mercoledì 31 dicembre 2014

   





MARIA REGINA DELLA PACE

MEDJUGORJE
Apparizione a Ivan 29 Dicembre 2014 

"Cari figli, anche oggi desidero dirvi grazie. Grazie, cari figli, perché avete fatto una scelta, avete deciso di vivere i miei messaggi. Oggi vi invito nuovamente in questo tempo, tempo di grazia, a pregare di più per la famiglia e a pregare per l’evangelizzazione della famiglia. Pregate particolarmente per i giovani. Che Dio dimori nelle famiglie ed occupi il primo posto! Sono con voi, prego insieme a voi. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata".



MARIA REGINA DELLA PACE

MEDJUGORJE

Messaggio del 25 Dicembre 2014 

Cari figli! Anche oggi vi porto tra le braccia mio Figlio Gesù e cerco da Lui la pace per voi e la pace tra di voi. Pregate e adorate mio Figlio perché nei vostri cuori entri la sua pace e la sua gioia. Prego per voi perché siate sempre più aperti alla preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.




MARIA REGINA DELLA PACE

MEDJUGORJE

Messaggio a Jacov - 25 Dicembre 2014 

Cari figli, anche oggi in questo giorno di grazia, desidero che il cuore di ciascuno di voi diventi la capanna di Betlemme nella quale è nato il Salvatore del mondo. Io sono vostra Madre che vi ama immensamente e si prende cura di ciascuno di voi. Perciò, figli miei, abbandonatevi alla Madre affinché possa posare davanti a Gesù Bambino il cuore e la vita di ciascuno di voi, perché soltanto così, figli miei, i vostri cuori saranno testimoni della nascita quotidiana di Dio in voi. Permettete a Dio di illuminare le vostre vite con la luce ed i vostri cuori con la gioia affinché il vostro cammino sia illuminato quotidianamente e siate esempio della vera gioia per gli altri che vivono nelle tenebre e non sono aperti verso Dio e verso le Sue grazie.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

giovedì 25 dicembre 2014

Gesu' e'  nato!
Ora  la Pace e' in mezzo a noi,
ora l'Amore regna,
ora tutto e' possibile:
il lupo mangia con l'agnello,
il leone pascola con la gazzella,
non ci sono piu' nemici
ma solo figli salvati...
figli fino alla morte amati









sabato 20 dicembre 2014


DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA

TENEBRE E TENTAZIONI. La mia mente era stranamente
ottenebrata; nessuna verità mi sembrava chiara. Quando mi parlavano di
Dio, il mio cuore era come un sasso. Non riuscivo a trarre dal cuore
nemmeno un sentimento d'amore per Lui. Quando con uno sforzo della
volontà cercavo di stare vicino al Signore, provavo gravissimi tormenti e
mi sembrava con ciò di spingere Iddio ad un'ira ancora maggiore. Non
ero assolutamente in grado di meditare, com'ero solita fare in
precedenza. Sentivo un grande vuoto nell'anima e non riuscivo a
riempirlo con nulla. Cominciai a soffrire la fame e la nostalgia di Dio, ma
constatavo la mia completa impotenza. Provai a leggere adagio, frase
dopo frase, ed a meditare in quel modo, ma anche questo fu inutile; non
capivo niente di quello che leggevo. Davanti agli occhi della mia anima
c'era continuamente tutto l'abisso della mia miseria. Quando andavo in
cappella per qualche pratica di pietà, provavo ancora maggiori tormenti e
tentazioni. Talvolta per tutta la durata della S. Messa lottavo con pensieri
blasfemi, che premevano per giungere alle mie labbra. Provavo
avversione per i santi Sacramenti. Mi sembrava di non ricavare alcuno
dei benefici che i santi Sacramenti procurano. Mi accostavo ad essi solo
per obbedire al confessore e questa cieca obbedienza era per me l’unica
via attraverso la quale dovevo procedere e la mia àncora di salvezza.
Quando un sacerdote mi spiegò che queste sono prove mandate da Dio e
che « nello stato in cui sei, non solo non offendi Dio, ma Gli sei molto
gradita; questo è un segno che Iddio ti ama immensamente e che ha
molta fiducia in te, dato che ti visita con queste prove », queste parole
però non mi diedero alcun conforto; mi sembrava anzi che non si
riferissero affatto a me. Una cosa mi stupiva. Talvolta capitava, quando
soffrivo tremendamente, che, nel momento in cui mi avvicinavo alla
santa confessione, cessavano all'improvviso quei terribili tormenti; ma
appena mi allontanavo dalla grata, tutti quei tormenti si abbattevano su
di me con un accanimento ancora maggiore. Allora cadevo con la faccia a
terra davanti al SS.mo Sacramento e ripetevo queste parole: « Anche se
mi uccidessi, io confiderò in Te. Mi sembrava di morire per quelle
sofferenze. Il pensiero che mi tormentava di più era quello di essere
respinta da Dio. E poi seguivano altri pensieri: A che scopo impegnarmi
per la virtù e le buone azioni? Perché mortificarsi e annientarsi? Perché
emettere i voti? Perché pregare? Perché sacrificarsi e annientarsi? Perché
far di sé un olocausto ad ogni passo? Con che vantaggio, se sono già
respinta da Dio? A che pro questi sforzi? E qui Dio solo sa quello che
avveniva nel mio cuore. In un momento in cui ero tremendamente
schiacciata da queste sofferenze, andai in cappella e dissi dal profondo
dell'anima queste parole: « Fa' di me, o Gesù, quello che Ti piace. Io Ti
adorerò ovunque. E avvenga in me tutta la Tua volontà, o Signore e Dio
mio, e io glorificherò la Tua infinita Misericordia ». In seguito a
quest'atto di sottomissione cessarono quei terribili tormenti.
All'improvviso vidi Gesù, che mi disse: « Io sono sempre nel tuo
cuore ». Una gioia indicibile inondò la mia anima e la riempì di tanto
amor di Dio, che infiammò il mio povero cuore. Vedo che Iddio non
permette mai prove al di sopra di quello che possiamo sopportare. Oh!
non mi spavento affatto: se manda all'anima grandi tribolazioni, la
sostiene con una grazia ancora più grande, sebbene noi non la notiamo.
Un solo atto di fiducia in quei momenti, dà più gloria a Dio che molte ore
passate nel godimento di consolazioni durante la preghiera. Ora vedo
che, se Dio vuole tenere un'anima nelle tenebre, nessun libro né alcun
confessore riuscirà ad illuminarla. O Maria, Madre e Signora mia, affido
a Te la mia anima ed il mio corpo, la mia vita e la mia morte e ciò che
verrà dopo. Metto tutto nelle Tue mani. O Madre mia, copri col Tuo
manto verginale la mia anima e concedimi la grazia della purezza del
cuore, dell'anima e del corpo e difendimi con la Tua potenza da tutti i
nemici e soprattutto da quelli che nascondono la loro malvagità sotto la
maschera della virtù. O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre
mia. O Gesù, divino Prigioniero d'amore, quando rifletto sul Tuo amore e
sul Tuo annientamento per me, i sensi mi vengono meno. Nascondi la
Tua incomprensibile maestà e Ti abbassi fino a me miserabile. O Re della
gloria, sebbene Tu nasconda la Tua bellezza, tuttavia lo sguardo della mia
anima squarcia il velo. Vedo i cori degli angeli, che incessantemente Ti
rendono onore e tutte le Potenze del cielo, che incessantemente Ti
adorano ed incessantemente proclamano: Santo, Santo, Santo. Oh, chi
mal potrà comprendere il Tuo amore e la Tua insondabile Misericordia
verso di noi? O Prigioniero d'amore, chiudo il mio povero cuore in questo
tabernacolo, perché Ti adori incessantemente, giorno e notte. Non
conosco impedimenti in questa adorazione e, anche se sarò fisicamente
lontana, il mio cuore è sempre con Te. Niente può costituire un ostacolo
al mio amore verso di Te. Non esistono impedimenti per me. O Gesù mio,
Ti consolerò per tutte le ingratitudini, per le bestemmie, per la tiepidezza,
per l'odio dei senza-dio, per i sacrilegi. O Gesù, desidero ardere come
vittima pura e consumata davanti al trono del Tuo nascondimento.
T'imploro incessantemente per i peccatori agonizzanti. O Santissima
Trinità, Indivisibile, unico Dio, sii benedetta per questo grande dono e
testamento di misericordia! O Gesù mio, in riparazione delle bestemmie,
tacerò quando sarò rimproverata ingiustamente, per ricompensarTi in
questo modo almeno in piccola parte. Innalzo a te nella mia anima un
inno incessante e questo nessuno lo immagina, né lo comprende. Il canto
della mia anima è noto soltanto a Te, o mio Creatore e Signore. Non mi
lascerò assorbire dalla frenesia del lavoro fino al punto di dimenticarmi
di Dio Tutti i momenti liberi li passerò ai piedi del Maestro nascosto nei
SS.mo Sacramento. È Lui che m'istruisce fin dai miei più teneri anni.
«Scrivi questo: prima di venire come Giudice giusto, vengo
come Re di Misericordia. Prima che giunga il giorno della
giustizia, sarà dato agli uomini questo segno in cielo: si
spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su
tutta la terra. Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai
fori, dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore,
usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la
terra. Ciò avverrà poco tempo prima dell'ultimo giorno». O
Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente di
Misericordia per noi, confido in Te.

lunedì 15 dicembre 2014

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA



CONFESSIONE DI UNA NOSTRA EDUCANDA. Da un certo
momento, cioè da quando una forza misteriosa cominciò a sollecitarmi,
affinché m'interessassi di quella festa e perché venisse dipinta
quell'immagine, non riesco a trovar pace. Qualche cosa mi trapassa da
parte a parte, tuttavia mi assale un certo timore di essere vittima di
un'illusione. Però questi dubbi sono venuti sempre dall'esterno, dato che
nel profondo del mio essere sentivo che era il Signore che mi trafiggeva
l'anima. Il confessore dal quale a quel tempo andavo a confessarmi, mi
aveva detto che si verificano casi di illusioni e io sentivo che quel
sacerdote aveva quasi paura di confessarmi. Questo era un tormento per
me. Quando m'accorsi che dagli uomini avevo ben poco aiuto, mi rifugiai
maggiormente nel Signore, il miglior Maestro. In un certo momento,
quando s'impossessò di me il dubbio se la voce che mi parlava provenisse
o meno dal Signore, in quello stesso momento mi rivolsi al Signore con
un colloquio interiore senza proferire una parola. Ad un tratto una certa
forza penetrò nella mia anima e dissi: « Se Tu sei veramente il mio Dio,
che tratti intimamente con me e mi parli, Ti chiedo, Signore, che
quell'educanda vada a confessarsi oggi stesso; questo segno mi rafforzerà». 
In quello stesso momento quella ragazza chiese di potersi confessare.
La Madre della classe fu meravigliata del suo improvviso cambiamento,
ma si preoccupò di chiamare un sacerdote e quella persona si confessò
con grande contrizione. All'improvviso udii nel mio intimo questa voce:
«Mi credi ora?». E di nuovo una forza strana penetrò nella mia anima
e mi rassicurò e mi rafforzò a tal punto, che io stessa mi stupii d'aver
potuto dubitare anche per un solo istante. Questi dubbi però provenivano
sempre dall'esterno e ciò m'indusse a chiudermi sempre più in me stessa.
Quando durante la santa confessione avverto l'indecisione del sacerdote,
non svelo a fondo la mia anima, ma mi accuso soltanto dei peccati. Non
dà serenità ad un'anima il sacerdote, se non la possiede lui stesso. O
sacerdoti, ceri accesi per illuminare le anime, la vostra luce non Si
offuschi mai! Compresi che non era volontà di Dio che svelassi allora a
fondo la mia anima. Questa grazia il Signore me la concesse in seguito. O
mio Gesù, guida la mia mente. Prendi il possesso completo di tutto il mio
essere. Chiudimi in fondo al Tuo Cuore e difendimi dagli assalti del
nemico. In Te l'unica mia speranza. Parla attraverso la mia bocca quando
io, estremamente misera, sarò davanti ai potenti ed ai sapienti, affinché
riconoscano che questa causa è Tua e proviene da Te. 

sabato 6 dicembre 2014



MARIA REGINA DELLA PACE

MEDJUGORJE

Messaggio del 2 dicembre 2014 

“Cari figli tenetelo a mente, perché vi dico: l’amore trionferà! So che molti di voi stanno perdendo la speranza perché vedono attorno a sé sofferenza, dolore, gelosia e invidia ma io sono vostra Madre. Sono nel Regno, ma anche qui con voi. Mio Figlio mi manda nuovamente affinché vi aiuti, perciò non perdete la speranza ma seguitemi, perché il trionfo del mio Cuore è nel nome di Dio. Il mio amato Figlio pensa a voi, come ha sempre
fatto: credetegli e vivetelo! Egli è la vita del mondo. Figli miei, vivere mio Figlio vuol dire vivere il Vangelo. Non è facile. Comporta amore, perdono e sacrificio. Questo vi purifica e apre il Regno. Una preghiera sincera, che non è solo parola ma preghiera pronunciata dal cuore, vi aiuterà. Così pure il digiuno, poiché esso comporta ulteriore amore, perdono e sacrificio. Perciò non perdete la speranza, ma seguitemi. Vi chiedo nuovamente di pregare per i vostri pastori, affinché guardino sempre a mio Figlio, che è stato il primo Pastore del mondo e la cui famiglia era il mondo intero.
Vi ringrazio

martedì 2 dicembre 2014

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA



Un giorno mi lamentai con Gesù, perché ero un peso per le consorelle.
Gesù mi rispose: “Non vivi per te, ma per le anime. Dalle tue
sofferenze trarranno vantaggio altre anime. Le tue prolungate
sofferenze daranno loro la luce e la forza per uniformarsi alla
Mia volontà” La sofferenza più dura per me consisteva nel fatto che mi
sembrava che né le mie preghiere nè le buone azioni fossero gradite a
Dio. Non avevo il coraggio di alzare gli occhi al cielo. Ciò mi causava una
sofferenza così grande che diverse volte, quando ero in cappella per le
preghiere comunitarie, la Madre Superiora, finite le preghiere mi
chiamava presso di sé e mi diceva: « Chieda, sorella, a Dio grazia e
consolazione perché, come noto in realtà io stessa e le Suore mi
riferiscono, al solo vederla, sorella, lei suscita compassione. Non so
proprio cosa fare con lei. Le ordino di non affliggersi per nessuna ragione».
 Ma tutti questi colloqui con la Madre Superiora non mi procuravano
sollievo, né alcun chiarimento della mia situazione. Un buio ancora più
fitto mi nascondeva Dio. Cercavo aiuto nel confessionale, ma anche lì non
lo trovavo. Un pio sacerdote avrebbe voluto aiutarmi, ma io ero così
degna di commiserazione che non riuscivo nemmeno a spiegargli i miei
tormenti e questo mi causava una tortura ancora maggiore. Una tristezza
mortale aveva invaso la mia anima a tal punto, che non riuscivo a
nasconderla, ma era evidente anche all'esterno. Avevo perso la speranza.
La notte diventava sempre più buia. Il sacerdote dal quale mi confessavo
una volta mi disse: « Io vedo in lei, sorella, delle grazie particolari e sono
completamente tranquillo sul suo conto. Perché dunque si tormenta
tanto? ». Ma io allora questo non lo capivo e perciò mi meravigliavo
enormemente quando per penitenza mi veniva ordinato di recitare il Te
Deum od il Magniflcat e talvolta di sera dovevo correre velocemente per
il giardino, oppure ridere forte dieci volte al giorno. Queste penitenze mi
stupivano molto, ma ciononostante quel sacerdote non mi fu di molto
aiuto. Evidentemente il Signore voleva che Lo adorassi con la sofferenza.
Quel sacerdote mi confortava dicendo che in quello stato ero più gradita
a Dio, che se avessi sovrabbondato nelle più grandi consolazioni. « Che
grande grazia di Dio, sorella, che lei nell'attuale stato di tormenti
spirituali non offenda Dio, ma cerchi di esercitarsi nelle virtù. Io osservo
la sua anima, sorella; vi scorgo grandi disegni da parte di Dio e grazie
speciali e vedendo ciò in lei, sorella, ne rendo grazie al Signore ».
Però, nonostante tutto, la mia anima si trovava in un supplizio e in un
tormento inesprimibili. Imitavo il cieco, che si fida della propria guida e
la tiene saldamente per mano e non mi allontanavo nemmeno un attimo
dall'obbedienza, che fu la mia àncora di salvezza in quella prova di fuoco.
O Gesù, Verità Eterna, consolida le mie deboli forze. Tu, Signore, puoi
tutto. So che i miei sforzi senza di Te sono niente. O Gesù, non
nasconderTi davanti a me, poiché io non posso vivere senza di Te.
Ascolta il grido della mia anima. La Tua Misericordia, Signore, non si è
esaurita, perciò abbi pietà della mia miseria. La Tua Misericordia supera
l'intelligenza degli Angeli e degli uomini messi insieme e, sebbene a me
sembri che Tu non mi ascolti, tuttavia ho posto la fiducia nel mare della
Tua Misericordia e so che la mia speranza non rimarrà delusa. Soltanto
Gesù sa quanto è pesante e difficoltoso compiere i propri doveri, quando
un'anima è in quello stato di tormenti interiori, le forze fisiche sono
ridotte e la mente è offuscata. Nel silenzio del mio cuore ripetevo a me
stessa: « O Cristo, per Te le delizie e l'onore e la gloria e per me la
sofferenza. Non m'attarderò nemmeno di un passo nel seguirTi, benché
le spine mi trafiggano i piedi ».

Quando fui mandata a curarmi nella casa di Plock, ebbi la fortuna di ornare
di fiori la cappella. Il fatto accadde a Biala.
Suor Tecla non sempre aveva tempo e perciò spesso ornavo la
cappella da sola. Un giorno raccolsi le rose più belle per abbellire la
camera di una certa persona. Quando mi avvicinai al portico, vidi Gesù
che era li in piedi nel portico e mi domandò amabilmente: « Figlia Mia,
a chi porti quei fiori? ». Il mio silenzio fu la risposta al Signore, dato
che in quel momento mi resi conto che avevo un attaccamento molto
sottile per quella persona, di cui in precedenza non m'ero accorta. Gesù
scomparve immediatamente. Io all'istante gettai quei fiori per terra ed
andai davanti al SS.mo Sacramento col cuore pieno di riconoscenza per
la grazia di aver conosciuto me stessa. O Sole Divino, vicino ai Tuoi raggi
l'anima nota anche i più piccoli granelli di polvere, che a Te non
piacciono. O Gesù, Verità Eterna, nostra Vita, invoco e mendico la Tua
Misericordia per i poveri peccatori. O Cuore dolcissimo del mio Signore,
pieno di compassione e di insondabile Misericordia T'imploro per i
poveri peccatori. O Cuore Santissimo, Sorgente di Misericordia, dal quale
scaturiscono raggi di grazie inconcepibili per tutto il genere umano, da Te
imploro la luce per i poveri peccatori. O Gesù, ricorda la Tua dolorosa
Passione e non permettere che periscano anime redente col Tuo
preziosissimo e santissimo Sangue. O Gesù, quando considero il grande
prezzo del Tuo Sangue, gioisco per il suo grande valore, dato che una sola
goccia sarebbe bastata per tutti i peccatori. Benché il peccato sia un
abisso di cattiveria e d'ingratitudine, tuttavia il prezzo pagato per noi è
assolutamente incomparabile. Pertanto ogni anima abbia fiducia nella
Passione del Signore, speri nella Misericordia. Iddio non nega a nessuno
la Sua Misericordia. il cielo e la terra possono cambiare, ma la
Misericordia di Dio non si esaurisce. Oh! quale gioia arde nel mio cuore,
quando considero questa Tua incomprensibile bontà, o Gesù mio. Voglio
condurre ai Tuoi piedi tutti i peccatori, affinché lodino la Tua
Misericordia per i secoli infiniti. O Gesù mio, benché una notte buia mi
circondi e nuvole oscure mi velino l'orizzonte, so tuttavia che il sole non
si spegne. O Signore, benché non Ti possa comprendere e non
comprenda il Tuo operare, confido però nella Tua Misericordia. Se
questa è la Tua volontà, o Signore, che io viva sempre in tale oscurità, Sii
benedetto. Una cosa soltanto Ti chiedo, o mio Gesù, non permettere che
io Ti offenda in nessun modo. O Gesù mio, Tu solo conosci la nostalgia e
le sofferenze del mio cuore. Sono lieta di poter soffrire almeno un po' per
Te. Quando sento che la sofferenza supera le mie forze, allora mi rifugio
presso il Signore nel SS.mo Sacramento ed un profondo silenzio è il mio

colloquio col Signore.

sabato 29 novembre 2014

IN PARADISO NON SI VA CON I PIEDI, 
MA CON IL CUORE

Appena qualche settimana fa abbiamo commentato il caso di   Brittany, la ragazza ammalata di  tumore che aveva deciso di ‘’lasciarsi morire’’ a 29 anni, perché (secondo la scienza) le restavano pochi mesi di vita.
Pur nella drammaticità della situazione, resta la gravità della decisione.
A questa scelta, fa eco la vicenda di  Tugce Albayarak,  morta, a 23 anni, per aver difeso due ragazzine…
Ma vediamo i fatti…

29.11.2014.
"Nei giardini del paradiso non si entra con i piedi, ma con il cuore", aveva scritto Tugce nell'ultimo messaggio postato sul suo profilo Facebook prima della tragedia. E non c'è dubbio, che lei ci sia entrata di diritto. Avrebbe compiuto 23 anni. E proprio nel giorno del suo compleanno il padre della giovane ha deciso di staccare la spina alle macchine che tenevano in vita la sua bambina. Una morte cerebrale che non dava più speranze ai familiari dell' "angelo del McDonalds", l'appellativo che Tugce si era guadagnata a seguito del gesto eroico che le è costato la vita.
Un venerdì sera di due settimane fa. Una serata come tante, fra amici. Dopo la discoteca Tugce e la sua compagnia si dirigono in un McDonald's di Offenbach. Chiacchierano, si divertono. All'improvviso la giovane e una sua amica sentono delle urla provenire dal bagno. Tugce accorre in soccorso e trova due ragazzine di circa 13 anni molestate pesantemente da dei ragazzi di poco più grandi, evidentemente sbronzi, Tugce interviene, li mette in fuga. Sembra finita lì. E invece no, non per Tugce. Che dopo circa un'ora viene aggredita da uno dei diciottenni, Sanel, che le tira un pugno alla tempia.
Tugce cade, batte violentemente la testa, perde molto sangue.
Trasportata in ospedale e operata d'urgenza. Non c'è nulla da fare.
Due settimane di coma. Di morte cerebrale. Poi i familiari decidono di lasciarla andare. E di donare i suoi organi, affinché Tugce possa salvare altre vite. La Germania tutta piange il suo angelo, chiede la medaglia al merito per questa giovane e coraggiosa donna, che ha dato la sua vita per salvarne altre due. Ora, dopo la donazione degli organi autorizzata dalla famiglia, altre tre, quattro, cinque.
Nel frattempo l'aggressore è in carcere, ma si rifiuta di parlare. Delle due 13enni nessuna traccia. Sparite nel nulla. L'ultimo appello del padre di Tugce è per loro: "Mia figlia vi ha salvate e ha fatto tutto perché non vi succedesse niente. Forse si è sacrificata per voi. Perciò vi scongiuro: per favore, andate alla polizia, rendete la vostra testimonianza! Tugce non tornerà, ma voi glielo dovete, di testimoniare!".

Cos’hanno in comune e cos’hanno di diverso queste due  vicende?
In comune hanno l’età: due ragazze giovanissime.
In entrambi i casi, sembra che l’ultima parola l’abbia avuta la scienza: nel primo caso, sulla base di una ‘’morte certificata scientificamente’’, la ragazza rinuncia ai suoi ultimi giorni, lasciando vincere la morte; per lei ‘’vivere’’ probabilmente significava solo consumare giorni su questa terra, non aveva in sé la speranza e il desiderio della vera Vita, non ha saputo andare oltre il visibile, il percepibile, oltre la materia di cui siamo composti e in cui siamo immersi.
Nel secondo caso, invece, apparentemente sembra che a vincere sia stata ancora la morte e la scienza, con lo staccare la spina che la teneva in vita artificialmente, in realtà quella morte è stata sconfitta dal desiderio di vita: Tugce è morta perché credeva nella vita, in quella terrena ed in quella eterna, e il suo gesto ne è la testimonianza.
Se Brittany ha deciso di morire guardando solo a se stessa, si è percepita come una porta ormai destinata inevitabilmente ad essere chiusa; Tugce è morta per difendere la vita, per proteggere la vita, ha rischiato la sua  per salvare quella altrui; verrebbe da dire che ci vuole coraggio per affrontare un gruppo di ragazzi sbronzi e violenti, in realtà non è il coraggio quello che ci vuole… ma l’Amore.
Certi gesti si possono fare solo se mossi dall’Amore!
Il coraggio c’entra poco, perché l’Amore contiene già in sé tutti gli ingredienti e tutti gli strumenti per osare sfidare anche l’impossibile!
Tugce, mossa dall’Amore, non ha pensato alle conseguenze per sè, ha soltanto pensato all’ingiustizia che si stava commettendo, non ha fatto calcoli come Brittany: che cosa mi succederà? Quanti giorni mi resteranno? E se poi  vorranno vendicarsi? Devo intervenire o far finta di niente?
Tugce si è precipitata spinta da qualcosa di più grande dei propri calcoli, qualcosa che le ha permesso di superare le proprie paure e quell’indifferenza che ormai caratterizza i nostri tempi.
Lo vediamo, assistiamo ogni giorno a ciò che le telecamere agli angoli delle strade riprendono: gente che passa indifferente vicino a chi viene picchiato barbaramente per i motivi più diversi.
E vediamo anche i piccoli eroi quotidiani che per difendere gli altri ci rimettono la vita.
Ciò che emerge da queste due vicende è un fatto molto sconcertante: pur essendo immersi in una cultura di morte, la Vita trova sempre il modo di vincere e stravolgere quelle che sembrano regole ormai consolidate e socialmente accettate; il Bene è sempre più forte del Male, ha una Forza in più, una spinta in più, ed agisce in tutti, indipendentemente dall’età o da altre variabili umane, basta lasciar aperta la porta del cuore e lasciare che l’Amore ne prenda possesso.
Tugce aveva capito molto bene questo meccanismo: aveva capito che il nostro traguardo è il Paradiso e che in Paradiso… non si entra né con i piedi né con la testa… in Paradiso si entra con il cuore… perché è lì che abita l’Amore!
Al gesto di Brittany, schieratasi con la Morte, Tugce risponde sfidando la Morte e aprendosi alla vita.
Un esempio brillante, una testimonianza indiscutibile… la Morte è stata sconfitta una volta per tutte e tutti coloro che in questo crederanno… potranno fare altrettanto… Tugce ci ha creduto ed ha agito di conseguenza… dando così conferma alla Verità:  il suo è stato davvero un … morire con dignità!
Non ha scelto di morire, ma per difendere la Vita si è trovata faccia a faccia con la morte… questa morte che le ha strappato un corpo, (resosi ancora utile anche quando ha smesso di battere),  non ha potuto strapparle la Vita… perché ha creduto in quello che il Signore ha detto: … non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. (Mt 10, 24-33).

Tugce ci ha dato una testimonianza forte e chiara:
-          solo rinunciando al Male possiamo testimoniare il Bene;
-          non dobbiamo temere gli uomini del mondo, non dobbiamo temere coloro che possono uccidere il corpo, ma che non possono uccidere né arrecare danno all’anima che sola vive ed ha vita;
-       se proprio nel nostro cuore deve dimorare un timore, sia piuttosto di Colui che è Signore delle nostre anime  e della Vita Vera! 





SI', ACCENDIAMO UNA LUCE PER TUGCE… 
PERCHÉ LEI HA TENUTO ACCESA
QUELLA DELLA VITA E DELLA SPERANZA... 
LA LUCE DELL’AMORE CHE SCONFIGGE LA MORTE...


... ED E’ NELL’ANNUNCIARE LA MORTE… 

CHE PROCLAMIAMO LA RESURREZIONE DI CRISTO… 

IN ATTESA DELLA SUA VENUTA!







mercoledì 26 novembre 2014






MARIA REGINA DELLA PACE

MEDJUGORJE

Messaggio del 25 novembre 2014 


"Cari figli! Oggi in modo particolare vi invito alla preghiera. Pregate, figlioli, per comprendere chi siete e dove dovete andare. Siate portatori della Buona Novella e uomini di speranza. Siate amore per tutti coloro che sono senza amore. Figlioli, sarete tutto e realizzerete tutto soltanto se pregate e se siete aperti alla volontà di Dio, Dio che desidera guidarvi verso la vita eterna. Io sono con voi e di giorno in giorno intercedo per voi davanti a mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”