 15 aprile scorso veniva riportata la testimonianza di Marone, martire della libertà evangelica del I secolo. È la storia di un cristiano e dei suoi amici condannati perché araldi di un messaggio in grado di rovesciare i troni: ‘’Marone era amico di Domitilla, cugina dell’imperatore Domiziano. Assieme a Eutiche e Vittorino, Marone convinse la giovane della famiglia imperiale a non sposare Valeriano, console che mirava a un potere più alto attraverso le promesse nozze. La cugina dell’imperatore fu esiliata perché cristiana e i suoi amici furono condannati ai lavori forzati. Marone fu inviato a 130 miglia da Roma, sulla Salaria, dove morì martire nell’anno 100.’’
La sua testimonianza di sangue ci parla di sfida ad un potere terreno e di fiducia verso un potere ultraterreno. Una fiducia che ha pagato con la vita, convinto che la sua vita terrena non avrebbe avuto senso senza quella fiducia in un Potere Superiore.

Risultati immagini per martiri cristianiParlando di  martirio spesso siamo portati a credere che il martirio sia legato ad un arco temporale ristretto ai primi secoli d.C.; per l’enorme distanza di tempo, questo ci porta, inconsciamente, a catalogare i martiri quasi come delle figure immaginarie, ‘’quasi irreali’’ perché le sevizie e le torture che molti di loro hanno subìto ci spingono a considerarli dei ‘’supereroi sì, ma poco reali’’, perché non si può sopravvivere in una fornace ardente, in un’arena con leoni affamati, non si può lasciarsi bruciare vivi e cantare le lodi del Signore. No. Umanamente non si può.
Forse questa distanza temporale ci spinge a considerarli quasi protagonisti di racconti per bambini, in cui anche le imprese disperate e umanamente impossibili diventano possibili e con esiti positivi.
Questi martiri moderni, quanto mai contemporanei alle nostre esistenze, ci parlano della bellezza di una fede reale, concreta, totale, vissuta, praticata, realizzata; una fede così straordinaria da segnare il corso della storia con il proprio sangue.
Il bello di queste testimonianze sta nel restituirci la dimensione reale di una fede non solo teorizzata o fatta di consuetudini, abitudini, tradizioni.
 NON UNA FEDE EMOTIVA MA UNA FEDE VIVA.
Il martirio ci rimanda alla bellezza della fede vissuta.
Di quella fede non raccontata con le parole, ma con i fatti.
Persone reali, non supereroi né personaggi di fantasia; persone senza superpoteri e senza capacità retoriche. Cristiani che muoiono nel silenzio, nella solitudine, nell’abbandono del mondo, che non predicano, che non accendono ceri, che non profumano di sacrestia, che non hanno banchi per pregare ed inginocchiarsi per ore.
Cristiani che non hanno statue da portare in processione cantando e alternando discorsi privati tra una decina e l’altra del rosario; che non hanno l’obbligo morale della formazione continua, che non si lamentano se la catechesi dura dieci minuti di più o se fa freddo tra le mura della chiesa; cristiani che non hanno nemmeno la consolazione dei Sacramenti, perché strappati con violenza alle loro pratiche religiose.
Cristiani che non sono ‘’cristiani comodi’’, ma ‘cristiani molto scomodi’’, sì molto scomodi per tanti motivi: perché ci interpellano, ci pungono nel vivo della nostra fede, ci chiedono: dov’è la tua fede?
Risultati immagini per martiri cristianiCos’è la tua fede? Cosa sei disposto a dare, a fare, ad offrire per la tua fede?
Che ci scuotono dentro fino a farci vergognare della limitatezza della nostra fede.
Ci mettono in crisi soprattutto quando pensiamo  che loro, in molti casi,  sono frutto di un’evangelizzazione occidentale cominciata secoli fa; la loro fede è frutto della fede di tanti martiri missionari europei partiti  in tempi proibitivi per portare la bellezza della parola di Dio in luoghi sconosciuti e violenti; in altri casi sono cristiani le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che hanno mantenuto saldo il cuore negli insegnamenti dei Padri.
Non si tratta certo di cristiani di serie B, cristiani cioè sprovveduti, illusi o tanto semplici da essere ingenui.
Tutt’altro. È la forza della loro fede che stupisce noi. Che scuote noi.
Che rimprovera la nostra superficialità.
Il loro esempio è parte della nostra realtà. Accade oggi. Oggi.
Il loro credo è il nostro stesso credo. Oggi.
Il loro coraggio, però, non è il nostro stesso coraggio. Oggi.
La forza della loro fede non è equiparabile alla nostra. Oggi.
Sì, è davvero bellissima la testimonianza di questi uomini, donne e bambini che danno la loro vita per Gesù. Che danno TUTTO per Gesù! Il loro presente e il loro futuro… offerto a Gesù!
Risultati immagini per martiri cristianiUna testimonianza da brivido, è vero, ma non per quel ‘’bellissimo’’ che ad un ascolto superficiale potrebbe sembrare quasi offensivo nei loro confronti, quasi un esultare per la loro morte violenta; un brivido che ha una natura diversa, che proviene non da una reazione epidermica, ma da una relazione profonda che  unisce il sangue dei martiri di oggi al Sangue dell’Agnello, del Primo Martire Cristo Gesù.
Nel loro morire c’è la morte di Cristo. C’è la morte di ogni cristiano.
Nel loro risorgere c’è la resurrezione di Cristo, la resurrezione di ogni cristiano.
In questo, tutti noi cristiani crediamo: copti, caldei, ortodossi…
In questo sta il nostro vanto: nel Cristo crocifisso e risorto!
Nel sangue liberamente donato per lavare le colpe dell’Umanità.
In quel Sangue che ci interroga su che tipo di cristiani siamo:
se siamo cristiani parolai o cristiani praticanti?
E se cristiani praticanti: per abitudine o per urgenza interiore?
E se per urgenza: quanto vale la propria vita? Quale vita viene prima: la propria o quella di Gesù?
E se viene prima quella di Gesù: quanto siamo disposti a dimostrarlo?
Sul campo e con i fatti e non solo a distanza e con le belle parole?
Il martire è il cristiano vero, completo, perfetto!
Ecco la bellezza di un’esperienza che avvolge e che sconvolge: rinunciare a se stessi per Cristo!
È la dimostrazione concreta della priorità di Dio nella propria vita.
E questo è tutto quello che la nostra fede ci chiede, che si aspetta da noi.
Una fede viva la si dimostra morendo per essa!
Non è paradossale… è semplicemente la conseguenza di una certezza: l’Amore vince sempre; è la dimostrazione che chi incontra  un Amore Grande  non è disposto a perderlo… costi quel che costi!
La bellezza del martirio consiste semplicemente in questo: in un morire per avere Vita, in un dare il poco che si è, per avere il di più di cui non siamo degni, ma che ci viene offerto gratuitamente
come dono d’Amore.
La bellezza del martirio è una bellezza che impreziosisce la nostra fede, che la fortifica, che la illumina che la rende viva… lavata nel sangue dei cristiani veri!

I martiri, di ieri e di oggi, ci insegnano che la vera fede è superare il momento presente, che credere è già andare oltre la morte; che credere è vivere nella Verità e nella Libertà di un Amore più grande; credere è rinunciare a sé per aderire a qualcosa di incomprensibile, di invisibile, ma di realmente esistente.
Risultati immagini per martiri cristianiIn un Qualcuno che ci toglie tutto, che ci chiede tutto, perché possa restare solo Lui.
La fede vera è credere che prima ancora della nostra stessa vita, è più importante l’Amore di un Dio che toglie tutto, chiede tutto, che non dà (apparentemente)niente, ma che ci ricolma di una gioia infinita alla quale non è possibile rinunciare, come a dire … posso rinunciare alla mia vita, ma non alla Gioia che mi viene dalla presenza di Dio nella mia vita.
Ecco perché è bello questo cammino d’Amore: perché se agli occhi del mondo il martire è colui che viene abbandonato da Dio, se la sua morte è una sconfitta per la sua fede, quasi a dimostrazione dell’impotenza di un Dio che non può far niente di fronte alla potenza(o violenza) umana, agli occhi di Dio, invece, è preziosa quella morte, è un dono a Lui gradito, perché prova di un amore grande, illimitato, totale.
Morire con una lama che preme sul collo lodando il Signore… non è umano, non basta il coraggio umano per morire così, ci vuole ben altro, ci vuole una Forza Superiore per morire lodando quel Dio che sembra non veda e non ascolti il grido del suo fedele; morire per amore di un Dio che sembra averti abbandonato nel momento più difficile non è possibile. Non è umanamente possibile. Da solo l’uomo non potrebbe.
Se ciò invece è possibile ed avviene sotto gli occhi di un mondo intero, vuol dire che c’è Qualcosa di molto più grande, di infinitamente più grande che porta a mettere la propria vita in secondo piano e rende la morte qualcosa di bello, di veramente bello, perché accettata per un Bene Superiore, perché letta con gli occhi della fede.
Risultati immagini per martiri cristianiI martiri di oggi sono cristiani che non muoiono in preda ad un delirio mistico, che non hanno né visto né sentito nella loro vita niente di trascendente; sono  cristiani che hanno semplicemente avuto fiducia nell’insegnamento della Chiesa; sono coloro di cui Gesù ebbe a dire: ‘’Beati coloro che pur non avendo visto, crederanno.’’. Ecco chi sono i martiri di tutti i tempi: sono i Beati!
Il martirio è un’esperienza di beatitudine vera, concreta, reale, è la conferma al fatto che le Parole di Gesù sono sempre attuali e non perdono mai la loro potenza e ampiezza salvifica.
I cristiani copti, cristiani etiopi ed eritrei sgozzati davanti alle telecamere da gruppi di terroristi islamici non contemplavano davanti ai loro occhi la Gloria dei Cieli, come fu per il primo martire Stefano, non avevano davanti ai loro occhi né Gesù, né Mosè né Isaia come fu per gli apostoli che contemplarono la trasfigurazione del Signore;  avevano, invece, davanti a loro solo la più cruda crudeltà umana, la violenza più brutale, l’ingiustizia più efferata perchè immotivata contro innocenti, la drammatica immobilità di un mondo che sta a guardare e non interviene per condannare questi atti di disumana violenza … e ditemi se tutto questo non è bellissimo, se morire così non è un dono grande, più grande di quello di Stefano e degli stessi apostoli!
La Grazia di essere fedeli alla Chiesa in condizioni simili non ha confronti, non ha spiegazioni razionalmente plausibili, non ha metri di misura possibili, perché è la prova di un Amore senza misura!
Un Sì e un No avrebbe potuto cambiare la loro sorte, un sì o un no avrebbe fatta la differenza: sì a Dio e no all’Islam, oppure viceversa un sì come rinuncia al proprio Dio e un piegarsi ad un dio straniero.
Risultati immagini per martiri cristianiSarebbero stati salvi!
Il loro sì a Dio ha causato la loro morte terrena, ma ha portato a compimento un progetto di vita che oltrepassa la vita terrena, è stato l’inizio di una Vita senza fine, di una Vita illuminata da un Amore che non muore, è il provare quell’Abbraccio che ti dice: ‘’Vieni anima benedetta, vieni anima che hai saputo amare, vieni in quel Regno che è stato preparato per te fin dall’inizio dei secoli, vieni perché Colui che hai amato senza mai vedere, è qui e ti amerà per sempre’’.
Il loro Sì è un atto d’amore inspiegabile e quindi terribile per chi non crede.
È un atto d’amore bellissimo per chi conosce bene Chi loro amano, Chi è Colui che tanto amano al punto da dare la propria vita per amore suo.
Ecco vedere in quei gesti di efferatezza indicibile, il Volto Buono di Gesù che ti fa posto nel Suo Regno… significa andare oltre il presente oltre l’immediatezza temporale, oltre il sensibile, significa non fermarsi a ciò che gli occhi vedono ma pregustare quella Gioia che il Signore già riversa nei cuori, straziati e lacerati dalla violenza della Bestia che agisce per mezzo di mani assassine, capaci di uccidere il corpo  ma non l’anima.
E ditemi se questo non è bellissimo!
Ditemi se questo non è incredibilmente stupefacente! Meraviglioso! Se non è stupendamente bello!
Ora… il mio trasalire non è più un grido di dolore, ma è un’esultanza di gioia!
È la gioia per una Speranza che davvero non muore mai!
La logica della fede cristiana può apparire incomprensibile, ma è possibile, è reale, è fatta di gesti, azioni, decisioni concrete. È una scelta di vita che oltrepassa la vita!
Morire al mondo per vivere nell’Eternità!
Quanto deve essere grande una fede così!
Quanto deve essere salda una fede di una simile altezza!
Una fede talmente radicata in Dio che nemmeno la morte può separare l’amante dall’Amato!
Non solo è bellissima una simile fede, ma è quasi desiderabile, invidiabile… se pensiamo alla nostra fede che non regge la più piccola mancanza, un solo istante di abbandono, una sola speranza delusa, un solo privilegio non avuto, una sola domanda non corrisposta; una fede, la nostra, che crolla alla prima difficoltà, che dubita davanti al primo ostacolo, che implode distruggendo ogni cosa davanti ad un grido non ascoltato!
Quanto è immatura la nostra fede, quanto è debole, fragile, superficiale,  limitata perché legata ai risultati tangibili immediati, legata al sensibile, al visibile, alla domanda e risposta immediata, legata al bisogno di avere soluzioni per le nostre piccole grandi tragedie personali; quanto è imperfetta la nostra fede che vuole tutto e subito, quasi a piegare il volere divino a quello personale!
Quanto è meschina una fede simile!
Le nostre reazioni di fronte al silenzio di Dio sono più violente di quelle dei terroristi: se non mi risponde vuol dire che non mi ascolta veramente; se non mi dà ciò che chiedo, vuol dire che non è davvero così potenze come ci vogliono far credere; se non mi dà gioie spirituali, conforto nella desolazione, vuol dire che probabilmente non esiste  davvero!
Ecco, il dubbio subito ci assale, subito distrugge ogni cosa, cancellando dalla memoria anche i benefici avuti e per i quali non si è mai nemmeno ringraziato.
Il nostro è un credere interessato, legato al chiedere e all’avere, ad un tornaconto spirituale e materiale legato al momento presente.
Certo che credere nelle Promesse di un Dio passando per il filo di una spada è qualcosa di più.
Tanto di più!
Di più profondo. Di più lacerante. Di più pieno. Di più bello!
E non c’entra affatto con eventuali tendenze suicide o con il meccanismo perverso del masochismo…
è semplicemente la forza di una fede che crede oltremisura.
È la misura colma di un amore donato!
È la perfetta imitazione di Cristo!
È la perfetta imitazione di un Dio trasceso, incarnato, morto e risorto!
Imitare Cristo fino alla morte, e alla morte di Croce, è il compimento di una fede viva, vera, realizzata con i fatti e non fatta di parole.
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Quel sangue sparso dai terroristi non è rimasto sulla spiaggia e non è stato lavato dalla marea pomeridiana, ma è entrato a far parte di quel Calice già colmo del Sacrificio del Figlio di Dio.
E ditemi se questo non è bello! Se non è bellissimo questo!
Se tutto questo non è straordinariamente bello!!!
I martiri cristiani sono un dono bellissimo di Dio alla sua Chiesa sempre in balìa dei venti di tempesta che la agitano e la deviano nel suo percorso nelle acque tempestose della vita; a questa Chiesa sempre attratta dal fascino di una mondanità che vorrebbe spazzare via le promesse di Dio.
I martiri sono i ‘’cartelli stradali di direzione’’ sono indicazione sicura di un percorso che porta al traguardo atteso e desiderato: il Regno Eterno di Dio.
Se la nostra fede non regge chiamate del genere, se non regge l’impatto con il mondo, con la violenza, con l’ingiustizia umana, allora bisogna veramente interrogarsi mille volte al giorno in cosa consiste la propria fede, chiedersi in quale direzione si sta camminando, chiedersi se la bellezza di un martirio ci toglie speranza o  contribuisce ad aumentarla; chiedersi se quel ‘’bellissimo’’ davvero riempie il nostro cuore di gioia o gli fa nascere dubbi sulla bellezza della fede cristiana; chiedersi se credo che quelle morti sono davvero care e preziose agli occhi del Signore e se risplendono davanti a noi come lampade che illuminano i nostri passi… passi stanchi, spaventati, terrorizzati, increduli e lenti… lentissimi, incerti e sempre indecisi,
dubbiosi su tutto.
Loro hanno dato la loro risposta. Adesso tocca a noi.
Tocca a ciascuno di noi nel silenzio del proprio cuore.
Tocca a noi metterci  cuore a cuore con il nostro Dio e dirgli il nostro sì incondizionato o il nostro no titubante.
Tocca a noi verificare se la violenza  violenta è in grado di spegnere la nostra fede o se invece diventa  fuoco che alimenta la Speranza?
Loro hanno amato fino alla morte e alla morte di Croce: e noi?
Chiedersi se la nostra fede è non veder con gli occhi, ma credere con il cuore ciò che gli occhi non vedono o  è invece una fede che pur vedendo con gli occhi continua a non credere con il cuore!?
Dovremmo davvero riuscire a intravedere nello scandalo della Croce … la bellezza straordinaria del martirio; nella sconfitta ad opera della Morte… 
la Vittoria Suprema della Vita che non muore!
Dovremmo riuscire a dare una risposta all’interrogativo: se davvero morire per Cristo lo consideriamo la vera Grazia, il dono d’Amore per eccellenza!
Se nella morte violenta riusciamo a intravedere la bellezza della Vittoria della Morte sulla Vita!
È sicuramente difficile… ma è altrettanto sicuramente possibile!
La nostra risposta sarà l’indicatore di salute della nostra fede!


Chiediamo, dunque, al Signore di confermarci nella fede, di rafforzare la nostra fede,  che la nostra azione apostolica sia coerente nel credere e nel vivere, nel sentire e nel rispondere, nell’avere e nel dare, nel prendere e nel donare… nel vivere e… nel morire!!!

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