domenica 29 maggio 2016


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COME PANE SPEZZATO

Siamo abituati a pensare a Dio come Onnipotente. È così che tante volte ci rivolgiamo a lui, appellandoci alla sua sovrumana, anzi divinavino e pane_Lopezpotenza. Eppure lui si è offerto a noi – e continua a farlo – come fragile pezzo di pane. Così ha voluto farci ricordare il dono della sua vita; così continua a lasciarsi incontrare.
Pane fragile e quantitativamente scarso: questo ci è rimasto come segno reale di quel suo guarire, incontrare, ascoltare, liberare, sfamare, perdonare, amare. Pane spezzato e offerto in pasto a tutti… pane che rende credibili e veri tutti i suoi gesti e le sue parole.
E oggi così, come quel pane, vorrebbe anche noi, oggi. Così voleva i suoi discepoli: semplici e disarmati, pronti a essere presi.
Ed è questo che intendeva in quel suo dire: «Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). Già… Non si può parlare di Regno se non diventando in prima persona pane spezzato. Non si può annunciare Vangelo e poi rimandare ognuno a casa propria. Il Vangelo diventa vero nei gesti che accompagnano le parole. Il Regno diventa credibile nel dono che scaturisce dall’annuncio.dare pane
Così la Chiesa: diventa testimone quando il Regno vive nelle sue parole, quando le scelte rendono vivo il Vangelo, quando i suoi gesti dicono null’altro che il suo e nostro essere quotidianamente pane spezzato che nutre ogni fratello e sorella sulla terra, qualsiasi sia la sua lingua, cultura, credo.

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