sabato 20 dicembre 2014


DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA

TENEBRE E TENTAZIONI. La mia mente era stranamente
ottenebrata; nessuna verità mi sembrava chiara. Quando mi parlavano di
Dio, il mio cuore era come un sasso. Non riuscivo a trarre dal cuore
nemmeno un sentimento d'amore per Lui. Quando con uno sforzo della
volontà cercavo di stare vicino al Signore, provavo gravissimi tormenti e
mi sembrava con ciò di spingere Iddio ad un'ira ancora maggiore. Non
ero assolutamente in grado di meditare, com'ero solita fare in
precedenza. Sentivo un grande vuoto nell'anima e non riuscivo a
riempirlo con nulla. Cominciai a soffrire la fame e la nostalgia di Dio, ma
constatavo la mia completa impotenza. Provai a leggere adagio, frase
dopo frase, ed a meditare in quel modo, ma anche questo fu inutile; non
capivo niente di quello che leggevo. Davanti agli occhi della mia anima
c'era continuamente tutto l'abisso della mia miseria. Quando andavo in
cappella per qualche pratica di pietà, provavo ancora maggiori tormenti e
tentazioni. Talvolta per tutta la durata della S. Messa lottavo con pensieri
blasfemi, che premevano per giungere alle mie labbra. Provavo
avversione per i santi Sacramenti. Mi sembrava di non ricavare alcuno
dei benefici che i santi Sacramenti procurano. Mi accostavo ad essi solo
per obbedire al confessore e questa cieca obbedienza era per me l’unica
via attraverso la quale dovevo procedere e la mia àncora di salvezza.
Quando un sacerdote mi spiegò che queste sono prove mandate da Dio e
che « nello stato in cui sei, non solo non offendi Dio, ma Gli sei molto
gradita; questo è un segno che Iddio ti ama immensamente e che ha
molta fiducia in te, dato che ti visita con queste prove », queste parole
però non mi diedero alcun conforto; mi sembrava anzi che non si
riferissero affatto a me. Una cosa mi stupiva. Talvolta capitava, quando
soffrivo tremendamente, che, nel momento in cui mi avvicinavo alla
santa confessione, cessavano all'improvviso quei terribili tormenti; ma
appena mi allontanavo dalla grata, tutti quei tormenti si abbattevano su
di me con un accanimento ancora maggiore. Allora cadevo con la faccia a
terra davanti al SS.mo Sacramento e ripetevo queste parole: « Anche se
mi uccidessi, io confiderò in Te. Mi sembrava di morire per quelle
sofferenze. Il pensiero che mi tormentava di più era quello di essere
respinta da Dio. E poi seguivano altri pensieri: A che scopo impegnarmi
per la virtù e le buone azioni? Perché mortificarsi e annientarsi? Perché
emettere i voti? Perché pregare? Perché sacrificarsi e annientarsi? Perché
far di sé un olocausto ad ogni passo? Con che vantaggio, se sono già
respinta da Dio? A che pro questi sforzi? E qui Dio solo sa quello che
avveniva nel mio cuore. In un momento in cui ero tremendamente
schiacciata da queste sofferenze, andai in cappella e dissi dal profondo
dell'anima queste parole: « Fa' di me, o Gesù, quello che Ti piace. Io Ti
adorerò ovunque. E avvenga in me tutta la Tua volontà, o Signore e Dio
mio, e io glorificherò la Tua infinita Misericordia ». In seguito a
quest'atto di sottomissione cessarono quei terribili tormenti.
All'improvviso vidi Gesù, che mi disse: « Io sono sempre nel tuo
cuore ». Una gioia indicibile inondò la mia anima e la riempì di tanto
amor di Dio, che infiammò il mio povero cuore. Vedo che Iddio non
permette mai prove al di sopra di quello che possiamo sopportare. Oh!
non mi spavento affatto: se manda all'anima grandi tribolazioni, la
sostiene con una grazia ancora più grande, sebbene noi non la notiamo.
Un solo atto di fiducia in quei momenti, dà più gloria a Dio che molte ore
passate nel godimento di consolazioni durante la preghiera. Ora vedo
che, se Dio vuole tenere un'anima nelle tenebre, nessun libro né alcun
confessore riuscirà ad illuminarla. O Maria, Madre e Signora mia, affido
a Te la mia anima ed il mio corpo, la mia vita e la mia morte e ciò che
verrà dopo. Metto tutto nelle Tue mani. O Madre mia, copri col Tuo
manto verginale la mia anima e concedimi la grazia della purezza del
cuore, dell'anima e del corpo e difendimi con la Tua potenza da tutti i
nemici e soprattutto da quelli che nascondono la loro malvagità sotto la
maschera della virtù. O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre
mia. O Gesù, divino Prigioniero d'amore, quando rifletto sul Tuo amore e
sul Tuo annientamento per me, i sensi mi vengono meno. Nascondi la
Tua incomprensibile maestà e Ti abbassi fino a me miserabile. O Re della
gloria, sebbene Tu nasconda la Tua bellezza, tuttavia lo sguardo della mia
anima squarcia il velo. Vedo i cori degli angeli, che incessantemente Ti
rendono onore e tutte le Potenze del cielo, che incessantemente Ti
adorano ed incessantemente proclamano: Santo, Santo, Santo. Oh, chi
mal potrà comprendere il Tuo amore e la Tua insondabile Misericordia
verso di noi? O Prigioniero d'amore, chiudo il mio povero cuore in questo
tabernacolo, perché Ti adori incessantemente, giorno e notte. Non
conosco impedimenti in questa adorazione e, anche se sarò fisicamente
lontana, il mio cuore è sempre con Te. Niente può costituire un ostacolo
al mio amore verso di Te. Non esistono impedimenti per me. O Gesù mio,
Ti consolerò per tutte le ingratitudini, per le bestemmie, per la tiepidezza,
per l'odio dei senza-dio, per i sacrilegi. O Gesù, desidero ardere come
vittima pura e consumata davanti al trono del Tuo nascondimento.
T'imploro incessantemente per i peccatori agonizzanti. O Santissima
Trinità, Indivisibile, unico Dio, sii benedetta per questo grande dono e
testamento di misericordia! O Gesù mio, in riparazione delle bestemmie,
tacerò quando sarò rimproverata ingiustamente, per ricompensarTi in
questo modo almeno in piccola parte. Innalzo a te nella mia anima un
inno incessante e questo nessuno lo immagina, né lo comprende. Il canto
della mia anima è noto soltanto a Te, o mio Creatore e Signore. Non mi
lascerò assorbire dalla frenesia del lavoro fino al punto di dimenticarmi
di Dio Tutti i momenti liberi li passerò ai piedi del Maestro nascosto nei
SS.mo Sacramento. È Lui che m'istruisce fin dai miei più teneri anni.
«Scrivi questo: prima di venire come Giudice giusto, vengo
come Re di Misericordia. Prima che giunga il giorno della
giustizia, sarà dato agli uomini questo segno in cielo: si
spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su
tutta la terra. Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai
fori, dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore,
usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la
terra. Ciò avverrà poco tempo prima dell'ultimo giorno». O
Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente di
Misericordia per noi, confido in Te.

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