sabato 2 luglio 2016

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FAI TU!

M. ha due anni.
È curiosa. Attenta osservatrice. Le piace ascoltare le storie e fare il girotondo.
Capisce ogni cosa, ma non sa ancora esprimere il suo pensiero con parole compiute; i suoni sono ancora confusi e le frasi molto ridotte.
È un peperino. Non sta mai ferma. Vuole fare mille cose. Non le piace giocare da sola. Ma soprattutto è consapevole dei suoi limiti: quando vorrebbe fare alcune cose e si rende conto di non poterle fare, perché è ancora troppo piccola e non ha i mezzi o la forza per farle, salta su e dice: ‘’Fai tu! Fai tu!’’
E poi batte le mani e dice ‘’Grazie’’ ed è felice perchè tu hai fatto per lei quello che lei non avrebbe potuto fare da sola.
Questo suo affidare ad altri ciò che sa di non riuscire a fare mi ha fatto molto riflettere.
Non so se è stata la mente o il cuore a fare uno strano gioco di associazione, ma quel ‘fai tu’’ mi ha riportato ad una frase detta da Gesù ‘’ se non sarete come bambini…’’, mi è sembrato di capire per la prima volta molto chiaramente il senso di quella condizione posta da Gesù: se non sarete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli!
I bambini di oggi hanno mille modi di essere: sono curiosi, acuti osservatori degli adulti; i bambini sanno sognare, fantasticare, capire anche ciò che gli adulti pensano che non potrebbero assolutamente mai capire, percepire gli umori sommersi, i desideri non espressi, le parole non dette…
I bambini sono un mondo meraviglioso ma anche pericoloso, perché si muovono tra realtà e finzione e non sempre è facile capire il confine fra l’una e l’altra.
Essere come bambini non è così facile né scontato; i bambini non sono ‘’terra vergine’’ o ‘’terra di nessuno’’; i bambini hanno un mondo dentro che mettono in gioco mentre giocano con il mondo fuori di loro.
L’invito di Gesù non è casuale né limitativo nei confronti degli adulti: lui conosce molto bene la psicologia dei bambini e nel portarli a modello per gli adulti non intendeva certamente sminuire l’adultità, cioè ‘’l’essere grandi’’, come dire ‘’a voi adulti manca qualcosa che i bambini hanno’’; il suo invito non voleva essere un ridurre, ma un ampliare, un allargare l’orizzonte e liberare il cuore dai timori, dalle paure, dalle soggezioni, dai pregiudizi, dall’orgoglio, dalla presunzione di essere e di poter fare tutto senza l’aiuto di nessuno; in sostanza: sgomberare il campo dal presumere di sé.
M. ha solo due anni e scoppia di felicità quando vede che qualcuno fa per lei ciò che lei non riuscirebbe a fare.
È questa la felicità che Gesù vuole per noi.
Il suo non è un tentativo per limitare la crescita della coscienza, l’intelligenza o le potenzialità razionali di un adulto, così da poterlo meglio soggiogare e guidarlo come un burattino, tenerlo cioè sotto il suo potere e fargli fare ciò che Lui vuole.
Non è assolutamente questo il senso di quell’invito.
Un padre non farebbe mai questo alla sua bambina che gli chiede aiuto.
Il senso sta in quel: ‘’Fai tu!’’ che tradotto nel linguaggio adulto equivale ad un ‘’Sia fatta la tua volontà!’’.
Una bimba di due anni è cosciente del suo non saper né poter fare e sa rimettersi nelle mani di colui in cui ha fiducia.
Ci sono tante cose a questo mondo che non riusciremmo né potremmo mai fare da soli, eppure siamo convinti di dover fare sempre tutto e tutto da soli; il nostro orgoglio ci impedisce di accettare i nostri limiti, di chiedere aiuto a Qualcuno che potrebbe sicuramente fare molto di più e molto meglio di noi… ma non riusciamo a chiedere aiuto, piuttosto preferiamo mettere in conto il fallimento.
Quel ‘’fai tu’’ è la capacità di una bambina di due anni di misurare le sue forze e di confidare in chi sa che le vuole bene e che farebbe tutto per amore suo.
Oh, se anche noi sapessimo dire quel ‘’fai tu’’ con la sua stessa semplicità, consapevolezza e fiducia!
Un fai tu che non è rinuncia né uno sminuire se stessi, ma un cercare la complicità di qualcuno su cui poter contare.
Una complicità per ottenere un risultato più alto, mai per ridurre le potenzialità di nessuno.
Fai tu!
Se anche noi sapessimo dirlo più spesso; se anche noi sapessimo misurare le nostre forze; se anche noi avessimo l’umiltà di affidarci a Qualcuno; se anche noi sapessimo riconoscere la potenza dell’intervento di Qualcun Altro nella nostra vita… indubbiamente tante cose cambierebbero, tante cose migliorerebbero sicuramente, tante cose sarebbero certamente più giuste!
Gesù non ci vuole bambini per poter giocare con le nostre vite come gli pare e piace; Lui vuole soltanto risvegliare nella nostra coscienza quella gioia provata quando ci affidavamo alle braccia di un papà o di una mamma, quando fiduciosi confidavamo nel loro pronto, saggio e sicuro intervento.

C’è un mondo intorno a noi tutto da rifare, da ripensare, da ridistribuire, da rieducare, da rivitalizzare interiormente, da ricostruire intorno ad un centro che non sia né la sterilità dell’economia né il potere della politica né l’uso e l’abuso dei social network, un centro che sta dentro, non fuori al cuore dell’uomo.
Se imparassimo tutti a dire ‘’fai tu’’, se imparassimo ad affidarci nelle mani di Qualcuno più grande di noi che vuole solo il nostro bene … sicuramente il nuovo mondo che ne verrebbe fuori sarebbe più saggio, più generoso, più aperto alle sorprese.
Dopo le notizie di questi ultimi mesi, degli attentati che si stanno susseguendo da un capo all’altro del mondo, dopo questo fiume di sangue innocente che scorre tra le mani di tanti, non solo dei terroristi ma anche dei tanti che sanno e fingono di non sapere, che potrebbero evitare ma non fanno niente per evitarlo, che potrebbero fermare ma non hanno nessuna intenzione di fermare questa catena di violenza e di terrore… dopo gli ultimi tragici eventi del Bangladesh… non ci resta che alzare lo sguardo e dire ‘’Fai tu, intervieni Tu come ritieni più giusto, ci affidiamo alla Tua Giustizia e alla Tua Misericordia, confidiamo nel Tuo Amore, speriamo nella Tua Sapienza, ci fidiamo della Tua Saggezza; fai tu, intervieni Tu come lo ritieni più opportuno, guidaci Tu sulla strada giusta, proteggici Tu dai nostri errori, difendici Tu dalle nostre paure e dalle nostre presunzioni; guida Tu questa barca che rischia di andare alla deriva se il timone continua ad essere solo nelle nostre mani…’’
Ed invece osiamo dire tutt’altra cosa: ‘’ Guardaci, Signore, vedi cosa siamo capaci di fare quando decidiamo di agire di testa nostra?  Siamo capaci di usare anche Te per i nostri scopi di potere; siamo capaci di uccidere pensando che sia gradito  a Te; siamo capaci di godere nel vedere il terrore negli occhi del fratello mentre si passa una lama tagliente sulla sua gola innocente; siamo capaci di bestialità orrende nella convinzione assoluta che questa sia la Tua Volontà; siamo capaci di distruggere ciò che Tu hai creato ed essere orgogliosi di questo, essere convinti che Tu ci darai anche un premio per questo, convinti che Tu avresti fatto la stessa cosa al posto nostro; non preoccuparti di ‘’fare Tu’’, ci siamo già noi che facciamo per Te, lascia fare a noi, sappiamo bene ciò che vogliamo ottenere e sappiamo bene come fare per raggiungere quell’obiettivo, siamo disposti a tutto, anche a far saltare la nostra vita in mille frammenti se questo dovesse servire ad ottenere proseliti da portare a Te; vedi non ci risparmiamo su questo, ci spendiamo completamente, mettiamo al Tuo servizio tutta la nostra vita e il nostro coraggio; no, non preoccuparti di fare tu, sappiamo fare molto bene anche noi, tu guarda e vedi quel che riusciamo a fare: distruggere tutto il Bene che impedisce al Male di conquistare i cuori che Tu hai redento con il Tuo Sangue!
No, non fare tu, perché ce la sappiamo cavare da soli, senza di te, forse sappiamo fare anche meglio di te; è meglio che tu non faccia, così abbiamo campo libero per fare ciò che piace a noi.’’.

Essere come bambini significa lasciar fare e lasciarsi fare da Chi ha più voce in capitolo di noi, fidando nel suo amore per noi e confidando nel suo aiuto immediato e vincente.
Essere come bambini significa dire con la stessa gioia e la stessa fiducia al Signore ‘’Fai Tu, fai tu quello che ritieni più giusto per me, per noi, per tutti.
Fai tu che sei Dio.’’
Ma noi preferiamo il ‘’Faccio io, che sono meglio di Dio ‘’.
Quanto sarebbe bello se tornassimo ad avere tutti due anni e provare la stessa gioia nel dire ‘’Fai Tu, Dio, non io; se ci darai la Mano…insieme ce la faremo!’’.

Purtroppo preferiamo camminare da soli… pur sapendo che la strada può finire all’improvviso… prima ancora che ci accorgiamo di aver messo già un piede in fallo … nel vuoto, nel precipizio senza fondo che si chiama… peccato di superbia!

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