giovedì 31 luglio 2014

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA



1928. LA GITA A KALWARIA. Ero venuta a Wilno per due mesi a
sostituire una suora, che era andata alla terza probazione, ma mi
trattenni un po' più di due mesi. Un giorno la Madre Superiora,
volendomi fare una cortesia, mi diede il permesso di andare, in
compagnia di un'altra suora, a Kalwaria, a fare il così detto « giro dei
sentierini ». Ne fui molto contenta. Dovevamo andare col battello,
benché fosse così vicino; ma tale era il desiderio della Madre Superiora.
La sera Gesù mi disse: « Io desidero che tu rimanga a casa ».
Risposi: « Gesù, ormai è già tutto preparato, che dobbiamo partire
domattina. Che faccio io adesso? ». Ed il Signore mi rispose: « Questa
gita arrecherà danno alla tua anima ». Risposi a Gesù: « Tu puoi
sempre porvi rimedio. Disponi le circostanze in modo tale che sia fatta la
Tua volontà ». In quel momento suonò il campanello per il riposo. Con
uno sguardo salutai Gesù e andai nella cella. La mattina è una bella
giornata. La mia compagna si rallegra pensando che avremo una grande
soddisfazione, che potremo visitare tutto; ma io ero sicura che non
saremmo partite, sebbene fino a quel momento non ci fosse stato alcun
ostacolo ad impedirci di partire. Dovevamo ricevere per tempo la S.
Comunione e partire subito dopo il ringraziamento. All'improvviso,
durante la S. Comunione, la giornata da bella che era cambiò
completamente. Le nuvole, venute non si sa da dove, coprirono tutto il
cielo e cominciò una pioggia torrenziale. Erano tutti stupiti, dato che in
una giornata così bella chi poteva aspettarsi la pioggia e che cambiasse a
quel modo in così poco tempo? La Madre Superiora mi disse: « Quanto
mi dispiace che non possiate partire! ». Risposi: « Cara Madre, non fa
nulla che non siamo partite: Dio vuole che restiamo a casa ». Nessuno
però sapeva che era espresso desiderio di Gesù che restassi in casa.
Trascorsi tutta la giornata nel raccoglimento e nella meditazione;
ringraziai il Signore per avermi trattenuta in casa. In quel giorno Dio mi
concesse molte consolazioni celesti. Una volta, in noviziato, avendomi la
Madre Maestra destinata alla cucina delle figliole, mi afflissi assai di non
essere in grado di maneggiare le marmitte, che erano enormi. La cosa più
difficile per me era quella di scolare le patate; talvolta ne versavo fuori la
metà. Quando lo dissi alla Madre Maestra, mi rispose che poco alla volta
mi ci sarei abituata e avrei fatto pratica. Questa difficoltà tuttavia non
scompariva, giacché le mie forze diminuivano ogni giorno e, per
mancanza di forze, al momento di scolare le patate, mi tiravo indietro.
Le suore accorsero che evitavo quel lavoro e se ne meravigliavano
enormemente, non sapendo che non ero in grado di aiutarle, nonostante
mi impegnassi con tutto lo zelo e senza riguardo di me stessa. Durante
l'esame di coscienza di mezzogiorno, mi lamentai col Signore per la
diminuzione delle forze. Fu allora che udii dentro di me queste parole:
«Da oggi in poi, ti riuscirà assai facile; accrescerò le tue forze ».
La sera, venuto il momento di scolare le patate, m'affrettai per prima,
fiduciosa nelle parole del Signore. Afferrai la marmitta con disinvoltura e
scolai le patate con facilità. Ma quando sollevai il coperchio per farne
uscire il vapore, invece delle patate notai nella marmitta interi fasci di
rose rosse, così belle che non riuscirei a descriverle. Mai prima d'allora
ne avevo vedute di simili. Rimasi stupefatta, non potendo comprenderne
il significato; ma in quell'istante udii in me una voce che diceva: «Il tuo
duro lavoro Io lo trasformo in mazzi di stupendi fiori, mentre
il loro profumo sale su fino al Mio trono». Da quel momento
cercai di scolare le patate non solo durante la settimana assegnatami in
cucina, ma feci di tutto per sostituire le mie compagne durante il loro
turno. E non solamente in questo, ma in ogni altro lavoro faticoso
cercavo di essere la prima a dare una mano, avendo sperimentato quanto
ciò fosse gradito a Dio. O tesoro inesauribile della rettitudine
dell'intenzione, che rendi perfette e tanto gradite al Signore tutte le
nostre azioni! O Gesù, Tu sai quanto sono debole, perciò rimani sempre
con me, guida le mie azioni e tutto il mio essere. Tu, o mio ottimo
Maestro! Per la verità, o Gesù, m'investe la paura quando considero la
mia miseria, ma nello stesso tempo mi tranquillizzo considerando la Tua
insondabile Misericordia, che è più grande della mia miseria di tutta
un'eternità. E questa disposizione d'animo mi riveste della Tua potenza.
O gioia che deriva dalla conoscenza di me stessa! O Verità immutabile,
eterna è la Tua saldezza! Quando, poco dopo i primi voti mi ammalai e,
nonostante l'amorevole e premuroso interessamento dei Superiori e le
cure dei medici, non mi sentii né meglio né peggio, allora cominciarono a
giungermi voci che mi sospettavano di fingere. E così cominciò la mia
sofferenza, che divenne doppia e durò per un tempo abbastanza lungo.

sabato 26 luglio 2014

LA MADONNA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
31 luglio

Le relazioni fra il Sangue di Gesù e Maria Santissima sono meravigliosamente espresse dalla statua della Vergine di Batz (Francia) e dal titolo con cui è venerata: "Madonna del Preziosissimo Sangue".

Eletto parroco, chiesi al vicario generale se in quella parrocchia vi fosse qualche Madonna venerata con speciale devozione. - "C'è nel portico della chiesa - mi rispose - un'antica statua di legno del XVI secolo. Le affido questa Madonna: la faccia amare dai suoi parrocchiani':
Appena preso possesso della mia parrocchia ho rimesso nelle mani della Vergine i miei poteri, mettendo al collo della statua di Maria, che si trova nel mio ufficio, la stola pastorale e dichiarandomi suo viceparroco. Organizzai una novena e consacrai la parrocchia alla Madonna.
Qui tutti sanno che il parroco non è che il viceparroco della Vergine Maria. Proposi a tutti l'idea di mettere in maggior onore la statua che è nell'atrio della chiesa e tutti si sono meravigliati che in precedenza nessuno ci abbia mai pensato. La statua raffigura la Madonna seduta con il Figlio sulle ginocchia. II Bambino Gesù tiene nella sinistra un calice in cui zampilla a larghi fiotti il Sangue che esce dalla piaga aperta in anticipo nel suo costato. La mano sinistra della Vergine preme sui margini della piaga quasi per far zampillare più abbondantemente il Sangue. Gesù guarda chi passa e con la mano destra indica a tutti la ferita del suo costato. Sembra che dica: "Ecco il calice del mio Sangue che viene sparso per voi, in remissione dei vostri peccati. Chi berrà di questo Sangue avrà la vita eterna".
La Vergine con la mano destra benedice chi entra e sembra dire: "Ecco il Sangue in cui troverete salvezza".
Non avendo l'autorizzazione a cambiare di posto alla statua e d'altra parte non essendo quello il luogo migliore per favorirne la devozione, ho fatto dipingere un quadro che la riproducesse artisticamente. Questo quadro in breve tempo è diventato oggetto di culto e di grande venerazione da parte dei fedeli ed è già stato sorgente di grazie e di prodigi.
Gli afflitti vengono a chiedere conforto, le anime buone a domandare un maggior amore alla passione di Gesù e alla S. Eucaristia, i più zelanti le confidano il desiderio che a nessuna Messa si partecipi senza il dovuto rispetto al Sangue di Cristo, i sacerdoti pregano per implorare più fervore nella celebrazione del Santo Sacrificio, una maggior osservanza del precetto della Messa festiva e una più alta frequenza alla Comunione per i loro fedeli. E infine tutti chiedono che il Sangue redentore di Gesù, per intercessione della Vergine Maria, impedisca lo spargimento di sangue a causa di guerre o di violenze.
Lo devo alla Madonna del Preziosissimo Sangue un forte rinnovamento nella vita eucaristica dei miei fedeli.

Fioretto: Tieni in maggior considerazione l'acqua benedetta, simbolo del Sangue di Gesù, e con essa fa con devozione il segno della croce.




IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA MADONNA
30 luglio

"La devozione al Preziosissimo Sangue - dice ancora Padre Faber - rende la devozione a Maria parte integrante della nostra devozione a Gesù e fonde insieme le due devozioni. Pone Maria così intimamente sul piano della Redenzione e allo stesso tempo ne esalta talmente il suo singolare splendore che il più sublime linguaggio dei santi, riguardo a Maria, ci appare scontato e facilmente comprensibile."
"La devozione al Preziosissimo Sangue veste Maria di nuova gloria: in questa devozione Maria esalta Gesù e Gesù esalta Maria. Chi trova un nuovo punto di vista dal quale Maria possa ricevere nuova gloria, ha trovato un nuovo mezzo di santificazione e una nuova forza per amare."
Guardiamo dunque a Maria più frequentemente da questo punto di vista, sotto questa nuova luce: Maria "frutto" e nello stesso tempo "fonte" del Preziosissimo Sangue.
Ricordiamoci più spesso che questo Sangue, che è scaturito dal suo sangue, è stato posto da Dio nelle sue mani, affinché continui, come già faceva sulla terra e specialmente sul Calvario, a offrirlo all'eterno Padre per implorare misericordia e perdono per tutti i suoi figli bisognosi di salvezza.
Offriamolo anche noi al Padre quel Sangue, e offriamolo facendolo prima passare dalle mani santissime di Maria, perché lei ottenga misericordia per tutti i peccatori e purificazione per tutte le anime del purgatorio.

ESEMPIO Un giorno S. Paolo della Croce, mentre era in chiesa a pregare, rimase ferito ad un piede per un banco sfuggito di mano ad alcuni ragazzi che stavano aiutando il sacrista. Il santo, senza scomporsi, alzò il banco, lo baciò e continuò a pregare. Appena uscito di chiesa uno dei suoi religiosi, che lo ha visto zoppicare, lo pregò di fasciarsi la ferita sanguinante, ma il santo rispose. "Queste sono rose! Gesù ha sofferto molto di più e io merito molto di peggio per i miei peccati". E, continuando nelle sue occupazioni quotidiane, non volle degnare neppure di uno sguardo la sua ferita.

Fioretto: Recita il santo Rosario.

giovedì 24 luglio 2014

IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA MADONNA
29 luglio
 "La devozione al Preziosissimo Sangue - dice il Padre Faber - ha questo di proprio: che lungi dall'usurpare il posto alle altre devozioni, col suo crescere procura maggior spazio a tutte le altre e le ravviva. Questa devozione si associa nel modo più naturale alla devozione a Maria Santissima e fa entrare i misteri di Maria nei misteri di Gesù. In particolare ha un nesso specialissimo con l'Immacolata Concezione di Maria, quale fonte del Preziosissimo Sangue. Non a caso queste due devozioni ebbero un grande sviluppo simultaneo per opera del Papa Pio IX, che definì il dogma dell'Immacolata e stabilì la festa del Preziosissimo Sangue. L'Immacolata Concezione è la prima e la più grande vittoria della Redenzione operata da Cristo, è la più antica e la più sublime conquista del Preziosissimo Sangue di Gesù."
D'altra parte, se il Preziosissimo Sangue è causa dell'immacolata Concezione, perché Maria fu preservata dal peccato originale e da ogni altro peccato in vista dei meriti di Cristo, ne è anche effetto. E' infatti dal corpo purissimo di Maria che è scaturito il Preziosissimo Sangue di Gesù. Perciò la devozione a Maria e specialmente quella della sua Immacolata Concezione è parte integrante della devozione al Preziosissimo Sangue.
Maria dunque è un dono del Preziosissimo Sangue e questo, a sua volta, è dono di Maria. II Sangue di Cristo è il Sangue di Maria. Gesù è stato la vittima generata, nutrita, preparata da Maria in vista del grande sacrificio. Vista sotto questa luce, quanto ci diventa più amabile la Madonna e come ci sembra ancora più prezioso il Sangue di Gesù!

ESEMPIO Si legge nella vita della Serva di Dio Suor Maria Minima di Gesù Nazareno che, postasi un giorno a mensa, vide entrare nel refettorio un agnellino che, correndo, le si avvicinò e si accovacciò sul suo grembo. Questo episodio portò la sua mente a Gesù, Agnello immacolato, che, datosi senza lamento in mano ai carnefici, versò per noi tutto il suo Sangue innocente. A questo ricordo fu tale la sua commozione che si sciolse in lacrime di gioia e di riconoscenza e per quel giorno non prese cibo.

Fioretto: Recita le litanie del Preziosissimo Sangue.

LITANIE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici
Padre dei cielo, che sei Dio abbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi
Sangue di Cristo, Unigenito dell'eterno Padre salvaci
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato salvaci
Sangue di Cristo, Nuovo ed Eterno Testamento salvaci
Sangue di Cristo, disceso fino a terra nell'agonia salvaci
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione salvaci
Sangue di Cristo, che emani nella coronazione di spine salvaci
Sangue di Cristo, versato sulla croce salvaci
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci
Sangue di Cristo, senza il quale non c'è perdono salvaci
Sangue di Cristo, presente nell'Eucaristia salvaci
Sangue di Cristo, fiume di misericordia salvaci
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni salvaci
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri salvaci
Sangue di Cristo, vigore dei confessori salvaci
Sangue di Cristo, che generi i vergini    salvaci
Sangue di Cristo, sostegno nei pericoli salvaci
Sangue di Cristo, aiuto degli oppressi   salvaci
Sangue di Cristo, conforto nel pianto salvaci
Sangue di Cristo, speranza dei penitenti salvaci
Sangue di Cristo, sollievo dei moribondi salvaci
Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori salvaci
Sangue di Cristo, pegno di vita eterna salvaci
Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio salvaci
Sangue di Cristo, degnissimo di ogni onore e gloria salvaci
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo perdonaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo esaudiscici, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi

Il preziosissimo sangue e la perseveranza
28 luglio

Considera come il gran dono della perseveranza finale, dono che non possiamo meritare, si può ottenere solo chiedendolo incessantemente a Dio in virtù del Preziosissimo Sangue di Gesù.
Come potrà perdersi un'anima che sta già nelle mani dei Salvatore?
Chi potrà strapparmi dal Cuore del mio Gesù, se sinceramente ho cercato di vivere in lui tutta la mia vita, con grande devozione al suo Preziosissimo Sangue?
Gesù sembra dirmi: "Tu sei opera delle mie mani e lo sei doppiamente perché ti ho creato e poi ti ho redento col mio Sangue. Non voglio perderti, perché mi sei costato troppo!':
Solo attraverso il Preziosissimo Sangue di Gesù raggiungeremo sicuramente il porto della vita eterna, perché, come dice S. Paolo: "In Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al Sangue di Cristo" (Ef 2, 13).
Approfittiamo dunque, fin che siamo in tempo, di questo Sangue prezioso e per la sua potente intercessione chiediamo a Dio quanto ci è necessario.
E con profondo timore ricordiamo che se il Sangue di Cristo non ci frutterà redenzione, sarà causa, dopo averne abusato, di una peggiore dannazione.

ESEMPIO Un giorno, mentre S. Matilde meditava e pregava in onore delle innumerevoli piaghe di cui è stato ricoperto nostro Signore, Gesù, apparendole con le braccia stese e tutte le piaghe aperte, le disse: "Quando ero sulla croce tutte le mie piaghe erano aperte e ognuna di esse era una voce che intercedeva presso il Padre per la salvezza degli uomini. Queste piaghe continuano anche ora a supplicare Dio per placare la sua collera verso i peccatori. Sappi che non c'è mendicante che provi tanta gioia nel ricevere l'elemosina quanta ne provo io quando sento una preghiera che mi viene indirizzata in onore delle mie sante piaghe. E ti assicuro che una tale preghiera, se detta con fervore e devozione, mette l'anima in stato di salvezza".
Fioretto: Offri al Signore una mortificazione e recita la "Salve Regina" per chiedere la grazia della perseveranza finale.


Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esi­lio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL GIUDIZIO DI DIO
27 luglio

Quanto tremendo, o Signore, sarà il tuo giudizio! Tu che hai trovato macchie anche negli angeli e davanti al quale nemmeno i cieli sono puri! "Povero me! Che farò - diceva il santo Giobbe - quando tu, o Signore, verrai a giudicarmi?".
E io, Signore, che farò? Come mi insegna S. Maria Maddalena de' Pazzi, mi coprirò col tuo Sangue, Signore.
Quando sarò davanti a te, ti pregherò di non guardare i miei peccati, ma i meriti di questo Sangue santissimo. Sarà questo Sangue a distogliere i tuoi occhi dai miei peccati, questo Sangue invocherà il perdono per me peccatore.
Beata l'anima che, nel momento dei giudizio, comparirà davanti a Dio rivestita di questo Sangue! Attenderà la sentenza con fiducia, certa che vedrà cancellate dal Sangue di Gesù tutte le sue colpe. Presenterà davanti al trono di Dio i meriti di questo Sangue e in virtù di questi meriti sentirà risuonare una sentenza di vita eterna.
Ma guai a quell'anima che disprezza o ignora questo Sangue! In nient'altro potrà sperare salvezza. Quale sentenza potrà aspettarsi se non quella dell'eterna condanna? Tremenda, ma certa, certissima verità, questa!
Fin che ancora siamo in tempo, in questa vita, purifichiamoci immergendoci in questo mare del Sangue Preziosissimo di Gesù, col più sincero dolore, con fermo proposito, per evitare la terribile sentenza della condanna eterna.

ESEMPIO S. Domenico vide una volta la Beata Vergine Maria aspergere col Sangue di Cristo i fedeli che erano accorsi per ascoltare le sue prediche.
Un'altra volta vide un fedele che nella vita fu devoto di Maria al tribunale di Dio: la bilancia pesava dalla parte della condanna. La Madonna versò allora una goccia del Sangue di suo Figlio sul piatto della misericordia. E' bastato questo perchè la bilancia cambiasse posizione: quell'anima fu salva.



Fioretto: Ripeti spesso: "O buon Gesù, il tuo Sangue mi salvi nel giorno dei giudizio".

IL PREZIOSISSIMO SANGUE 
E L'UNZIONE DEI MALATI
26 luglio
Anche nel tempo della malattia e soprattutto negli ultimi momenti della nostra vita il Sangue di Gesù ci offre salvezza. Gesù agonizzante nel Getsemani ci dà un'immagine di quel supremo momento in cui la nostra anima si separerà dal corpo. Dolori per il corpo e per l'anima: le ultime decisive tentazioni.
Anche per Gesù fu dura lotta, tanto che pregò il Padre suo di allontanare da lui quel calice colmo di amarezza. Pur essendo Dio non cessava di essere uomo e di soffrire come uomo.
Per noi sarà più dura, perché ai dolori si aggiungerà il timore del giudizio di Dio. Dove troveremo la forza di cui avremo bisogno in quei momenti? La troveremo nel Sangue di Gesù, nostra unica difesa nell'ultima prova.

II sacerdote pregherà su di noi e ci ungerà con l'Olio di salvezza, perché la potenza del demonio non vinca sulla nostra debolezza e gli angeli ci portino tra le braccia del Padre. Per ottenerci perdono e salvezza il sacerdote non farà appello ai nostri meriti, ma ai meriti guadagnatici dal Sangue di Gesù.
Quanta gioia, pur nel dolore, al pensiero che, grazie a quel Sangue, potrà aprirsi anche per noi la porta del cielo!

ESEMPIO  Nella vita di S. Francesco Borgia si legge questo terribile fatto. Il santo stava assistendo un moribondo e, prostrato a terra accanto al letto con un Crocifisso, con calde parole esortava il povero peccatore a non rendere inutile per sé la morte di Gesù. Ad un tratto il Crocifisso cominciò a grondare Sangue vivo dalle piaghe: un miracolo voluto da Dio per invitare il peccatore ostinato a chiedere perdono di tutte le sue colpe. Tutto fu inutile. Allora il Crocifisso staccò una mano dalla croce e, dopo averla riempita del suo Sangue, l'avvicinò a quel peccatore, ma ancora una volta l'ostinazione di quell'uomo fu più grande della misericordia del Signore. Quell'uomo morì col cuore indurito nei suoi peccati, rifiutando anche quel dono estremo che Gesù aveva fatto del suo Sangue per salvarlo dall'inferno.

Fioretto: Pensa spesso alla morte e prega perché ti sia concessa la grazia di una morte santa.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL SACERDOZIO
25 luglio
Col sacramento dell'Ordine sono creati i sacerdoti il cui compito è quello di consacrare, di offrire l'Ostia immacolata, di istruire il popolo sulla dottrina di Gesù, in una parola: di far rivivere nella Chiesa lo stesso Gesù e il suo ministero di salvezza.
Il sacerdote, per i poteri che ha, può essere collocato più in alto degli angeli.
Gesù ha fondato il Sacerdozio ministeriale nell'ultima cena, quando, istituita l'Eucaristia, ordinò agli apostoli di fare altrettanto. In quell'occasione Gesù comunicò per la prima volta a dei semplici uomini il suo Sacerdozio. Da allora non ha mai lasciato mancare sacerdoti alla sua Chiesa, perchè offrissero a tutti i meriti e la grazia che ci ha guadagnato col suo Sangue. Ministro dunque del Sangue di Cristo!... questo è ogni sacerdote. Quale grandezza si nasconde in un povero uomo!
Nel sacrificio della Messa il Signore Gesù continua a offrire, per le mani del sacerdote, il suo Preziosissimo Sangue con gli stessi scopi per cui lo ha versato sulla croce e cioè:
a)      - per dare a Dio degna adorazione (fine latreutico); 
b)      – per ringraziarlo dei suoi benefici (fine eucaristico); 
c)       - per placare la giustizia divina (fine espiatorio); 
d)      - per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno (fine impetratorio).

ESEMPIO Il Beato Francesco Lippi da Siena, rimasto orfano in giovane età, si diede a una vita libertina. Dio, che lo voleva salvo, lo colpì con la cecità, ma gli ha aperto gli occhi dell'anima. Francesco fece un pellegrinaggio a S. Giacomo di Compostela in Spagna e là ottenne la guarigione. Datosi a una vita di penitenza, fu invitato dalla Madonna a entrare come laico fra i Carmelitani.
Un venerdì, mentre meditava la passione del Signore, gli apparve Gesù trafitto in croce con le piaghe grondanti Sangue che gli disse: "Guarda, Francesco, quanto ho sofferto per gli uomini e pensa a quanto è grande la loro ingratitudine!". A queste parole il beato si sentì venir meno. Prese i flagelli e si percosse a sangue per scontare i peccati suoi e degli uomini e da quel giorno portò con sé il Crocifisso per aver sempre presenti i dolori del suo Salvatore.

Fioretto: Recita tre volte l"Ave Maria" alla Regina degli apostoli per tutti i sacerdoti.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

giovedì 17 luglio 2014

 


CHIAMATI AD AMARE

CHIAMATI AD AMARE vuole essere uno spazio di carità cristiana, cioè uno spazio di preghiera per sé e per gli altri, un’attenzione alle sofferenze, alle difficoltà quotidiane di tanta gente, alla loro mancanza di speranza,
al loro bisogno di amore fraterno, al loro
bisogno di fiducia nell’ amore 
misericordioso di Dio.



preghiamo per le  295 vittime dell'aereo malese 
caduto al confine tra Ucraina e Russia;

per le vittime negli scontri tra Gerusalemme e Gaza;
preghiamo per la pace nella Terra Santa



AVE MARIA…  PADRE NOSTRO...
    CREDO...  GLORIA.... ETERNO RIPOSO

mercoledì 16 luglio 2014

IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL MATRIMONIO
24 luglio
 L'apostolo Paolo parlando di questo sacramento lo definisce "grande" in rapporto a Cristo e alla Chiesa, della cui stretta unione è un'immagine viva. Ma quando Gesù fece sua sposa la Chiesa? Gesù è il nuovo Adamo e come il primo Adamo ebbe da Dio la sua sposa, che fu tratta dal suo Costato mentre era immerso in un sonno profondo, così Gesù ebbe in dono dal Padre la sua sposa, la Chiesa, che fu tratta dal suo costato mentre era immerso nel sonno della morte sulla croce.
Questo sposalizio di Gesù con la sua Chiesa è reso visibile dal Matrimonio che l'uomo celebra con la sua sposa. Gesù benedice l'offerta che l'uomo e la donna fanno di sé l’uno all'altro e l'offerta del loro amore a lui. Nel sacrificio della Messa il Signore sparge il suo Sangue sugli sposi perché da questo Sangue possano attingere la capacità di amarsi e di amare insieme Dio e il prossimo come lui ci ha amati.
Se viviamo nella verginità, uniamoci a lui più strettamente. Se siamo sposati santifichiamo la nostra unione per essere immagine vivente dell'unione di Gesù con la Chiesa, sua sposa.
ESEMPIO In Spagna si venera un Crocifisso che ha il braccio destro schiodato e abbassato. Ai piedi di questa immagine di Gesù un giorno un peccatore ha confessato le sue colpe, ma il confessore esitava ad assolverlo. Lo ha poi perdonato ed ha aggiunto. "Ma bada di non ricadere". Il penitente promise, ma era debole e ricadde. Tornò allora dal sacerdote che lo accolse con severità: "Questa volta non ti assolvo". Il penitente replicò. "Quando ho promesso ero sincero, ma sono debole. Padre, mi dia il perdono del Signore". Anche stavolta il confessore lo perdonò, ma disse. "E' l'ultima volta!". Qualche tempo dopo il penitente ritornò, ma il sacerdote gli disse seccamente. "Tu ricadi sempre, il tuo proposito non è sincero". "E' vero, padre, io ricado spesso, ma è perché sono debole. Sono un malato, ma il mio pentimento è sincero". "No, non c'è perdono per te!". Dal Crocifisso si è sentito allora un singhiozzo. Il Cristo ha schiodato la mano destra e, alzandola, ha tracciato sul capo di quel peccatore il segno dell'assoluzione. Contemporaneamente una voce disse al sacerdote: "Tu non hai versato il tuo sangue per lui!".
Fioretto: Recita tre volte il "Padre nostro" per le famiglie.
PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.



IL PREZIOSISSIMO SANGUE E L'EUCARISTIA
23 luglio

L'Eucaristia è per eccellenza il sacramento del Preziosissimo Sangue: in essa riceviamo il Sangue del Redentore non misticamente come negli altri sacramenti, ma realmente. Come già una volta moltiplicò il pane nel deserto per sfamare migliaia di persone, così in questo sacramento Gesù moltiplica se stesso in modo che ogni fedele possa nutrirsi del suo Corpo, dissetarsi del suo Sangue e fare con lui una cosa sola. A Gesù non è bastato morire per noi, perdere il suo Sangue: quel Sangue ha voluto donarcelo.
La S. Comunione col Corpo e Sangue di Gesù ci purifica dai peccati veniali e dalle nostre mancanze quotidiane, ma anche ci preserva da quelle colpe in cui potremo cadere. Se meditassimo più a fondo su queste verità, riceveremmo più spesso la S. Comunione. E soprattutto, con quale rispetto, con quale adorazione, con quanto amore ci accosteremmo a Gesù Eucaristia!

ESEMPIO Nel 925 Mantova era assediata da truppe straniere. Per evitare profanazioni la reliquia del Sangue di Gesù fu divisa in due parti, una presso S. Andrea e l'altra nella chiesa di S. Paolo. Col passare degli anni però si perse il ricordo di questi luoghi. Dopo molte preghiere nel 1049 lo stesso S. Andrea lo svelò al beato Adalberto di Mantova. La cristianità fu in festa e avvennero vari miracoli. Papa Leone IX con molti vescovi venne a Mantova per venerare la reliquia. Avrebbe voluto portarla a Roma, ma impedito dal popolo, ne riportò una piccola parte che collocò a S. Giovanni in Laterano e che Pio IX pose in un artistico reliquiario.
Il 1479 fu ritrovata l'altra parte della reliquia, quella nascosta nella chiesa di S. Paolo e che ora si conserva nella cattedrale. Nel 1562 una parte fu data alla chiesa di S. Barbara in Mantova. Nel 1848 i soldati austriaci che alloggiavano in S. Andrea profanarono e asportarono la reliquia conservata in quella chiesa. Nel 1876, per compensare la perdita subita dalla chiesa di S. Andrea, si prese una parte dalla reliquia della cattedrale e un'altra da quella conservata in S. Barbara e si costituì di nuovo il prezioso tesoro che in processione fu portato in S. Andrea.

Fioretto: Per una volta almeno accostati all'Eucaristia facendo prima un digiuno un po' più lungo del solito.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA CONFESSIONE
22 luglio
C'era a Gerusalemme una piscina detta "Probatica" che aveva cinque portici sotto i quali c'erano infermi di ogni genere. Questi infermi aspettavano la venuta dell'angelo del Signore. Al movimento dell'acqua, provocato dall'angelo, il primo che si immergeva veniva guarito.
Questa piscina era il simbolo del sacramento della Confessione, che attinge la sua efficacia dal Sangue che Gesù ha versato per noi. Con la differenza che alla piscina veniva guarito un solo infermo, mentre nella Confessione tutti i cristiani possono guarire dalle loro infermità spirituali.
Come già il buon ladrone, ogni volta che noi riceviamo l'assoluzione dal sacerdote beneficiamo della morte di Gesù. Non sette volte sette, ma settanta volte sette il Signore ci perdona le offese che gli abbiamo fatto. Dunque, quando siamo in peccato non stiamo lontani da lui, ma cerchiamo con umiltà e con tanta fiducia il suo perdono.

ESEMPIO Le reliquie del Sangue di Gesù hanno contribuito più di ogni altra causa al diffondersi di questa devozione. La tradizione ci racconta che Longino, il soldato che colpì il costato di Gesù, fu ricambiato con grande misericordia da parte del Signore. Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede. Riconoscente, raccolse un po' di quel Sangue e lo conservò gelosamente in una ampolla. Nell'anno 35, perseguitato dagli Ebrei, si rifugiò nell'Isauria, poi ad Antiochia, quindi a Roma e infine a Mantova, dove predicò il vangelo e morì martire il 2 dicembre del 38, dopo aver nascosto il prezioso tesoro in un orto ove ora si erge la magnifica chiesa di S. Andrea.
Nell'804, su indicazione venuta dal cielo, la preziosa reliquia fu ritrovata accanto al corpo del martire. Sulla cassetta di piombo contenente l'ampolla era scritto: "Sangue di Gesù Cristo". Saputa la cosa, Carlo Magno, pregò il Papa Leone III di far verificare la cosa, perché era desideroso di venir ad adorare la preziosa reliquia, come poi fece con grande seguito di principi e cavalieri. L'esempio di Carlo Magno fu imitato da papi, da principi e da re.

Fioretto: Confessati al più presto, anche se non hai colpe gravi e preparati alla Confessione nel migliore dei modi.

IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA CRESIMA
21 luglio

La vita dell'uomo sulla terra è una continua lotta e dobbiamo combattere con molta fortezza per ottenere la corona di gloria che il Signore ci ha promesso. Combattere contro il mondo ingannatore che con le sue molte vanità ci tende lacci da ogni parte, contro le passioni disordinate che ci portiamo dentro a causa del peccato originale, contro il demonio che - come dice S. Pietro - "come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare" (1 Pt 5, 8).
Inoltre è necessario un continuo esercizio delle virtù per crescere nella perfezione.
Prevedendo il Signore tutti questi pericoli e conoscendo tutti i nostri bisogni, ha voluto fortificarci col sacramento della Cresima che ci dà le armi per combattere e vincere.
Questo sacramento riceve la sua efficacia dal Sangue potentissimo di Gesù ed è per questo che il vescovo, nell'amministrarlo, segna la fronte del cresimando con il segno della santa croce, già consacrata dal Sangue di Cristo.
Ma perchè talvolta siamo così deboli nella lotta?
E' perchè ci dimentichiamo troppo spesso che anche Gesù ha combattuto contro le tentazioni del demonio e non ricorriamo più alle armi spirituali che il Signore ci ha consegnato col sacramento della Cresima.
Soprattutto non ricorriamo al Sangue di Gesù in cui è racchiusa la sorgente di ogni forza.

ESEMPIO La Beata Giovanna di Dio parve avere fin dalla prima infanzia la devozione alla passione di Gesù, tanto che al venerdì si asteneva dal prendere il latte dalla madre. Un giorno, contemplando il Sangue che scendeva dalle piaghe di Gesù, si lamentava perché non le era concesso di spargere almeno una parte del suo sangue per Colui che lo aveva sparso tutto per lei. Le apparve allora un angelo a consolarla dicendo: "Gesù accetta come fossero sangue le lacrime che si versano meditando sulla sua passione".

Fioretto: Testimonia la tua fede con semplicità, con spontaneità, ma anche con fermezza, in ogni situazione.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL BATTESIMO
20 luglio

 Dal costato aperto di Gesù sgorgano le ultime gocce di Sangue miste ad acqua; è la porta della vita divina che si apre: da qui ricevono la loro efficacia i sacramenti. In quell'acqua è significato il sacramento dei Battesimo, che è quella fonte che ci lava dal peccato e ci genera alla vita della grazia.
Ma da dove l'acqua attinse e ottenne tanta potenza per la purificazione delle nostre anime?
Risponde l'abate Ruperto: "Dal Sangue Preziosissimo che Gesù ha versato per noi".
Dall'unione dell'acqua col Sangue del Redentore derivano gli effetti prodotti nell'anima dal Battesimo.
E questi sono gli effetti che il Battesimo produce in noi: ci genera alla vita di grazia, ci fa diventare figli adottivi di Dio, ci rende fratelli di Gesù, ci inserisce come membra vive nella Chiesa e ci fa eredi del paradiso.
Quanto è grande la bontà di Gesù! Quanto è efficace il suo Sangue divino!
Ma noi sappiamo mantenere quella vita di grazia che ci è stata donata nei Battesimo? O col peccato contaminiamo la nostra anima lavata dal Sangue di Gesù?
Ci ricordiamo in ogni situazione della grande dignità che abbiamo acquistato diventando figli di Dio?
Se siamo fratelli di Gesù, se siamo membra della sua Chiesa, se siamo eredi del paradiso... che cosa possiamo desiderare di più grande in questa vita?
Non attacchiamo perciò il nostro cuore alle povere cose di questo mondo, che tanto promettono e ben poco danno!
ESEMPIO Il Beato Serafino da Ascoli, cappuccino, non contento di passare notti intere a meditare sulla passione di Gesù e intere settimane senza cibo per amore di Cristo, aggiungeva anche il sacrificio del proprio sangue. Per assomigliare di più al suo Signore, spesso si flagellava così duramente da rendere il suo corpo tutto una piaga.

Fioretto: Rinnova le tue promesse battesimali.

Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio.
Rinuncio alle seduzione del male, per non lasciarmi dominare dal peccato.
Rinuncio a satana, origine e causa di ogni peccato.
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.
Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre.
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. Amen.

IL PREZIOSISSIMO SANGUE 
NELL'APERTURA DEL COSTATO
19 luglio
Morto Gesù sulla croce, uno dei soldati romani che stavano sul Calvario impugna una lancia e scaglia un colpo spietato e violento contro il Costato del Salvatore: lo squarcia, apre il Cuore e da quella ferita, come ci assicura l'apostolo ed evangelista S. Giovanni che era presente sotto la croce, scaturisce acqua e Sangue, simbolo, secondo l'interpretazione di S. Agostino, dei sacramenti che ci purificano e ci alimentano spiritualmente.
Questo Cuore aperto è il riparo in cui sono chiamati a rifugiarsi sia i giusti che i peccatori; nel suo Cuore Gesù ci invita a nasconderci per evitare il castigo meritato con le nostre colpe e per lavarci dai nostri peccati.
Accogliamo il suo invito, rifugiamoci nella piaga di quel Cuore che tanto ci ha amato.
Gesù ci assicura: "Io vi offro il mio Cuore, basta solo che voi mi doniate una lacrima, un atto di dolore per avermi offeso. Non è molto quello che vi chiedo: soltanto un po' di amore in cambio dell'amore infinito che io vi ho donato e continuo a donarvi".
Quanto poco basta per avere il perdono del Signore! Eppure, troppi negano al loro Dio anche questo poco. Tutto vogliono, tutto pretendono, ma non sanno dar nulla in cambio al loro Signore.
Cerchiamo di non far parte anche noi di questa folta schiera di approfittatori.
ESEMPIO La Beata Osanna da Cattaro, colpita un giorno da fortissima febbre, ha cominciato a lamentarsi per il brutto stato di salute in cui si trovava. Le apparve allora Gesù, tutto piagato e grondante Sangue e le disse. "Figlia mia, perché ti lamenti tanto per questo tuo piccolo male e non piuttosto per i grandi dolori che io ho sofferto per te?".
La beata Osanna ne fu così colpita che da quel momento, a chi le esprimeva sentimenti di compassione, vedendola molto soffrire, rispondeva: "Quanto ha sofferto Gesù! Come possiamo noi lamentarci per i nostri dolori?".
Fioretto: Recita cinque volte il "Padre nostro" in onore delle cinque piaghe di Gesù.

PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELLA CROCIFISSIONE

18 luglio.

Gesù è giunto sul Calvario dopo un viaggio penoso col duro tronco della croce sulle spalle. Lo spogliano con sua grande umiliazione e dolore e lo inchiodano senza pietà su quel legno, squarciando le sue mani. Quindi innalzano quel palo a cui è fissato dai chiodi e lo posano sul paio verticale già piantato a terra in precedenza.
Per Gesù è una scossa violenta che moltiplica il dolore.
E' poi la volta dei piedi, inchiodati come le mani con pochi colpi, senza pietà. Le ferite si allargano, il Sangue scorre e bagna, per redimerla, questa terra di peccato.
Lì, ai piedi di quella croce, sta la Vergine Madre, straziata da un tormento troppo grande, eppure composta nel suo dolore. Piange in silenzio. Piange anche per colpa mia e tua. Soffre e offre il suo dolore, unito a quello del Figlio, perché il Padre perdoni le nostre colpe.
Lì, sotto quella croce, c'è anche Giovanni: non comprende fino in fondo il perché di quella morte, ma non si ribella. Soffre e adora. Il sole si oscura e Gesù, in un mare di dolore, offre il suo Sangue all'eterno Padre per la nostra salvezza.
Prostriamoci e adoriamo. Chiediamo a Gesù che il suo Sangue scenda sul nostro capo, non a nostra condanna, come sul capo degli Ebrei, ma a nostra salvezza.
ESEMPIO La Beata Cristina di Spoleto meditava un giorno sui dolori di Gesù. Giunta col pensiero alle orribili piaghe fatte dai chiodi nei piedi dei Signore, disse a se stessa: "Oh, ingrata! Ecco quanto soffre Gesù per te e quanto Sangue versa per amore tuo! E tu che cosa fai per amore suo e per ricambiare tanta bontà?" Detto questo, prese un grosso chiodo e si trafisse un piede da parte a parte, felice di poter rendere a Gesù sangue per Sangue.
Certo il Signore non vuole questo da noi, ma un po' di mortificazione la chiede a tutti, in modo che senza causare danni al nostro corpo, possiamo trame vantaggi per l'anima.
Fioretto: Leggi il racconto della crocifissione di Gesù.

Dal Vangelo secondo Giovanni Capitolo 19
L'«Hecce Homo».
1   - Allora Pilato prese Gesù e lo flagellò.
2   E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e lo avvolsero in una veste di porpora;
3   poi, si avvicinavano a lui e dicevano: «Salute, o re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
4   Pilato uscì di nuovo e disse a loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, affinchè sappiate che io non trovo in lui nessuna colpa».
5   Uscì dunque Gesù, portando la corona di spine e il vestito di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
6   Quando i pontefici e le guardie lo videro, gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Pilato soggiunse: «Prendetelo voi e crocifiggetelo, perchè io non trovo in lui nessuna colpa».
7   Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo essa costui deve morire, perchè si è fatto Figliuol di Dio».
8   Udite queste parole Pilato s'impaurì maggiormente
9   e rientrato nel pretorio domandò a Gesù: «Donde sei tu?». Ma Gesù  non gli diede risposta.
10  Pilato gli disse: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di farti crocifiggere e il potere di liberarti?».
11  Gesù gli rispose: «Tu non avresti nessun potere su di me se non ti fosse dato dall'alto. Per questo colui che mi ha consegnato a te ha un peccato più grave».
12  Da quel momento Pilato cercava di liberarlo. Ma i Giudei gridavano dicendo: «Se lo liberi non sei amico di Cesare! Chi si fa re, si dichiara contrario a Cesare».
13  Pilato, inteso ciò, fece condurre fuori Gesù e si sedette in tribunale, nel luogo chiamato «Litostroto», e in ebraico «Gabbata».
14  Era [il giorno della] Parasceve della Pasqua e verso all'ora sesta. E disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
15  Ma essi gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Pilato domandò loro: «Debbo crocifiggere il vostro re?». I pontefici risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare».
16  Allora lo consegnò a loro, perchè fosse crocifisso.
Presero dunque Gesù e lo menarono via.
17  E portando egli la sua croce, si avviò verso il luogo detto «del Teschio», ma in ebraico «Golgota»;
18  dove lo crocifissero insieme con due altri, di qua e di là, e Gesù nel mezzo.
Cristo viene inchiodato alla croce
19  Pilato scrisse pure una tabella, e la mise sulla croce. E c'era scritto: «GESÙ IL NAZARENO RE DEI GIUDEI».
20  Ora, molti Giudei lessero questa tabella, perchè il luogo ove Gesù era stato crocifisso era vicino alla città, e l'iscrizione era in ebraico, in greco e in latino.
21  Ora i pontefici dei Giudei dissero a Pilato: «Non scrivere: "Re dei Giudei", ma che egli ha detto: "Io sono il re dei Giudei"».
22  Pilato rispose: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
23  I soldati poi, dopo aver crocifisso Gesù, ne presero le vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato; presero pure la tunica. Ora la tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
24  Perciò dissero tra loro: «Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocca». E ciò perchè si adempisse la Scrittura che dice: «Hanno diviso tra loro le mie vesti, e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». Questo dunque fecero i soldati.
25  Presso la croce di Gesù stavano la madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria Maddalena.
26  Gesù, vedendo la madre e vicino a lei il discepolo ch'egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio».
27  Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quel momento il discepolo la prese con sè.
28  Dopo ciò, Gesù sapendo che tutto era compiuto, affinchè si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete».
29  C'era quivi un vaso pieno di aceto. Quelli, messa una spugna piena d'aceto su un issopo, gliel'accostarono alla bocca.
30  E Gesù quando ebbe preso l'aceto disse: «È finito». E chinato il capo, rese lo spirito.
31  Allora i Giudei, perchè i corpi non restassero in croce durante il sabato, perchè era la Parasceve, e quel sabato era giorno solenne, chiesero a Pilato che si spezzassero loro le gambe e fossero rimossi.
32  I soldati perciò vennero, e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro dei crocifissi con lui.
33  Ma venuti a Gesù, siccome videro che era già morto, non gli spezzarono le gambe;
34  ma uno dei soldati gli aperse il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua.
35  Chi vide ha attestato; la sua testimonianza è vera: ed egli sa di dire la verità, affinchè crediate anche voi.
36  Queste cose, infatti, avvennero affinchè si adempisse la Scrittura: «Nessun osso gli sarà spezzato»;
37  ed anche un'altra Scrittura che dice: «Vedranno chi hanno trafitto».
38  Dopo ciò Giuseppe d'Arimatea, discepolo di Gesù, benchè occulto, per timore dei Giudei, pregò Pilato di prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne a prendere il corpo di Gesù.
39  Nicodemo che era venuto la prima volta a Gesù di notte, venne anch'egli portando circa cento libbre d'una mistura di mirra e d'aloe.
40  Presero dunque il corpo di Gesù, e lo avvolsero in lenzuoli con aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei.
41  Ora nel luogo ove egli era stato crocifisso, era un orto e nell'orto un sepolcro nuovo dove nessuno era stato ancora deposto.
42  Ivi deposero Gesù a causa della Parasceve dei Giudei, perchè il sepolcro era vicino.

IL PREZIOSISSIMO SANGUE 
SULLA VIA DEL CALVARIO
17 luglio
 Fin qui Gesù ha sparso il suo Sangue in alcuni luoghi precisi: l'orto del Getsemani, ai piedi della colonna dove è stato flagellato e nel pretorio dove fu coronato di spine.
Ora il Signore vuole estendere la presenza di quel Sangue a tutti i luoghi, perché tutti gli uomini possano godere dei mirabili benefici del suo contatto.
La strada percorsa da Gesù è tutta insanguinata. I suoi santi piedi nudi inciampano e lasciano tracce di Sangue sulla terra: ne è intrisa la polvere e ne sono macchiate le pietre sulle quali passa.
La Veronica, mossa a compassione per tanto dolore, asciuga il volto di Gesù dal sudore e dal Sangue.
Gesù cade per ben tre volte e le ferite si riaprono.
Vedendo sua Madre, Gesù prova una stretta al cuore e il suo Sangue scorre più abbondante.
Tracce di Sangue vanno a finire sui soldati, sulla folla, sulle vie di Gerusalemme, sul sentiero del Calvario, sulla veste che indossa e sulla croce che porta.
Pensiamo alla generosità di quel Dio che versa il suo Sangue per salvare le anime e lo versa anche per quelle anime che non vogliono salvarsi! Gesù ha sparso il suo Sangue per la conversione dei peccatori, ma noi ne godremo il beneficio solo se sapremo corrispondere al suo amore col nostro impegno.
ESEMPIO La Beata Chiara di Montefalco ebbe fin da piccola una devozione così grande al Crocifisso e un grande desiderio di soffrire per amore suo, che a soli sei anni già si flagellava. La passione di Gesù era l'argomento su cui più frequentemente e più volentieri meditava. Spesso diceva: "Quando si è visto Gesù sulla croce, com'è possibile pensare ad altro?". Ottenne dal Signore di partecipare alle amarezze della sua passione e che nel suo cuore si imprimessero sensibilmente tutti gli strumenti della passione, come fu possibile constatare dopo la sua morte.
Fioretto: Fa la "Via Crucis" con la BEATA ALEXANDRINA DA BALASAR

VIA CRUCIS  
PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte. “Pilato lo diede nelle loro mani perché fosse crocifisso; presero dunque Gesù e lo condussero via” (Gv 19,16).
Vedo e odo la grande moltitudine che a una voce senza pietà per me grida chiedendo la mia crocifissione. Le mie orecchie odono scandire: Muoia! Muoia! Sia crocifisso! Muoia! Sia crocifisso! Quali urla, quelle della folla! Ricevo la sentenza di morte. Gloria al Padre.
SECONDA STAZIONE: Gesù è caricato della croce. “Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico Golgota” (Gv 19,17).
E’ tale il peso che mi sento sprofondare sotto terra. Non porto solo la croce, ma il mondo intero: pochi amici, quasi solo nemici, quasi solo nemici! Gloria al Padre.
TERZA STAZIONE: Gesù cade per la prima volta. “Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e nessuno che mi sostenesse” (Is 63,5).
Cado sotto il peso della croce. Mi sembra di perdere la vita. Perderla per dare la vita a tutti mi dà tanta forza: riprendo a camminare. Gloria al Padre.
QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua Madre. “Gesù vide la Madre lì presente” (GV 19,26).
Mi viene incontro la mamma, ci guardiamo intensamente. Io cammino sempre. Con me ella pure cammina, guidata dal mio sguardo che le ha ferito il cuore e l’anima… Non trascino solo la croce, ma anche il dolore di lei. Gloria al Padre.
QUINTA STAZIONE: Gesù è aiutato dal Cireneo. “Or mentre lo conducevano al patibolo, presero un certo Simone di Cirene e gli posero addosso la Croce” (LC 23,26).
Ad ogni passo mi sembra di spirare. Vogliono qualcuno che porti la Croce. C’è chi la porta, non per amore, ma forzato. Ma io gli dispenso tanto amore. Mi viene tolta la Croce, ma io sento come se ne portassi il peso. Gloria al Padre. 
SESTA STAZIONE: La Veronica asciuga il Volto di Cristo. “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei più piccoli, l’avete fatta a me” (Mt 25,40).
Mi viene incontro una donna che ha compassione del mio dolore. Con quale delicatezza e amore mi pulisce il volto intriso di sudore, di sangue, di polvere! Il mio volto e l’amore del mio cuore restano impressi nella tela. Gloria al Padre.
SETTIMA STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta. “Consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato tra i malfattori” (Is 52,12).
A metà del cammino grave è la caduta. Le labbra mi si aprono sanguinanti e baciano la terra che, ingrata, mi ferisce. Gli sguardi dell’anima mia si estendono sull’umanità. Gloria al Padre.
OTTAVA STAZIONE: Gesù parla alle donne piangenti. “Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli” (Lc 23,28).
Mi seguono alcune donne. Piangono amaramente. Le guardo con compassione e mormoro loro: “Non piangete per me, ma per voi. Le vostre colpe sono la causa dei miei dolori”. Gloria al Padre.
NONA STAZIONE: Gesù cade per la terza volta. “Quasi esanime a terra mi ha ridotto; già mi vanno accerchiando i cani in frotta” (Sal 22,17).
E’ il mondo, è il cielo contro di me: cado. Di nuovo il furore degli aguzzini mi trascina con forza. Ma dal mio cuore, sgorga solo amore e solo compassione per loro. Gloria al Padre.
DECIMA STAZIONE: Gesù viene spogliato delle vesti. “Divisero le sue vesti, tirarono a sorte la sua veste per sapere a chi di loro dovesse toccare” (Mt 15,24).
Mi spogliano con tanta furia da strapparmi brandelli di carne: quali dolori violenti! Esser spogliato in pubblico! Sono molte le risate di scherno! La mamma vuole coprirmi col suo manto. Gloria al Padre.
UNDICESIMA STAZIONE: Gesù viene crocifisso. “Fu crocifisso insieme ai malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra” (Lc 23,33).
Mi distendono sulla Croce. Porgo io mani e piedi per essere crocifisso. E’ un abbraccio eterno alla Croce, all’opera della redenzione. Gloria al Padre.
DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore sulla Croce. “Quando Gesù ebbe preso l’aceto esclamò: Tutto è compiuto! Poi, chinato il capo, rese lo spirito” (Gv 19,30).
Si fa buio sul Calvario. “Padre, perdona loro, che non sanno ciò che fanno”. “Padre, Padre mio, persino Tu mi hai abbandonato? !” “Figli miei, ho sete di voi!”. ”Madre mia, accetta il mondo, è tuo: è figlio del mio sangue, è figlio del tuo dolore”. “Tutto è compiuto” “Padre, a te consegno il mio spirito, è per te il mio ultimo sospiro”. Gloria al Padre.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto dalla Croce. “E Giuseppe d’Arimatea prese il corpo e lo avvolse in un bianco lenzuolo” (Mt 27,59).
La Madre, con Gesù morto tra le braccia! L’amore portò Gesù a dare la vita. La Mamma continua la missione, la stessa missione d’amore: amare noi come Gesù. Gloria al Padre.
QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto nel sepolcro. “Giuseppe lo mise in un sepolcro scavato nella pietra, dove nessuno ancora era stato messo” (Lc 23,53).
L’amore unito alla grazia, unito alla vita divina, trionfò sul dolore e sulla morte. Fu un essere umano che soffrì, una vita divina che vinse. Gloria al Padre.
Preghiamo: sopra il popolo che ha commemorato la morte di Cristo tuo Figlio, nella speranza di risorgere con lui, scenda, Signore, l’abbondanza dei tuoi doni: venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede e l’intima certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiamo anche per le intenzioni del Papa: Pater, Ave, Gloria.