martedì 12 maggio 2015

 


… UNILATERALE, A PRESCINDERE…

Queste due parole fanno parte di una frase presa dal commento al Vangelo sul foglio liturgico parrocchiale di questa VI Domenica di Pasqua, che si potrebbe definire la Domenica dell’Amore, non solo perchè tutta centrata su questo tema, ma perché ci dà il Centro di tutto il Vangelo, anzi dell’intera Sacra Scrittura, un centro che si chiama AMORE, CARITA’, che altro non è se non il perfetto sinonimo di Dio: DIO E’ AMORE!
Questa frase che ho estrapolata dal resto del testo va ovviamente completata, perché abbia senso; mancano i due estremi: la parte iniziale e quella finale.
Risultati immagini per immagini dell'amore di dioAll’inizio la Parola mancante è molto chiara, si tratta di una parola tanto conosciuta quanto abusata, tanto profonda quanto ampia, tanto breve quanto immensa, tanto maltrattata quanto ricercata, tanto svuotata quanto piena, tanto urlata quanto silenziosa, tanto desiderata quanto rifiutata, tanto cantata quanto maledetta, tanto sacra quanto sacrilega, tanto astratta quanto vissuta… una parola dai mille volti, dai mille sguardi, dai mille modi di essere vissuta, una parola tanto bella, dolce e amabile… quanto violentata e spesso stravolta: la Parola è AMORE!
AMORE.
AMORE UNILATERALE, A PRESCINDERE…
La frase va ancora completata, manca il soggetto, che sicuramente non siamo noi… questo amore unilaterale a prescindere non è certamente il nostro, nessuno di noi è capace di amare a prescindere… a prescindere da se stessi, dai propri interessi, dalle proprie aspettative, dai propri limiti… se una certezza c’è è sicuramente quella che il nostro non è un amore a prescindere!
Eppure noi siamo convinti di amare, di saper amare, siamo convinti di distribuire amore di qua e di là, a tutti, ai quattro venti, a mani piene, a cuore aperto, senza calcoli, senza limiti, ci sentiamo quasi svuotati di amore, pensiamo di seminare amore in ogni momento della nostra vita… pensiamo… crediamo… anzi ne siamo certi… in realtà l’unica certezza è quella del nostro fallimento in questo campo: no, non sappiamo amare, semplicemente perché non sappiamo farlo… a prescindere!
Ama davvero chi ama a prescindere!
Ama soltanto chi ama a prescindere!
Noi non sappiamo staccarci da noi stessi al punto da amare prescindendo da noi stessi, da  amare senza farci condizionare dai nostri risentimenti, dai nostri egoismi, dai nostri egocentrismi mai superati, dalle nostre aspettative spesso deluse, dai nostri desideri nascosti che s’infiltrano nei nostri pensieri quotidiani e li colorano a volte di tinte tante accese da infiammare o addirittura far esplodere l’intera nostra vita.
Ecco, la cartina di tornasole dell’Amore sta tutta in questo: a prescindere!
Non sappiamo amare né tanto meno farci amare, non ci lasciamo amare, né siamo disposti ad imparare ad amare.
Ecco, il Signore si fa Maestro d’Amore, Modello dell’Amore, Esempio da imitare, si fa Amore Egli stesso perché ognuno di noi lo segua in questo; non un Amore teorico ma un Amore tanto reale da farsi addirittura Persona: la Persona di Gesù, Amore Incarnato!
Risultati immagini per immagini dell'amore di dioAmore Amato e Amante.
Amore vissuto, Amore donato,  Amore ricevuto, preso e comunicato.
Amore che si compendia in un verbo che racchiude il senso dell’esistere e del fare: ESSERE, Dio E’ Amore, Dio è l’Amore che esiste e fa esistere, un Amore bifrontale: Io Sono Amore, Io Do’ Amore.
È nell’Essere e nel dare l’Amore che si esprime la Natura più intima di Dio, Egli dà ciò che E’!
Se è Amore non può che dare Amore, se ha Amore non può che dare Amore.
Si può dare Amore soltanto se si è Amore e se si ha Amore.
Questo è solo da Dio!
Ecco allora il senso di quell’ unilateralità che si coniuga con quell’ a prescindere.
Si rafforzano e si confermano a vicenda.
L’Amore di Dio è unilaterale… a prescindere.
Il vero Amore è quello che si dà  anche a chi non potrà mai ricambiarlo; che si dà anche a chi non ti ama; che si dà anche a chi ti odia; che si dà a prescindere da ogni forma di ricambio o di restituzione o di obbligo o anche di bisogno personale che sia fisico o sentimentale.
Il vero  Amore è unilaterale, a prescindere e gratuito!
Dio ama nonostante il nostro disamore nei suoi confronti, nonostante le nostre ribellioni e battaglie personali; nonostante la nostra incapacità di amarlo come e quanto Lui ci ama. Dio ama anche se sa di non essere riamato.
Anche quando noi lo feriamo, Lui ci guarda e ci ama, perché non può fare altro, non può non amarci, considerato che è solo Amore, che è tutto Amore.
Dio non sa che amare e ama tutti… a prescindere!
È Lui che ama sempre; è Lui che ama per primo; è Lui che ama senza aspettarsi amore in cambio.
Ci ama quando lo feriamo, ci ama quando lo rinneghiamo, ci ama quando lo detestiamo, ci ama quando lo tradiamo, ci ama quando non lo ascoltiamo, quando non gli ubbidiamo, quando non compiamo la sua volontà… ci ama quando sbagliamo drammaticamente e quando tragicamente lo chiudiamo fuori dalla nostra vita.
Risultati immagini per immagini dell'amore di dioCi ama … nonostante tutto… a prescindere da tutto… ci ama!!!
Il suo è un Amore  unilaterale perché non è ricambiato. Perché non pretende il nostro ricambio, pur desiderandolo, pur aspettandolo per una vita intera.
Certo che desidera il nostro Amore, certo che attende il nostro amore, certo che gli fa piacere il nostro amore, chi dà amore non può non desiderare amore.
E dargli il nostro amore dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, perché il nostro amore è come la goccia d’acqua che ritornando nel mare ritrova se stessa, perchè si ritrova nel suo ambiente naturale dal quale si era staccata; il tempo trascorso in giro per il mondo è vissuto in attesa di quell’incontro, di quel ritorno nel suo habitat primordiale, in quel luogo dove le parti disperse si ricompongono in un grande Progetto di Vita.
Dio è quel Mare d’Amore al quale tutti noi tendiamo, dal quale tutti noi abbiamo attinto, nel quale tutti noi ci siamo dissetati e dal quale tutti abbiamo ricevuto pienezza.
Dio è la Fonte inesauribile dell’Amore, è quell’Oceano di Misericordia che è la forma più intima e preziosa dell’Amore.
Questo Amore Dio non l’ha tenuto gelosamente per Sé, ma  l’ha trasmesso al Figlio, che si è fatto Amore Incarnato, Spirito e Verità impastati d’Amore, Parola d’Amore.
Parola pensata, amata, realizzata, incarnata: Amore!
Alle caratteristiche ‘’unilaterale e a prescindere’’ va aggiunta la parola ‘’incarnato’’; l’Incarnazione trasforma l’Amore da Parola teorica a Parola realizzata, concretizzata, Parola Viva, vissuta: Dio è Parola vera, Amore Incarnato.
Il vero amore non è quello cantato dai poeti, ideologizzato, teorizzato, poeticizzato ma spesso non vissuto, come nell’esperienza dello Stilnovo, che cantava un amore desiderato ma che manteneva le distanze, in quel caso era veramente unilaterale, ma non a prescindere, perché nasceva da un bisogno personale che non era condiviso, ma apparteneva ai sogni privati e singoli.
Il vero AMORE non è quello delle canzonette, ma quello che si realizza nelle opere: l’Amore ha mani, piedi, voce, cuore, vita.
L’Amore richiede energia, fatica, forza, spirito, anima, mente, tempo.
L’Amore è investimento.
Investimento emotivo, affettivo, spirituale, temporale.
L’Amore si dona con le mani, lo si incontra camminando a piedi, lo si condivide sognando insieme e impegnandosi insieme a realizzare i sogni condivisi, i progetti fatti in due.
L’amore può anche essere unilaterale ma non è mai autoreferenziale: può amare soltanto una Parte, ma è necessaria che ci sia una controparte sulla quale far ricadere l’amore di chi ama.
Dio ci ama, anche se noi non lo amiamo: il suo è un amore unilaterale, ma non autoreferenziale, perché non ama se stesso, ma le sue creature, non si compiace di sé, in una forma di narcisismo cosmico, ma ama la misera creatura che certamente non è alla sua pari; il suo è un amore  che non ricade su se stesso, ma si riversa su altri: Gesù ha preso l’amore ricevuto dal Padre e l’ha comunicato a noi, l’ha riversato su di noi che  a nostra volta  lo prendiamo e lo comunichiamo agli altri in un percorso gratuito e infinito.
È questo il percorso che rende fruttuoso l’amore: ricevere, prendere e comunicare.
L’amore si allarga in cerchi concentrici: riceve la spinta e la rimanda allargata, ampliata, fruttificata.
Ecco il senso di quel ‘’rimanete in me e darete molto frutto’’.
Gesù ci chiede di restare immersi nell’amore per generare altro amore.
L’amore non è da noi, non viene da noi, siamo fonte che riceve non sorgente che genera.
Risultati immagini per immagini dell'amore di dioRiceviamo e doniamo, in uno scambio di comunione che altro non è se non l’Essenza dello Spirito Santo.
L’Amore è la Natura propria dello Spirito Santo.
È  Lui l’Amore. Colui che dona e che viene donato.
È Lui l’Amore. Colui che ama e ci permette di amare, in Lui si ama, con Lui e per Lui si ama.
Il brano di questa Domenica preso da Giovanni 15,9-17 altro non è se non la dichiarazione d’amore di Dio alle sue creature: è il TI AMO dello Sposo alla Sposa!
È Dio che rivela l’intimità dei suoi sentimenti, la profondità del Suo Amore, non ci nasconde niente, è Lui che si apre a noi  in tutta la Sua Bellezza e ci dice che anche Lui ha dei sentimenti, anzi che in Lui non c’è altro che  il sentimento per eccellenza: l’Amore!
È qualcosa di straordinariamente bella questa dichiarazione a cuore aperto di Dio al popolo che Egli ha scelto, che ama e che guida con premura.
Al Suo popolo Egli non nasconde niente, mentre il popolo è continuamente tentato di nascondere ogni cosa al suo Dio.
L’unilateralità a prescindere viene ulteriormente confermata: Lui manifesta a noi apertamente i suoi pensieri, noi invece tendiamo ad oscurarli, a nasconderglieli, a negarli; amare per noi è segno di debolezza, di fragilità, mentre il Signore ne fa il suo punto di forza, la sua ricchezza più grande, il suo dono più grande.
Dio ama anche la nostra debolezza.
Ecco, il Signore si apre a noi malgrado la nostra chiusura a Lui.
Anche quell’invito a restare nel Suo Amore è … a prescindere.
A prescindere da ciò che decideremo di fare: se restare o non restare in Lui.
E il suo invito non è certamente autoreferenziale, non è conseguenza di un amore egoistico, possessivo: non ci invita a restare con Lui per essere suo possesso, ma a restare in Lui e non perché questo sia un vantaggio per Lui, ma perché questo è un vantaggio per noi, perché solo così potremo portare molto frutto.
È a noi che pensa, non a se stesso.
È  il nostro bene che mette al primo posto, non il suo.
Ci vuole con sé, è vero, ma perché questo è un bene per noi.
E cosa significa portare frutto?
Semplicemente… imparare ad amare.
Il Frutto che si aspetta da noi è che noi impariamo ad amare come Lui ci ha amato e come il Padre ha amato Lui.
Non un Frutto qualsiasi, non un Frutto di poco conto, ma un Frutto che è il massimo della sua Stessa Natura: il Frutto della Sua Persona è l’Amore e quello stesso Amore vorrebbe che nascesse, germogliasse e crescesse in noi.
Quale Frutto più grande potrebbe mai darci e chiedere se non  il Suo stesso Frutto?
L’Amore è il Frutto più desiderabile e gustoso, quasi in contrapposizione a quella mela che fu il frutto del tradimento.
Frutto per frutto, si potrebbe dire!
L’Amore per Dio è il Frutto che ci salva e ci riunisce a Lui, la mela (che alcuni considerano come metafora dell’amore carnale), invece, fu il frutto che ci condusse al peccato e ci allontanò dal Suo Amore.
Dobbiamo imparare ad Amare come Dio ci ama, come Lui che è Maestro dei maestri.
Un’ultima considerazione: Gesù non ci ha detto ‘’AmateMI’’ ma ‘’AmateVI’’, è a noi che ha pensato, ha pensato al nostro bisogno di amore, e questa attenzione al nostro bisogno è la conferma del Suo amore per noi ed è la conferma che il suo amore è davvero unilaterale e a prescindere, perché Lui continua a pensare a noi… prescindendo dal nostro amore per Lui!
Risultati immagini per immagini dell'amore di dio 
A conclusione possiamo dire che: l’Amore di Dio è unilaterale, non autoreferenziale e a prescindere dal nostro amarlo o non amarlo, dal nostro accettare o non accettare il suo amore.
Il nostro, invece, è sempre un amore interessato, come anche quello dei discepoli ai quali Gesù disse: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. (Gv 6, 26-27).
Ecco, il nostro è un amore autoreferenziale, non è un amore… a prescindere e non è unilaterale, perché non sopportiamo che qualcuno rifiuti il nostro amore, anzi lo imponiamo con la forza, se non ci viene dato ce lo prendiamo con violenza, fino al punto da non sopportare che la persona amata possa appartenere ad un altro e si arriva ad uccidere per questo.
Il nostro è un amore malato, perché non riesce a prescindere dai nostri bisogni, dal nostro egoismo che chiede e prende con forza ciò che desidera.
Il Signore mette in conto il fatto di non essere riamato, noi no, non accettiamo rifiuti, non permettiamo alla persona amata che ci respinga e mortifichi il nostro amore.
La differenza dunque, fra il nostro amore e quello di Dio, è abissale, è inquantificabile, perché quell’a prescindere fa la differenza… e che differenza!
Il mondo è affamato di amore e lo cerca dappertutto… tranne che nell’Unico Luogo dove può riceverlo gratis e incondizionatamente: nel Cuore stesso di Dio!
Il Suo Cuore è stracolmo di Amore per noi… e se noi lo rifiutiamo non ci fa morire, non ci uccide a causa del nostro rifiuto, come facciamo noi, … ma ci ama ancora di più, perché sa che solo amandoci ci guarirà dal nostro amore malato, offrendoci così una speranza di vera ed eterna felicità.

L’Amore di Dio prescinde da ogni cosa, anche dall’offesa e dal peccato, il Suo è AMORE senza misura; il nostro, invece, è misurato a spanne, è fortemente condizionato, è semplicemente… non a prescindere!

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