IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL MATRIMONIO
24 luglio

L'apostolo Paolo parlando di questo sacramento lo definisce "grande" in rapporto a Cristo e alla Chiesa, della cui stretta unione è un'immagine viva. Ma quando Gesù fece sua sposa la Chiesa? Gesù è il nuovo Adamo e come il primo Adamo ebbe da Dio la sua sposa, che fu tratta dal suo Costato mentre era immerso in un sonno profondo, così Gesù ebbe in dono dal Padre la sua sposa, la Chiesa, che fu tratta dal suo costato mentre era immerso nel sonno della morte sulla croce.
Questo sposalizio di Gesù con la sua Chiesa è reso visibile dal Matrimonio che l'uomo celebra con la sua sposa. Gesù benedice l'offerta che l'uomo e la donna fanno di sé l’uno all'altro e l'offerta del loro amore a lui. Nel sacrificio della Messa il Signore sparge il suo Sangue sugli sposi perché da questo Sangue possano attingere la capacità di amarsi e di amare insieme Dio e il prossimo come lui ci ha amati.
Se viviamo nella verginità, uniamoci a lui più strettamente. Se siamo sposati santifichiamo la nostra unione per essere immagine vivente dell'unione di Gesù con la Chiesa, sua sposa.
ESEMPIO In Spagna si venera un Crocifisso che ha il braccio destro schiodato e abbassato. Ai piedi di questa immagine di Gesù un giorno un peccatore ha confessato le sue colpe, ma il confessore esitava ad assolverlo. Lo ha poi perdonato ed ha aggiunto. "Ma bada di non ricadere". Il penitente promise, ma era debole e ricadde. Tornò allora dal sacerdote che lo accolse con severità: "Questa volta non ti assolvo". Il penitente replicò. "Quando ho promesso ero sincero, ma sono debole. Padre, mi dia il perdono del Signore". Anche stavolta il confessore lo perdonò, ma disse. "E' l'ultima volta!". Qualche tempo dopo il penitente ritornò, ma il sacerdote gli disse seccamente. "Tu ricadi sempre, il tuo proposito non è sincero". "E' vero, padre, io ricado spesso, ma è perché sono debole. Sono un malato, ma il mio pentimento è sincero". "No, non c'è perdono per te!". Dal Crocifisso si è sentito allora un singhiozzo. Il Cristo ha schiodato la mano destra e, alzandola, ha tracciato sul capo di quel peccatore il segno dell'assoluzione. Contemporaneamente una voce disse al sacerdote: "Tu non hai versato il tuo sangue per lui!".
Fioretto: Recita tre volte il "Padre nostro" per le famiglie.
PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE E L'EUCARISTIA
23 luglio

L'Eucaristia è per eccellenza il sacramento del Preziosissimo Sangue: in essa riceviamo il Sangue del Redentore non misticamente come negli altri sacramenti, ma realmente. Come già una volta moltiplicò il pane nel deserto per sfamare migliaia di persone, così in questo sacramento Gesù moltiplica se stesso in modo che ogni fedele possa nutrirsi del suo Corpo, dissetarsi del suo Sangue e fare con lui una cosa sola. A Gesù non è bastato morire per noi, perdere il suo Sangue: quel Sangue ha voluto donarcelo.
La S. Comunione col Corpo e Sangue di Gesù ci purifica dai peccati veniali e dalle nostre mancanze quotidiane, ma anche ci preserva da quelle colpe in cui potremo cadere. Se meditassimo più a fondo su queste verità, riceveremmo più spesso la S. Comunione. E soprattutto, con quale rispetto, con quale adorazione, con quanto amore ci accosteremmo a Gesù Eucaristia!
ESEMPIO Nel 925 Mantova era assediata da truppe straniere. Per evitare profanazioni la reliquia del Sangue di Gesù fu divisa in due parti, una presso S. Andrea e l'altra nella chiesa di S. Paolo. Col passare degli anni però si perse il ricordo di questi luoghi. Dopo molte preghiere nel 1049 lo stesso S. Andrea lo svelò al beato Adalberto di Mantova. La cristianità fu in festa e avvennero vari miracoli. Papa Leone IX con molti vescovi venne a Mantova per venerare la reliquia. Avrebbe voluto portarla a Roma, ma impedito dal popolo, ne riportò una piccola parte che collocò a S. Giovanni in Laterano e che Pio IX pose in un artistico reliquiario.
Il 1479 fu ritrovata l'altra parte della reliquia, quella nascosta nella chiesa di S. Paolo e che ora si conserva nella cattedrale. Nel 1562 una parte fu data alla chiesa di S. Barbara in Mantova. Nel 1848 i soldati austriaci che alloggiavano in S. Andrea profanarono e asportarono la reliquia conservata in quella chiesa. Nel 1876, per compensare la perdita subita dalla chiesa di S. Andrea, si prese una parte dalla reliquia della cattedrale e un'altra da quella conservata in S. Barbara e si costituì di nuovo il prezioso tesoro che in processione fu portato in S. Andrea.
Fioretto: Per una volta almeno accostati all'Eucaristia facendo prima un digiuno un po' più lungo del solito.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA CONFESSIONE
22 luglio
C'era a Gerusalemme una piscina detta "Probatica" che aveva cinque portici sotto i quali c'erano infermi di ogni genere. Questi infermi aspettavano la venuta dell'angelo del Signore. Al movimento dell'acqua, provocato dall'angelo, il primo che si immergeva veniva guarito.

Questa piscina era il simbolo del sacramento della Confessione, che attinge la sua efficacia dal Sangue che Gesù ha versato per noi. Con la differenza che alla piscina veniva guarito un solo infermo, mentre nella Confessione tutti i cristiani possono guarire dalle loro infermità spirituali.
Come già il buon ladrone, ogni volta che noi riceviamo l'assoluzione dal sacerdote beneficiamo della morte di Gesù. Non sette volte sette, ma settanta volte sette il Signore ci perdona le offese che gli abbiamo fatto. Dunque, quando siamo in peccato non stiamo lontani da lui, ma cerchiamo con umiltà e con tanta fiducia il suo perdono.
ESEMPIO Le reliquie del Sangue di Gesù hanno contribuito più di ogni altra causa al diffondersi di questa devozione. La tradizione ci racconta che Longino, il soldato che colpì il costato di Gesù, fu ricambiato con grande misericordia da parte del Signore. Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede. Riconoscente, raccolse un po' di quel Sangue e lo conservò gelosamente in una ampolla. Nell'anno 35, perseguitato dagli Ebrei, si rifugiò nell'Isauria, poi ad Antiochia, quindi a Roma e infine a Mantova, dove predicò il vangelo e morì martire il 2 dicembre del 38, dopo aver nascosto il prezioso tesoro in un orto ove ora si erge la magnifica chiesa di S. Andrea.
Nell'804, su indicazione venuta dal cielo, la preziosa reliquia fu ritrovata accanto al corpo del martire. Sulla cassetta di piombo contenente l'ampolla era scritto: "Sangue di Gesù Cristo". Saputa la cosa, Carlo Magno, pregò il Papa Leone III di far verificare la cosa, perché era desideroso di venir ad adorare la preziosa reliquia, come poi fece con grande seguito di principi e cavalieri. L'esempio di Carlo Magno fu imitato da papi, da principi e da re.
Fioretto: Confessati al più presto, anche se non hai colpe gravi e preparati alla Confessione nel migliore dei modi.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE E LA CRESIMA
21 luglio

La vita dell'uomo sulla terra è una continua lotta e dobbiamo combattere con molta fortezza per ottenere la corona di gloria che il Signore ci ha promesso. Combattere contro il mondo ingannatore che con le sue molte vanità ci tende lacci da ogni parte, contro le passioni disordinate che ci portiamo dentro a causa del peccato originale, contro il demonio che - come dice S. Pietro - "come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare" (1 Pt 5, 8).
Inoltre è necessario un continuo esercizio delle virtù per crescere nella perfezione.
Prevedendo il Signore tutti questi pericoli e conoscendo tutti i nostri bisogni, ha voluto fortificarci col sacramento della Cresima che ci dà le armi per combattere e vincere.
Questo sacramento riceve la sua efficacia dal Sangue potentissimo di Gesù ed è per questo che il vescovo, nell'amministrarlo, segna la fronte del cresimando con il segno della santa croce, già consacrata dal Sangue di Cristo.
Ma perchè talvolta siamo così deboli nella lotta?
E' perchè ci dimentichiamo troppo spesso che anche Gesù ha combattuto contro le tentazioni del demonio e non ricorriamo più alle armi spirituali che il Signore ci ha consegnato col sacramento della Cresima.
Soprattutto non ricorriamo al Sangue di Gesù in cui è racchiusa la sorgente di ogni forza.
ESEMPIO La Beata Giovanna di Dio parve avere fin dalla prima infanzia la devozione alla passione di Gesù, tanto che al venerdì si asteneva dal prendere il latte dalla madre. Un giorno, contemplando il Sangue che scendeva dalle piaghe di Gesù, si lamentava perché non le era concesso di spargere almeno una parte del suo sangue per Colui che lo aveva sparso tutto per lei. Le apparve allora un angelo a consolarla dicendo: "Gesù accetta come fossero sangue le lacrime che si versano meditando sulla sua passione".
Fioretto: Testimonia la tua fede con semplicità, con spontaneità, ma anche con fermezza, in ogni situazione.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL BATTESIMO
20 luglio

Dal costato aperto di Gesù sgorgano le ultime gocce di Sangue miste ad acqua; è la porta della vita divina che si apre: da qui ricevono la loro efficacia i sacramenti. In quell'acqua è significato il sacramento dei Battesimo, che è quella fonte che ci lava dal peccato e ci genera alla vita della grazia.
Ma da dove l'acqua attinse e ottenne tanta potenza per la purificazione delle nostre anime?
Risponde l'abate Ruperto: "Dal Sangue Preziosissimo che Gesù ha versato per noi".
Dall'unione dell'acqua col Sangue del Redentore derivano gli effetti prodotti nell'anima dal Battesimo.
E questi sono gli effetti che il Battesimo produce in noi: ci genera alla vita di grazia, ci fa diventare figli adottivi di Dio, ci rende fratelli di Gesù, ci inserisce come membra vive nella Chiesa e ci fa eredi del paradiso.
Quanto è grande la bontà di Gesù! Quanto è efficace il suo Sangue divino!
Ma noi sappiamo mantenere quella vita di grazia che ci è stata donata nei Battesimo? O col peccato contaminiamo la nostra anima lavata dal Sangue di Gesù?
Ci ricordiamo in ogni situazione della grande dignità che abbiamo acquistato diventando figli di Dio?
Se siamo fratelli di Gesù, se siamo membra della sua Chiesa, se siamo eredi del paradiso... che cosa possiamo desiderare di più grande in questa vita?
Non attacchiamo perciò il nostro cuore alle povere cose di questo mondo, che tanto promettono e ben poco danno!
ESEMPIO Il Beato Serafino da Ascoli, cappuccino, non contento di passare notti intere a meditare sulla passione di Gesù e intere settimane senza cibo per amore di Cristo, aggiungeva anche il sacrificio del proprio sangue. Per assomigliare di più al suo Signore, spesso si flagellava così duramente da rendere il suo corpo tutto una piaga.
Fioretto: Rinnova le tue promesse battesimali.
Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio.
Rinuncio alle seduzione del male, per non lasciarmi dominare dal peccato.
Rinuncio a satana, origine e causa di ogni peccato.
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.
Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre.
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna.
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. Amen.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE
NELL'APERTURA DEL COSTATO
19 luglio
Morto Gesù sulla croce, uno dei soldati romani che stavano sul Calvario impugna una lancia e scaglia un colpo spietato e violento contro il Costato del Salvatore: lo squarcia, apre il Cuore e da quella ferita, come ci assicura l'apostolo ed evangelista S. Giovanni che era presente sotto la croce, scaturisce acqua e Sangue, simbolo, secondo l'interpretazione di S. Agostino, dei sacramenti che ci purificano e ci alimentano spiritualmente.

Questo Cuore aperto è il riparo in cui sono chiamati a rifugiarsi sia i giusti che i peccatori; nel suo Cuore Gesù ci invita a nasconderci per evitare il castigo meritato con le nostre colpe e per lavarci dai nostri peccati.
Accogliamo il suo invito, rifugiamoci nella piaga di quel Cuore che tanto ci ha amato.
Gesù ci assicura: "Io vi offro il mio Cuore, basta solo che voi mi doniate una lacrima, un atto di dolore per avermi offeso. Non è molto quello che vi chiedo: soltanto un po' di amore in cambio dell'amore infinito che io vi ho donato e continuo a donarvi".
Quanto poco basta per avere il perdono del Signore! Eppure, troppi negano al loro Dio anche questo poco. Tutto vogliono, tutto pretendono, ma non sanno dar nulla in cambio al loro Signore.
Cerchiamo di non far parte anche noi di questa folta schiera di approfittatori.
ESEMPIO La Beata Osanna da Cattaro, colpita un giorno da fortissima febbre, ha cominciato a lamentarsi per il brutto stato di salute in cui si trovava. Le apparve allora Gesù, tutto piagato e grondante Sangue e le disse. "Figlia mia, perché ti lamenti tanto per questo tuo piccolo male e non piuttosto per i grandi dolori che io ho sofferto per te?".
La beata Osanna ne fu così colpita che da quel momento, a chi le esprimeva sentimenti di compassione, vedendola molto soffrire, rispondeva: "Quanto ha sofferto Gesù! Come possiamo noi lamentarci per i nostri dolori?".
Fioretto: Recita cinque volte il "Padre nostro" in onore delle cinque piaghe di Gesù.
PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELLA CROCIFISSIONE
Gesù è giunto sul Calvario dopo un viaggio penoso col duro tronco della croce sulle spalle. Lo spogliano con sua grande umiliazione e dolore e lo inchiodano senza pietà su quel legno, squarciando le sue mani. Quindi innalzano quel palo a cui è fissato dai chiodi e lo posano sul paio verticale già piantato a terra in precedenza.
Per Gesù è una scossa violenta che moltiplica il dolore.
E' poi la volta dei piedi, inchiodati come le mani con pochi colpi, senza pietà. Le ferite si allargano, il Sangue scorre e bagna, per redimerla, questa terra di peccato.
Lì, ai piedi di quella croce, sta la Vergine Madre, straziata da un tormento troppo grande, eppure composta nel suo dolore. Piange in silenzio. Piange anche per colpa mia e tua. Soffre e offre il suo dolore, unito a quello del Figlio, perché il Padre perdoni le nostre colpe.
Lì, sotto quella croce, c'è anche Giovanni: non comprende fino in fondo il perché di quella morte, ma non si ribella. Soffre e adora. Il sole si oscura e Gesù, in un mare di dolore, offre il suo Sangue all'eterno Padre per la nostra salvezza.
Prostriamoci e adoriamo. Chiediamo a Gesù che il suo Sangue scenda sul nostro capo, non a nostra condanna, come sul capo degli Ebrei, ma a nostra salvezza.
ESEMPIO La Beata Cristina di Spoleto meditava un giorno sui dolori di Gesù. Giunta col pensiero alle orribili piaghe fatte dai chiodi nei piedi dei Signore, disse a se stessa: "Oh, ingrata! Ecco quanto soffre Gesù per te e quanto Sangue versa per amore tuo! E tu che cosa fai per amore suo e per ricambiare tanta bontà?" Detto questo, prese un grosso chiodo e si trafisse un piede da parte a parte, felice di poter rendere a Gesù sangue per Sangue.
Certo il Signore non vuole questo da noi, ma un po' di mortificazione la chiede a tutti, in modo che senza causare danni al nostro corpo, possiamo trame vantaggi per l'anima.
Fioretto: Leggi il racconto della crocifissione di Gesù.
Dal Vangelo secondo Giovanni Capitolo 19
L'«Hecce Homo».
1 - Allora Pilato prese Gesù e lo flagellò.
2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e lo avvolsero in una veste di porpora;
3 poi, si avvicinavano a lui e dicevano: «Salute, o re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
4 Pilato uscì di nuovo e disse a loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, affinchè sappiate che io non trovo in lui nessuna colpa».
5 Uscì dunque Gesù, portando la corona di spine e il vestito di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
6 Quando i pontefici e le guardie lo videro, gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Pilato soggiunse: «Prendetelo voi e crocifiggetelo, perchè io non trovo in lui nessuna colpa».
7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo essa costui deve morire, perchè si è fatto Figliuol di Dio».
8 Udite queste parole Pilato s'impaurì maggiormente
9 e rientrato nel pretorio domandò a Gesù: «Donde sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta.
10 Pilato gli disse: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di farti crocifiggere e il potere di liberarti?».
11 Gesù gli rispose: «Tu non avresti nessun potere su di me se non ti fosse dato dall'alto. Per questo colui che mi ha consegnato a te ha un peccato più grave».
12 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo. Ma i Giudei gridavano dicendo: «Se lo liberi non sei amico di Cesare! Chi si fa re, si dichiara contrario a Cesare».
13 Pilato, inteso ciò, fece condurre fuori Gesù e si sedette in tribunale, nel luogo chiamato «Litostroto», e in ebraico «Gabbata».
14 Era [il giorno della] Parasceve della Pasqua e verso all'ora sesta. E disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
15 Ma essi gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Pilato domandò loro: «Debbo crocifiggere il vostro re?». I pontefici risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare».
16 Allora lo consegnò a loro, perchè fosse crocifisso.
Presero dunque Gesù e lo menarono via.
17 E portando egli la sua croce, si avviò verso il luogo detto «del Teschio», ma in ebraico «Golgota»;
18 dove lo crocifissero insieme con due altri, di qua e di là, e Gesù nel mezzo.
Cristo viene inchiodato alla croce
19 Pilato scrisse pure una tabella, e la mise sulla croce. E c'era scritto: «GESÙ IL NAZARENO RE DEI GIUDEI».
20 Ora, molti Giudei lessero questa tabella, perchè il luogo ove Gesù era stato crocifisso era vicino alla città, e l'iscrizione era in ebraico, in greco e in latino.
21 Ora i pontefici dei Giudei dissero a Pilato: «Non scrivere: "Re dei Giudei", ma che egli ha detto: "Io sono il re dei Giudei"».
22 Pilato rispose: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
23 I soldati poi, dopo aver crocifisso Gesù, ne presero le vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato; presero pure la tunica. Ora la tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
24 Perciò dissero tra loro: «Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocca». E ciò perchè si adempisse la Scrittura che dice: «Hanno diviso tra loro le mie vesti, e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». Questo dunque fecero i soldati.
25 Presso la croce di Gesù stavano la madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria Maddalena.
26 Gesù, vedendo la madre e vicino a lei il discepolo ch'egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio».
27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quel momento il discepolo la prese con sè.
28 Dopo ciò, Gesù sapendo che tutto era compiuto, affinchè si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete».
29 C'era quivi un vaso pieno di aceto. Quelli, messa una spugna piena d'aceto su un issopo, gliel'accostarono alla bocca.
30 E Gesù quando ebbe preso l'aceto disse: «È finito». E chinato il capo, rese lo spirito.
31 Allora i Giudei, perchè i corpi non restassero in croce durante il sabato, perchè era la Parasceve, e quel sabato era giorno solenne, chiesero a Pilato che si spezzassero loro le gambe e fossero rimossi.
32 I soldati perciò vennero, e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro dei crocifissi con lui.
33 Ma venuti a Gesù, siccome videro che era già morto, non gli spezzarono le gambe;
34 ma uno dei soldati gli aperse il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua.
35 Chi vide ha attestato; la sua testimonianza è vera: ed egli sa di dire la verità, affinchè crediate anche voi.
36 Queste cose, infatti, avvennero affinchè si adempisse la Scrittura: «Nessun osso gli sarà spezzato»;
37 ed anche un'altra Scrittura che dice: «Vedranno chi hanno trafitto».
38 Dopo ciò Giuseppe d'Arimatea, discepolo di Gesù, benchè occulto, per timore dei Giudei, pregò Pilato di prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne a prendere il corpo di Gesù.
39 Nicodemo che era venuto la prima volta a Gesù di notte, venne anch'egli portando circa cento libbre d'una mistura di mirra e d'aloe.
40 Presero dunque il corpo di Gesù, e lo avvolsero in lenzuoli con aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei.
41 Ora nel luogo ove egli era stato crocifisso, era un orto e nell'orto un sepolcro nuovo dove nessuno era stato ancora deposto.
42 Ivi deposero Gesù a causa della Parasceve dei Giudei, perchè il sepolcro era vicino.
IL PREZIOSISSIMO SANGUE
SULLA VIA DEL CALVARIO
17 luglio
Fin qui Gesù ha sparso il suo Sangue in alcuni
luoghi precisi: l'orto del Getsemani, ai piedi della colonna dove è stato
flagellato e nel pretorio dove fu coronato di spine.

Ora il
Signore vuole estendere la presenza di quel Sangue a tutti i luoghi, perché
tutti gli uomini possano godere dei mirabili benefici del suo contatto.
La strada
percorsa da Gesù è tutta insanguinata. I suoi santi piedi nudi inciampano e
lasciano tracce di Sangue sulla terra: ne è intrisa la polvere e ne sono
macchiate le pietre sulle quali passa.
La Veronica,
mossa a compassione per tanto dolore, asciuga il volto di Gesù dal sudore e dal
Sangue.
Gesù cade
per ben tre volte e le ferite si riaprono.
Vedendo sua
Madre, Gesù prova una stretta al cuore e il suo Sangue scorre più abbondante.
Tracce di
Sangue vanno a finire sui soldati, sulla folla, sulle vie di Gerusalemme, sul
sentiero del Calvario, sulla veste che indossa e sulla croce che porta.
Pensiamo
alla generosità di quel Dio che versa il suo Sangue per salvare le anime e lo
versa anche per quelle anime che non vogliono salvarsi! Gesù ha sparso il suo
Sangue per la conversione dei peccatori, ma noi ne godremo il beneficio solo se
sapremo corrispondere al suo amore col nostro impegno.
ESEMPIO La Beata Chiara di Montefalco
ebbe fin da piccola una devozione così grande al Crocifisso e un grande
desiderio di soffrire per amore suo, che a soli sei anni già si flagellava. La
passione di Gesù era l'argomento su cui più frequentemente e più volentieri
meditava. Spesso diceva: "Quando si è visto Gesù sulla croce, com'è
possibile pensare ad altro?". Ottenne dal Signore di partecipare alle
amarezze della sua passione e che nel suo cuore si imprimessero sensibilmente
tutti gli strumenti della passione, come fu possibile constatare dopo la sua
morte.
Fioretto: Fa la "Via Crucis"
con la BEATA ALEXANDRINA DA BALASAR
VIA CRUCIS
PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a
morte. “Pilato lo diede nelle loro mani perché fosse crocifisso; presero dunque
Gesù e lo condussero via” (Gv 19,16).
Vedo e odo la grande moltitudine che a una
voce senza pietà per me grida chiedendo la mia crocifissione. Le mie orecchie
odono scandire: Muoia! Muoia! Sia crocifisso! Muoia! Sia crocifisso! Quali
urla, quelle della folla! Ricevo la sentenza di morte. Gloria al Padre.
SECONDA STAZIONE: Gesù è caricato della
croce. “Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in
ebraico Golgota” (Gv 19,17).
E’ tale il peso che mi sento sprofondare
sotto terra. Non porto solo la croce, ma il mondo intero: pochi amici, quasi
solo nemici, quasi solo nemici! Gloria al Padre.
TERZA STAZIONE: Gesù cade per la prima
volta. “Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e nessuno che
mi sostenesse” (Is 63,5).
Cado sotto il peso della croce. Mi sembra di
perdere la vita. Perderla per dare la vita a tutti mi dà tanta forza: riprendo
a camminare. Gloria al Padre.
QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua
Madre. “Gesù vide la Madre lì presente” (GV 19,26).
Mi viene incontro la mamma, ci guardiamo
intensamente. Io cammino sempre. Con me ella pure cammina, guidata dal mio
sguardo che le ha ferito il cuore e l’anima… Non trascino solo la croce, ma
anche il dolore di lei. Gloria al Padre.
QUINTA
STAZIONE: Gesù è aiutato dal
Cireneo. “Or mentre lo conducevano al patibolo, presero un certo Simone di
Cirene e gli posero addosso la Croce” (LC 23,26).
Ad ogni passo mi sembra di spirare. Vogliono
qualcuno che porti la Croce. C’è chi la porta, non per amore, ma forzato. Ma io
gli dispenso tanto amore. Mi viene tolta la Croce, ma io sento come se ne portassi
il peso. Gloria al Padre.
SESTA STAZIONE: La Veronica asciuga il
Volto di Cristo. “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a
uno dei più piccoli, l’avete fatta a me” (Mt 25,40).
Mi viene incontro una donna che ha
compassione del mio dolore. Con quale delicatezza e amore mi pulisce il volto
intriso di sudore, di sangue, di polvere! Il mio volto e l’amore del mio cuore
restano impressi nella tela. Gloria al Padre.
SETTIMA STAZIONE: Gesù cade per la
seconda volta. “Consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato tra i
malfattori” (Is 52,12).
A metà del cammino grave è la caduta. Le
labbra mi si aprono sanguinanti e baciano la terra che, ingrata, mi ferisce.
Gli sguardi dell’anima mia si estendono sull’umanità. Gloria al Padre.
OTTAVA STAZIONE: Gesù parla alle donne
piangenti. “Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi
stesse e per i vostri figli” (Lc 23,28).
Mi seguono alcune donne. Piangono
amaramente. Le guardo con compassione e mormoro loro: “Non piangete per me, ma
per voi. Le vostre colpe sono la causa dei miei dolori”. Gloria al Padre.
NONA STAZIONE: Gesù cade per la terza
volta. “Quasi esanime a terra mi ha ridotto; già mi vanno accerchiando i cani
in frotta” (Sal 22,17).
E’ il mondo, è il cielo contro di me: cado.
Di nuovo il furore degli aguzzini mi trascina con forza. Ma dal mio cuore,
sgorga solo amore e solo compassione per loro. Gloria al Padre.
DECIMA STAZIONE: Gesù viene spogliato
delle vesti. “Divisero le sue vesti, tirarono a sorte la sua veste per sapere a
chi di loro dovesse toccare” (Mt 15,24).
Mi spogliano con tanta furia da strapparmi
brandelli di carne: quali dolori violenti! Esser spogliato in pubblico! Sono
molte le risate di scherno! La mamma vuole coprirmi col suo manto. Gloria al
Padre.
UNDICESIMA STAZIONE: Gesù viene
crocifisso. “Fu crocifisso insieme ai malfattori, uno alla sua destra e uno
alla sua sinistra” (Lc 23,33).
Mi distendono sulla Croce. Porgo io mani e
piedi per essere crocifisso. E’ un abbraccio eterno alla Croce, all’opera della
redenzione. Gloria al Padre.
DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore sulla
Croce. “Quando Gesù ebbe preso l’aceto esclamò: Tutto è compiuto! Poi, chinato
il capo, rese lo spirito” (Gv 19,30).
Si fa buio
sul Calvario. “Padre, perdona loro, che non sanno ciò che fanno”. “Padre, Padre
mio, persino Tu mi hai abbandonato? !” “Figli miei, ho sete di voi!”. ”Madre
mia, accetta il mondo, è tuo: è figlio del mio sangue, è figlio del tuo
dolore”. “Tutto è compiuto” “Padre, a te consegno il mio spirito, è per te il
mio ultimo sospiro”. Gloria al Padre.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù viene
deposto dalla Croce. “E Giuseppe d’Arimatea prese il corpo e lo avvolse in un
bianco lenzuolo” (Mt 27,59).
La Madre, con Gesù morto tra le braccia!
L’amore portò Gesù a dare la vita. La Mamma continua la missione, la stessa
missione d’amore: amare noi come Gesù. Gloria al Padre.
QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene
deposto nel sepolcro. “Giuseppe lo mise in un sepolcro scavato nella pietra,
dove nessuno ancora era stato messo” (Lc 23,53).
L’amore unito alla grazia, unito alla vita
divina, trionfò sul dolore e sulla morte. Fu un essere umano che soffrì, una
vita divina che vinse. Gloria al Padre.
Preghiamo:
sopra il popolo che ha commemorato la morte di Cristo tuo Figlio, nella
speranza di risorgere con lui, scenda, Signore, l’abbondanza dei tuoi doni:
venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede e l’intima certezza
della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiamo
anche per le intenzioni del Papa: Pater, Ave, Gloria.