lunedì 25 maggio 2015

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA

 E già da qui ho cominciato: nascondo  tutte  le grazie nell'anima ed aspetto
colui che il Signore mi manderà.
Senza alcun dubbio nel mio cuore, ho pregato il Signore, perché Egli si degni di aiutarmi in questi momenti ed un certo coraggio è entrato nella mia anima.
Debbo ancora ricordare che ci sono alcuni confessori che aiutano
l'anima e sono, per quanto ciò può apparire, dei veri padri spirituali, ma
fino ad un certo punto: fino a che tutto va bene; ma quando un'anima si
trova in più gravi difficoltà, allora sono indecisi e non possono, oppure
non vogliono capire quell'anima; cercano di liberarsene al più presto.
Tuttavia se l'anima è umile, ne ha pur sempre qualche piccolo vantaggio.
Dio stesso talvolta invia un raggio di luce nel profondo dell'anima, per la
sua umiltà e fiducia. Talvolta il confessore dice cose che non intendeva
affatto dire ed egli stesso non se ne rende conto. L'anima crede realmente
che queste sono parole del Signore stesso, sebbene dobbiamo credere che
ogni parola in confessionale proviene da Dio, ma quello che ho ricordato
sopra, è qualcosa che viene proprio direttamente da Dio. E l'anima sente
che il sacerdote non dipende da se stesso: dice cose che non vorrebbe
dire. Ecco, in questo modo Dio ricompensa la fede. L'ho sperimentato
parecchie volte su me stessa. Un certo sacerdote molto istruito e
grandemente stimato - m'è capitato qualche volta d'andare a confessarmi
da lui - era sempre stato severo e contrario a me in queste cose, ma una
volta mi disse: « Sappia, sorella, che se Iddio vuole che lei faccia questo,
non bisogna opporvisi. Iddio talvolta vuole essere lodato in questo modo.
Stia tranquilla. Iddio, come ha cominciato, così, terminerà. Ma le dico,
fedeltà a Dio e umiltà e ancor una volta umiltà. Ricordi quello che le ho
detto oggi ». Mi rallegrai pensando che forse quel sacerdote mi aveva
capita. Però le circostanze furono tali, che non ebbi più occasione di
confessarmi da lui. Una volta mi chiamò una delle Madri anziane e
furono fulmini e saette a ciel sereno, senza che mi rendessi conto di cosa
si trattasse. Ma poco dopo capii che si trattava di cosa che non dipendeva
affatto da me. Mi disse: « Lei, sorella, si levi bene dalla testa che Gesù
tratti così familiarmente con lei, con una persona così misera e così
imperfetta. Gesù ha rapporti di confidenza solo con anime sante,
ricordatelo [sic!] bene ». Riconobbi che aveva pienamente ragione
dicendo che sono misera, ma confido nella Misericordia divina. Quando
m'incontrai col Signore, mi umiliai davanti a Lui e dissi: « Gesù, a quanto
si dice, Tu non tratti con persone misere ». Mi rispose: « Sta'
tranquilla, figlia Mia; proprio per mezzo di una simile miseria
voglio mostrare la potenza della Mia Misericordia». Compresi
che la Madre aveva inteso soltanto umiliarmi. O mio Gesù, mi hai
sottoposta a molte prove in questa mia breve vita. Molte cose le ho
capite, alcune delle quali ora mi lasciano meravigliata. Oh! quanto è bene
affidarsi in tutto a Dio e permettere a Dio di agire pienamente nella
nostra anima. 

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