DIVINA MISERICORDIA
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA
1933 CONSIGLI SPIRITUALI DATIMI DA PADRE ANDRASZ S. J.
Primo. Non le è lecito, sorella, sfuggire a queste
ispirazioni interiori ma
deve informare di tutto il confessore. Se lei
riconosce che tali ispirazioni
interiori riguardano, ossia sono di vantaggio alla
sua anima o ad altre
anime, la prego di ascoltarle e non le è permesso
trascurarle, ma sempre
d'accordo col proprio confessore.
Secondo. Se queste ispirazioni non concordano con la fede e con lo spirito della
Chiesa,
bisogna respingerle immediatamente,
poiché provengono dallo spirito maligno.
Terzo. Se queste ispirazioni non riguardano le anime in
generale, né il loro bene in
particolare, allora, sorella, non se ne preoccupi eccessivamente, e non le
prenda affatto in considerazione. Tuttavia non decida da sola in questa
materia in un senso e nell'altro, poiché può andare fuori strada,
nonostante queste grandi grazie del Signore. Umiltà, umiltà e sempre
umiltà, poiché noi da soli non possiamo nulla. Tutto questo è soltanto
grazia di Dio. Mi dice che Iddio esige tanta fiducia dalle anime; ebbene
sia lei la prima a dare la dimostrazione di tale fiducia. Ancora una
parola:
accetti tutto questo con serenità. Parola di uno dei confessori: Sorella,
Iddio le prepara molte grazie particolari, ma lei faccia in modo che la sua
vita sia pura come le lacrime davanti al Signore, senza badare a quello
che potranno pensare di lei. Le basti Iddio e Lui solo. Verso la fine del
noviziato il confessore mi disse queste parole: Avanza nella vita facendo
del bene, in modo che sulle pagine della tua vita io possa scrivere: visse
facendo del bene. Iddio realizzi questo in lei, sorella. Un'altra volta il
confessore mi disse: si comporti davanti al Signore come la vedova del
Vangelo, la quale benché avesse deposto nel tesoro una moneta spicciola
di poco valore, dal Signore fu ritenuta più meritevole di quelli che
avevano fatto ricche offerte. Un'altra volta ricevetti questo insegnamento:
si comporti in modo che chiunque si avvicini a lei, se ne parta felice.
Diffonda attorno a sé il profumo della felicità, poiché da Dio ha ricevuto
molto e quindi deve dare molto agli altri. Che tutti possano ripartire
felici
da lei, anche se hanno appena sfiorato l'orlo della sua veste. Ricorda bene
le parole che ti ho detto ora. Un'altra volta mi disse queste parole:
permetta al Signore di spingere la navicella della sua vita in alto mare,
sulle acque immensamente profonde della vita interiore. Alcune parole di
un colloquio avuto con la Madre Maestra verso la fine del noviziato: la
caratteristica particolare della sua anima sia la semplicità e l'umiltà.
Vada
attraverso il cammino della vita come una bambina, sempre fiduciosa,
sempre provvista di semplicità ed umiltà, contenta di tutto, felice di
tutto. Là dove le altre anime si spaventano, lei, sorella, passi
tranquillamente grazie alla semplicità ed all'umiltà. Questo, sorella, lo
ricordi per tutta la vita: come le acque scendono dai monti verso le valli,
così le grazie del Signore scendono soltanto sulle anime umili. O mio Dio,
comprendo bene che vuoi da me l'infanzia spirituale, dato che me la
chiedi continuamente tramite i Tuoi rappresentanti. Le sofferenze e le
contrarietà all'inizio della vita religiosa mi avevano spaventata e mi
avevano tolto il coraggio. Per questo pregavo continuamente perché Gesù
mi rendesse più forte e mi concedesse il vigore del Suo Santo Spirito, per
poter adempiere in tutto la Sua santa Volontà, poiché fin dall'inizio
conoscevo e conosco tuttora la mia debolezza. So bene chi sono da me
stessa, poiché Gesù ha svelato agli occhi della mia anima tutto l'abisso
della mia miseria e pertanto mi rendo conto perfettamente che tutto
quello che c'è di buono nella mia anima è soltanto frutto della Sua santa
grazia. La consapevolezza della mia miseria mi fa conoscere in pari
tempo l'abisso della Tua Misericordia. Nella mia vita interiore guardo
con un occhio verso l'abisso di miseria e di abiezione che sono io, e con
l'altro occhio verso l'abisso della Tua Misericordia, o Dio. O mio Gesù, Tu
sei la vita della mia vita. Tu sai bene che non desidero nient'altro
all'infuori della gloria del Tuo Nome e che le anime conoscano la Tua
bontà. Perché le anime si tengono lontano da Te, o Gesù? Questo proprio
non lo capisco. Oh! potessi io dividere il mio cuore in minime particelle e
offrirtele, o Gesù, in modo che ogni particella fosse come un cuore intero,
nell'intento di compensarTi, almeno in parte per i cuori che non Ti
amano! Ti amo, Gesù, con ogni goccia del mio sangue e lo verserei
volentieri per Te, per darTi la prova del mio amore sincero. O Dio, più Ti
conosco e meno riesco a comprenderTi, ma questa mia incapacità a
comprenderTi mi fa capire quanto sei grande, o Dio. E questa
impossibilità a comprenderTi accende una nuova fiamma nel mio cuore
per Te, o Signore. Dal momento in cui mi hai permesso, o Gesù, di
immergere lo sguardo della mia anima in Te, riposo e non desidero
nient'altro. Ho trovato la mia destinazione nel momento in cui la mia
anima è annegata in Te, unico oggetto del mio amore. Tutto è nulla se lo
si confronta con Te. Le sofferenze, le contrarietà, le umiliazioni, gli
insuccessi, i sospetti che gravano su di me, sono fuscelli che ravvivano il
mio amore verso di Te, o Gesù. Pazzi ed irrealizzabili sono i
miei desideri.
Desidero nascondere a Te che soffro. Per I i miei sforzi e le mie opere
buone desidero non essere mai ricompensata. O Gesù, Tu solo sei la mia
ricompensa. Tu mi basti, o Tesoro del mio cuore. Desidero condividere le
sofferenze del prossimo e tener nascoste nel cuore le mie sofferenze non
solo al prossimo, ma anche a Te, o Gesù. Le sofferenze sono una grande
grazia. Attraverso la sofferenza l'anima diviene simile al Salvatore; nella
sofferenza l'amore si cristallizza: maggiore è la sofferenza, più puro
diviene l'amore. Una volta di notte venne a trovarmi una delle nostre
suore, che era morta due mesi prima. Era una suora del primo coro. La
vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia
dolorosamente stravolta. L'apparizione durò un breve momento e
scomparve. I brividi trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo
dove soffrisse, se in purgatorio o all'inferno, raddoppiai in ogni caso le
mie preghiere per lei. La notte seguente venne di nuovo ed era in uno
stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte, sul suo volto era
evidente la disperazione. Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni
più orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: «
Non
ti hanno giovato per nulla le mie preghiere? ». Mi rispose che le mie
preghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla.
Domandai: « E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anche
quelle non ti hanno giovato niente? ». Mi rispose: « Niente. Quelle
preghiere sono andate a profitto di altre anime ». E io le dissi: «Se le
mie
preghiere non le giovano per niente, la prego di non venire da me ». E
scomparve immediatamente. Io però non cessai di pregare. Dopo un
certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso. Non
era tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi
brillavano di gioia e mi disse che avevo il vero amore per il prossimo, che
molte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e mi
esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel purgatorio e
mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in purgatorio.
I giudizi di Dio sono veramente misteriosi!
I giudizi di Dio sono veramente misteriosi!
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