lunedì 15 dicembre 2014

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA



CONFESSIONE DI UNA NOSTRA EDUCANDA. Da un certo
momento, cioè da quando una forza misteriosa cominciò a sollecitarmi,
affinché m'interessassi di quella festa e perché venisse dipinta
quell'immagine, non riesco a trovar pace. Qualche cosa mi trapassa da
parte a parte, tuttavia mi assale un certo timore di essere vittima di
un'illusione. Però questi dubbi sono venuti sempre dall'esterno, dato che
nel profondo del mio essere sentivo che era il Signore che mi trafiggeva
l'anima. Il confessore dal quale a quel tempo andavo a confessarmi, mi
aveva detto che si verificano casi di illusioni e io sentivo che quel
sacerdote aveva quasi paura di confessarmi. Questo era un tormento per
me. Quando m'accorsi che dagli uomini avevo ben poco aiuto, mi rifugiai
maggiormente nel Signore, il miglior Maestro. In un certo momento,
quando s'impossessò di me il dubbio se la voce che mi parlava provenisse
o meno dal Signore, in quello stesso momento mi rivolsi al Signore con
un colloquio interiore senza proferire una parola. Ad un tratto una certa
forza penetrò nella mia anima e dissi: « Se Tu sei veramente il mio Dio,
che tratti intimamente con me e mi parli, Ti chiedo, Signore, che
quell'educanda vada a confessarsi oggi stesso; questo segno mi rafforzerà». 
In quello stesso momento quella ragazza chiese di potersi confessare.
La Madre della classe fu meravigliata del suo improvviso cambiamento,
ma si preoccupò di chiamare un sacerdote e quella persona si confessò
con grande contrizione. All'improvviso udii nel mio intimo questa voce:
«Mi credi ora?». E di nuovo una forza strana penetrò nella mia anima
e mi rassicurò e mi rafforzò a tal punto, che io stessa mi stupii d'aver
potuto dubitare anche per un solo istante. Questi dubbi però provenivano
sempre dall'esterno e ciò m'indusse a chiudermi sempre più in me stessa.
Quando durante la santa confessione avverto l'indecisione del sacerdote,
non svelo a fondo la mia anima, ma mi accuso soltanto dei peccati. Non
dà serenità ad un'anima il sacerdote, se non la possiede lui stesso. O
sacerdoti, ceri accesi per illuminare le anime, la vostra luce non Si
offuschi mai! Compresi che non era volontà di Dio che svelassi allora a
fondo la mia anima. Questa grazia il Signore me la concesse in seguito. O
mio Gesù, guida la mia mente. Prendi il possesso completo di tutto il mio
essere. Chiudimi in fondo al Tuo Cuore e difendimi dagli assalti del
nemico. In Te l'unica mia speranza. Parla attraverso la mia bocca quando
io, estremamente misera, sarò davanti ai potenti ed ai sapienti, affinché
riconoscano che questa causa è Tua e proviene da Te. 

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