IL PREZIOSISSIMO SANGUE
NELLA CORONAZIONE DI SPINE
16 luglio
Quei perfidi carnefici che straziarono il corpo di Gesù non furono contenti finché non ebbero esaurito tutti i mezzi per rendere il più doloroso possibile la passione del Signore.
Gesù aveva detto che era re e che era venuto in questo mondo per impiantare il suo regno.
"Orrenda bestemmia! - gridarono - Noi non abbiamo altro re che Cesare. Questo falso re va punito come merita".

Altre ferite, altro dolore, altro Sangue, oltre a quello già versato. Gesù è scosso dalla testa ai piedi per la dolorosa agonia.
Ecco che cosa hanno fruttato al Signore Gesù i nostri pensieri peccaminosi!
Umiliamo la nostra superbia e purifichiamo la nostra mente da qualunque cattivo pensiero.
E sia per noi motivo di gioia se talvolta possiamo partecipare alle sue umiliazioni.
Rinunciamo al mondo. E come Gesù dal mondo fu odiato e deriso, così accettiamo anche noi le contraddizioni, le incomprensioni e il disprezzo che il mondo ci regala.
ESEMPIO S. Camillo de' Lellis, il grande apostolo degli ammalati, per poter trovare conforto nella sua ultima agonia e affrontare serenamente il giudizio di Dio, volle avere davanti agli occhi il ricordo della passione di Gesù e dei dolori di Maria. Fece perciò dipingere per tempo un Crocifisso dalle cui piaghe colava abbondante Sangue e ai piedi del quale stava la Vergine Madre che intercedeva a suo vantaggio. In quel quadro volle essere dipinto anche lui, prostrato a terra. Dalla sua bocca ha voluto che uscissero queste parole: "Signore, perdona al tuo servo che hai redento col tuo Preziosissimo Sangue". E fu proprio contemplando quel Sangue, versato per lui, e fonte di consolante fiducia, che rese l'anima a Dio.
Fioretto: Ripeti più volte, oggi, questa giaculatoria: "Signore, donami l'umiltà del cuore e la serenità nelle umiliazioni".
IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELLA FLAGELLAZIONE
15 luglio

E come non sentirci colpevoli se si ascoltano le altre parole di Isaia: "Per l'iniquità del mio popolo fu messo a morte" (Is 53, 8)? Dunque, anche per i miei peccati e per i tuoi peccati Gesù è morto! Ognuno può dire: “Anch'io ho ucciso Gesù”! I peccati non uccidono meno delle armi e delle mani.
Ma quali sono le colpe che il Signore ha voluto più espressamente espiare con la barbara flagellazione che ha subìto? Sono i peccati che nascono da una disordinata sensualità. Con un diluvio di acqua Dio ha purificato il mondo da tante sozzure; così ora, con un diluvio di Sangue, il Sangue Preziosissimo di suo Figlio, oltre a riparare l'enormità delle colpe, ci mostra anche il rimedio pronto ed efficace per guarire dai nostri mali.
Quanto sono costati a Gesù i piaceri peccaminosi con cui noi ci siamo macchiati! Impariamo a mortificare la carne e a custodire i sensi. E laviamo le nostre colpe col Sangue di Cristo nella Confessione sacramentale.
ESEMPIO La vista del Crocifisso è un grande incitamento a perdonare le offese. S. Filippo Neri, non riuscendo a convincere un giovane a perdonare una grave offesa che aveva ricevuto, prese un Crocifisso e, rivolto al penitente, gli disse: "Guarda e pensa quanto Sangue ha sparso il Signore per te e con quanta prontezza e generosità ha perdonato ai suoi crocifissori". Toccato da quell'immagine di dolore del suo Salvatore e dalle convincenti parole di S. Filippo, quel giovane non oppose più alcuna resistenza e con animo sinceramente pentito disse al confessore: "Padre, sono pronto a perdonare qualunque torto subìto".
Fioretto: Scegli liberamente una qualche mortificazione
IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELL'ORTO DEL GETSEMANI
14 luglio
Si avvicinava l'ora in cui il Figlio di Dio si sarebbe sacrificato per noi peccatori tra le più atroci
sofferenze. Gesù esce dal cenacolo e si reca al Getsemani e là, tutto solo, abbandonato anche dai suoi discepoli, prostrato a terra prega e offre se stesso in sacrificio di espiazione per i nostri peccati. Una tempesta di tristezza e di paura invade il suo cuore alla vista dei peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi e alla vista dei tormenti che avrebbe dovuto sopportare per espiarli. L'angelo gli presenta il calice colmo delle amarezze che dovrà bere per placare la giustizia divina. Gesù esclama: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!". Ma subito aggiunge: "Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". II pensiero dei tormenti lo spaventa, ma non lo ferma: andrà fino in fondo.

Poco dopo, quasi impaziente di pagare il prezzo della nostra salvezza, per la forte tensione in cui si trova comincia a sudare Sangue: le gocce gli sgorgano dalla fronte, scendono sul volto, scorrono sulla veste e vanno fino a terra.
Quale grande insegnamento ci dà Gesù grondante Sangue nel buio, nel silenzio, nella solitudine di quella notte! Ci insegna a trovare la forza di dire a Dio, soprattutto nei giorni di dolore: "Sia fatta sempre e fino in fondo, Signore, la tua volontà".
ESEMPIO "Prima di inviare l'ultimo castigo agli Egiziani, Dio ordinò agli Ebrei che mangiassero l'agnello e col suo sangue segnassero le porte delle loro abitazioni, così che l'angelo sterminatore, passando, risparmiasse le loro case.
Se quel sangue, solo per il fatto che era il simbolo del Sangue del vero Agnello che toglie i peccati del mondo, bastò a salvare gli Ebrei, quanto più il Sangue di Cristo sarà in grado di salvarci dalla rovina eterna!
Nei paesi delle vicinanze di Roma, dove predicò l'instancabile apostolo della devozione al Preziosissimo Sangue, S. Gaspare del Bufalo, non era raro trovar scritto sulle porte delle case. "Viva il Sangue di Gesù Cristo".
Fioretto: "Non lamentarti quando qualcosa ti fa soffrire o se nella tua vita accade qualcosa che non rientra nei tuoi progetti o nella tua volontà.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELLA CIRCONCISIONE

Gesù è
impaziente di versare il suo Sangue per noi e così si assoggetta al rito
imposto da Dio ai figli di Abramo come segno di alleanza.
Quel primo
Sangue versato ci dice che Gesù ha voluto unirsi strettamente a noi e stringere
con noi un patto di amore per la nostra eterna salvezza.
Quelle prime
gocce di Sangue furono sparse in obbedienza a quel rito che era sacro per tutti
gli Ebrei. Come insegna la Bibbia, il primo peccato compiuto dall'uomo nel
paradiso terrestre fu un peccato di disobbedienza; le prime gocce di Sangue
furono sparse da Gesù in obbedienza alla legge di Dio, per riparare la colpa di
ribellione compiuta dai nostri progenitori.
Ammirabile
riparazione e quale lezione per noi che siamo spesso ribelli a Dio! Impariamo
ad apprezzare l'obbedienza a Dio come condizione indispensabile perché i meriti
di Gesù siano applicati alle nostre anime.
ESEMPIO S. Maria Maddalena de' Pazzi in
un'estasi vide presentarsi davanti a Dio i santi protettori della città di
Firenze con molti altri santi. Ognuno di questi supplicò il Signore di
concedere ai fiorentini il perdono delle loro colpe, ma Dio sembrava non
ascoltare le loro preghiere. Con lo stesso rifiuto il Signore rispose alla
supplica degli angeli custodi.
Vide allora
presentarsi a Dio le anime buone che erano sulla terra e unire alle loro
preghiere l'offerta del Preziosissimo Sangue versato da Gesù per gli uomini.
Contemporaneamente sentì riecheggiare le parole di Cristo. "Chiedete e vi
sarà dato".
Solo allora
Dio si mosse a pietà e concesse quanto le preghiere del cielo e della terra da
sole non avrebbero potuto ottenere.
Fioretto: Recita il "Dio sia
benedetto".
DIO SIA BENEDETTO Dio sia benedetto.
Benedetto il suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il
suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio Maria
Santissima. Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione. Benedetta la sua
gloriosa Assunzione. Benedetto il Nome di Maria Vergine e Madre. Benedetto San
Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE
SOLLEVA LE ANIME PURGANTI
12 luglio

In molti
modi si può applicare alle anime del purgatorio il Sangue di Gesù, ma quanto è
più efficace se si applica per mezzo del sacrificio della Messa! Quante anime
si possono liberare da quel carcere di dolore con una sola Messa! Com'è
possibile dunque non sentire il dovere di aiutarle? Quante volte il Signore ha
fatto vedere, ad anime privilegiate, altre anime che festanti salivano al cielo
dal purgatorio, proprio mentre durante la Messa si offriva il Sangue divino per
loro!
Dobbiamo
prenderci a cuore la liberazione delle anime che soffrono in purgatorio. La
carità non va esercitata solo verso i fratelli dell'al di qua, ma anche verso i
fratelli bisognosi dell'aldilà. Se grazie a noi arriveranno in paradiso prima
del tempo prefissato, certo non si dimenticheranno di chiedere a Dio
misericordia e ogni altra grazia a nostro vantaggio.
ESEMPIO Quando era ancora studente a
Colonia, il Beato Enrico Susone fece con un altro frate il patto che, morendo
uno dei due, l'altro avrebbe celebrato la Messa, potendolo, ogni lunedì in
suffragio dell'anima dell'amico, e questo per un anno.
Morto
l'amico, il Beato Enrico fece per lui molte preghiere, ma non celebrò le Messe.
Un giorno l'amico defunto gli apparve lamentandosi per l'infedeltà alla
promessa. Al Beato Enrico che lo rassicurava dicendogli di aver sempre pregato
per lui, l'altro rispose: "Sangue, Sangue, Sangue domando! Perché non hai
celebrato le Messe che mi avevi promesso e che sono tanto preziose per
noi?".
Il Beato
Enrico allora comprese e si scusò. Provvide poi a celebrare regolarmente le
Messe che liberarono l'amico dalle pene del purgatorio.
Fioretto:
Fa celebrare una S. Messa per tutte le anime del purgatorio.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE INFIAMMA LA CARITA'
11 luglio
Per
salvarci, il Figlio di Dio è sceso dagli splendori di gloria che aveva in cielo
con il Padre e con lo Spirito Santo, è venuto sulla terra e si è fatto simile a
noi.

Dunque, la
vita non l'hanno tolta a Gesù contro la sua volontà, ma l'ha donata lui
liberamente, per amore.
Come
potremo, davanti a questa certezza di fede, non sentire un grande amore per il
Figlio di Dio che si è fatto Figlio dell'uomo e fratello nostro? Saremo più
ingrati degli animali che sentono e dimostrano riconoscenza per i loro
benefattori?
Se non ci
sentiamo animati da un forte amore per il Signore Gesù è perché non riflettiamo
abbastanza alle tante meraviglie operate dal suo amore a vantaggio nostro e
pagate con il suo sacrificio.
Domandiamoci
spesso: Perché tanto Sangue? Perché Gesù ha voluto accettare tanto dolore? La
risposta della fede è semplice e consolante: Gesù ha voluto soffrire e morire
per liberarci dal potere di Satana e donarci il paradiso.
E anche se
ora Gesù è asceso al cielo ed è alla destra del Padre, a godere la gioia e la
gloria che ha meritato per sé, ha lasciato alla Chiesa l'inestimabile dono del
suo Sangue perché noi possiamo attingervi a nostro vantaggio e raggiungerlo in
paradiso.
ESEMPIO - Trovandosi S Francesco
Caracciolo vicino alla morte, dopo aver fatto con profonda umiltà la
confessione generale e dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti, preso in mano
il Crocifisso ripeteva: "Sangue di Gesù che sei stato sparso per me, tu
sei mio; lo voglio, Signore, dammelo, che è mio, non negarmelo". E
baciando le sante piaghe di Gesù continuava: "Sangue Preziosissimo del mio
Gesù, tu sei mio e solo per te e con te io spero di salvarmi". E con
questi sentimenti serenamente spirò.
Fioretto: Recita attentamente l’Atto di
carità".
ATTO DI CARITA’ Mio Dio, ti amo con
tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna
felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese
ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE
FORTIFICA LA SPERANZA
“Mentre viviamo in questo esilio - dice S.
Bernardo - la nostra anima è come in un mare tempestoso”.

Allora, pur
vedendo le nostre imperfezioni e continuando a odiare il peccato, avremo la
pace nel cuore, saremo nell'umiltà e grazie al Sangue di Gesù vinceremo ogni
tentazione e salveremo la nostra anima.
ESEMPIO Nel sec. Xlll viveva nel
convento di Bevagna (Perugia) un vecchio religioso di nome Giacomo, di grande
umiltà. Sinceramente si credeva il più miserabile degli uomini e cadeva spesso
in una grande angoscia per il timore dell'inferno. Passava i giorni e le notti
ai piedi di un grande Crocifisso, unico ornamento della sua cella, tremando al
pensiero dei suoi peccati. Quel Crocifisso gli era caro perché dono di sua
madre. Un giorno, mentre era prostrato a terra, gravato dalla solita angoscia
per i suoi peccati, vide sgorgare dal petto trafitto di Gesù uno zampillo di
Sangue che gli coprì il volto e le mani e sentì una voce che diceva:
"Giacomo, questo Sangue sia per te pegno sicuro di vita eterna". In
un istante scomparve la sua angoscia e una grande pace gli inondò l'anima.
Quando perì, numerosi miracoli avvenivano alla sua tomba, per questo si volle
collocare il suo corpo in un luogo più onorevole, fu trovato intatto e con ancora
visibili le tracce lasciate dal Sangue miracoloso.
Come il
Beato Giacomo da Bevagno, operiamo per la nostra salvezza con timore e tremore,
ma conservando anche una grande fiducia nel potere infinito del Sangue di Gesù.
Fioretto: Recita con devozione
"Atto di speranza".
ATTO DI SPERANZA Mio Dio, spero dalla
tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le
grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare.
Signore, che io possa goderti in eterno.
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