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PANE SPEZZATO
''Venite e gustate quant'è buono il Signore''
DAL LIBRO DELLA SAPIENZA
PARTE QUINTA (1 - 14)
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[1]Allora il giusto starà con grande fiducia
di fronte a quanti lo hanno oppresso
e a quanti han disprezzato le sue sofferenze.
[2]Costoro vedendolo saran presi da terribile spavento,
saran presi da stupore per la sua salvezza inattesa.
[3]Pentiti, diranno fra di loro,
gemendo nello spirito tormentato:
[4]«Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso
e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno;
giudicammo la sua vita una pazzia
e la sua morte disonorevole.
[5]Perché ora è considerato tra i figli di Dio
e condivide la sorte dei santi?
[6]Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità;
la luce della giustizia non è brillata per noi,
né mai per noi si è alzato il sole.
[7]Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione;
abbiamo percorso deserti impraticabili,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
[8]Che cosa ci ha giovato la nostra superbia?
Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
[9]Tutto questo è passato come ombra
e come notizia fugace,
[10]come una nave che solca l'onda agitata,
del cui passaggio non si può trovare traccia,
né scia della sua carena sui flutti;
[11]oppure come un uccello che vola per l'aria
e non si trova alcun segno della sua corsa,
poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne
e divisa dall'impeto vigoroso,
è attraversata dalle ali in movimento,
ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
[12]o come quando, scoccata una freccia al bersaglio,
l'aria si divide e ritorna subito su se stessa
e così non si può distinguere il suo tragitto:
[13]così anche noi, appena nati, siamo già scomparsi,
non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare;
siamo stati consumati nella nostra malvagità».
[14]La speranza dell'empio è come pula portata dal vento,
come schiuma leggera sospinta dalla tempesta,
come fumo dal vento è dispersa,
si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.
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PER RIFLETTERE INSIEME… |
Questo capitolo è un vero capolavoro
di spiritualità e di poesia, anzi direi di poesia spirituale!
È poesia pura perché È VERITÀ PURA.
È BELLEZZA PURA.
Non può essere commentato, perché il
commento non renderebbe giustizia alla
Verità che esprime; la Verità parla da sola: è limpida, chiara, pulita,
immediata, efficace, insindacabile, luminosa,trasparente.
Chi potrebbe dar luce a ciò che è già
Luce?!
È tutto da gustare!
Tutto da meditare!
Tutto da accogliere ed assorbire!
È Acqua che disseta, Acqua viva che
genera Vita; Acqua che scorre tra le
mani e porta con sé le incrostazioni secolari, il sudiciume quotidiano che
corrompe il velo dell’anima, lo corrode e poi lo lacera; la Parola di Dio è Aria
che riporta ossigeno, Aria fresca che rinnova le morti stagioni; Vino frizzante che inebria; Vento d’Oriente che
spazza via dubbi, incertezze, insicurezze, distorsioni e perversioni
ideologiche.
La Parola di Dio È Acqua di Verità!
E quando la Parola è già Verità non
ci sono altre parole per liberarne i significati.
Non c’è bisogno di interpretazioni, perché
non ci sono punti oscuri, non ci sono punti chiusi, non ci sono parole da
aprire, perché tutto è già aperto, tutto è già Luce e questo basta: la Luce dissipa le tenebre, non ci sono ombre, né
luoghi bui, tutto è chiaro, chiaro come il Sole!
È questo il parlare del Signore! È
questa la Luce del suo dire! È questo il Sole della Verità.
È questo quel parlare a cui si riferiva Gesù quando,
rivolgendosi agli apostoli, diceva loro:
‘’Il vostro parlare sia sì sì, no no’’;
senza mezzi termini, senza ‘’se… ma…
forse… però… ‘’.
Il parlare di Dio non è acqua di
stagno, come quella degli uomini: acqua putrescente e torbida, ambigua e
sterile; oscura e confusa; agitata e sporca; inquietante, incoerente e spesso
sconnessa; temporanea, minimizzata e fosca.
Il parlare di Dio è, per sua natura, Acqua di ruscello e resta tale per tutta
l’eternità.
È un linguaggio a cui l’uomo non è
più abituato; i discorsi umani sono giungle intricate, deserti abbandonati,
strade arroventate, foreste inestricabili; il parlare dell’uomo ha mille
interpretazioni, mille sensi, mille significati, può essere girato e rigirato
come lo si vuole, ci sarà sempre chi ci vedrà del buono e chi ci vedrà del
male, ci sarà sempre chi lo riterrà giusto e chi lo considererà sbagliato e
pericoloso.
Non così il parlare del Signore, non così!
Quando Lui parla il cuore ascolta, la
mente comprende, l’anima canta, lo spirito si disseta.
Quando parla l’uomo il cuore si
ribella, la mente si sconcerta, l’anima agonizza e lo spirito si rabbuia.
È bello il Parlare di Dio! È dolce il
Suo dire! È vero il Suo pensare! È musica soave che dà sollievo al cuore
ferito!
Il parlare umano è talmente contorto
che, spesso, non lo comprende neanche l’uomo stesso.
Il suo parlare è borioso, superbo,
vanitoso… vuoto! Spesso più usato per distruggere che per costruire; più per
manifestare odio e rabbia che per offrire amore e pace!
Un esempio? Non c’è che da scegliere…
Sul Web, piattaforma di cultura che
non sempre è cultura, c’è tutto il bene e tutto il male del mondo: ci sono
informazioni e articoli interessanti e costruttivi
e ce ne sono altrettanti, se non di più, che offrono inquinamento gratuito, deformazioni ideologiche impressionanti,
cattiverie e calunnie inaccettabili su tutto e su tutti: su uomini e donne, su santi
e sante , sulla Chiesa, sul papa e su
Dio stesso.
Quelle che qui riporto sono solo
alcune delle sconcezze pubblicate sul web… ma sono abbastanza eloquenti per
comprendere che il parlare umano è una giungla inestricabile dove le vipere si
annidano e le iene sono in agguato…
Cominciamo con la prima…
Tutti hanno ancora negli occhi il
mare di giovani nell’ultima GMG con papa Francesco, la loro gioia, la loro
festa, la straordinaria partecipazione di un mondo intero che accorre alla Voce del suo Pastore.
Tutto nella più assoluta trasparenza
di fronte ad un mondo intero.
Eppure c’è chi mette in circuito video che, traviando completamente il senso
di questa esperienza, la fa diventare un incontro di setta, un raduno di
anticristi, lanciando accuse di ogni genere contro il papa e i cristiani, contro
la Chiesa che emargina ed esclude.
È il culmine della corruzione del
pensiero umano!
C’è da rabbrividire e da restarne
scioccati per la violenza delle accuse tese a distruggere il Bene, il Buono, il
Bello, la Verità!
Altro esempio: le apparizioni mariane
approvate dalla Chiesa sono tante e sono sparse in tutto il mondo.
Nel corso dei secoli, la presenza di
Maria ha segnato la storia dell’uomo, l’ha guidata e protetta anche dall’autodistruzione;
Maria è sempre stata presente laddove c’è il pericolo che il Male prenda il
sopravvento oppure laddove la sofferenza umana supera i limiti della natura
umana stessa.
È risaputa la prudenza della Chiesa
nell’approvare le manifestazioni del soprannaturale, nell’accettare e
confermare la Presenza di Maria nella quotidianità dell’uomo, il suo intervento
materno per salvare, ammonire, aiutare, soccorrere, proteggere, richiamare alla
fede, alla riscoperta della preghiera come ‘’arma’’ per superare e vincere il
Male.
Quello che la Chiesa, approva, dunque,
dopo aver esaminato fatti e documenti per anni e anni, è garanzia di
legittimità e verità, soprattutto di ortodossia ecclesiastica, cioè di perfetta
corrispondenza alla Verità della Parola di Dio, senza ombra di dubbio.
Eppure c’è chi osa contraddire tale approvazione e corrispondenza, sostenendo
che tali apparizioni contraddicono fortemente quanto affermato nella Bibbia
stessa; essi affermano che la presenza e le parole di Maria sono in forte ed
evidente contrasto con la Parola di Dio, per cui negano la maternità di Maria,
la Sua Presenza e il giudizio emesso della Chiesa: ciò che la Chiesa approva,
loro disapprovano.
Ammettere, per esempio, che Maria sia Madre di Dio è paganesimo,
eresia… perché Maria si è autodefinita ‘’Regina dei cieli’’, ma la regina dei
cieli (secondo loro) era una dea di antica memoria, per cui questo evidenzia
una contraddizione interna, un’inflazione interiore, una prova che la Chiesa consente eresie ed è eretica
essa stessa.
Altro punto attaccato è la presenza
di Maria che appare con il Bambino Gesù in braccio: loro dicono che questo è
impossibile in quanto essendo Gesù diventato uomo non può tornare Bambino in
braccio alla Madre.
Un’anomalia temporale che la ragione
non può comprendere, ma la fede sì: considerando che Dio è l’Eterno Presente,
quelle distinzioni fra passato, presente e futuro, tipicamente umane, non
toccano il mondo soprannaturale, non sono parametri che appartengono a chi vive
immerso nell’Eterno Presente!
Ma questo concetto è difficile da
accettare e da comprendere per chi misura tutto con la bussola terrena.
Stare a dire in quale terribile
errore cade l’uomo che ragiona, o peggio, che sragiona così… ci vorrebbe uno
spazio enciclopedico… se pure basterebbe… basti dire che l’uomo è
contraddittorio per sua natura e che l’ultima cosa che può permettersi di fare
è quella di assegnare a Dio la sua naturale ed interna contraddizione.
Di segni di contraddizione è piena,
anzi strapiena, la storia umana; nessuno,
finora, che abbia la testa sul collo, e soprattutto una testa piena di
materia grigia che sappia ragionare, può, a fil di logica, riscontrare o evidenziare una benchè minima contraddizione nella Parola
e nell’intervento di Dio nella storia umana.
Chi osa proporre, anche in maniera
autorevole, simili accuse… potrebbe aver bisogno di cure mediche, anche se temo
che la cura farmacologica possa non essere di grande aiuto, qui ci vorrebbe un
Farmaco ben più potente ed efficace, anzi occorrerebbe uno scossone di quelli
sonori… uno simile ad disarcionamento di Paolo sulla via di Damasco!
L’uomo ha sviluppato una così sottile
e, purtroppo, perfida capacità di utilizzare o meglio strumentalizzare le
parole che arriva a far passare per verità assolute le più inaudite sconcezze,
tese a screditare e a distruggere.
L’uomo, con le stesse parole, riesce a dire
tutto e il contrario di tutto, ad affermare e negare contemporaneamente senza
rendersene conto e con la convinzione di dire cose giuste.
L’uomo distorce sensi, significati,
concetti, verità… affidandosi esclusivamente a delle intuizioni soggettive
provenienti da una distorsione interiore, da una perversione del pensiero che è
stato asservito completamente al Male: un pensiero schiavo che, soffrendo per
la sua persa libertà, reagisce accusando quella verità che più non riesce a
cogliere… Esopo lo sapeva bene quando scrisse la favola della volpe che non
riuscendo a raggiungere l’uva, troppo alta per i suoi limitati salti, concluse
convincendosi che non ne valeva la pena perdere tempo per raggiungere un
grappolo ancora acerbo: era più sensato lasciar perdere.
Ecco che… l’uomo che non riesce a
raggiungere la Verità, l’attacca negandola e distruggendola ai suoi occhi e a
quelli degli altri, propone così la sua verità, quella che gli permette di porsi
alla pari di Chi sostiene di essere la Verità in Persona.
È un meccanismo umano perverso.
Terribilmente perverso!
Il tentativo dell’uomo è sempre lo
stesso: farsi Dio al posto di Dio.
Non importa se attaccando Dio ci si
schiera dalla parte del Male, ciò che
conta è sentirsi come Dio, capaci di proporre verità assolute e di rinfacciare
a Dio le sue ipotetiche contraddizioni e le sue presunte incoerenze.
È l’uomo che si fa giudice
infallibile: giudica Dio e lo trova mancante!
E lo trova incoerente!
E lo trova contraddittorio per cui non degno di stabilire ed affermare
verità universali.
Togliendo a Dio quell’ Autorità proveniente dal SUO Essere DIO INFALLIBILE…
l’uomo lo detronizza e si pone sul Suo Trono, impugnando lo scettro della
verità e della giustizia, perché è lui che ha fatto giustizia ad un Dio che ha
osato proporsi come l’Assoluto, come Unico detentore della Verità.
Se la superbia avesse una scala di
gradualità… ecco che in questo modo
tocca il suo culmine.
L’uomo si fa Dio al posto di Dio e in
più lo umilia colpendolo nel Cuore della Sua stessa Natura: Dio è la Verità, la
Via e la Vita; l’uomo ribalta e distorce tale Verità, si fa ‘’unica via’’ affidabile
e sicura e si accinge a disporre del
dono della Vita a suo piacimento, secondo le sue comodità e necessità personali
ed egoistiche.
Siamo in piena apostasia!
Il ripudio di Dio come Dio è sotto i
nostri occhi. Guida la nostra vita e il nostro pensiero. Si manifesta in parole
che stravolgono verità, che inducono alla ribellione basandosi su
concettualizzazioni che mancano di un’effettiva conoscenza in materia.
La Parola di Dio va letta secondo la
logica di Dio.
La contraddizione madornale è quella
dell’uomo che vorrebbe leggere la Parola di Dio senza gli strumenti adatti,
senza conoscere l’alfabeto di Dio, ma usando quello umano per decodificare
quello divino.
Sarebbe come se un professore di
italiano volesse spiegare un brano antologico o poetico usando un teorema di
matematica o un’espressione algebrica.
Il pensiero poetico va letto secondo
certi criteri di interpretazione, nel rispetto del pensiero dell’autore, che va
compreso nelle sua intimità, cioè dopo aver colto le sue intenzioni più intime
ed aver indagato la sua vita in tutti i suoi molteplici aspetti, mettendo
azione, pensiero, contesto e vissuto familiare in stretta correlazione.
Se lo facesse usando teoremi e postulati… la
realtà dell’autore non corrisponderebbe più al quadro che se ne fa di lui. Le
conclusioni a cui giungerebbe sarebbero molto diverse e soprattutto assolutamente
distorte rispetto alle intenzioni dell’autore.
Questo è quello che accade a chi usa
mezzi e strumenti non adatti, inadeguati, per ‘’giudicare’’ e conoscere la
Parola di Dio secondo la giusta logica.
Passiamo così al terzo esempio… tratto
da un articolo trovato sul web nel cui
indirizzo si fa riferimento ad un razionalismo che, in realtà, leggendo
le sue pagine, risulterà essere molto ambiguo e poco o per niente razionale.
L’autore di questo sito dice di
essere uno studioso di storia e teologia,
un certo dott. J. Y.
Sul suo sito accoglie interventi di
ogni genere, come quello che qui sotto vi riporto… sono le conclusioni a cui giunge
chi è convinto di poter leggere un
racconto usando le formule della chimica
o della fisica, di chi è convinto di
poter leggere ed interpretare una poesia… con gli strumenti di Euclide:
----------------------
‘’A molti sembra strano il comportamento
di un Dio che di fatto sta a guardare impassibile le sofferenze e le
ingiustizie umane, nonché orrori di ogni tipo, senza intervenire, neanche a
favore dei suoi fedeli, il che è in contrasto con l'idea culturale del Dio
buono ed amorevole che la gente ha in mente. Come è possibile tutto ciò?
Per rispondere a questa domanda bisogna prima informarsi su cosa dice Dio di se
stesso nei suoi testi sacri.
Innanzitutto, l'idea di un Dio buono ed amorevole viene dall'uomo e non da
Dio stesso, ed è ovvio che le organizzazioni religiose per fare proseliti ha la
necessità di convincervi di ciò. Tuttavia, l'unica cosa che conta è la
cosiddetta parola diretta di Dio, cioè la Bibbia, che lo descrive bene e fa
capire molto bene chi è in realtà.
Infatti, la Bibbia, l'unico documento che dà informazioni dirette su Dio,
mostra inequivocabilmente che non è buono ma anzi ha dei comportamenti che
secondo la cultura moderna sono identificabili come quelli di una persona
malvagia. Il problema è che ovviamente la gente la Bibbia non la legge e quindi
non sa nulla del Dio biblico. Vediamo quindi qui di seguito qualche esempio di
malvagità tratti proprio della Bibbia che per i credenti è parola di Dio.
Tra l'altro l'espressione "Dio è amore" è stata inventata solo
nel 1911 dai protestanti, quando l'espressione evangelica "Dio è
carità" è stata arbitrariamente cambiata in "Dio è amore", con
conseguente cambiamento anche delle espressioni simili (nei brani in cui c'era
scritto «la carità di Dio» fu cambiato in «l'amore di Dio») . Visto il successo
di tale manomissione, la Chiesa cattolica l'adotta anch'essa nel 1974.
In tutta la Bibbia originale, sia Vecchio che Nuovo testamento, non c'è
alcun riferimento al fatto che "Dio è amore", e l'espressione
"Dio è carità" non è contenuta neanche nei Vangeli ma solo nelle
lettere posteriori di Giovanni. Neppure a Cristo era balenata l'idea che «Dio è
carità», la parola "carità" non è mai stata pronunciata da Gesù.
Invece, quello che si legge nella Bibbia sono le espressioni «Dio degli
eserciti», «Dio geloso», «Dio terribile», «Dio è fuoco divoratore» e
simili. D'altra parte, la maggior parte degli omicidi biblici (lapidazioni e
stermini) sono il frutto della volontà divina o degli oracoli divini.
I pochi gesti caritatevoli di Dio
rientrano tra le deroghe della misericordia divina.
La pagina, pur contendo solo una parte degli esempi, è lunghetta ma si invita a
leggerla lo stesso perché è un'occasione importante per conoscere il vero Dio
attraverso la Bibbia: si tratta di cose tenute nascoste da chi, per i propri
interessi, cerca di convincervi che Dio è amore, tanto questa gente lo sa fin
troppo bene che non leggete la Bibbia e quindi siete profondamente ignoranti in
materia.
(Per questione di
spazio, riporto qui solo alcune delle sue citazioni, mi sembrano sufficienti
per dare l’idea di ciò che vuole evidenziare…)
1.
"Quando qualcuno ha
violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o
tre testimoni." (Ebrei 10,28)
- "Chi calunnia in segreto il
suo prossimo io lo farò perire…"(Salmo 101,5)
- Il Signore gli disse:
"Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau
sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini
che vi si compiono". Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne,
ammazzate fino allo sterminio...(Ezechiele 9, 4 e 6 )
- "Samaria espierà, perchè si
è ribellata al suo Dio. Periranno di spada, saranno sfracellati i bambini;
le donne incinte sventrate." (Osea
14, 1)
- "Ridurrò le tue città in
macerie, e tu diventerai un deserto; così saprai che io sono il
Signore."(Ez. 35,4)
- Osserva il giusto e vedi l'uomo
retto, l'uomo di pace avrà una discendenza. Ma tutti i peccatori saranno
distrutti, la discendenza degli empi sarà sterminata. (Salmo 37,37)
- Dio è giudice giusto, ogni
giorno si accende il suo sdegno. Non torna forse ad affilare la spada, a
tendere e puntare il suo arco? Si prepara strumenti di morte, arroventa le
sue frecce. (Salmo 7,12)
- La bocca del giusto esprime la
sapienza, la lingua perversa sarà tagliata.(Proverbi 10, 31 )
- Allora il Signore mandò fra il
popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti
morì. (Numeri 21,6)
Questa è la parola di Dio! Questo è Dio!
A parte il fatto che quello che ha fatto Dio nel Vecchio
Testamento delinea bene la sua malvagità, la Vecchia Legge è stata abrogata dal
Nuovo Testamento? Falso!
«Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della
Legge per praticarle.» (Nuovo Testamento - Galati 3,10)
«È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada
un solo trattino della Legge»
[Luca 16,17].
Perché parlare male del Maligno quando il Benigno è peggio del
Diavolo?
La gente veramente si aspetta che un personaggio del genere sia
amore???
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Ci fermiamo qui, per il momento, e
cerchiamo di capire dove sta la verità.
Per cominciare, va fatta notare la sottile malvagità di questo pensiero: lui condanna chi
ha fede, usando gli stessi strumenti della fede.
Mi spiego: il suo inganno risulta più
efficace perché lui non condanna la
Parola di Dio, non rinnega la Bibbia come Parola di Dio, ma la prende a
testimonianza conto Dio stesso.
Ammette , in pratica, che la Bibbia è
Parola di Dio ed è questa stessa Parola che
rivela – secondo lui – la malvagità di Dio.
Ma vi pare che Dio possa essere così
‘’insensato’’ da condannarsi con le sue stesse parole?
Se non lo farebbe mai un uomo,
potrebbe mai farlo un Dio che ha creato l’uomo e l’intero Universo?
Ma andiamo avanti…
L’autore di questo articolo, che scaglia
contro Dio accuse inverosimili, cade in palese contraddizione proprio quando
ritiene che Dio si rivela per quello che è nella Bibbia stessa. Così dicendo
lui ammette che c’è un Dio che ha parlato ed ha detto delle Verità.
Il suo punto di forza è nel fare in
modo che queste Verità ricadano contro di Lui.
Per fare questo, ne fa una lettura
tutta personale e pretestuosa.
Il suo non aver rinnegato la Bibbia
trae in inganno il cristiano che non si sente attaccato in ciò che sta a
fondamento della sua fede e crede che colui che sta parlando sia dalla sua
parte, uno, cioè, che crede nella Bibbia come Parola di Dio, così come lo
credono tutti i cristiani.
Questo induce a non porsi in maniera
critica nei confronti di ciò che va a dire subito dopo, perché si presenta come
uno dei nostri, innocuo in ciò che
propone e che va ascoltato perché, magari, può dare spunti per una migliore
comprensione della Parola stessa.
Quest’inganno è audace e subdolo.
Infallibile… non c’è che dire! Tipicamente diabolico!
Nel momento in cui lui approva quanto
la Parola propone, cioè non rinnegandola e non contrariandola,
lui poi fargli dire tutto ciò che vuole.
La strumentalizza secondo i suoi
intenti.
È più facile attaccare la Bibbia stando
dentro, che rinnegarla come Testo base per il Cristianesimo, così facendo si
destano meno sospetti e l’inganno riesce meglio.
Di quale inganno parliamo?
Di quello di leggere la Storia della
Salvezza come un susseguirsi di massacri, omicidi, pestilenze, stermini di
interi popoli ad opera e volontà di Dio stesso, che rivela così, tutta la sua
malvagità, la sua crudeltà, il suo odio
verso quell’uomo che dice di aver creato per amore.
A conferma di questa sua tesi, riporta una lista lunghissima
di versetti tratti sia dall’AT che dal NT in cui Dio ‘’ordina massacri oppure promette
distruzione e stermini’’.
A leggere la Bibbia con i suoi occhi,
SEMBRA che il suo ragionamento non faccia una piega… ma il verbo SEMBRARE è
sempre un verbo ipotetico, bisogna sempre cercare conferma di quel che SEMBRA…
I cristiani (anche quelli più
ignoranti, come lui sostiene che siano) sanno bene che singoli versetti
estrapolati da un contesto storico-socio-culturale-religioso dicono… tutto e
niente.
Lo sanno anche i cristiani-ignoranti
che preso a se stante… ad ogni versetto o singola parola possiamo fare dire di tutto, possiamo darci il
significato che vogliamo, può dire ‘’bianco o nero’’, a seconda di quello che
vogliamo mettergli in bocca.
È un gioco da bambini… sono
comunissime tecniche linguistiche che si usano sin dalla scuola dell’infanzia
per far prendere al bambino il contatto
con il suo pensiero… il bambino lo sa che è un gioco il cambiare i punti di
vista dei personaggi, l’invertire le storie… tipica è quella di Cappuccetto
Rosso in cui il lupo diventa buono e il cacciatore cattivo… sono tecniche per
bambini di tre anni.
Ora dunque, applicando queste
tecniche ‘’scolastiche’’, ad un testo che si pone a Guida della Storia
dell’Umanità, da parte di qualcuno che sostiene il suo ‘’razionalismo puro’’ e
che si accinge ad analizzare un comportamento divino e a giudicarlo sulla base
di quello che dice, cambiando o trascurando completamente il contesto, è chiaro
che il messaggio che ne risulta è del tutto falsato ‘’come quello del lupo che diventa buono e del cacciatore che diventa cattivo’’.
Il risultato è lo stesso: Dio diventa
più malvagio di Satana e Satana più buono di Dio.
Questa sua conclusione potrebbe
essere ‘’degna’’ di una guida scolastica che propone esercitazioni di
trasposizioni di punti di vista in scenari favolistici, ma è del tutto fuori
luogo e insensata farla passare per veritiera al di fuori di un contesto
strettamente scolastico dove lo scopo è quello di convincere, non di giocare con
la lingua e i suoi significati.
Qui non viene proposta come un gioco,
non è un’esercitazione linguistica, non è una simulazione, non è un’ipotesi: il
nostro autore l’afferma con autorità e convinzione.
Una convinzione tutta sua che cade su
se stessa: non ha validità linguistica, prima ancora che teologica!
Anche il cristiano ignorante in
teologia capisce che si tratta di un giochetto scolastico a fini didattici!
Sul piano della fede non ha sostanza!
Non propone niente che possa essere preso in seria considerazione.
Estrapolando singole parole, singole
frasi, singole situazioni… è facile far dire loro tutto quello che vogliamo: i
soggetti ce li mettiamo a nostro piacimento, i ruoli li invertiamo, le
motivazioni le ignoriamo, le conseguenze le esaltiamo, i fatti li evitiamo, le
logiche le bypassiamo, i contesti li cancelliamo, le parole diventano solo
parole che, secondo il codice linguistico, messe in un certo ordine possono
dare un determinato senso logico, riordinate
in un altro ne danno uno di significato completamente opposto: questo ce
lo dice la sintassi della lingua italiana.
Ecco che questi versetti così
estrapolati senza nessun collegamento con il resto del testo… assumono
significati ‘’deviati’’ perchè da soli non dicono nulla… colui che ha una
briciola di buon senso sa molto bene che le parole acquistano un significato se
vengono contestualizzate e rapportate all’intero testo di riferimento.
Nella
tabella che propone a conferma della sua tesi mette a confronto le
persone fatte morire da Dio, secondo un suo calcolo matematico perfetto,
giungendo alla cifra tonda di 32,9 milioni, con quelle fatte morire da Satana
che, sempre secondo i suoi precisi calcoli, sono soltanto 10.
Ne fa, poi, anche una classificazione
molto ben articolata, non c’è che dire, bisogna riconoscergli che l’impegno ce
l’ha messo… lui dice che Dio ha compiuto:
- delitti di popoli (il diluvio universale, l’eccidio di
Sodoma e Gomorra, i primogeniti d'Egitto…)
- delitti ad personam (di Onan, del bimbo appena nato di Davide, di Nadab…)
- delitti decretati (la Legge “sia messo a morte”, la lapidazione
dell’adultera, l’immolazione dei primogeniti…)
- delitti indotti (mediante l’offesa: «Dio gradì Abele e il suo dono, ma non
gradì Caino e il suo dono…»)
- delitti di guerra (Il Signore sconfisse gli Etiopi, Il Signore sconfisse
Beniamino davanti a Israele…)
E il Diavolo? Satana, al contrario, uccide solamente dieci
persone sotto ordine diretto di Dio per una scommessa che i due avevano fatto
in precedenza (Giobbe 1:1-19). Nella Bibbia, le altre sue colpe sono solo tentazioni…nei
dettagli di Dio.
Chi
è il vero cattivo tra i due?
Certo, la domanda s’impone.
Ma anche la risposta… ovviamente!
Per rispondere a questa domanda che
sembra ‘’apocalittica’’ ed ‘’insindacabile’’, tenuto conto delle prove
matematiche portate a testimonianza e a
conferma del suo pensiero, è sufficiente fare una semplice riflessione, una
riflessione che qualunque cristiano-ignorante è capace di fare, perché è una
riflessione di buon senso e di vera razionalità, non di quel razionalismo
unilaterale che ci propone il nostro amico: colui che evidenzia questi passaggi
e poi condanna Dio per ciò che ha compiuto o che ha permesso di compiere
trascura un ‘’particolare’’ che tanto piccolo non è: in ogni versetto da lui riportato
viene messo in evidenza il comportamento
di Dio che è quello di distruggere l’empio; il particolare non trascurabile è
proprio questo: il Signore condanna, castiga, punisce in modo severo persone che hanno commesso colpe gravissime al suo
cospetto e nei confronti del prossimo, persone che hanno commesso abomini agli
occhi del Signore, che hanno sacrificato bambini e giovani a dei inesistenti,
che hanno schiavizzato popoli innocenti, che hanno dichiarato guerra a popoli
pacifici, che hanno traviato crudelmente dalla giustizia divina ma prima ancora
da quella umana; persone che hanno fatto del male ad altre persone innocenti.
Se Dio facesse passare il loro
comportamento sotto gamba, tacendo le loro tremende colpe e non condannando i
loro abomini verrebbe meno ad uno dei suoi più grandi attributi che è quella
della Giustizia.
Nei versetti che lui stesso propone è
chiarissima in quale direzione va la Giustizia di Dio, nel salmo 37,37 sono
i peccatori e gli empi che vengono sterminati… non certi i giusti: dove sta, dunque, l’ingiustizia? Quale accusa si può fare ad
un Dio che rende giustizia ai giusti?.
Nel Salmo 7,12 si afferma che Dio è giudice
giusto e che ogni giorno si accende il
suo sdegno per il male che l’uomo compie: non
dovrebbe forse sdegnarsi un Padre se un figlio uccide suo fratello?
Nel Libro dei Proverbi 10, 31 si legge ‘’La bocca del giusto
esprime la sapienza, la lingua perversa sarà tagliata’’: non è forse giusto tagliare la lingua perversa, la lingua di colui che
inganna e semina calunnie? Non farlo significherebbe assecondare l’empietà.
Dove sta allora l’ingiustizia di Dio?
Cosa c’è di ‘’ingiusto’’
nel rendere giustizia alla bocca del giusto?
Il male ci sarebbe stato davvero se Dio, che si autodefinisce
BUONO, non l’avesse fatto; se avesse lasciato che la lingua perversa esultasse
sulla bocca del giusto.
Ogni azione che Dio compie ed ogni comando
che dà sono sempre e soltanto per rendere giustizia al povero, all’orfano,
all’innocente, a chi implora la sua
giustizia.
Chi può biasimarlo o condannarlo per
questo?
Il Signore non ha mai punito un uomo
giusto, ma ha sempre condannato l’empietà… attenzione: il Signore non ha mai condannato
l’uomo, ma l’empietà in se stessa, cioè il comportamento dissennato e malvagio,
crudele e lesivo della libertà altrui.
Se non l’avesse fatto.. allora sì che Gli si potrebbe chiedere conto della Sua Giustizia!
Ma se il suo intervento è a favore
del debole e dello schiavo, dell’innocente e di tutti coloro che camminano
sulla retta via… allora di cosa si può accusare questo Dio?
Di essere giusto? Di proteggere chi è
nel giusto? Di fare giustizia delle ingiustizie umane?
Accusarlo di questo equivale ad
accusare la Magistratura italiana di essere ingiusta e malvagia nel mettere in carcere i terroristi e i
mafiosi! Imprigionando i terroristi, la Magistratura non fa semplicemente ciò a
cui è stata deputata a fare dalla volontà del popolo stesso? Se non lo facesse…
allora sì che la si potrebbe accusare di mancato rispetto della volontà del
popolo e delle leggi dello Stato.
La giustizia umana ritiene opportuno
condannare e fermare coloro che agiscono contro le leggi dello Stato e questo è
giusto secondo tutto il popolo che si sente così tutelato e protetto da un
Organismo che si schiera a suo favore e contro chi vorrebbe far loro del male.
E Dio non dovrebbe forse fare lo
stesso con coloro che ha creato? Come potrebbe vedere il male che viene fatto
al suo popolo e tacere, e distogliere lo sguardo e lasciare che sia? Come
potrebbe?
Se facesse questo, lo stesso autore
che adesso lo accusa di aver permesso o ordinato lo sterminio di interi popoli,
lo accuserebbe del suo non-intervento a favore del suo popolo.
Ecco che i discorsi umani vengono
rivoltati a secondo di quello che abbiamo stabilito di evidenziare.
Dio ha fatto questo: condanniamolo.
Dio non ha fatto questo:
condanniamolo.
Dio avrebbe dovuto fare questo:
condanniamolo.
Dio non avrebbe dovuto fare questo:
condanniamolo.
Se lo scopo è condannare Dio,
comunque e sempre, allora ogni cosa detta può essere ri-detta e ri-letta facendo
in modo che gli si ritorca contro.
L’uomo è particolarmente abile nel
rilanciare la palla-avvelenata.
Rilanciare la palla-avvelenata una
volta era un gioco… oggi è una tecnica di comunicazione sofisticata e quanto
mai … malvagia!
Dire che Dio è più malvagio di
Satana, come afferma il nostro, sulla base di questo elenco di citazioni
acontestualizzate … equivale a scrivere
sulla propria maglia quello che c’era scritto sulla maglia del capo degli ultras nei giorni dei disordini
allo stadio laziale: ‘’Speziale libero’’, cioè ‘’ chi uccide sia libero, perché
è giusto rivendicare la libertà di uccidere senza per questo dover subire
condanne o pene’’. Satana induce al male ed istiga alla violenza.
È la stessa identica cosa quella che
il nostro amico chiede adducendo queste sue ‘’prove’’ della malvagità di Dio:
Dio è malvagio perché ha permesso lo sterminio di un popolo che ha attaccato un
altro popolo che viveva pacificamente
nel suo territorio… e per questo va
condannato.
Satana che ha istigato un popolo ad
attaccare l’altro popolo senza motivi validi… va assolto!
Il fatto che quel popolo avesse
sterminato altri popoli e fatto stragi fra gente pacifica ed innocente è un
particolare che non gli interessa a quanto pare! È un particolare trascurabile…
a suo parere!
Satana che ha innescato il conflitto
ingiustificato è meno o per niente responsabile di quanto è accaduto; tutte le
responsabilità ricadono su Dio che reagisce ad un’ingiustizia.
Mi chiedo in che cosa consista l’idea
di giustizia che rivendica il nostro amico?
Giustizia è forse permettere
all’empio di compiere tutto ciò che vuole?
È forse non ascoltare il grido del
giusto e lasciare che l’empio ne faccia strage?
Forse il nostro amico dovrebbe
rivedere un po’ il suo concetto di giustizia prima di giudicare e condannare
chi compie la Giustizia sollevando il giusto dall’oppressione dell’empio.
Per chi ragiona… questa si chiama
GIUSTIZIA!
Per chi ragiona… MALVAGITA’ sarebbe non intervenire in casi del
genere!
Se parliamo di giustizia soggettiva
si può anche arrivare a scagionare Satana e a farlo diventare un eroe, come
cerca di fare il nostro amico; se parliamo di Giustizia oggettiva e giusta…
allora non si può non dare ascolto alla voce dell’oppresso che chiede aiuto e
soccorso per le ingiustizie subìte.
Se di questo è capace un uomo… come
non dovrebbe esserlo un Dio?
Non è forse giusto un Dio che ‘’Osserva il giusto e vede l'uomo retto, che
assegna una discendenza all'uomo di pace, che distrugge i peccatori e stermina la discendenza degli empi? (Salmo 37,37)’’
Se Dio non sterminasse gli empi, dove
sarebbe la sua giustizia?
Come potrebbero i retti e gli uomini
di pace avere fiducia in Lui?
A chi potrebbero rivolgersi?
Se Dio sostenesse gli empi e non
punisse i loro abomini… che Dio sarebbe?
Sarebbe una contraddizione terribile!
Nella Bibbia Dio rivela la sua
Giustizia non la sua malvagità. La differenza è sostanziale!
Chi afferma il contrario dovrebbe
prima di tutto ‘’imparare a leggere’’, linguisticamente parlando, ed assicurarsi di capire quanto legge… è
l’obiettivo minimo richiesto ad ogni bambino a partire dai sei anni.
Uno degli slogan d’effetto che il nostro amico propone
è quello che riporto qui a fianco e che dice così: ‘’non hai obbedito ai miei comandamenti, andrai all’inferno e brucerai
per l’eternità… però ti amo’’.
Certo che è molto efficace e molto
immediato come messaggio, non c’è che dire, le sue capacità creative sono
eccellenti… peccato però che i contenuti di quanto così brillantemente propone
siano un po’ scadenti, un po’ troppo banali e populisti; ma la sua carenza più
grave è un’altra: forse nessuno ha mai detto al nostro amico che Dio non manda
nessuno all’inferno: se avesse voluto farlo avrebbe evitato il sacrificio di
Suo Figlio, sarebbe un’incoerenza troppo evidente ammettere una cosa del
genere.
Se Dio volesse davvero mandarci tutti
all’inferno perché avrebbe mandato Suo
Figlio per salvarci?
Diventerebbe inspiegabile
l’Incarnazione, la Morte, la Passione e la Resurrezione di Cristo,( la cui
esistenza non viene assolutamente negata dal nostro amico) se davvero Dio avesse
in mente di mandarci tutti all’inferno!
Al nostro amico sfuggono, come
sempre, dei particolari, non affatto trascurabili, quali il libero arbitrio, la
libertà, cioè di scegliersi il proprio destino eterno, sulla base delle proprie
scelte e decisioni durante il proprio cammino terreno.
Sono le azioni degli uomini che
determinano il suo destino eterno.
Dio non obbliga nessuno a comportarsi
in un modo o in un altro: propone un cammino, retto e giusto, con una meta ben
precisa… una proposta non è un obbligo!
Chi vuole lo segue, chi non vuole
mettersi alla sua sequela è libero di scegliersi la strada che vuole,
ovviamente con mete diverse.
Tutto qui. Non è Dio che manda all’inferno, ma la scelta
dell’uomo di seguirlo o meno.
O con me o lontano da me - dice il
Signore.
Questa è la chiarezza del parlare di
Dio, nessuna brutta sorpresa e nessun inganno: liberi di accettare la sua
proposta e liberi di non accettarla.
Ogni decisione, ovviamente, porta con
sé una conseguenza, questo non dobbiamo mai dimenticarlo, altrimenti si finisce
con l’assegnare le responsabilità delle nostre scelte ad altri e certamente non
è corretto.
Ognuno è libero di scegliere,
assumendosi in prima persona le sue responsabilità.
Dio ci ama per questo ci avverte, per
questo ci indica la strada, per questo rispetta la nostra libertà: se fosse
dispotico ed autoritario ci obbligherebbe a scegliere la strada che Lui ha
deciso per noi; ma non mi risulta che questo sia mai successo con qualcuno, né
nella Bibbia né nella storia della Chiesa c’è mai stato qualcuno che sia stato
obbligato a seguirlo contro la sua volontà: vedi Maria?
Umile serva, giovane ragazza… a lei
il Signore ha chiesto la sua disponibilità e la sua libera adesione: le ha
chiesto se voleva accettare la Grazia che Lui voleva concederle, non l’ha certo
obbligata a dire di sì, era liberissima di dire di no, di rifiutarsi, anche in
vista di ciò che l’aspettava, cioè la lapidazione per una donna che restava
incinta senza essere sposata.
Maria ha scelto in piena libertà, il
suo ‘’Sì’’ è venuto dalla libertà del suo cuore, non dall’obbligo di un
Dittatore che impone una Volontà.
Tutta la Storia della Salvezza è
basata sulla libertà di adesione o meno alla Volontà di Dio.
Lo è sempre stata e lo è tutt’ora.
Riconoscere questo è un atto di buon
senso e di lucidità intellettiva: non si può negare la verità.
Il Signore dice: ‘’ Chi mi riconosce
e non si vergogna di me, anch’io lo riconoscerò nell’ultimo giorno. Chi non mi
riconosce e si vergogna di me, non sarà da me riconosciuto.’’
Mi sembra che non faccia una piega
una tale logica! Non c’è forzatura, non c’è obbligo, non c’è vendetta né
costrizione di sorta, nemmeno mi sembra che ci sia una via preferenziale per
alcuni e per altri no.
C’è solo una grande ‘libertà’’ che,
lasciata alle nostre mani, diventa pericolosa, perché ancora non ne abbiamo capito la portata e le
conseguenze!
Non siamo maturi per esercitare una
tale libertà.
Per comprenderne l’immensità che racchiude.
Ecco, siamo più bravi a sintetizzare
in slogan l’Infinito che ci avvolge; ma l’Infinito resta Infinito, lo slogan si
chiude nelle sue brevi parole che pretendono di giudicare l’Infinito.
Dio ci ama; se non ci amasse non
avrebbe fatto di tutto per salvarci!
Non ci avrebbe lasciati liberi di
scegliere.
Chi ama, si fida di colui che ama.
Dio ci ama e si fida di noi.
Siamo noi, poi, a dimostrare se la
sua fiducia è ben riposta o meno in noi.
L’amore non potrebbe essere che
libero.
Chi potrebbe impedire a Dio di
sommergerci in qualsiasi istante con una pioggia di fuoco?
Qualcuno potrebbe opporgli resistenza
adducendo sue argomentazioni?
Se il Signore volesse o se solo la
Sua Destra dovesse inclinarsi… non il capo o le ginocchia… ma il corpo tutto si
prostrerebbe al suo cospetto implorando la sua misericordia.
L’inferno siamo noi a sceglierlo, in
virtù della nostra libertà d’azione; non è Dio a darcelo e se esiste è solo
perché è la Sua Giustizia che lo richiede!
L’Amore non presuppone l’ingiustizia.
Bisogna stare attenti a non metterli mai l’uno contro l’altro, in
contrapposizione: amare significa esercitare la giustizia ed esercitare la
giustizia significa agire per il bene dell’altro. Amore e giustizia non sono
mai disgiunti.
Chi li separa vorrebbe un Dio
‘’buonista’’ che è ben altra cosa di un ‘’Dio Buono’’.
La Bontà di Dio si regge sulla giustizia e sulla
misericordia, che sono tutt’altra e ben
altra cosa dal buonismo per quieto vivere.
Per
concludere, riporto qui un ultimo ‘’manifesto’’ proposto dal nostro amico che
così recita ‘’a che serve Satana se hai
un Dio come questo?’’ poi, in alto, scritto in piccolo si legge ‘’tu lo chiami Dio ma io non lo conosco’’
Ok. Ci
risiamo!
Fatta la
domanda… ottenuta la risposta. Soltanto che questa volta la risposta
se la dà da solo… il problema è che è così preso nel formulare la domanda che
non si è accorto di essersi dato anche la risposta; la sua ‘’autorisposta’’ viene confermata da quest’altra immagine che
accompagna il suo articolo: una bella scimmia che si gratta in testa mentre
cerca di decifrare la Bibbia.
Bene: facciamo il punto.
Quando lui stesso ammette di non
conoscere Dio, per la prima e unica volta dice una verità incontrastabile: se
conoscesse Dio non si sarebbe posto quella domanda, non condannerebbe Dio per
le sciagure umane, ma riconoscerebbe l’intervento di Dio nel cercare di far
capire all’uomo i suoi errori, nel cercare di riportarlo sulla retta via e
riconoscerebbe l’irresponsabilità dell’uomo che continua ad agire secondo i
suoi egoismi ottenendo, di conseguenza, quegli scenari che lui stesso propone
nel manifesto: fame, distruzione, guerre, morte, sofferenza…
È l’irresponsabilità dell’uomo che
produce il male, non l’Amore di Dio che cerca di fargli capire ciò che è Bene e
ciò che è Male, ciò che è Giusto e ciò che non lo è.
E perché l’uomo fa così fatica a
capire questo?
Questa scimmia che cerca di leggere la Bibbia è emblematica in
questo caso e ci offre la risposta già bella e pronta.
L’uomo continua a considerarsi un
animale, un discendente della scimmie: ma le scimmie non hanno mai imparato a
leggere, le scimmie non sono in grado di esercitare la ragione, le scimmie non
possiedono senso logico ma obbediscono solo agli istinti… cercare di far leggere
una Bibbia ad una scimmia è un’impresa impossibile, sperare, poi, che riesca a
comprenderne qualcosa… è pia illusione, prima ancora che un’offesa a Dio, è
un’offesa all’uomo stesso.
Non solo si negano il dono
dell’Intelletto, della Sapienza, della Scienza o semplicemente della ragione, che
appartengono all’uomo e all’uomo soltanto, ma associando l’uomo ad una scimmia lo si priva anche del suo buon
senso perché si nega l’evidenza: chi ha mai visto una scimmia leggere?
Ma può esserci più incoerenza di
questa?
La scimmia non ha né il dono della
conoscenza né una coscienza per prendere coscienza dei suoi ipotetici doni.
Se dunque ci si considera alla
stregua di una scimmia: come può un uomo-scimmia leggere, comprendere e
giudicare ciò che non è in grado di decodificare!
Non si tratta di semplice ignoranza,
cosa di cui lui accusa i cristiani, ma di naturale e reale impossibilità, non
avendo la scimmia in sé gli strumenti per fare ciò che le si chiede di fare.
Fino a quando l’uomo continuerà a
leggere la Bibbia come farebbe una
scimmia… ci saranno sempre persone che si accingeranno a scrivere slogan del genere di quelli proposti e a
mettere in circolo idee malvage , distorte e contorte e soprattutto mille e
mille anni luce lontane dalla Verità.
Bisogna dare atto che la superbia, la
presunzione e l’incoerenza stimolano
molto… ma proprio molto… la fantasia della
mente umana!
Come rispondere, dunque, a chi
propone tali distorsioni della Verità?
Vorrei solo dire a questi cari amici che scrivono cose del genere che i
loro articoli saranno sempre sicuramente eclatanti , perché tutto ciò che
contraddice sembra avere più attenzione (anche se soltanto momentanea) di ciò
che afferma il vero, ma sicuramente sono un’offesa alla capacità razionale
dell’uomo e alla sua intelligenza, in quanto incapaci di leggere, ciò che si
accingono a commentare, con l’obiettività, la conoscenza, la logica e la
cultura adeguate per poterlo fare; essi
intavolano discorsi conditi di logiche perverse con la presunzione di
svelare verità che ingannano coloro che non sono così audaci da pensarla come loro…
a loro vorrei soltanto fare un augurio:
che non debbano mai trovarsi nella condizione degli empi riportata
nei versetti di questo quinto capitolo, i quali, con grande amarezza e con loro
grande disappunto, si trovano a scoprire – tardivamente, troppo tardivamente –
di non aver mai conosciuto la verità, e riflettendo sulle loro scelte dicono:
[6]Abbiamo dunque deviato dal cammino
della verità;
la luce della giustizia non è brillata per noi,
né mai per noi si è alzato il sole.
[7]Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione;
abbiamo percorso deserti impraticabili,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
[8]Che cosa ci ha giovato la nostra superbia?
Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
Queste domande ce lo dovremmo fare tutti,
ogni giorno, e dovremmo anche assicurarci che le nostre risposte siano secondo
ragione e non secondo ideologia; siano secondo giustizia e non secondo
perversione.
Non dovremmo aspettare di essere al Suo
cospetto per chiederci questo, ma cercare di dare risposte prima di trovarci
nella condizione degli empi di cui parlano questi versetti.
La risposta dobbiamo darcela oggi.
Sulla base di questa risposta,
organizzare la nostra vita, fare le nostre scelte, ripensare all’intera nostra
esistenza e cercare di raddrizzarle se dovessimo scoprire che non sempre essa
sia stata orientata al retto cammino, così da non dover scoprire quando è
troppo tardi che [9]Tutto questo è passato come ombra… ed allora [3]Pentiti… gemere nello spirito tormentato…
Se non avessi fiducia nell’infinita
misericordia di Dio potrei dire con certezza che il loro destino eterno è già
segnato, perchè questo Libro ci dice chiaramente quale sarà la sorte di chi fa
determinate scelte di vita… ma dato che nessuno
di noi potrà mai sondare gli abissi infiniti della Misericordia divina… lascio a Lui la decisione finale… a noi, però, che
leggiamo queste cose… a noi l’attenzione a ciò che leggiamo, a noi il buon
senso di capire a chi diamo la nostra fiducia, con quale capacità critica
leggiamo, e prima di aderire ad ideologie distruttive, come quelle citate,
assicurarsi di avere le conoscenze sufficienti per una lettura ragionata e
critica di tutto quello che ci viene proposto, assicurarsi cioè che dentro di
noi ci sia un perfetto allineamento tra cuore e mente e che sia l’uno che
l’altra siano in ‘’buone mani’’, cioè in quelle di Colui che sa dare alla
Giustizia il giusto valore e il giusto giudizio, Colui che non ha nessun motivo
di tradire la Verità… ma tutti i buoni motivi perché essa venga fuori e sia
accolta dalla mente e dal cuore… per la salvezza di colui che si fa … cercatore
di Verità!
P.S. Il lasciarsi affascinare
dalla limpidezza, dalla chiarezza della Parola di Dio, come dicevo all’inizio
di questo commento, non significa annullare il proprio pensiero critico, perché
la Sapienza di Dio non annulla mai le capacità razionali dell’uomo, ma le
esalta e le amplifica, le rende più acute,
così che possano penetrare più in profondità e cogliere l’essenza… il
midollo… il succo della Verità.
La Sapienza e la Verità sono Amiche per la pelle e si sono giurate…
Amicizia eterna!