domenica 27 novembre 2016

MARIA REGINA DELLA PACE

    MEDJUGORJE

MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE A MIRJANA - 25 NOVEMBRE 2016


"Cari figli!  Anche oggi vi invito a ritornare alla preghiera.
In questo tempo di grazia, Dio mi ha permesso di guidarvi verso la santità e verso una vita semplice, affinché nelle piccole cose possiate scoprire Dio Creatore, innamorarvi di Lui e affinché la vostra vita sia un ringraziamento all’Altissimo per tutto quello che Lui vi dona.  Figlioli, la vostra vita sia un dono per gli altri nell’amore e Dio vi benedirà. E voi, testimoniate senza interesse, per amore verso Dio.
Io sono con voi e intercedo davanti a mio Figlio per tutti voi. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

sabato 12 novembre 2016

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QUANDO VERRA’, TROVERA’ LA FEDE?


Nelle ultime settimane di ogni anno liturgico, generalmente la liturgia riporta brani su argomenti escatologici;  non credo che questa scelta sia solo conseguenza del fatto che  si è nel mese dedicato ai morti e questo porta il nostro pensiero verso argomenti che parlano dell’aldilà e della fine di tutte le cose.
Siamo, invece, alla fine di un percorso liturgico che ci ha messo davanti fatti ed eventi di portata universale, interrogativi pressanti, laceranti che scatenano o che avrebbero dovuto scatenare in noi la crisi della nostra coscienza; abbiamo ripercorso la vita di un Uomo-Dio che, pur di salvarci, ha scelto di farsi Carne e di morire per noi e soprattutto per mano nostra.
Sì, forse è questo ciò che è più difficile credere e capire: il Figlio dell’Uomo sa che, per salvarci, deve lasciarsi uccidere da noi; sa che, per sconfiggere la Morte, deve prenderla su di sé, in un corpo umano del tutto simile al nostro e annientarla con la Sua Potenza Divina.
La Morte, alleata del Male, si impadronisce del nostro corpo e, distruggendolo, distrugge l’Opera Creativa di Dio; ma Dio, che scrive diritto anche sulle righe storte, non può lasciare che ciò che è uscito dalle Sue Mani e dal desiderio del Suo Cuore vada in frantumi e che il Male ottenga la sua vittoria; ecco che il Suo cuore di Padre misericordioso va oltre il peccato commesso dall’uomo e guarda alla Bellezza e alla Santità della Sua Opera e mette in atto un’operazione di Restauro: ricompone ciò che è stato distrutto e ne ricostituisce la Bellezza originaria, lo splendore della Creazione.
Risultati immagini per cristo che viene immaginiIl Figlio di Dio con la Sua morte restaura e redime tutta la Creazione: tutto il Male del mondo entra nel Suo Corpo e Lui lo distrugge con il Bene di cui è fatta la Sua Natura Divina; l’ onnipotenza del Bene supera ed oltrepassa magnificamente  la potenza del Male, che entra dentro di noi in tanti modi, ultimi dei quali la Malattia e la Morte.
Ma Cristo ha sconfitto la Morte, ha sconfitto il Mondo e noi siamo vincitori con Lui, in Lui e grazie a Lui.
Questo, per noi cristiani, è il debito d’Amore più grande che abbiamo mai contratto: la salvezza eterna è un dono inestimabile e imparagonabile, il DONO per eccellenza!
Noi che eravamo nel peccato, noi che abbiamo rinnegato Dio, noi che abbiamo alzato mille e mille volte la nostra voce contro di Lui accusandolo delle nostre sofferenze e delle nostre disgrazie, noi che Lo abbiamo rifiutato mille volte al giorno… noi che abbiamo alzato la nostra destra contro di Lui , mentre Lui soffriva per salvare noi… noi siamo stati salvati dal Suo Amore … per Amore, semplicemente ed esclusivamente per Amore!
Questo dovrebbe farci venire i brividi al solo pensarci: chi darebbe la sua vita per un peccatore?
Chi è in grado di amare fino al punto da sacrificarsi per colui che lo sta uccidendo? Per chi ha scelto di stare lontano dal Suo Amore, per chi ha rifiutato il Suo Aiuto, per chi ha fatto della sua vita un’ unica bestemmia?
Solo un Dio che ama e che non rinnega l’Opera delle Sue Mani può fare questo!
Può fare questo senza chiederci niente in cambio: ma solo per Amore, solo per Amore!
Questo dovrebbe metterci in ginocchio almeno ogni volta che ci troviamo alla sua Presenza, dovrebbe produrre in noi quella contrizione di cuore che porta a lacerare le vesti e a ricoprirsi il capo di cenere, come di davidica memoria.
E invece… e invece…
Risultati immagini per cristo che viene immaginiE invece noi continuiamo ad alzare i nostri pugni contro di Lui, la nostra voce contro di Lui, a chiudere il nostro cuore quando Lui sta alla porta e bussa, con la delicatezza e l’umiltà di un Pellegrino che non vuole invadere né disturbare, ma solo chiedere ospitalità, non per ricevere qualcosa da mangiare, ma per dare Qualcosa da mangiare: Se Stesso!
Un Pellegrino generoso ed umile che aspetta il nostro Sì pur sapendo che potrebbe oltrepassare quella porta senza nemmeno toccarla.
Ma a Lui serve il nostro Si’, quel sì che è la chiave della nostra salvezza: sì vieni, sì salvami, sì liberami, sì purificami, sì amami, sì scelgo Te!
Un piccolo Si’ che trasforma ed illumina la nostra vita e la restaura e la ricostruisce dalle fondamenta, ridonandole la Grazia perduta e rifiutata e riaprendo le Porte del Regno.
Chi avrebbe mai pensato che un semplice Si’ avrebbe avuto tutto questo potere, che porti in sé tutta questa Grazia, che racchiuda un Mistero così grande che fa la differenza nella qualità della nostra vita!?
Un sì! Un monosillabo! Un’adesione speciale, totale, determinante!
E davanti a tutto questo non ci si può non prostrarsi e rendere grazie: per il perdono del mio peccato, per la sofferenza vissuta per me, per il Suo Amore gratuito e fedele, per la Sua Presenza costante e attenta, premurosa e salvifica… per tutto quello che opera in noi, creature dalla dura cervice e dal cuore perverso!

Ma quanto tutto questo ci tocca veramente?
Quanto siamo coscienti di tutto questo?
Quanto crediamo in tutto questo?
Quanto desideriamo tutto questo?
Quante volte abbiamo ringraziato per tutto questo?
Ecco la domanda allora che stravolge ogni cosa: ma quando il Figlio dell’Uomo verrà sulla Terra, troverà ancora la fede?
Quest’interrogativo è forse il più diretto e il più straziante di tutta la Storia della Salvezza!
Troverà ancora la fede?
La risposta appartiene a noi.
La risposta dipende da noi.
La risposta è tutta nelle nostre mani.
La risposta dovrebbe essere quello stesso SI’ pronunciato dal Figlio dell’Uomo quando il padre Gli ha chiesto di venire in mezzo a noi e di lasciarsi uccidere da noi , per salvare noi.
La risposta dovrebbe essere quello stesso SI’ pronunciato dalla Vergine quando ha accolto nel Suo Grembo il Figlio di Dio insieme a tutto il dolore che i figli degli uomini avrebbero causato a Lui e di conseguenza anche a Lei.
Risultati immagini per cristo che viene immaginiUn Sì che risolverebbe tutto e rimetterebbe tutte le cose al posto giusto per buona pace di tutti.
Ma quel SI’ non c’è.
Quel SI’ fa fatica a venire fuori perché il mondo ci porta ad un’altra risposta, ad un’altra realtà, ad un altro esito: c’è la fede su questa Terra?
Senza entrare in temi escatologici e cristologici che sarebbero troppo grandi per essere trattati in poche righe, la risposta ci viene da un’esperienza personale vissuta in queste ultime settimane, un’esperienza molto semplice, forse anche banale, insignificante, che ci aiuta però a riflettere sulla nostra realtà di fede, ci dà la misura reale della nostra fede
Accade che, in questi ultimi giorni, il mio cellulare sia pieno di messaggi e messaggini contenenti delle brevi storielle: storielle che parlano di pace, di fede, di amicizia, di prossimità, di carità, di ascolto della Voce di Dio… in poche parole di tutto quello che è più caro alla fede cristiana, le nostre buone azioni, i nostri buoni propositi, i nostri buoni pensieri… tutto quello che di buono c’è nel cuore umano… e fin qui… niente da ridire, si tratta di storielle concrete, vissute o inventate, non importa, ma esperienze umane realistiche che fanno riflettere sulla direzione del nostro andare.
Tutto questo, dicevo, ci sta, se può aiutarci a fare una riflessione sulla bontà delle nostre azioni… ben venga, il problema nasce quando alla fine di ogni messaggino c’è una frase conclusiva che stravolge ogni cosa: se credi in questo, se non ti vergogni di questo, manda questo messaggino ad altre nove persone e qualcosa di bello ti accadrà in breve tempo!
Ed allora ogni cosa si infrange: la strumentalizzazione della Parola di Dio passa per ingenui messaggini che ci invitano a dimostrare la nostra fede non facendo quelle opere buone che vengono narrate nel messaggio, ma solo mandando quel messaggio ad altre persone, per non spezzare la catena!
Se la catena dovesse spezzarsi, c’è il rischio che tutto il male del mondo si riversi nella propria vita; se non si obbedisce al comando si interrompe qualcosa di così potente che può cambiare la propria vita; basta un sì perché qualcosa di bello ci accada e basta un no perché la nostra vita vada in frantumi!
La nostra vita, terrena ed eterna, passa per un messaggino che, usando le Parole di Cristo, ci porta verso la più mortale forma di paganesimo ed infima credulonerìa.
La nostra fede non passa per un sì a Dio, ma un sì a diffondere un messaggino che incide sulle nostre emozioni, sulla pochezza della nostra fede, sulla fragilità della nostra esistenza, sul nostro bisogno di Bene e ci fa drammaticamente deviare, ci fa credere che la fede sia fondata sulla paura di non rispondere positivamente a questo invito per evitare che accada qualcosa di brutto nella nostra vita.
La nostra fede passa per un sì alle paure, per un sì all’attaccamento a questo vita, per un sì a chi, nascondendosi sotto la Bontà della fede cristiana, opera perversioni servendosi degli stessi precetti cristiani!
Sottile l’azione, ma drammatiche le conseguenze!
Se la nostra fede è racchiusa in un solo messaggino e legata alla paura di quello che può accadere se non lo rispedisci altre nove volte… allora le conclusioni vengono da sé: quando verrà, troverà ancora la fede!
Tutto quello che la Chiesa propone da millenni, basandosi su esperienze e testimonianze di vita concreta… viene annientato da un messaggino di pochi righi!
La nostra fede dipende dall’adesione ad un invito: sì, l’adesione ad un invito!
La differenza la fa solo l’interlocutore al quale si dice il proprio sì: se al Figlio di Dio che bussa alla porta ed aspetta la nostra risposta sulla nostra disponibilità a diffondere il Suo Vangelo o all’amico che ti riempie il cellulare di storielle condite di emozioni e ti porta a credere che la tua vita dipenda dalla diffusione di un messaggino ???
Sì, l’interrogativo ci sta tutto!
Troverà la fede? E se la troverà, di che tipo sarà? Una fede evangelica o una fede mondana?

Alla fine di un percorso liturgico durato un anno, l’interrogativo è d’obbligo, come a dire: adesso che sai, adesso che hai sperimentato, adesso che hai avuto la possibilità di vivere la Parola proclamata… a che punto è la tua fede?
È successo qualcosa in te, nella tua vita?
Hai riflettuto sulla direzione della tua vita?
Hai detto quel SI’ che cambia la tua vita?
Hai preso sul serio la proposta evangelica?
L’hai messa in pratica nei giorni della tua vita?
Domande che non possono essere contenute in un messaggino sul cellulare e nemmeno in un’intera vita trascorsa pregando e lodando Dio.

La nostra fede (se proprio vogliamo restare sul concreto) sta nel coraggio – ci dice papa Francesco, nel celebrare il Giubileo dei poveri -  di chiedere perdono a tutti i poveri del mondo per tutte le volte che un cristiano ha girato la testa dall’altra parte di fronte ad un bisogno o ad una necessità del fratello!
La differenza sta sempre nell’azione di una mano: se viene stesa per aiutare qualcuno o solo per pigiare un tasto ed essere convinti di aver così messo al sicuro la propria vita, rafforzato la fede e santificato il Nome di Dio!

La fede  veicolata tramite un messaggino è un chiaro segnale dello svuotamento della nostra fede, dell'illusiorietà di questa nostra presunta fede, della pericolosità di una FEDE proclamata e non vissuta, scritta su un cellulare... ma non incisa nel proprio cuore!

giovedì 3 novembre 2016

«Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi;    perché tutti vivono per lui».Lc 20,38
Risorgeremo? Qualcuno dice di no, altri affermano che diventeremo fasci di energie, altri ancora che ci reincarneremo. Noi, credenti in Gesù, invece, ne siamo certi: risorgeremo! luceQuesta è la certezza.
Noi, come quel giovane ragazzo torturato da re Antioco (2Mac 7,11), sappiamo che il nostro corpo ci è stato donato per vivere e far vivere, e ci sarà ridonato, un giorno, carico della sua storia, delle sue ferite, delle sue guarigioni, come corpo risorto, totalmente trasfigurato in Dio.
Ma che cosa accadrà dopo? Come sarà la risurrezione? Come la morte sarà definitivamente vinta? Non lo sappiamo, e sinceramente forse non ci serve neppure saperlo! La risurrezione è l’unico momento della vita di Gesù in cui non ci sono stati testimoni oculari. Anzi, l’unica testimonianza sembrerebbe essere proprio l’assenza di un corpo e il vuoto di un sepolcro. Chi vorrebbe le prove per tutto usa questa mancanza come un’ulteriore prova di debolezza della nostra fede. Ma la fede non è una teoria e, come tale, non va dimostrata, va semplicemente vissuta. E allora, noi che crediamo, viviamola! Smettiamola di fare calcoli sul dopo e iniziamo a vivere da risorti il nostro oggi. Così il nostro corpo, quando risorgerà portando con sé la sua storia, potrà raccontare piccole storie di risurrezione donata.
(da:https://cantalavita.com) 

mercoledì 2 novembre 2016

MARIA REGINA DELLA PACE

    MEDJUGORJE

MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE A MIRJANA - 2 NOVEMBRE 2016


Cari figli, venire a voi e manifestarmi a voi è una grande gioia per il mio Cuore materno.
È un dono di mio Figlio per voi e per altri che verranno. Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo.
Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i  sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere apostoli della preghiera e dell’amore. Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla preghiera, all’amore ed alla fiducia. Mentre mio Figlio guarderà nei vostri cuori, il mio Cuore materno desidera che egli in essi veda fiducia incondizionata e amore. L’amore unito dei miei apostoli vivrà, vincerà e svelerà il male. Figli miei, io sono stata il calice dell’Uomo–Dio, sono stata strumento di Dio. Perciò invito voi, miei apostoli, ad essere calice dell’amore sincero e puro di mio Figlio. Vi invito ad essere uno strumento attraverso il quale tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, che non hanno mai amato, comprenderanno, lo accetteranno e si salveranno.
Vi ringrazio, figli miei!
Mirjana ha riferito che la Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti di devozione portati per essere benedetti ed ha aggiunto che, mentre la Madonna se ne andava, ha visto un calice