LA VITA NEGATA

‘’L’ultima spallata ad una legge ingiusta… una
legge con tanti buchi che finalmente viene cancellata… finalmente via libera
all’eterologa… ora anche le coppie completamente sterili potranno avere dei
figli…una ventata di civiltà…’’
Sono solo alcuni dei commenti sentiti in questi giorni, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che
consente di avere figli con la fecondazione eterologa ovvero con un seme donato
da una terza persona, esterna alla coppia.
L’esultanza di una parte del popolo italiano sembra voler dire che si
tratti di una conquista eccezionale ‘’a
favore della vita’’, una vittoria
che finalmente fa giustizia alle tante coppie ‘’discriminate’’ solo perché sterili e quindi impossibilitate a
fecondare.
Si fa appello ad una giustizia che finalmente tutela tutti: anche le
coppie sterili hanno diritto a procreare, era ingiusto che fossero private della possibilità di generare come
tutti gli altri, avendone la possibilità offerta loro dalla scienza.
Pochi, anche
se decisi e determinati, sono stati gli interventi di chi non condivide questo traguardo che è stato definito, a parer
di alcuni, ‘’una conquista della civiltà’’.
Detta così, in poche battute, come accade nei telegiornali, la
sentenza che permette la fecondazione eterologa passa come la conquista del secolo alla quale pare che tutti dobbiamo applaudire, un passo avanti nella scalata verso l’appropriamento
di quel Diritto che (a ben pensarci!) non
appartiene all’uomo né è mai a lui appartenuto, ma del quale l’uomo ne rivendica
la proprietà ovvero il ‘’Diritto a generare la vita’’ e, peggio ancora, ‘’ fuori
dalle leggi della Natura’’ , che tradotto vuol dire ‘’ l’uomo-dio che
snatura se stesso’’, con l’aggravante di una consapevolezza esclusivamente
razionale che gli preclude tutti gli orizzonti di una interiorità che, suo
malgrado, possiede ed è reale, sulla cui vitalità mi sovvengono dei dubbi,
perché il primo ‘’aborto’’ che ogni
individuo compie su se stesso è proprio quello della ‘’morte del suo spirito’’,
l’uomo che non l’alimenta la sua interiorità, che non se ne prende cura, che la
nega, la deturpa, che la lascia morire… proprio come nega a se stesso che la vita è
vita dal primo istante del concepimento e non diventa vita dopo 2-3-4
settimane!
Vita non si diventa,
ma si è!
Parlavo della morte del proprio spirito perché pare proprio che l’uomo
preferisca davvero assimilarsi agli animali, piuttosto che sollevarsi,
innalzarsi da essi.
Solo all’uomo Dio ha detto che tutto ciò che aveva creato era per lui,
che ogni animale gli era sottomesso; a nessun animale ha mai detto questo. Ciò
vuol dire che l’uomo ha una dignità o se vogliamo un ruolo superiore e diverso da quello degli animali.
Eppure… eppure… eppure l’uomo si sente più a suo agio sentendosi
discendente da una specie animale piuttosto che da Dio!
E la fecondazione assistita, tra cui quella eterologa, ne è una
dimostrazione palese e concreta.
Qual è la verità sulla fecondazione eterologa?
Altro non è se non una
riduzione della vita umana assimilata a quella delle piante e degli
animali!
Forse non tutti sanno come è avvenuta la prima fecondazione
artificiale… mi pare opportuno fare un attimo una revisione socio-storico-scientifica
di questa prima esperienza:
La storia della fecondazione artificiale ha
inizio con una lettera pubblicata sulla rivista scientifica The
Lancet nell'agosto 1978,
firmata da Robert Edwards e Patrick Steptoe.
I
due ricercatori britannici annunciavano
la nascita di Louise Brown, primo essere umano concepito "in provetta da
un ovocita aspirato in laparoscopia il 1 novembre 2977, in un ciclo ovulatorio
spontaneo, in una donna sterile per
occlusione bilaterale delle tube".
Nato a
Manchester, laureatosi in agraria e specializzatosi in genetica animale,
Edwards aveva iniziato la carriera accademica nel 1955 a Cambridge. In quegli anni alcuni
scienziati avevano dimostrato che cellule uovo di conigli potevano essere
fecondate in provetta.
Il giovane genetista decise di studiare
metodi simili da usare con gli esseri umani. Con una serie di esperimenti fece
importanti scoperte riguardanti la fisiologia della riproduzione: come maturano
gli ovuli, come differenti ormoni ne regolano il ciclo vitale, in particolare
riguardo al momento opportuno per la fecondazione. Nel 1969 Edwards contattò il
ginecologo Patrick Steptoe, pioniere della laparoscopia, tecnica per rimuovere
gli ovuli dalle ovaie. Insieme misero in coltura ovociti umani e, aggiungendovi
seme maschile, ottennero un embrione umano.
Nonostante i risultati promettenti, il
britannico Medical Research Council decise di non finanziare il progetto,
che andò avanti grazie a una donazione privata. Nel 1978, ai due ricercatori si
rivolsero Lesley e John Brown, una coppia che da nove anni tentava invano di avere un figlio.
Con tutto il rispetto per la professionalità di Edwards, ma mi sembra
che ci sia una bella differenza tra genetica animale e genetica umana!
Ci sono dei principi etici che non vanno confusi e che non possono
essere generalizzati: non si può paragonare un coniglio ad una donna! Lo stesso
esperimento sarebbe viziato nel secondo caso, perché la natura umana è fatta di
mille e mille connessioni psicofisiche, cognitive, comportamentali, ambientali,
culturali anche… che non c’entrano
niente con la vita dei conigli, il cui scopo
è ben diverso da quello umano!
Ovviamente ( e purtroppo per noi!) questo passaggio dalla sperimentazione animale
a quella umana non scandalizza nessuno, perché, grazie a Darwin, noi ci
sentiamo più familiari dei conigli che di Dio!
A proposito di scandali… in
questi giorni si sono susseguite, a distanza di un solo giorno, due notizie:
l’una ha fatto sussultare di felicità, l’altra di dolore… eppure in entrambi i
casi era la vita umana in gioco e in pericolo… anzi direi… ad essere stata uccisa, ma le
reazioni del mondo a queste due notizie non sono state le stesse, bensì l’una l’opposta dell’altra.
La prima notizia è stata quella della fecondazione eterologa che
apriva le porte allo snaturamento del concepimento, dell’amore e della vita,
che porta con sé tutta una serie di violenze
e di manipolazioni della vita umana; la seconda notizia, il giorno dopo,
commentava lo sdegno e la rabbia oltre che il dolore per la morte di una
giovane donna in seguito all’assunzione della pillola-del-giorno-dopo!
La sua morte ha messo in subbuglio il mondo medico-scientifico, quello
legale, quello familiare, quello delle associazioni… oltre
che dell’opinione pubblica, addolorata per una morte prematura e così ingiusta.
Ora mi chiedo: perché la morte di una giovane donna sconvolge più della
morte di oltre 150 milioni di bambini morti ogni anno in tutto il mondo a causa
dell’aborto? Degli oltre 40 milioni di embrioni che ogni anni vengono
crioconservati e poi impiantati, ma muoiono perché l’intervento non va a buon
fine? E senza parlare, poi, dei milioni di bambini non nati a causa della
contraccezione, delle pratiche abortive fuori dagli ospedali e che sfuggono
alle statistiche ufficiali… perché
queste morti non scandalizzano nessuno?
Ogni morte porta in sé la sua drammaticità e il suo dolore: è ovvio
che la morte di questa giovane ragazza ha colpito tutti, ma perché la morte di
una madre (che voleva uccidere suo figlio, visto che è morta a causa della
pillola RU84!) vale di più di quella del
figlio che lei stessa voleva uccidere?
Tutti hanno pianto per la madre. Nessuno ha pianto per il figlio, morto
due volte: ucciso prima dalla volontà della stessa madre e poi come conseguenza
della morte della madre stessa!
Perché tutti si interrogano sulla morte di una sola donna e nessuno
s’interroga sulla morte di milioni e milioni e milioni di bambini
‘’legalmente’’ uccisi?
Perché di bambini si tratta: un embrione è già vita, checchè se ne dica, un
embrione è un bambino, un essere umano con la stessa dignità e lo stesso
diritto a vivere di una donna adulta!
Perché il mondo, nella sua (in-)sensibilità, piange per la morte di una
donna e continua ad uccidere bambini
innocenti come se niente fosse a milioni e milioni da anni e per anni e anni
ancora?
Dove sta la differenza?
La vita di un bambino vale forse meno di quella di un adulto?
Anzi, se proprio differenza dev’esserci, la vita di un bambino ha più
bisogno di tutele e attenzioni proprio per la fragilità e la mancanza di
autonomia che si ha in quella fase!
Se muore una donna il mondo grida allo scandalo, se muore un bambino
lo stesso mondo tace, approva e nasconde le prove!
Ma che mondo è mai questo?
È UN MONDO CHE VENDE/COMPRA O UCCIDE I SUOI FIGLI!
La morte di quella giovane donna ha senz’altro toccato i cuori di
tutti, non si può restare indifferenti di fronte a questi drammi, ma perché la
morte di milioni di bambini innocenti che chiedono la protezione di chi
dovrebbe amarli, invece non è un dramma per nessuno?
È difficile da spiegare questa differenza di posizioni e di pensiero!
È difficile, perché è un’incoerenza tremenda, drammatica, tragica!
È la tragedia del mondo moderno: nella prima guerra mondiale ci sono
stati 15 milioni di morti; nella seconda ce ne sono stati 50 milioni solo in
Europa… negli ultimi decenni si parla di centinaia di milioni di bambini uccisi
ogni anno in tutto il mondo… a me pare che sia più che una terza guerra
mondiale!
E il peso di questi morti è di gran lunga maggiore di quelli morti a
causa della guerra, perché si tratta di innocenti, di indifesi, di bambini
senza voce, trucidati intenzionalmente e nel modo più barbaro: aborti
chirurgici, chimici ed altre pratiche che fanno venire i brividi solo a
sentirle!
È in atto una guerra che in tanti portano avanti e
che nessuno ha intenzione di fermare: la guerra più atroce e indegna: quella
dei genitori contro i propri figli!
Altro che conquista della civiltà!
Tutte le guerre sono disumane, ma questa lascia attoniti e senza
parole!
Come lascia senza parola la
nostra capacità di giustificare l’ingiustificabile: c’è chi dice che un
embrione non è ancora vita?
C’è chi dice che prevale il diritto alla vita della madre su quello
del figlio.
Qualcuno - o tanti! - dicono
che di fronte al pericolo di vita per la madre è giusto uccidere il
figlio… ma se già questa tesi è
discutibile ed è affidata alla coscienza di ognuno… mi pare che la percentuale
di aborti in cui la madre non sia in pericolo superi il 99% rispetto a quelli
in cui si palesi un vero pericolo per la madre!
Ecco che una diversa concezione della vita fa la differenza, per cui
anche la vita assume toni diversi: si piange per una sola donna e non si spreca
una lacrima per le schiere dei bambini non nati a causa dell’aborto o per la
fecondazione artificiale il cui numero supera
quelle della popolazione mondiale vivente!
La fecondazione artificiale non è meno atroce dell’aborto,
infatti stando alla Relazione del Ministero della salute del 28 giugno 2011, che
censisce i dati del 2009, le coppie che hanno iniziato le tecniche sono state
43.511, le coppie che hanno avuto un figlio sono state 6.777. Ciò significa che
solo il 15,6 delle coppie può dirsi soddisfatta con un bimbo in braccio. Mentre
il restante 84,4% delle coppie ha vissuto una cocente e costosa delusione.
Ma il dato più inquietante, e soprattutto più
taciuto, è questo: se gli embrioni prodotti in provetta sono stati 121.866 e i
nati vivi sono stati 8.452, significa che il 6,9% degli embrioni prodotti
arriva al parto, mentre 93,1% degli esseri umani così prodotti si è perso lungo
il percorso.
Perciò se 1000 sono le coppie che hanno acceduto alle tecniche: 156 hanno ottenuto il risultato; mentre 844 hanno conseguito un fallimento.
Perciò se 1000 sono le coppie che hanno acceduto alle tecniche: 156 hanno ottenuto il risultato; mentre 844 hanno conseguito un fallimento.
Se 1000 sono gli esseri umani prodotti in provetta:
69 sono arrivati al parto e 931 o sono morti nella provetta, o nel
trasferimento, oppure non si sono annidati oppure, pur essendosi annidati, sono
stato oggetto di gravidanza fuori sede (2%) o di aborto spontaneo (21,4%).
Tutte queste morti sono esclusivamente conseguenza del fatto che si è considerato ‘’un
desiderio’’, quello della genitorialità, come un ‘’diritto’’ a pagamento.
Mi ha letteralmente sconvolto un annuncio pubblicitario via web che proponeva un commercio di esseri umani alla stregua di un paio di scarpe o una tuta da ginnastica: ‘’ Offriamo un completo programma di donazione (ovociti, spermatozoi, embrioni) senza tempi di attesa e il monitoraggio degli embrioni durante la loro coltura’’, con tanto di listino prezzo e di garanzia. Sempre sullo stesso sito si presentavano tutte le novità in campo di fecondazione assistita tra cui la PGD / PGS che rende possibile analizzare l’embrione durante la coltura ancora prima del suo trasferimento nel grembo materno, con la possibilità di escludere gli embrioni affetti da anomalie genetiche; l’hatching assistito presentato come una tecnica di micromanipolazione che consiste nell’incidere l’involucro dell’embrione; la crioconservazione di embrioni, seme ed ovociti; e poi ancora tecniche con metodi di micromanipolazioni ‘’all’avanguardia’’ come IUI – IVF/FIVET – ICSI – PICSI – EM - MESA / TESE
Mi chiedo, e non posso farne a meno, qual è il valore dunque che diamo
alla vita, oggi che la micromanipolazione della vita stessa è diventata motivo
di vanto, ma soprattutto di commercio… un altro annuncio pubblicitario, infatti, dice
così: ‘’La medicina di oggi offre una gamma di trattamenti speciali che
aumentano il tasso di successo di concepimento’’.
Per trattamenti speciali si intendono quelle forme di
micromanipolazioni che consistono nell’incidere l’involucro dell’embrione e
modificarlo e quella ‘’cultura degli embrioni in vitro’’ in condizione di
laboratorio, paragonata alla cultura dei cavoli o dei pomodori!
Mi chiedo se la vita può essere intesa in modi diversi a secondo dei
soggetti a cui ci si riferisce: se muore un adulto è scandalo, se muore un bambino è il successo della scienza?
Mi chiedo se il concetto di vita è uno solo e vale per tutti o ci sono significati
diversi e diritti diversi non validi per tutti?
Che senso ha la parola ‘’vita’’ per noi che sembriamo tanto sensibili
in alcuni casi e tanto insensibili in tanti altri? Che anche la Vita sia stata
relativizzata!?
Sono, questi, fatti e numeri ufficiali, dati statistici, realtà
quotidiana che in tanti conoscono e tacciono e nascondono e ne sono anche fieri!
È la stessa Storia e la stessa Scienza a chiedere giustizia tanto
della morte di quella madre che nessuno sa spiegarsi, quanto di quella dei
milioni di bambini a cui è stata negata la vita per ingiustificata volontà
umana!
Mi chiedo se la vita sia
davvero sempre espressione di un Bene Superiore donato per Amore da un Padre
misericordioso?
Ma anche a voler lasciar stare la Legge di Dio, la stessa legge morale
dell’uomo grida allo scandalo, anzi agli
scandali: la morte di tanti innocenti e il silenzio di tanti colpevoli!
Ah, già dimenticavo, devo stare
attenta a pronunciare la parola ‘’MORALE’’, pare che sia stata bandita in
questi ultimi tempi, è proibita pronunciarla e se proprio dovesse capitare di farlo,
occorre subito scusarsene per non offendere nessuno, non sia mai che le
coscienze abbiano un sussulto… bisogna stare attenti a non rovinare la
tranquillità del loro sonno!
La cosa più tragica è che il mondo non è contro la MORALE, ma ha
cancellato completamente dai suoi orizzonti questo concetto, è una SOCIETA’
AMORALE, cioè senza nessuna legge che imponga alla coscienza un qualche
interrogativo, un qualche dubbio sulla correttezza o meno di alcune pratiche,
di alcune decisioni; non ci si pongono più domande di legittimità su nessun
argomento: è lecito legalizzare ogni cosa, anche la morte di bambini, di
anziani, di malati, di disabili… tutto di tutti!
Sono le assurdità di una società che ha smarrito se stessa, il suo buon senso oltre che la retta vita!
Sono le assurdità di una società che ha smarrito se stessa, il suo buon senso oltre che la retta vita!
Ciò che più fa impressione è che tutti sanno e tutti stanno a
guardare.
È vero che ci sono i movimenti per la vita, tante associazioni a
difesa della vita che assistono ed aiutano migliaia di donne ad affrontare una
gravidanza indesiderata o che non può essere portata avanti per difficoltà
economiche… ma è anche vero che la battaglia è impari, quando la legge sta
dalla parte sbagliata.
È l’autorizzazione ad uccidere il vero punto!
È l’ autorizzazione a manomettere i principi della vita ciò che è il
vero dramma!
È il riconoscimento dei diritti-non diritti di una parte dell’ umanità
(dei genitori) e la negazione del
diritto alla vita (diritto sacrosanto) ad un’altra parte della stessa umanità
(figli generati ma che non vedranno mai la luce)!
La fecondazione eterologa si inserisce in questo dramma perché è
un’altra forma di violenza praticata su questi bambini, violentati prima di nascere,
deturpati nella loro intimità, a cui viene rubata l’identità.
Questo tipo di fecondazione nasce come risposta alla sterilità della
coppia che trasforma in ‘’diritto’’ ciò che è un dono! Inoltre il problema
della sterilità non viene affatto affrontato, ma soltanto scavalcato con una
gravidanza forzata che viola ogni legge naturale…
Pur senza voler fare ricorso alla fede, basta riflettere sul
significato delle parole per capire dove sta l’inganno infernale; la
fecondazione eterologa fa parte di quei metodi che vanno sotto il nome di
‘’fecondazione artificiale’’; la parola ‘’artificiale ‘’ viene da ‘’ artificio ’’ che
significa ‘’espediente, stratagemma, trucco, scappatoia‘’: per artificio va dunque intesa una
manomissione che altera la natura, questo significa che non solo non è una vera
soluzione ma è anche contro natura, è risaputo che tutto ciò che è artificiale
si oppone a ciò che è naturale.
Si tratta, dunque, di una forzatura della natura, di una violenza al
diritto alla vita, al diritto di avere entrambi i genitori consanguinei, in cui
riconoscersi ed identificarsi, in cui ritrovarsi e con i quali condividere
speranze e desideri.
L’inganno, perpetrato alle spalle del bambino, sta nel fatto che avrà una mamma naturale, quella che lo porterà
in grembo, ma un padre che non è suo padre, perché il seme prelevato appartiene
ad un altro uomo che non è il proprio marito: si viola la vita, perché il
bambino viene concepito al di fuori dell’atto coniugale; si viola lo stesso
sacramento del matrimonio che chiede la fedeltà dei coniugi, mentre in questo
caso si è in presenza di una infedeltà autorizzata; si viola il diritto del figlio ad essere consanguineo di entrambi i
genitori, lo si obbliga a nascere ‘’orfano’’ di un genitore vivente!
E tutto questo con l’autorizzazione legale della giustizia umana!
A dire il vero faccio un po’ fatica, anzi molta fatica, a chiamarla ‘’giustizia umana’’!
Siamo in presenza di due fenomeni opposti ma con le stesse
conseguenze: da una parte la soppressione di innocenti perché indesiderati,
dall’altra la soppressione della dignità umana per un desiderio incontrollato
di genitorialità!
A farne le spese sono sempre i figli, quei bambini usati o come
‘’oggetti dei desideri’’ o come ‘’oggetti non desiderati’’ .
Un desiderio, l’uno o l’altro, trasformato in legge e che la ricerca
scientifica approva e condivide.
Questa è la scienza, ormai
posta al di sopra di ogni Autorità; questa è la giustizia che si fa condizionare da lobby di mercato, da ideologie
amorali, da strumentalizzazioni culturali e soprattutto da una falsa giustizia
che permette la morte del giusto e la strumentalizzazione dell’innocente e
dell’indifeso che pur dice di tutelare.
Come può un figlio chiamare ‘’padre’ chi padre non è? È una forma
anomala di adozione, una forma di genitorialità viziata, adottiva ma non
biologica come gli si vuol far credere.
Occorre dirgli ed essere sinceri che è un figlio adottivo, solo in
quel caso la parola ‘’padre’’ può essere giustificata, perché non viziata da un
diritto negato.
Il figlio ha diritto a sapere la verità sulla sua identità e deve
sapere che quel padre non è il suo padre biologico. Ma dubito che questo venga fatto!
E penso allora a tutti quegli scontri generazionali fra genitori e
figli; penso a quando il figlio cercherà di identificarsi in un padre nel quale
non si riconoscerà interiormente, per un bagaglio genetico completamente
diverso; penso a quando lo scontro fra padre e figlio arriverà a livelli tali
da far dire all’uno ‘’tu non sei mio figlio’’ o all’altro ‘’tu non sei mio
padre e non hai diritti su di me’’; penso a quelle difficoltà matrimoniali a causa
dei comportamenti dei figli, che sempre ci sono in ogni famiglia, nelle quali si accentuerà l’aspetto della
diversità dei caratteri e la difficoltà di comprensione di sogni e desideri di
un ragazzo troppo diverso da loro; penso a quanto la famiglia sia già tanto
fragile e sia già corrotta nella sua natura e a quanto sia facile oggi chiudere
la porta ed andar via, abbandonando il coniuge per motivi futili o di infedeltà
e di come sarà ancor più facile quando le difficoltà metteranno alla prova il
suo desiderio di paternità e non riuscirà più a dire ‘‘questo è mio figlio’’; pensando
a quanto già l’adozione di un figlio, pur estremamente desiderato, porti
sconquassi emotivi ed affettivi all’interno di una famiglia, con separazioni,
addirittura, anche di quei coniugi che sembravano coppie perfette, immagino quanto la
presenza di un figlio di un altro uomo potrà comportare all’interno di una
relazione matrimoniale nel momento in cui ci saranno dissensi e mancate
condivisioni di pareri, di comportamenti, di aspettative. Contrariamente a
quanto avviene nelle adozioni, dove i genitori sono alla pari e con un atto
d’amore vanno incontro ad un orfano, nell’eterologa esiste una disparità tra i
due genitori perché uno solo è biologico, si crea, dunque, volontariamente, un
orfano di un genitore ed una anomalia nel concetto di paternità; penso al far
west che si creerà nei rapporti interpersonali ed affettivi: per il seme
maschile si potrebbero verificare casi di matrimoni tra consanguinei perché,
come già successo in USA, uno stesso donatore maschile può essere il padre di
150 bambini e probabilmente anche non lontani tra loro che potrebbero, per puro
caso, decidere di unirsi in matrimonio che, in questo caso, diventerebbe un
incesto vero e proprio.
Quante coppie reggeranno alla presenza di un figlio che gli appartiene,
geneticamente parlando, per metà!
Occorre un amore straordinario! Ma l’amore, di questi tempi, lo
sappiamo bene, è piuttosto inflazionato, l’amore ha lasciato il posto, in molti casi,
ad ogni sorta di interesse… l’amore vero è un dono… ma chi considera l’amore un
dono? Lo si dice con la bocca, se ne fa spregio con il cuore e con i fatti… lo si offende con pratiche che di dono hanno
ben poco!
Che dire poi dei criteri di scelta dei donatori alla ricerca del
bambino perfetto?
Nella sentenza si fa riferimento al fatto che il seme donato deve
essere completamente gratuito… se vogliamo, possiamo anche crederci, ma la
realtà smentisce il nostro voler credere.
I donatori non sono in realtà tali perché pagati (esistono infatti
anche tabelle di compensi), come si fa a dire che sono donatori?
Nessuna legge ha mai ammesso né autorizzato la compravendita di essere
umani, di organi, di sangue, di plasma, di uteri in affitto, di bambini da
adottare… nessuna legge legalizzerebbe mai questo: sarebbe un’offesa a
quell’uomo che dovrebbe tutelare, difendere e proteggere…
Ma non sono un segreto per nessuno i traffici di ‘’merce umana’’ che
invadono il mondo, tutti ne sono al corrente, i rotocalchi ne sono pieni di
statistiche e quote versate, tutti
conoscono ‘’le strade privilegiate’’ per avere organi da impiantare o figli da
adottare.
Tutto si svolge alla luce del sole, ne sono al corrente tutti gli
organismi coinvolti: medici, associazioni, giudici… tutti conoscono, ed a volte
consigliano le strade più rapide, anche se più costose, per realizzare il
proprio diritto ‘’al sogno’’ o il proprio sogno trasformato in diritto.
Se vogliamo illuderci che in questo caso la legge fermerà i
commercianti della ‘’banca del seme’’ … facciamo pure, ma abbiamo il coraggio
di dire che ancora una volta nasconderemo la testa nella sabbia!
Un esempio sconvolgente è quello del 1977, quando la Corea del Sud,
negli ultimi sei anni, aveva esportati quattromila feti all’anno usati nei
laboratori dell’esercito americano per esperimenti in ordine alla guerra batteriologica: ogni feto costava 25 dollari!
E che dire del container abbandonato presso un vecchio stabilimento
della California nel 1982 e ritrovato dopo una settimana con 500 feti immersi
nel formaldeide, chiusi in un sacchetto di plastica inviati ad un direttore di
una clinica di cui si erano perse le tracce!
Nel 1984, sempre in California, alcune foto mostravano un deposito che
conteneva circa 17.000 vittime di aborti, molti dei quali assai sviluppati; lo
stesso Reagan, allora presidente, commentò: ‘’Le immagini che ho veduto mi
fanno stringere il cuore e mostrano clamorosamente che l’aborto è un assalto
alla vita umana’’.
Se questi sono alcuni dei fatti di qualche
anno fa, di quando si era solo all'inizio di questo eccidio tra i più efferati
della storia dell'uomo, l'ultima novità di questi giorni non solo non è da meno
ma, se è possibile, è ancora più atroce di quei fatti: entrando nelle grandi
farmacie, guardate verso il bancone dei prodotti cosmetici: troverete l'ultimo
ritrovato della scienza nel campo cosmetico, forse anche in promozione, perchè
ognuno possa provarne i benefici effetti sulla proprio pelle... di cosa si tratta?
Si tratta dell'avanguardia cosmetica che
usa l'acido ianulorico per un trattamento antirughe assicurato! Sembra che
abbia effetti eccezionali! Nessuno, ovviamente, si chiede la provenienza di
quell'acido così ''miracoloso'', ciò che importa solo gli effetti, i risultati
estetici che fanno ringiovanire qualsiasi donna qualunque sia lo stato della
sua pelle. Se a qualcuno interessa, quell'acido altro non è se non la pellicula
degli ovociti, quelli criocongelati in attesa di un impianto. OVOCITI! ESSERI
UMANI! I PROPRI FIGLI! Una madre uccide suo figlio per poi adornarsene e
spalmarselo sulla pelle, per una pelle impeccabile anche a sessant'anni! C'è
niente di più atroce?
Ricordo qualche anno fa, la battaglia degli
animalisti contro le pellicce di cui si adornavano le donne; uno dei loro
slogan era ''indossare una pelliccia significa indossare un animale morto''!
Quante battaglie, quanto impegno, quanta
tenacia, fino a quando non ottennero i risultati sperati, hanno smontato una
lobby internazionale, ma ce l'hanno fatta!
Quanti oggi combatterebbero perchè le donne
non spalmino ''i loro figli'' sulle loro facce!? Se portarsi un animale addosso
faceva orrrore, uccidere un figlio e portarselo addosso diventa, invece, motivo
di orgoglio, diventa una conquista della civiltà!!!
E' orribile una cosa simile, eppure quel
prodotto va a ruba!
Le conclusioni sono spaventose!
Di esempi simili ne è pieno il Web, purtroppo, sono tanti, troppi, non
è possibile ignorarli!
E mentre noi chiudiamo un occhio e poi anche l’altro, il mondo va a
rotoli, anzi… si autodistrugge… il che è ancora più grave… il mondo fa guerra
agli innocenti… e noi tutti ad applaudire alle ‘’conquiste di civiltà’’!
Come chiamarla ‘’civiltà’’ se la scienza è a favore della morte e non
della Vita?
Se l’uomo persegue i propri egoismi e strumentalizza e commercializza i suoi figli e perverte i concetti di ‘’dono e di solidarietà’’?
Se la giustizia è incoerente in se stessa e contraddittoria: afferma
di essere uguale per tutti, poi discrimina e penalizza i più deboli?
Se i principi etico-morali sono banditi dal linguaggio comune oltre
che dalle coscienze?
Se le coscienze stesse sono state narcotizzate da ideologie
razionalistiche che vedono nella scienza l’unico lume capace di guidare la
storia?
Se un genitore è autorizzato ad uccidere suo figlio!
Se un genitore compra il suo diritto ad essere tale a fior di
quattrini?
Se viene consentita la sperimentazione umana come se si trattasse di
cavoli o di conigli?
Chiamiamola pure civiltà… ma diamole il suo giusto attributo: la
civiltà dell’egoismo, del commercio e della morte!
Si ha paura di parlare di morale, di etica, di rispetto per la vita,
della sacralità della vita per non passare per bigotti o persone arretrate e
fuori del tempo, ma così facendo si dà via libera alla scelleratezza umana
nella sua forma più violenta, bieca e distruttiva: la scelleratezza che
promuove la morte facendola passare per ‘’un bene comune’’, anzi più
precisamente per ‘’salute riproduttiva’’ … è chiaro che in questo caso per ‘’salute’’ s’intende ‘’aborto’’ ovvero ‘’la
morte del figlio per la salvezza della madre’’, qualora ci fosse per lei
pericolo, in altri casi, nella stragrande maggioranza, diventa ‘’ la morte del figlio per la libertà
e l’irresponsabilità della madre’’ che rifiuta un figlio soltanto perché è una
responsabilità che non le va di assumere
La riflessione da fare si pone, dunque, su vari piani e nei vari
ambiti dello scibile umano:
- Ambito
tecnico-scientifico: si equipara l’uomo agli animali e si riduce la
procreazione a un fatto puramente tecnico, superando anche quella che è la
peculiarità distintiva degli animali: l’istinto. Nessun animale uccide i suoi
cuccioli, anzi gli animali più feroci (leone, aquila…) sono quelli
che difendono più accuratamente i loro piccoli; questo vuol dire che la
specie animale ci supera anche in amore materno e paterno, in cura e attenzione
per la prole, nel rispetto dell’ordine naturale delle cose.
- Ambito
storico-antropologico: la Storia ci insegna che le antiche,
antichissime civiltà offrivano i figli in olocausto ai loro dei… parliamo di
migliaia e migliaia di anni fa. Oggi si sacrificano i figli sull’altare del
proprio egoismo o dei propri conti in banca: chi ha tanti soldi a disposizione
può permettersi di comprarsi un figlio a
qualsiasi prezzo; chi soldi non ne ha, non può permettersi di averne uno o più
di uno, per cui se dovesse esserci bisogna eliminarlo, perché non si è in grado
di sostenerlo economicamente; in entrambi i casi è al dio-denaro che si offrono
in olocausto i propri figli: non vedo la differenza fra i popoli del passato e
quelli del presente, ciò che cambia è solo il nome degli dei ai quali vengono
sacrificati i figli! Inoltre, visto che
i donatori non sono in realtà tali perché pagati, mi sembra che si faccia
strage anche della parola ‘’dono e amore’’.
- Ambito giudiziario-legislativo: una
legge che prevede, sottoscrive, autorizza, legalizza la morte di un innocente e
soprattutto di un essere umano debole ed indifeso… credo che abbia molte cose
da rivedere sul piano etico-deontologico!
- Sul
piano culturale: la mentalità vigente è quella del rifiuto,
dell’esclusione, della distorsione dei concetti e dei principi etico-morali; è
la cultura dell’egoismo, dell’edonismo, del relativismo, dello sperimentalismo,
dell’abusivismo (relativo alla vita umana), oserei dire del ‘’cannibalismo
psicologico’’ perché coloro che non sono d’accordo con ‘’il pensiero unico’’
vengono dilaniati, fatti a pezzi, attaccati nel modo più violento ed aggressivo
così da metterli a tacere ed impedire loro di far sentire la loro voce, di
esprimere il loro pensiero, così che niente interferisca nella globalizzazione
della civiltà del rifiuto, dell’abbandono, della morte.
C’è da chiedersi come sarebbe il mondo oggi senza gli esperimenti di
Edwards?
- Senza Edwards non ci sarebbe il mercato degli
ovociti con il relativo commercio di milioni di ovociti;
- Senza Edwards non ci sarebbero in tutto il mondo
un gran numero di congelatori pieni di embrioni che, nel migliore dei casi, sono
in attesa di essere trasferiti negli uteri, ma che più probabilmente finiranno
per essere abbandonati, per morire o per essere ''utilizzati'' nelle industrie cosmetico-farmaceutiche o nei laboratori sperimentali e questo è un problema la cui
responsabilità pesa su tutta l’umanità: si grida allo scandalo per la vivisezione degli animali e si legalizza quella degli esseri umani!
- Senza Edwards non ci sarebbe l'attuale stato
confusionale sulla procreazione assistita con situazioni incomprensibili come
figli nati da nonne o mamme in affitto, come embrioni scambiati: è la notizia di oggi la contesa tra due coppie alle quali sono stati impiantati gli embrioni dell'altra coppia; la donna la cui fecondazione non è andata a buon fine, rivendica i due gemelli portati in grembo dall'altra donna, perchè, per sbaglio, le sono stati impiantati gli embrioni che appartenevano a lei. La legge è nel caos: per legge quei bambini appartengono a chi li porta in grembo, la madre biologica potrà averli soltanto se il marito dell'altra donna rinuncerà al riconoscimento, così che il padre biologico potrà riconoscerli: è il massacro della vita! E' lo scempio causato della scelleratezza umana!
<<Suscita profondo dolore
l'assegnazione del premio Nobel per la scienza al professor Edwards, perché non
tiene conto delle centinaia di milioni di esseri umani allo stato embrionale -
figli - di cui proprio la fecondazione in vitro ha causato deliberatamente la
morte in tutto il mondo. Il ricordo dei bambini nati con questa tecnica e il
riconoscimento di valore del desiderio di maternità non possono nascondere la
selezione dei figli, il loro deposito in frigoriferi a 196 gradi sotto zero in
attesa della morte,
la loro sottoposizione a sperimentazioni di ogni tipo, il tradimento della
razionalità avvenuto quando, per nascondere il terribile segno di morte che
grava su questa metodica, si è inventato il concetto di pre-embrione, per
negare la dignità umana con una espressione verbale al concepito nei primi 14
giorni di vita »
Pasqua è alle
porte, siamo già nella Settimana Santa; è la Settimana della Passione e Morte
di Gesù che avrà il suo culmine nella Crocifissione e il suo epilogo nella
Resurrezione; è la Festa della Vita quella che ci attende, la Vita che risorge
dalla morte, definitivamente sconfitta; la Festa della Verità e della
Giustizia, la Festa dell’Amore gratuito di Dio che ha deciso di salvare l’uomo
dall’orrore del suo peccato, è la Festa del riscatto del genere umano dalla
tenebra che l’ha adombrato e avvinghiato.
È la Festa della
Gioia perfetta! E' la Festa dei Figli di Dio, della Stirpe benedetta dal Signore, del popolo dei salvati!
La Pasqua è la
Vita nuova che torna ad essere feconda, a spargere intorno a sé semi di
speranza, di perdono, di amicizia fra Dio e l’uomo e fra l’uomo e l’altro uomo.
Ma se questo è
quello che dovrebbe essere, stando ai fatti sopra espressi è ben chiaro che la
realtà non conferma tutto ciò: pare proprio che questa umanità sia più sedotta
dalla morte che dalla vita, preferisca
più il Venerdì Santo che la Domenica di Resurrezione, forse perché non sappiamo
andare oltre ciò che i nostri occhi vedono e le nostre orecchie sentono; per
comprendere la Pasqua della Vita occorre fare molti salti in avanti, occorre
guardare verso l’alto, occorre sollevarsi dalle sabbie mobili che ci attirano
verso il basso, occorre essere acqua che scorre piuttosto che acqua che
ristagna e si imputridisce.
L’umanità sembra
che abbia fatto tanto cammino, sembra che sia sempre in corsa verso mete
ancestrali quasi… in realtà la sua è una pseudocorsa, perché la corsa vera è in
avanti e verso l’alto; a ben guardare,
questa realtà a me pare che corra a
ritroso e verso il basso: quando alla gioia esplosiva della vita preferiamo il
lugubre pianto della morte c’è da chiedersi dove e quando la corsa sia stata
invertita.
Cristo ci ha
ridato la Vita, noi la rifiutiamo e preferiamo correre verso la morte… forse
l’antidoto per l’umano follia non è ancora
stato trovato!
Queste cose, per
quanto terribili, occorre pur raccontarsele, e soprattutto occorre pregare
perché si ritrovi la retta via, affinchè intorno a quella Croce che tra qualche
giorno sarà nuovamente innalzata sul Golgota del mondo non ci siano solo soldati
che scherniscono il Dio della Vita, dell’Amore, del Dono Supremo e la folla assetata
di sangue e di violenza per un bisogno di morte che sazi le loro anime vuote e
spente, ma ci siano anche persone come Maria che guardano, pregano, sperano,
attendono il compimento della Promessa: la resurrezione dei morti e la Vittoria
della Vita sul Male, sull’egoismo, sulla superbia e sulla presunzione umana!
PENSIERI DI UN
EMBRIONE
Mamma, che freddo!
Ma che stà a
succede?
Me stanno a
congelà!?
Ma ‘ndo sta
scritto
Che me ponno
trattà così?
Se chiede
Nisuno si ciò anch’io
quarche diritto?
Si m’andrà bene,
me faranno vède
la vita in quarche
utero in affitto;
oppio me
cortiveranno in sede:
un pezzo de ricammio
a primo acchitto.
E io che me vedevo
già ‘n attore,
un poeta, ‘n
artista,
o nun zocchè,
me sto a morì de
freddo,
senz’amore.
‘’Dotto, mò stamo
soli io e te:
famme campà…
nun te lo dice er
core
che sei stato ‘n
embrione come me?
(Lucio M.
Zappatore)
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