mercoledì 10 giugno 2015

DIARIO DELLA 
DIVINA MISERICORDIA 
DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA


 Durante la terza probazione il Signore mi fece capire che
dovevo offrirmi a Lui, in modo che potesse fare di me quello che Gli
piaceva. Debbo stare sempre davanti a Lui come vittima. In un primo
momento mi spaventai sentendomi infinitamente misera e conoscendo
bene me stessa. Risposi al Signore ancora una volta: « Sono la miseria
personificata; come posso essere una vittima? ». « Oggi questo non lo
comprendi. Domani te lo farò comprendere durante
l'adorazione». Il cuore mi tremò e l'anima. Queste parole mi
s'impressero profondamente nell'anima. La parola divina è viva. Quando
giunsi all'adorazione, sentii nell'anima che ero entrata nel tempio del Dio
vivente, la cui Maestà è grande ed insondabile. Ed il Signore mi fece
conoscere quello che sono anche i più puri spiriti di fronte a Lui. Benché
all'esterno non vedessi nulla, la presenza di Dio mi trapassò da parte a
parte. In quel momento la mia mente venne illuminata in maniera
singolare. Davanti agli occhi della mia anima passò una visione, come
quella di Gesù nell'Orto degli Ulivi. All'inizio le sofferenze fisiche e tutte
le circostanze che le aumentano; le sofferenze morali in tutta la loro
estensione e quelle di cui nessuno saprà mai nulla. In questa visione
entra tutto: sospetti ingiusti, perdita del proprio buon nome. Ho descritto
questa cosa in modo molto succinto, ma la conoscenza che ne ebbi fu
talmente chiara che quello che in seguito sopportai non fu per nulla
diverso da quello che avevo conosciuto in quel momento. il mio nome
deve essere: « vittima ». Quando la visione terminò un sudore freddo mi
scendeva dalla fronte. Gesù mi fece conoscere che, anche se non avessi
dato il mio consenso per tutto ciò, avrei potuto egualmente salvarmi e
non avrebbe diminuito le grazie che mi aveva concesso e che avrebbe
continuato a rimanere con me negli stessi rapporti di intimità; insomma
che, anche se non avessi consentito a quel sacrificio, la generosità di Dio
non sarebbe diminuita per questo. Ed il Signore mi fece capire che tutto
il mistero dipendeva da me, dal mio consenso volontario a tale sacrificio
con piena consapevolezza della mia mente. In quest'atto volontario e
consapevole c'è tutta la sua potenza ed il suo valore di fronte alla Sua
Maestà. Anche se non mi capitasse nulla di quello a cui mi sono offerta,
davanti al Signore è come se tutto fosse già avvenuto. In quel momento
compresi che entravo in unione con la Maestà incomprensibile. Sentii
che Dio attendeva una mia parola, il mio consenso. Ad un tratto il mio
spirito sprofondò in Dio e dissi: « Fa' di me quello che Ti piace: mi
sottometto alla Tua volontà. Da oggi la Tua santa volontà è il mio cibo.
Con l'aiuto della Tua grazia, sarò fedele alle Tue richieste. Fa' di me
quello che Ti piace. Ti scongiuro, Signore, resta con me in ogni momento
della mia vita». All'improvviso, dopo che avevo dato il consenso a quel
sacrificio con la volontà e col cuore, la presenza di Dio penetrò in me da
parte a parte. La mia anima venne immersa in Dio ed inondata da una
felicità così grande, che non riesco a descriverla nemmeno parzialmente.
Sentivo che la Sua Maestà mi fondeva in modo mirabile con Sé. Vidi la
grande compiacenza di Dio verso di me ed a mia volta il mio spirito
s'immerse in Lui. Consapevole di questa unione con Dio, sento di essere
amata in modo particolare ed a mia volta amo con tutte le forze della mia
anima. Un grande mistero è avvenuto durante quell'adorazione: un
mistero fra me ed il Signore; e mi sembrava di dover morire d'amore
mentre mi guardava. Ho parlato a lungo col Signore, ma senza nemmeno
una parola. E il Signore mi disse: « Sei la delizia del Mio Cuore. Da
oggi ogni più piccola azione trova compiacenza dinanzi ai Miei
occhi, qualunque cosa farai». In quel momento mi sentii consacrata.
L'involucro del corpo è lo stesso, ma l'anima è un’ altra: in essa dimora
Iddio con tutta la Sua predilezione; non un sentimento, ma una
consapevole realtà, che niente mi può offuscare. Un grande mistero si è
intrecciato fra di me e Dio. Nella mia anima sono rimasti il coraggio e la
forza. Quando sono uscita dall'adorazione, ho guardato negli occhi con
serenità a tutto ciò che prima mi faceva tanta paura. Quando uscii nel
corridoio, mi toccò subito una grande sofferenza ed umiliazione da parte
di una certa persona. L'accettai con rassegnazione alla volontà del cielo e
mi strinsi profondamente al Sacr.mo Cuore di Gesù, il Signore,
dimostrando di essere pronta a quello per cui mi ero offerta. La
sofferenza spuntò quasi da sotto terra; la stessa Madre Margherita se ne
meravigliò. Alle altre passano lisce molte cose, ed in verità non vale la
pena farci caso; ma a me non se ne salva una: ogni parola è analizzata,
ogni passo controllato. Una suora mi disse: « Si prepari, sorella, ad
accettare una piccola croce che l'attende da parte della Madre Superiora.
Quanto mi dispiace per lei! ». Ed io nel mio intimo sono contenta di
questo e vi sono preparata già da parecchio tempo. Quando vide il mio
coraggio, rimase stupita per questo. Adesso vedo che l'anima da sola può
ben poco, ma con Iddio può tutto. Ecco quello che può la grazia di Dio!

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