BEATI I MITI
Beati
i miti?
Ma
chi sono i miti?
Cos’è
la mitezza?
Forse
la mitezza è tra le virtù più difficili da definire, perché può essere
facilmente scambiata per una debolezza, una fragilità, un atteggiamento di
rinuncia alla reazione; colui che non fa mai un passo avanti per far valere i
suoi diritti, per mostrare le sue capacità, ma resta da parte, in silenzio,
come sospeso tra una verità che non emerge e una realtà che non viene capita.
Il
mite rinuncia alla difesa di se stesso.
Difficile
capire come si fa a non difendere se stessi, le proprie idee, la propria
verità.
Molto
difficile capirlo e molto difficile non farlo.
In
questo mondo dove tutti si ergono a giudici di tutti e di tutto, con o senza i
titoli per farlo, è raro trovare chi non lo fa.
Ma i miti ci sono e sono anche
tanti, per fortuna!
Il
ritratto del mite è la parafrasi dell’inno dell’amore di Paolo:
il mite non si gonfia,
è paziente,
è benigno
non è invidioso
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo
interesse,
non si adira,
non tiene conto del
male ricevuto,
non gode
dell'ingiustizia,
ma si compiace della
verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
Mai
ritratto fu più adeguato per esprimere la mitezza.
La
mitezza è quel lasciarsi portare sulle spalle fidandosi di Colui che ti porta
dove vuole e dove tu non sai.
La
mitezza è quel lasciarsi portare in braccio come un bambino, abbracciati al
collo del Papà che cammina con passo sicuro, portandoti dove tu non sai, ma
dove non hai paura di andare se hai fiducia in Chi ti porta.
La
mitezza è quel ‘’Sì’’ che ti permette di abbandonarti ad una Volontà più grande
della tua e più sapiente.
La
mitezza è quella rinuncia di sé che ti permette di avere un Bene superiore a te
stesso: l’Aiuto Divino.
La
mitezza è quel lasciar parlare ‘’lo Spirito che agisce in te’’ e sperare in
Lui: non preparatevi né discorsi né difese,
sarà lo Spirito a parlare per voi
La
mitezza è uno stile di vita, un modo di vivere basato sulla quiete e sulla
pace, sulla certezza di avere un Avvocato che ti difende all’occorrenza e senza
parcelle da pagare.
Certo,
sembra tutto bello, tutto santo, tutto desiderabile, ma sembra anche tutto impossibile,
quasi un’ utopia.
Un
desiderio e uno stato impossibili da raggiungere.
Impossibili
perché essere miti significa dominare quel mondo di emozioni, stati d’animo,
impulsi, istinti interiori che troppo facilmente prendono il sopravvento per la
forza con cui si impongono e chiedono attenzione, rivendicano i loro diritti a
manifestarsi, esigono le loro libertà.
Liberare
gli istinti significa lasciar parlare una voce dentro di noi che parla solo al
singolare: io!
La
mitezza invece parla al plurale: noi, un noi che comprende l’io e Dio, che
include, cioè, nel suo parlare, il parlare di Qualcun Altro in sé: sarà lo Spirito a parlare per voi!
Difficile
da capire.
Impossibile
da realizzare, considerato quanto ci teniamo a quell’io che emerge con forza e
spinge a leggere ogni cosa dal proprio punto di vista e a mettere al centro di
ogni cosa solo se stessi.
È
tanto difficile quanto diffusa la tendenza a riempire ogni cosa di sé, senza
lasciare spazi o margini d’intervento da parte di altri.
La
mitezza non è rinuncia, ma pazienza.
La
mitezza non è debolezza, ma la forza di amare anche chi non ti ama.
La
mitezza non è fuga dalle responsabilità, ma una più accentuata responsabilità verso
se stessi e verso gli altri.
La
mitezza è quel saper pronunciare quel Padre Nostro con le parole e con il cuore
e dire: fa’ tu!
Pensaci tu. Io verrò
con Te , dovunque Tu vorrai senza timore se sarai Tu a guidarmi.
La
mitezza scaturisce da un incontro e dalla consapevolezza che il nostro essere
non è il padrone di ogni cosa e non è la ragione assoluta di ogni cosa, non è
il possessore assoluto della verità, ma Verità e Ragione scaturiscono dall’accettazione
di un ridimensionamento di se stessi e di un ampliamento dello spazio in cui
anche gli altri possono dimorare.
Mitezza
è condivisione.
È
comprensione.
È
partecipazione.
È
pazienza.
È
dominio di sé.
È
quell’Amore che tutto perdona.
Essere
miti è difficile, perché la mitezza appartiene a Dio: fate come me che sono mite ed umile di cuore.
Essere
miti è difficile.
Forse
impossibile.
Ma
si può!
Rinunciando
un po’ a se stessi.
Includendo
un po’ gli altri in se stessi.
Tendendo
un po’ la mano verso l’alto.
Avendo
il coraggio di chiedere aiuto a chi TUTTO PUO’!
LA
MITEZZA NON E’ MERITO NOSTRO… MA UN DONO GRATUITO ED IMMERITATO CHE VIENE DALL’ALTO,
QUANDO E COME TU NON SAI!
UN
DONO D’AMORE PERCHE’ TU POSSA FARTI… AMORE!
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