Durante la terza probazione il Signore mi fece capire che
dovevo
offrirmi a Lui, in modo che potesse fare di me quello che Gli
piaceva.
Debbo stare sempre davanti a Lui come vittima. In un primo
momento mi
spaventai sentendomi infinitamente misera e conoscendo
bene me
stessa. Risposi al Signore ancora una volta: « Sono la miseria
personificata;
come posso essere una vittima? ». « Oggi questo non lo
comprendi.
Domani te lo farò comprendere durante
l'adorazione».
Il cuore mi tremò e l'anima. Queste parole mi
s'impressero
profondamente nell'anima. La parola divina è viva. Quando
giunsi
all'adorazione, sentii nell'anima che ero entrata nel tempio del Dio
vivente, la
cui Maestà è grande ed insondabile. Ed il Signore mi fece
conoscere quello
che sono anche i più puri spiriti di fronte a Lui. Benché
all'esterno
non vedessi nulla, la presenza di Dio mi trapassò da parte a
parte. In
quel momento la mia mente venne illuminata in maniera
singolare.
Davanti agli occhi della mia anima passò una visione, come
quella di
Gesù nell'Orto degli Ulivi. All'inizio le sofferenze fisiche e tutte
le
circostanze che le aumentano; le sofferenze morali in tutta la loro
estensione e
quelle di cui nessuno saprà mai nulla. In questa visione
entra tutto:
sospetti ingiusti, perdita del proprio buon nome. Ho descritto
questa cosa
in modo molto succinto, ma la conoscenza che ne ebbi fu
talmente
chiara che quello che in seguito sopportai non fu per nulla
diverso da
quello che avevo conosciuto in quel momento. il mio nome
deve essere:
« vittima ». Quando la visione terminò un sudore freddo mi
scendeva
dalla fronte. Gesù mi fece conoscere che, anche se non avessi
dato il mio
consenso per tutto ciò, avrei potuto egualmente salvarmi e
non avrebbe
diminuito le grazie che mi aveva concesso e che avrebbe
continuato a
rimanere con me negli stessi rapporti di intimità; insomma
che, anche
se non avessi consentito a quel sacrificio, la generosità di Dio
non sarebbe
diminuita per questo. Ed il Signore mi fece capire che tutto
il mistero
dipendeva da me, dal mio consenso volontario a tale sacrificio
con piena
consapevolezza della mia mente. In quest'atto volontario e
consapevole
c'è tutta la sua potenza ed il suo valore di fronte alla Sua
Maestà.
Anche se non mi capitasse nulla di quello a cui mi sono offerta,
davanti al
Signore è come se tutto fosse già avvenuto. In quel momento
compresi che
entravo in unione con la Maestà incomprensibile. Sentii
che Dio
attendeva una mia parola, il mio consenso. Ad un tratto il mio
spirito
sprofondò in Dio e dissi: « Fa' di me quello che Ti piace: mi
sottometto
alla Tua volontà. Da oggi la Tua santa volontà è il mio cibo.
Con l'aiuto
della Tua grazia, sarò fedele alle Tue richieste. Fa' di me
quello che
Ti piace. Ti scongiuro, Signore, resta con me in ogni momento
della mia
vita». All'improvviso, dopo che avevo dato il consenso a quel
sacrificio
con la volontà e col cuore, la presenza di Dio penetrò in me da
parte a
parte. La mia anima venne immersa in Dio ed inondata da una
felicità
così grande, che non riesco a descriverla nemmeno parzialmente.
Sentivo che
la Sua Maestà mi fondeva in modo mirabile con Sé. Vidi la
grande
compiacenza di Dio verso di me ed a mia volta il mio spirito
s'immerse in
Lui. Consapevole di questa unione con Dio, sento di essere
amata in
modo particolare ed a mia volta amo con tutte le forze della mia
anima. Un
grande mistero è avvenuto durante quell'adorazione: un
mistero fra
me ed il Signore; e mi sembrava di dover morire d'amore
mentre mi
guardava. Ho parlato a lungo col Signore, ma senza nemmeno
una parola.
E il Signore mi disse: « Sei la delizia del Mio Cuore. Da
oggi ogni
più piccola azione trova compiacenza dinanzi ai Miei
occhi,
qualunque cosa farai». In quel momento mi sentii consacrata.
L'involucro
del corpo è lo stesso, ma l'anima è un’ altra: in essa dimora
Iddio con
tutta la Sua predilezione; non un sentimento, ma una
consapevole
realtà, che niente mi può offuscare. Un grande mistero si è
intrecciato
fra di me e Dio. Nella mia anima sono rimasti il coraggio e la
forza.
Quando sono uscita dall'adorazione, ho guardato negli occhi con
serenità a
tutto ciò che prima mi faceva tanta paura. Quando uscii nel
corridoio,
mi toccò subito una grande sofferenza ed umiliazione da parte
di una certa
persona. L'accettai con rassegnazione alla volontà del cielo e
mi strinsi
profondamente al Sacr.mo Cuore di Gesù, il Signore,
dimostrando
di essere pronta a quello per cui mi ero offerta. La
sofferenza
spuntò quasi da sotto terra; la stessa Madre Margherita se ne
meravigliò.
Alle altre passano lisce molte cose, ed in verità non vale la
pena farci
caso; ma a me non se ne salva una: ogni parola è analizzata,
ogni passo
controllato. Una suora mi disse: « Si prepari, sorella, ad
accettare
una piccola croce che l'attende da parte della Madre Superiora.
Quanto mi
dispiace per lei! ». Ed io nel mio intimo sono contenta di
questo e vi
sono preparata già da parecchio tempo. Quando vide il mio
coraggio,
rimase stupita per questo. Adesso vedo che l'anima da sola può
ben poco, ma
con Iddio può tutto. Ecco quello che può la grazia di Dio!
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