FAI TU!
M. ha due anni.
È curiosa. Attenta osservatrice. Le
piace ascoltare le storie e fare il girotondo.
Capisce ogni cosa, ma non sa ancora
esprimere il suo pensiero con parole compiute; i suoni sono ancora confusi e le
frasi molto ridotte.
È un peperino. Non sta mai ferma.
Vuole fare mille cose. Non le piace giocare da sola. Ma soprattutto è
consapevole dei suoi limiti: quando vorrebbe fare alcune cose e si rende conto
di non poterle fare, perché è ancora troppo piccola e non ha i mezzi o la forza
per farle, salta su e dice: ‘’Fai tu! Fai tu!’’
E poi batte le mani e dice
‘’Grazie’’ ed è felice perchè tu hai fatto per lei quello che lei non avrebbe
potuto fare da sola.
Questo suo affidare ad altri ciò
che sa di non riuscire a fare mi ha fatto molto riflettere.
Non so se è stata la mente o il
cuore a fare uno strano gioco di associazione, ma quel ‘fai tu’’ mi ha riportato ad una frase detta da Gesù ‘’ se non sarete come bambini…’’, mi è
sembrato di capire per la prima volta molto chiaramente il senso di quella
condizione posta da Gesù: se non sarete
come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli!
I bambini di oggi hanno mille modi
di essere: sono curiosi, acuti osservatori degli adulti; i bambini sanno sognare,
fantasticare, capire anche ciò che gli adulti pensano che non potrebbero
assolutamente mai capire, percepire gli umori sommersi, i desideri non
espressi, le parole non dette…
I bambini sono un mondo
meraviglioso ma anche pericoloso, perché si muovono tra realtà e finzione e non
sempre è facile capire il confine fra l’una e l’altra.
Essere come bambini non è così
facile né scontato; i bambini non sono ‘’terra vergine’’ o ‘’terra di
nessuno’’; i bambini hanno un mondo dentro che mettono in gioco mentre giocano
con il mondo fuori di loro.
L’invito di Gesù non è casuale né
limitativo nei confronti degli adulti: lui conosce molto bene la psicologia dei
bambini e nel portarli a modello per gli adulti non intendeva certamente sminuire
l’adultità, cioè ‘’l’essere grandi’’, come dire ‘’a voi adulti manca qualcosa che i bambini hanno’’; il suo invito non
voleva essere un ridurre, ma un ampliare, un allargare l’orizzonte e liberare
il cuore dai timori, dalle paure, dalle soggezioni, dai pregiudizi,
dall’orgoglio, dalla presunzione di essere e di poter fare tutto senza l’aiuto
di nessuno; in sostanza: sgomberare il campo dal presumere di sé.
M. ha solo due anni e scoppia di
felicità quando vede che qualcuno fa per lei ciò che lei non riuscirebbe a
fare.
È questa la felicità che Gesù vuole
per noi.
Il suo non è un tentativo per limitare
la crescita della coscienza, l’intelligenza o le potenzialità razionali di un
adulto, così da poterlo meglio soggiogare e guidarlo come un burattino, tenerlo
cioè sotto il suo potere e fargli fare ciò che Lui vuole.
Non è assolutamente questo il senso
di quell’invito.
Un padre non farebbe mai questo
alla sua bambina che gli chiede aiuto.
Il senso sta in quel: ‘’Fai tu!’’ che tradotto nel linguaggio
adulto equivale ad un ‘’Sia fatta la tua
volontà!’’.
Una bimba di due anni è cosciente
del suo non saper né poter fare e sa rimettersi nelle mani di colui in cui ha
fiducia.
Ci sono tante cose a questo mondo
che non riusciremmo né potremmo mai fare da soli, eppure siamo convinti di
dover fare sempre tutto e tutto da soli; il nostro orgoglio ci impedisce di
accettare i nostri limiti, di chiedere aiuto a Qualcuno che potrebbe
sicuramente fare molto di più e molto meglio di noi… ma non riusciamo a
chiedere aiuto, piuttosto preferiamo mettere in conto il fallimento.
Quel ‘’fai tu’’ è la capacità di una bambina di due anni di misurare le
sue forze e di confidare in chi sa che le vuole bene e che farebbe tutto per
amore suo.
Oh, se anche noi sapessimo dire
quel ‘’fai tu’’ con la sua stessa
semplicità, consapevolezza e fiducia!
Un fai tu che non è rinuncia né uno sminuire se stessi, ma un cercare
la complicità di qualcuno su cui poter contare.
Una complicità per ottenere un
risultato più alto, mai per ridurre le potenzialità di nessuno.
Fai tu!
Se anche noi sapessimo dirlo più
spesso; se anche noi sapessimo misurare le nostre forze; se anche noi avessimo
l’umiltà di affidarci a Qualcuno; se anche noi sapessimo riconoscere la potenza
dell’intervento di Qualcun Altro nella nostra vita… indubbiamente tante cose
cambierebbero, tante cose migliorerebbero sicuramente, tante cose sarebbero
certamente più giuste!
Gesù non ci vuole bambini per poter
giocare con le nostre vite come gli pare e piace; Lui vuole soltanto
risvegliare nella nostra coscienza quella gioia provata quando ci affidavamo alle
braccia di un papà o di una mamma, quando fiduciosi confidavamo nel loro
pronto, saggio e sicuro intervento.
C’è un mondo intorno a noi tutto da
rifare, da ripensare, da ridistribuire, da rieducare, da rivitalizzare
interiormente, da ricostruire intorno ad un centro che non sia né la sterilità
dell’economia né il potere della politica né l’uso e l’abuso dei social
network, un centro che sta dentro, non fuori al cuore dell’uomo.
Se imparassimo tutti a dire ‘’fai tu’’, se imparassimo ad affidarci
nelle mani di Qualcuno più grande di noi che vuole solo il nostro bene …
sicuramente il nuovo mondo che ne verrebbe fuori sarebbe più saggio, più
generoso, più aperto alle sorprese.
Dopo le notizie di questi ultimi
mesi, degli attentati che si stanno susseguendo da un capo all’altro del mondo,
dopo questo fiume di sangue innocente che scorre tra le mani di tanti, non solo
dei terroristi ma anche dei tanti che sanno e fingono di non sapere, che
potrebbero evitare ma non fanno niente per evitarlo, che potrebbero fermare ma
non hanno nessuna intenzione di fermare questa catena di violenza e di terrore…
dopo gli ultimi tragici eventi del Bangladesh… non ci resta che alzare lo
sguardo e dire ‘’Fai tu, intervieni Tu
come ritieni più giusto, ci affidiamo alla Tua Giustizia e alla Tua
Misericordia, confidiamo nel Tuo Amore, speriamo nella Tua Sapienza, ci fidiamo
della Tua Saggezza; fai tu, intervieni Tu come lo ritieni più opportuno,
guidaci Tu sulla strada giusta, proteggici Tu dai nostri errori, difendici Tu
dalle nostre paure e dalle nostre presunzioni; guida Tu questa barca che
rischia di andare alla deriva se il timone continua ad essere solo nelle nostre
mani…’’
Ed invece osiamo dire tutt’altra
cosa: ‘’ Guardaci, Signore, vedi cosa
siamo capaci di fare quando decidiamo di agire di testa nostra? Siamo capaci di usare anche Te per i nostri
scopi di potere; siamo capaci di uccidere pensando che sia gradito a Te; siamo capaci di godere nel vedere il
terrore negli occhi del fratello mentre si passa una lama tagliente sulla sua
gola innocente; siamo capaci di bestialità orrende nella convinzione assoluta
che questa sia la Tua Volontà; siamo capaci di distruggere ciò che Tu hai creato
ed essere orgogliosi di questo, essere convinti che Tu ci darai anche un premio
per questo, convinti che Tu avresti fatto la stessa cosa al posto nostro; non
preoccuparti di ‘’fare Tu’’, ci siamo già noi che facciamo per Te, lascia fare
a noi, sappiamo bene ciò che vogliamo ottenere e sappiamo bene come fare per
raggiungere quell’obiettivo, siamo disposti a tutto, anche a far saltare la
nostra vita in mille frammenti se questo dovesse servire ad ottenere proseliti
da portare a Te; vedi non ci risparmiamo su questo, ci spendiamo completamente,
mettiamo al Tuo servizio tutta la nostra vita e il nostro coraggio; no, non
preoccuparti di fare tu, sappiamo fare molto bene anche noi, tu guarda e vedi
quel che riusciamo a fare: distruggere tutto il Bene che impedisce al Male di
conquistare i cuori che Tu hai redento con il Tuo Sangue!
No, non fare tu, perché ce la
sappiamo cavare da soli, senza di te, forse sappiamo fare anche meglio di te; è
meglio che tu non faccia, così abbiamo campo libero per fare ciò che piace a
noi.’’.
Essere come bambini significa
lasciar fare e lasciarsi fare da Chi ha più voce in capitolo di noi, fidando
nel suo amore per noi e confidando nel suo aiuto immediato e vincente.
Essere come bambini significa dire
con la stessa gioia e la stessa fiducia al Signore ‘’Fai Tu, fai tu quello che ritieni più giusto per me, per noi, per
tutti.
Fai tu che sei Dio.’’
Ma noi preferiamo il ‘’Faccio io, che sono meglio di Dio ‘’.
Quanto sarebbe bello se tornassimo
ad avere tutti due anni e provare la stessa gioia nel dire ‘’Fai Tu, Dio, non io; se ci darai la Mano…insieme ce la faremo!’’.
Purtroppo preferiamo camminare da
soli… pur sapendo che la strada può finire all’improvviso… prima ancora che ci
accorgiamo di aver messo già un piede in fallo … nel vuoto, nel precipizio
senza fondo che si chiama… peccato di superbia!
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