lunedì 14 aprile 2014

LA VITA NEGATA

Riproduzione assistita
 ‘’L’ultima spallata ad una legge ingiusta… una legge con tanti buchi che finalmente viene cancellata… finalmente via libera all’eterologa… ora anche le coppie completamente sterili potranno avere dei figli…una ventata di civiltà…’’
Sono solo alcuni dei commenti sentiti in questi giorni, dopo  la sentenza della Corte Costituzionale che consente di avere figli con la fecondazione eterologa ovvero con un seme donato da una terza persona, esterna alla coppia.
L’esultanza di una parte del popolo italiano sembra voler dire che si tratti di una conquista eccezionale ‘’a favore della vita’’,  una vittoria che finalmente fa giustizia alle tante coppie ‘’discriminate’’ solo perché sterili e quindi impossibilitate a fecondare.
Si fa appello ad una giustizia che finalmente tutela tutti: anche le coppie sterili hanno diritto a procreare, era ingiusto che fossero  private della possibilità di generare come tutti gli altri, avendone la possibilità offerta loro dalla scienza.
Pochi, anche se decisi e determinati, sono stati gli interventi di chi non condivide questo traguardo che è stato definito, a parer di alcuni,  ‘’una conquista della civiltà’’.
Detta così, in poche battute, come accade nei telegiornali, la sentenza che permette la fecondazione eterologa passa come la  conquista del secolo alla quale  pare che  tutti dobbiamo applaudire,  un passo avanti nella scalata verso l’appropriamento di quel Diritto che  (a ben pensarci!) non appartiene all’uomo né è mai a lui appartenuto, ma del quale l’uomo ne rivendica la proprietà ovvero il ‘’Diritto a generare la vita’’ e, peggio ancora, ‘’ fuori dalle leggi della Natura’’ , che tradotto vuol dire ‘’ l’uomo-dio che snatura se stesso’’, con l’aggravante di una consapevolezza esclusivamente razionale che gli preclude tutti gli orizzonti di una interiorità che, suo malgrado, possiede ed è reale, sulla cui vitalità mi sovvengono dei dubbi, perché il primo ‘’aborto’’ che ogni individuo compie su se stesso è proprio quello della ‘’morte del suo spirito’’, l’uomo che non l’alimenta la sua interiorità, che non se ne prende cura, che la nega, la deturpa, che la lascia morire…  proprio come nega a se stesso che la vita è vita dal primo istante del concepimento e non diventa vita dopo 2-3-4 settimane!
Vita non si diventa, ma si è!
Parlavo della morte del proprio spirito perché pare proprio che l’uomo preferisca davvero assimilarsi agli animali, piuttosto che sollevarsi, innalzarsi da essi.
Solo all’uomo Dio ha detto che tutto ciò che aveva creato era per lui, che ogni animale gli era sottomesso; a nessun animale ha mai detto questo. Ciò vuol dire che l’uomo ha una dignità o se vogliamo un ruolo superiore   e diverso da quello degli animali.
Eppure… eppure… eppure l’uomo si sente più a suo agio sentendosi discendente da una specie animale piuttosto che da Dio!
E la fecondazione assistita, tra cui quella eterologa, ne è una dimostrazione palese e concreta.
Qual è la verità sulla fecondazione eterologa?
Altro non è se non una  riduzione della vita umana assimilata a quella delle piante e degli animali!
Forse non tutti sanno come è avvenuta la prima fecondazione artificiale…  mi pare opportuno  fare un attimo una revisione socio-storico-scientifica di questa prima esperienza:
La storia della fecondazione artificiale ha inizio con una lettera pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet nell'agosto 1978, firmata da Robert Edwards e Patrick Steptoe.
 I due ricercatori britannici annunciavano la nascita di Louise Brown, primo essere umano concepito "in provetta da un ovocita aspirato in laparoscopia il 1 novembre 2977, in un ciclo ovulatorio spontaneo, in una donna sterile per occlusione bilaterale delle tube".
Nato a Manchester, laureatosi in agraria e specializzatosi in genetica animale, Edwards aveva iniziato la carriera accademica nel 1955 a Cambridge. In quegli anni alcuni scienziati avevano dimostrato che cellule uovo di conigli potevano essere fecondate in provetta.
Il giovane genetista decise di studiare metodi simili da usare con gli esseri umani. Con una serie di esperimenti fece importanti scoperte riguardanti la fisiologia della riproduzione: come maturano gli ovuli, come differenti ormoni ne regolano il ciclo vitale, in particolare riguardo al momento opportuno per la fecondazione. Nel 1969 Edwards contattò il ginecologo Patrick Steptoe, pioniere della laparoscopia, tecnica per rimuovere gli ovuli dalle ovaie. Insieme misero in coltura ovociti umani e, aggiungendovi seme maschile, ottennero un embrione umano.
Nonostante i risultati promettenti, il britannico Medical Research Council decise di non finanziare il progetto, che andò avanti grazie a una donazione privata. Nel 1978, ai due ricercatori si rivolsero Lesley e John Brown, una coppia che da nove anni tentava invano di avere un figlio.
Con tutto il rispetto per la professionalità di Edwards, ma mi sembra che ci sia una bella differenza tra genetica animale e genetica umana!
Ci sono dei principi etici che non vanno confusi e che non possono essere generalizzati: non si può paragonare un coniglio ad una donna! Lo stesso esperimento sarebbe viziato nel secondo caso, perché la natura umana è fatta di mille e mille connessioni psicofisiche, cognitive, comportamentali, ambientali, culturali anche…  che non c’entrano niente con la vita dei conigli, il cui scopo  è ben diverso da quello umano!
Ovviamente ( e purtroppo per noi!)  questo passaggio dalla sperimentazione animale a quella umana non scandalizza nessuno, perché, grazie a Darwin, noi ci sentiamo più familiari dei conigli che di Dio!
A proposito di scandali…  in questi giorni si sono susseguite, a distanza di un solo giorno, due notizie: l’una ha fatto sussultare di felicità, l’altra di dolore… eppure in entrambi i casi era la vita umana in gioco e in pericolo…  anzi direi… ad essere stata uccisa, ma le reazioni del mondo a queste due notizie non sono state  le stesse, bensì l’una l’opposta dell’altra.
La prima notizia è stata quella della fecondazione eterologa che apriva le porte allo snaturamento del concepimento, dell’amore e della vita, che porta con sé tutta una serie di violenze  e di manipolazioni della vita umana; la seconda notizia, il giorno dopo, commentava lo sdegno e la rabbia oltre che il dolore per la morte di una giovane donna in seguito all’assunzione della pillola-del-giorno-dopo!
La sua morte ha messo in subbuglio il mondo medico-scientifico, quello legale, quello familiare, quello delle associazioni…   oltre che dell’opinione pubblica, addolorata per una morte prematura e così ingiusta.
Ora mi chiedo: perché la morte di una giovane donna sconvolge più della morte di oltre 150 milioni di bambini morti ogni anno in tutto il mondo a causa dell’aborto? Degli oltre 40 milioni di embrioni che ogni anni vengono crioconservati e poi impiantati, ma muoiono perché l’intervento non va a buon fine? E senza parlare, poi, dei milioni di bambini non nati a causa della contraccezione, delle pratiche abortive fuori dagli ospedali e che sfuggono alle statistiche ufficiali…  perché queste morti non scandalizzano nessuno?
Ogni morte porta in sé la sua drammaticità e il suo dolore: è ovvio che la morte di questa giovane ragazza ha colpito tutti, ma perché la morte di una madre (che voleva uccidere suo figlio, visto che è morta a causa della pillola RU84!)  vale di più di quella del figlio che lei stessa voleva uccidere?
Tutti hanno pianto per la madre. Nessuno ha pianto per il figlio, morto due volte: ucciso prima dalla volontà della stessa madre e poi come conseguenza della morte della madre stessa!
Perché tutti si interrogano sulla morte di una sola donna e nessuno s’interroga sulla morte di milioni e milioni e milioni di bambini ‘’legalmente’’ uccisi?
Perché di bambini si tratta: un embrione è già vita, checchè se ne dica, un embrione è un bambino, un essere umano con la stessa dignità e lo stesso diritto a vivere di una donna adulta!
Perché il mondo, nella sua  (in-)sensibilità, piange per la morte di una donna e continua  ad uccidere bambini innocenti come se niente fosse a milioni e milioni da anni e per anni e anni ancora?
Dove sta la differenza?
La vita di un bambino vale forse meno di quella di un adulto?
Anzi, se proprio differenza dev’esserci, la vita di un bambino ha più bisogno di tutele e attenzioni proprio per la fragilità e la mancanza di autonomia che si ha in quella fase!
Se muore una donna il mondo grida allo scandalo, se muore un bambino lo stesso mondo tace, approva e nasconde le prove!
Ma che mondo è mai questo?
È UN MONDO CHE VENDE/COMPRA O UCCIDE I SUOI FIGLI!
La morte di quella giovane donna ha senz’altro toccato i cuori di tutti, non si può restare indifferenti di fronte a questi drammi, ma perché la morte di milioni di bambini innocenti che chiedono la protezione di chi dovrebbe amarli, invece non è un dramma per nessuno?
È difficile da spiegare questa differenza di posizioni e di pensiero!
È difficile, perché è un’incoerenza tremenda, drammatica, tragica!
È la tragedia del mondo moderno: nella prima guerra mondiale ci sono stati 15 milioni di morti; nella seconda ce ne sono stati 50 milioni solo in Europa… negli ultimi decenni si parla di centinaia di milioni di bambini uccisi ogni anno in tutto il mondo… a me pare che sia più che una terza guerra mondiale!  
E il peso di questi morti è di gran lunga maggiore di quelli morti a causa della guerra, perché si tratta di innocenti, di indifesi, di bambini senza voce, trucidati intenzionalmente e nel modo più barbaro: aborti chirurgici, chimici ed altre pratiche che fanno venire i brividi solo a sentirle!
È in atto una guerra che in tanti portano avanti e che nessuno ha intenzione di fermare: la guerra più atroce e indegna: quella dei genitori contro i propri figli!
Altro che conquista della civiltà!
Tutte le guerre sono disumane, ma questa lascia attoniti e senza parole!
 Come lascia senza parola la nostra capacità di giustificare l’ingiustificabile: c’è chi dice che un embrione non è ancora vita?
C’è chi dice che prevale il diritto alla vita della madre su quello del figlio.
Qualcuno - o tanti! -  dicono che di fronte al pericolo di vita per la madre è giusto uccidere il figlio…  ma se già questa tesi è discutibile ed è affidata alla coscienza di ognuno… mi pare che la percentuale di aborti in cui la madre non sia in pericolo superi il 99% rispetto a quelli in cui si palesi un vero pericolo per la madre!
Ecco che una diversa concezione della vita fa la differenza, per cui anche la vita assume toni diversi: si piange per una sola donna e non si spreca una lacrima per le schiere dei bambini non nati a causa dell’aborto o per la fecondazione artificiale il cui numero  supera quelle della popolazione mondiale vivente!
La fecondazione artificiale non è meno atroce dell’aborto, infatti stando alla Relazione del Ministero della salute del 28 giugno 2011, che censisce i dati del 2009, le coppie che hanno iniziato le tecniche sono state 43.511, le coppie che hanno avuto un figlio sono state 6.777. Ciò significa che solo il 15,6 delle coppie può dirsi soddisfatta con un bimbo in braccio. Mentre il restante 84,4% delle coppie ha vissuto una cocente e costosa delusione.
Ma il dato più inquietante, e soprattutto più taciuto, è questo: se gli embrioni prodotti in provetta sono stati 121.866 e i nati vivi sono stati 8.452, significa che il 6,9% degli embrioni prodotti arriva al parto, mentre 93,1% degli esseri umani così prodotti si è perso lungo il percorso.
Perciò se 1000 sono le coppie che hanno acceduto alle tecniche: 156 hanno ottenuto il risultato; mentre 844 hanno conseguito un fallimento.
Se 1000 sono gli esseri umani prodotti in provetta: 69 sono arrivati al parto e 931 o sono morti nella provetta, o nel trasferimento, oppure non si sono annidati oppure, pur essendosi annidati, sono stato oggetto di gravidanza fuori sede (2%) o di aborto spontaneo (21,4%).
Tutte queste morti sono esclusivamente conseguenza del fatto che si è considerato ‘’un desiderio’’, quello della genitorialità,  come un ‘’diritto’’ a pagamento.

Mi ha letteralmente sconvolto un annuncio pubblicitario via web che proponeva un commercio di esseri umani alla stregua di un paio di scarpe o una tuta da ginnastica: ‘’ Offriamo un completo programma di donazione (ovociti, spermatozoi, embrioni) senza tempi di attesa e il monitoraggio degli embrioni durante la loro coltura’’, con tanto di listino prezzo e di garanzia. Sempre sullo stesso sito si presentavano tutte le novità in campo di fecondazione assistita tra cui la PGD / PGS che rende possibile analizzare l’embrione durante la coltura ancora prima del suo trasferimento nel grembo materno, con la possibilità di escludere gli embrioni affetti da anomalie genetiche; lhatching assistito presentato come una tecnica di micromanipolazione che consiste nell’incidere l’involucro dell’embrione; la crioconservazione di embrioni, seme  ed ovociti; e poi ancora tecniche  con metodi di micromanipolazioni ‘’all’avanguardia’’ come  IUI – IVF/FIVET – ICSI – PICSIEM - MESA / TESE  

Mi chiedo, e non posso farne a meno, qual è il valore dunque che diamo alla vita, oggi che la micromanipolazione della vita stessa è diventata motivo di vanto, ma soprattutto di commercio… un altro annuncio pubblicitario, infatti, dice così: ‘’La medicina di oggi offre una gamma di trattamenti speciali che aumentano il tasso di successo di concepimento’’.
Per trattamenti speciali si intendono quelle forme di micromanipolazioni che consistono nell’incidere l’involucro dell’embrione e modificarlo e quella ‘’cultura degli embrioni in vitro’’ in condizione di laboratorio, paragonata alla cultura dei cavoli o dei pomodori!
Mi chiedo se la vita può essere intesa in modi diversi a secondo dei soggetti a cui ci si riferisce: se muore un adulto è scandalo, se muore un bambino è il successo della scienza?
Mi chiedo se il concetto di vita è uno solo e vale per tutti o ci sono significati diversi e diritti diversi non validi per tutti?
Che senso ha la parola ‘’vita’’ per noi che sembriamo tanto sensibili in alcuni casi e tanto insensibili in tanti altri? Che anche la Vita sia stata relativizzata!?
Sono, questi, fatti e numeri ufficiali, dati statistici, realtà quotidiana che in tanti conoscono e tacciono  e nascondono e ne sono anche fieri!
È la stessa Storia e la stessa Scienza a chiedere giustizia tanto della morte di quella madre che nessuno sa spiegarsi, quanto di quella dei milioni di bambini a cui è stata negata la vita per ingiustificata volontà umana!
Mi chiedo se  la vita sia davvero sempre espressione di un Bene Superiore donato per Amore da un Padre misericordioso?
Ma anche a voler lasciar stare la Legge di Dio, la stessa legge morale dell’uomo  grida allo scandalo, anzi agli scandali: la morte di tanti innocenti e il silenzio di tanti colpevoli!
Ah, già dimenticavo,  devo stare attenta a pronunciare la parola  ‘’MORALE’’, pare che sia stata bandita in questi ultimi tempi, è proibita pronunciarla e se proprio dovesse capitare di farlo, occorre subito scusarsene per non offendere nessuno, non sia mai che le coscienze abbiano un sussulto… bisogna stare attenti a non rovinare la tranquillità del loro sonno!
La cosa più tragica è che il mondo non è contro la MORALE, ma ha cancellato completamente dai suoi orizzonti questo concetto, è una SOCIETA’ AMORALE, cioè senza nessuna legge che imponga alla coscienza un qualche interrogativo, un qualche dubbio sulla correttezza o meno di alcune pratiche, di alcune decisioni; non ci si pongono più domande di legittimità su nessun argomento: è lecito legalizzare ogni cosa, anche la morte di bambini, di anziani, di malati, di disabili… tutto di tutti!
Sono le assurdità di una società che ha smarrito se stessa, il suo buon senso oltre che la retta vita!
Ciò che più fa impressione è che tutti sanno e tutti stanno a guardare.
È vero che ci sono i movimenti per la vita, tante associazioni a difesa della vita che assistono ed aiutano migliaia di donne ad affrontare una gravidanza indesiderata o che non può essere portata avanti per difficoltà economiche… ma è anche vero che la battaglia è impari, quando la legge sta dalla parte sbagliata.
È l’autorizzazione ad uccidere il vero punto!
È l’ autorizzazione a manomettere i principi della vita ciò che è il vero dramma!
È il riconoscimento dei diritti-non diritti di una parte dell’ umanità (dei genitori) e la negazione del  diritto alla vita (diritto sacrosanto) ad un’altra parte della stessa umanità (figli generati ma che non vedranno mai la luce)!
La fecondazione eterologa si inserisce in questo dramma perché è un’altra forma di violenza praticata su questi bambini, violentati prima di nascere, deturpati nella loro intimità, a cui viene rubata l’identità.
Questo tipo di fecondazione nasce come risposta alla sterilità della coppia che trasforma in ‘’diritto’’ ciò che è un dono! Inoltre il problema della sterilità non viene affatto affrontato, ma soltanto scavalcato con una gravidanza forzata che viola ogni legge naturale…
Pur senza voler fare ricorso alla fede, basta riflettere sul significato delle parole per capire dove sta l’inganno infernale; la fecondazione eterologa fa parte di quei metodi che vanno sotto il nome di ‘’fecondazione artificiale’’; la parola ‘’artificiale ‘’  viene da ‘’ artificio ’’ che significa ‘’espediente, stratagemma, trucco, scappatoia‘’: per artificio va dunque intesa una manomissione che altera la natura, questo significa che non solo non è una vera soluzione ma è anche contro natura, è risaputo che tutto ciò che è artificiale si oppone a ciò che è naturale.
Si tratta, dunque, di una forzatura della natura, di una violenza al diritto alla vita, al diritto di avere entrambi i genitori consanguinei, in cui riconoscersi ed identificarsi, in cui ritrovarsi e con i quali condividere speranze e desideri.
L’inganno, perpetrato alle spalle del bambino, sta nel fatto che  avrà una mamma naturale, quella che lo porterà in grembo, ma un padre che non è suo padre, perché il seme prelevato appartiene ad un altro uomo che non è il proprio marito: si viola la vita, perché il bambino viene concepito al di fuori dell’atto coniugale; si viola lo stesso sacramento del matrimonio che chiede la fedeltà dei coniugi, mentre in questo caso si è in presenza di una infedeltà autorizzata; si viola il diritto del  figlio ad essere consanguineo di entrambi i genitori, lo si obbliga a nascere ‘’orfano’’ di un genitore vivente!
E tutto questo con l’autorizzazione legale della giustizia umana!
A dire il vero faccio un po’ fatica, anzi molta fatica, a chiamarla ‘’giustizia umana’’!
Siamo in presenza di due fenomeni opposti ma con le stesse conseguenze: da una parte la soppressione di innocenti perché indesiderati, dall’altra la soppressione della dignità umana per un desiderio incontrollato di genitorialità!
A farne le spese sono sempre i figli, quei bambini usati o come ‘’oggetti dei desideri’’ o come ‘’oggetti non desiderati’’ .
Un desiderio, l’uno o l’altro, trasformato in legge e che la ricerca scientifica approva e condivide.
Questa è la scienza, ormai posta al di sopra di ogni Autorità; questa è la giustizia che si fa condizionare da lobby di mercato, da ideologie amorali, da strumentalizzazioni culturali e soprattutto da una falsa giustizia che permette la morte del giusto e la strumentalizzazione dell’innocente e dell’indifeso che pur dice di tutelare.
Come può un figlio chiamare ‘’padre’ chi padre non è? È una forma anomala di adozione, una forma di genitorialità viziata, adottiva ma non biologica come gli si vuol far credere.
Occorre dirgli ed essere sinceri che è un figlio adottivo, solo in quel caso la parola ‘’padre’’ può essere giustificata, perché non viziata da un diritto negato.
Il figlio ha diritto a sapere la verità sulla sua identità e deve sapere che quel padre non è il suo padre biologico.  Ma dubito che questo venga fatto!
E penso allora a tutti quegli scontri generazionali fra genitori e figli; penso a quando il figlio cercherà di identificarsi in un padre nel quale non si riconoscerà interiormente, per un bagaglio genetico completamente diverso; penso a quando lo scontro fra padre e figlio arriverà a livelli tali da far dire all’uno ‘’tu non sei mio figlio’’ o all’altro ‘’tu non sei mio padre e non hai diritti su di me’’; penso a quelle difficoltà matrimoniali a causa dei comportamenti dei figli, che sempre ci sono in ogni famiglia,  nelle quali si accentuerà l’aspetto della diversità dei caratteri e la difficoltà di comprensione di sogni e desideri di un ragazzo troppo diverso da loro; penso a quanto la famiglia sia già tanto fragile e sia già corrotta nella sua natura e a quanto sia facile oggi chiudere la porta ed andar via, abbandonando il coniuge per motivi futili o di infedeltà e di come sarà ancor più facile quando le difficoltà metteranno alla prova il suo desiderio di paternità e non riuscirà più a dire ‘‘questo è mio figlio’’; pensando a quanto già l’adozione di un figlio, pur estremamente desiderato, porti sconquassi emotivi ed affettivi all’interno di una famiglia, con separazioni, addirittura, anche di quei coniugi che sembravano coppie perfette, immagino quanto la presenza di un figlio di un altro uomo potrà comportare all’interno di una relazione matrimoniale nel momento in cui ci saranno dissensi e mancate condivisioni di pareri, di comportamenti, di aspettative. Contrariamente a quanto avviene nelle adozioni, dove i genitori sono alla pari e con un atto d’amore vanno incontro ad un orfano, nell’eterologa esiste una disparità tra i due genitori perché uno solo è biologico, si crea, dunque, volontariamente, un orfano di un genitore ed una anomalia nel concetto di paternità; penso al far west che si creerà nei rapporti interpersonali ed affettivi: per il seme maschile si potrebbero verificare casi di matrimoni tra consanguinei perché, come già successo in USA, uno stesso donatore maschile può essere il padre di 150 bambini e probabilmente anche non lontani tra loro che potrebbero, per puro caso, decidere di unirsi in matrimonio che, in questo caso, diventerebbe un incesto  vero e proprio.
Quante coppie reggeranno alla presenza di un figlio che gli appartiene, geneticamente parlando, per metà!
Occorre un amore straordinario! Ma l’amore, di questi tempi, lo sappiamo bene, è piuttosto inflazionato,  l’amore ha lasciato il posto, in molti casi, ad ogni sorta di interesse… l’amore vero è un dono… ma chi considera l’amore un dono? Lo si dice con la bocca, se ne fa spregio con il cuore e con i fatti…  lo si offende con pratiche che di dono hanno ben poco!
Che dire poi dei criteri di scelta dei donatori alla ricerca del bambino perfetto?
Nella sentenza si fa riferimento al fatto che il seme donato deve essere completamente gratuito… se vogliamo, possiamo anche crederci, ma la realtà smentisce il nostro voler credere.
I donatori non sono in realtà tali perché pagati (esistono infatti anche tabelle di compensi), come si fa a dire che sono donatori?
Nessuna legge ha mai ammesso né autorizzato la compravendita di essere umani, di organi, di sangue, di plasma, di uteri in affitto, di bambini da adottare… nessuna legge legalizzerebbe mai questo: sarebbe un’offesa a quell’uomo che dovrebbe tutelare, difendere e proteggere…
Ma non sono un segreto per nessuno i traffici di ‘’merce umana’’ che invadono il mondo, tutti ne sono al corrente, i rotocalchi ne sono pieni di statistiche e quote  versate, tutti conoscono ‘’le strade privilegiate’’ per avere organi da impiantare o figli da adottare.
Tutto si svolge alla luce del sole, ne sono al corrente tutti gli organismi coinvolti: medici, associazioni, giudici… tutti conoscono, ed a volte consigliano le strade più rapide, anche se più costose, per realizzare il proprio diritto ‘’al sogno’’ o il proprio sogno trasformato in diritto.
Se vogliamo illuderci che in questo caso la legge fermerà i commercianti della ‘’banca del seme’’ … facciamo pure, ma abbiamo il coraggio di dire che ancora una volta nasconderemo la testa nella sabbia!
Un esempio sconvolgente è quello del 1977, quando la Corea del Sud, negli ultimi sei anni, aveva esportati quattromila feti all’anno usati nei laboratori dell’esercito americano per esperimenti in ordine alla guerra  batteriologica: ogni feto costava 25 dollari!
E che dire del container abbandonato presso un vecchio stabilimento della California nel 1982 e ritrovato dopo una settimana con 500 feti immersi nel formaldeide, chiusi in un sacchetto di plastica inviati ad un direttore di una clinica di cui si erano perse le tracce!
Nel 1984, sempre in California, alcune foto mostravano un deposito che conteneva circa 17.000 vittime di aborti, molti dei quali assai sviluppati; lo stesso Reagan, allora presidente, commentò: ‘’Le immagini che ho veduto mi fanno stringere il cuore e mostrano clamorosamente che l’aborto è un assalto alla vita umana’’.
Se questi sono alcuni dei fatti di qualche anno fa, di quando si era solo all'inizio di questo eccidio tra i più efferati della storia dell'uomo, l'ultima novità di questi giorni non solo non è da meno ma, se è possibile, è ancora più atroce di quei fatti: entrando nelle grandi farmacie, guardate verso il bancone dei prodotti cosmetici: troverete l'ultimo ritrovato della scienza nel campo cosmetico, forse anche in promozione, perchè ognuno possa provarne i benefici effetti sulla proprio pelle... di cosa si tratta?
Si tratta dell'avanguardia cosmetica che usa l'acido ianulorico per un trattamento antirughe assicurato! Sembra che abbia effetti eccezionali! Nessuno, ovviamente, si chiede la provenienza di quell'acido così ''miracoloso'', ciò che importa solo gli effetti, i risultati estetici che fanno ringiovanire qualsiasi donna qualunque sia lo stato della sua pelle. Se a qualcuno interessa, quell'acido altro non è se non la pellicula degli ovociti, quelli criocongelati in attesa di un impianto. OVOCITI! ESSERI UMANI! I PROPRI FIGLI! Una madre uccide suo figlio per poi adornarsene e spalmarselo sulla pelle, per una pelle impeccabile anche a sessant'anni! C'è niente di più atroce?
Ricordo qualche anno fa, la battaglia degli animalisti contro le pellicce di cui si adornavano le donne; uno dei loro slogan era ''indossare una pelliccia significa indossare un animale morto''!
Quante battaglie, quanto impegno, quanta tenacia, fino a quando non ottennero i risultati sperati, hanno smontato una lobby internazionale, ma ce l'hanno fatta!
Quanti oggi combatterebbero perchè le donne non spalmino ''i loro figli'' sulle loro facce!? Se portarsi un animale addosso faceva orrrore, uccidere un figlio e portarselo addosso diventa, invece, motivo di orgoglio, diventa una conquista della civiltà!!!
E' orribile una cosa simile, eppure quel prodotto va a ruba!
Le conclusioni sono spaventose!
Di esempi simili ne è pieno il Web, purtroppo, sono tanti, troppi, non è possibile ignorarli!
E mentre noi chiudiamo un occhio e poi anche l’altro, il mondo va a rotoli, anzi… si autodistrugge… il che è ancora più grave… il mondo fa guerra agli innocenti… e noi tutti ad applaudire alle ‘’conquiste di civiltà’’!
Come chiamarla ‘’civiltà’’ se la scienza è a favore della morte e non della Vita?
Se l’uomo persegue i propri egoismi e strumentalizza e commercializza i suoi figli e perverte i concetti di ‘’dono e di solidarietà’’?
Se la giustizia è incoerente in se stessa e contraddittoria: afferma di essere uguale per tutti, poi discrimina e penalizza i più deboli?
Se i principi etico-morali sono banditi dal linguaggio comune oltre che dalle coscienze?
Se le coscienze stesse sono state narcotizzate da ideologie razionalistiche che vedono nella scienza l’unico lume capace di guidare la storia?
Se un genitore è autorizzato ad uccidere suo figlio!
Se un genitore compra il suo diritto ad essere tale a fior di quattrini?
Se viene consentita la sperimentazione umana come se si trattasse di cavoli o di conigli?
Chiamiamola pure civiltà… ma diamole il suo giusto attributo: la civiltà dell’egoismo, del commercio e della morte!
Si ha paura di parlare di morale, di etica, di rispetto per la vita, della sacralità della vita per non passare per bigotti o persone arretrate e fuori del tempo, ma così facendo si dà via libera alla scelleratezza umana nella sua forma più violenta, bieca e distruttiva: la scelleratezza che promuove la morte facendola passare per ‘’un bene comune’’, anzi più precisamente per ‘’salute riproduttiva’’ … è chiaro che in questo caso per  ‘’salute’’ s’intende ‘’aborto’’ ovvero ‘’la morte del figlio per la salvezza della madre’’, qualora ci fosse per lei pericolo, in altri casi, nella stragrande maggioranza,  diventa ‘’ la morte del figlio per la libertà e l’irresponsabilità della madre’’ che rifiuta un figlio soltanto perché è una responsabilità che non le va di assumere
La riflessione da fare si pone, dunque, su vari piani e nei vari ambiti dello scibile umano:
-         Ambito tecnico-scientifico: si equipara l’uomo agli animali e si riduce la procreazione a un fatto puramente tecnico, superando anche quella che è la peculiarità distintiva degli animali: l’istinto. Nessun animale uccide i suoi cuccioli, anzi gli animali più feroci (leone, aquila…)  sono quelli  che difendono più accuratamente i loro piccoli; questo vuol dire che la specie animale ci supera anche in amore materno e paterno, in cura e attenzione per la prole, nel rispetto dell’ordine naturale delle cose.
-   Ambito storico-antropologico: la Storia ci insegna che le antiche, antichissime civiltà offrivano i figli in olocausto ai loro dei… parliamo di migliaia e migliaia di anni fa. Oggi si sacrificano i figli sull’altare del proprio egoismo o dei propri conti in banca: chi ha tanti soldi a disposizione può permettersi di comprarsi un figlio  a qualsiasi prezzo; chi soldi non ne ha, non può permettersi di averne uno o più di uno, per cui se dovesse esserci bisogna eliminarlo, perché non si è in grado di sostenerlo economicamente; in entrambi i casi è al dio-denaro che si offrono in olocausto i propri figli: non vedo la differenza fra i popoli del passato e quelli del presente, ciò che cambia è solo il nome degli dei ai quali vengono sacrificati i figli!  Inoltre, visto che i donatori non sono in realtà tali perché pagati, mi sembra che si faccia strage anche della parola ‘’dono e amore’’.
-     Ambito giudiziario-legislativo: una legge che prevede, sottoscrive, autorizza, legalizza la morte di un innocente e soprattutto di un essere umano debole ed indifeso… credo che abbia molte cose da rivedere sul piano etico-deontologico!
-     Sul piano culturale: la mentalità vigente è quella del rifiuto, dell’esclusione, della distorsione dei concetti e dei principi etico-morali; è la cultura dell’egoismo, dell’edonismo, del relativismo, dello sperimentalismo, dell’abusivismo (relativo alla vita umana), oserei dire del ‘’cannibalismo psicologico’’ perché coloro che non sono d’accordo con ‘’il pensiero unico’’ vengono dilaniati, fatti a pezzi, attaccati nel modo più violento ed aggressivo così da metterli a tacere ed impedire loro di far sentire la loro voce, di esprimere il loro pensiero, così che niente interferisca nella globalizzazione della civiltà del rifiuto, dell’abbandono, della morte.
C’è da chiedersi come  sarebbe il mondo oggi senza gli esperimenti di Edwards?
-    Senza Edwards non ci sarebbe il mercato degli ovociti con il relativo commercio di milioni di ovociti;
-    Senza Edwards non ci sarebbero in tutto il mondo un gran numero di congelatori pieni di embrioni che, nel migliore dei casi, sono in attesa di essere trasferiti negli uteri, ma che più probabilmente finiranno per essere abbandonati, per morire o per essere ''utilizzati'' nelle industrie cosmetico-farmaceutiche o nei laboratori sperimentali e questo è un problema la cui responsabilità pesa su tutta l’umanità: si grida allo scandalo per la vivisezione degli animali e si legalizza quella degli esseri umani! 
-   Senza Edwards non ci sarebbe l'attuale stato confusionale sulla procreazione assistita con situazioni incomprensibili come figli nati da nonne o mamme in affitto, come embrioni scambiati: è la notizia di oggi la contesa tra due coppie alle quali sono stati impiantati gli embrioni dell'altra coppia; la donna la cui fecondazione non è andata a buon fine, rivendica i due gemelli portati in grembo dall'altra donna, perchè, per sbaglio, le sono stati impiantati gli embrioni che appartenevano a lei. La legge è nel caos: per legge quei bambini appartengono a chi li porta in grembo, la madre biologica potrà averli soltanto se il marito dell'altra donna rinuncerà al riconoscimento, così che il padre biologico potrà riconoscerli: è il massacro della vita! E' lo scempio causato della scelleratezza umana!
Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, commentò così il Nobel a Edwards:
<<Suscita profondo dolore l'assegnazione del premio Nobel per la scienza al professor Edwards, perché non tiene conto delle centinaia di milioni di esseri umani allo stato embrionale - figli - di cui proprio la fecondazione in vitro ha causato deliberatamente la morte in tutto il mondo. Il ricordo dei bambini nati con questa tecnica e il riconoscimento di valore del desiderio di maternità non possono nascondere la selezione dei figli, il loro deposito in frigoriferi a 196 gradi sotto zero in attesa della morte, la loro sottoposizione a sperimentazioni di ogni tipo, il tradimento della razionalità avvenuto quando, per nascondere il terribile segno di morte che grava su questa metodica, si è inventato il concetto di pre-embrione, per negare la dignità umana con una espressione verbale al concepito nei primi 14 giorni di vita »

Pasqua è alle porte, siamo già nella Settimana Santa; è la Settimana della Passione e Morte di Gesù che avrà il suo culmine nella Crocifissione e il suo epilogo nella Resurrezione; è la Festa della Vita quella che ci attende, la Vita che risorge dalla morte, definitivamente sconfitta; la Festa della Verità e della Giustizia, la Festa dell’Amore gratuito di Dio che ha deciso di salvare l’uomo dall’orrore del suo peccato, è la Festa del riscatto del genere umano dalla tenebra che l’ha adombrato e avvinghiato.
È la Festa della Gioia perfetta! E' la Festa dei Figli di Dio, della Stirpe benedetta dal Signore, del popolo dei salvati!
La Pasqua è la Vita nuova che torna ad essere feconda, a spargere intorno a sé semi di speranza, di perdono, di amicizia fra Dio e l’uomo e fra l’uomo e l’altro uomo.
Ma se questo è quello che dovrebbe essere, stando ai fatti sopra espressi è ben chiaro che la realtà non conferma tutto ciò: pare proprio che questa umanità sia più sedotta dalla  morte che dalla vita, preferisca più il Venerdì Santo che la Domenica di Resurrezione, forse perché non sappiamo andare oltre ciò che i nostri occhi vedono e le nostre orecchie sentono; per comprendere la Pasqua della Vita occorre fare molti salti in avanti, occorre guardare verso l’alto, occorre sollevarsi dalle sabbie mobili che ci attirano verso il basso, occorre essere acqua che scorre piuttosto che acqua che ristagna e si imputridisce.
L’umanità sembra che abbia fatto tanto cammino, sembra che sia sempre in corsa verso mete ancestrali quasi… in realtà la sua è una pseudocorsa, perché la corsa vera è in avanti e verso l’alto;  a ben guardare, questa realtà a me pare che  corra a ritroso e verso il basso: quando alla gioia esplosiva della vita preferiamo il lugubre pianto della morte c’è da chiedersi dove e quando la corsa sia stata invertita.
Cristo ci ha ridato la Vita, noi la rifiutiamo e preferiamo correre verso la morte… forse l’antidoto per  l’umano follia non è ancora stato trovato!
Queste cose, per quanto terribili, occorre pur raccontarsele, e soprattutto occorre pregare perché si ritrovi la retta via, affinchè intorno a quella Croce che tra qualche giorno sarà nuovamente innalzata sul Golgota del mondo non ci siano solo soldati che scherniscono il Dio della Vita, dell’Amore, del Dono Supremo e la folla assetata di sangue e di violenza per un bisogno di morte che sazi le loro anime vuote e spente, ma ci siano anche persone come Maria che guardano, pregano, sperano, attendono il compimento della Promessa: la resurrezione dei morti e la Vittoria della Vita sul Male, sull’egoismo, sulla superbia e sulla presunzione umana!

PENSIERI DI UN EMBRIONE
Mamma, che freddo!
Ma che stà a succede?
Me stanno a congelà!?
Ma ‘ndo sta scritto
Che me ponno trattà così?
Se chiede
Nisuno si ciò anch’io quarche diritto?

Si m’andrà bene,
me faranno vède
la vita in quarche utero in affitto;
oppio me cortiveranno in sede:
un pezzo de ricammio a primo acchitto.

E io che me vedevo già ‘n attore,
un poeta, ‘n artista,
o nun zocchè,
me sto a morì de freddo,
senz’amore.

‘’Dotto, mò stamo soli io e te:
famme campà…
nun te lo dice er core
che sei stato ‘n embrione come me?
(Lucio M. Zappatore)


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