''Fammi giustizia'' è il grido della vedova al giudice disonesto. ''Fammi giustizia'' è il grido che più di ogni altro si alza dalla Terra verso il Cielo.
''Fammi giustizia!!!''
Ma che cos'è la giustizia? E che cos'è la preghiera, la supplica che implora giustizia?
Dice Kieregaard che ''La vera preghiera non è quando Dio sta ad ascoltare ciò che noi gli domandiamo; ma quanto l'orante continua a pregare fino a che sia egli colui che ascolta: che ascolta ciò che Dio vuole'' Il nostro pregare a lungo, dunque, serve più a noi che a Dio. Non è Dio che è sordo, ma noi. Siamo sordi a noi stessi. Molte volte chiediamo, chiediamo, chiediamo senza renderci conto di ciò che chiediamo. A volte crediamo di chiedere Giustizia, in realtà è solo orgoglio ferito il nostro, è solo limitazione del nostro agire, impossibilità di agire secondo la nostra volontà, che non sempre è retta, non sempre ciò che desideriamo o crediamo giusto è veramente giusto. Il pregare insistentemente dovrebbe portarci a riflettere su ciò che chiediamo, fino a quando il nostro cuore non si apra all'ascolto del nostro chiedere e si renda conto di ciò che sta veramente chiedendo: è veramente giustizia o è ripicca, vendetta, superbia che fatica a ridimensionarsi? Difficile da dire. Quando qualcuno ci ferisce o ci manca di rispetto, la nostra reazione è pari all'orgoglio posseduto: tanto più siamo orgogliosi di noi stessi, tanto meno accettiamo che qualcuno possa interferire con le nostre decisioni e la nostra volontà. Le nostre richieste di aiuto diventano così una richiesta di complicità da parte di Dio nei nostri confronti: chiediamo a Dio di diventare nostro complice, di schierarsi dalla nostra parte e di vendicare l'affronto ricevuto. Il Signore ascolta. Certo che ci ascolta. E ci ascolta subito, sin dall'inizio. Ma non interviene subito e non interviene come vorremmo. Ci dà tempo affinchè noi, riflettendo su ciò che continuiamo a chiedere, prima o poi capiamo il senso vero della nostra richiesta.
Il suo è un silenzio pedagogico. Come la madre che non risponde al figlio quando si rende conto che la richiesta del figlio è dannosa per se stesso. Il figlio capisce dal silenzio della madre che quella richiesta non va bene, se non riceve risposta è perchè c'è qualcosa che non va in quella richiesta. Esattamente così funziona nei confronti di Dio, Padre amoroso e misericordioso, che ci spinge a riflettere, passato il primo momento di ira o di indignazione, su ciò che chiediamo. Quando siamo arrivati alla giusta conclusione, allora la sua Voce ci chiarisce ogni cosa: ci si accorge che quello che si chiedeva era vendetta e non giustizia, era frutto di ripicca e non di giustizia vera. Il Signore ascolta sempre le nostre richieste ed agisce da Padre Giusto. Il Padre Giusto non dà sempre ragione ai suoi figli solo perchè sono suoi figli e li deve difendere ad oltranza, anche contro la giustizia stessa; il Padre Giusto fa in modo che ogni esperienza sia occasione di crescita e di maturazione, capacità di vero discernimento interiore per capire la provenienza profonda delle nostre richieste. Questo non sempre ci piace, perchè vorremmo che si schierasse dalla nostra parte e basta, senza se e senza ma... Dio è Giustizia, ma non come la giustizia umana, soggetta ai condizionamenti politici, economici, personali..., una giustizia cioè relativa e non universale; la Giustizia di Dio è esercizio di pedagogia, spinta alla crescita, all'entrare in se stessi per cercare le risposte in se stessi, per cercare la verità vera e capire l'inganno subdolo della serpe che, ferita dal comportamento altrui, grida per l'offesa ricevuta. Il tempo della supplica è tempo di riflessione su noi stessi; sbollita la furia, svanita l'ira, si apre un contenzioso con se stessi. Molte volte questo sedersi e ragionare con se stessi è già risposta di giustizia da parte di Dio, è il suo modo per correggere il nostro cuore, è giustizia verso l'ingiustizia del nostro pensare. E' difficile accettare questo, ma la Giustizia di Dio non è un compiacere l'io, quanto un agire secondo la Legge e la Logica di Dio, non sempre facili per noi, ma sicuramente e assolutamente GIUSTE per noi! Ciò non toglie che ci siano richieste di giustizia veraci, opportune e giuste. Il Signore accoglie le loro richieste e dispone ogni cosa secondo tempi e modi che facciano giustizia a chi ha ricevuto offesa o è stato vittima di ingiustizie.
Nella maggior parte dei casi, però, forse va un pò modificato il nostro concetto di giustizia, che spesso è più vicino a quello della vendetta che della vera giustizia.
Il Signore non lascia mai soli.
Il suo orecchio è sempre teso e aperto verso la sua creatura. Al contrario, è la creatura che chiude il suo ascolto alla Voce di Dio e vorrebbe piegarlo al suo concetto di giustizia personale, quella che ci fa giudici implacabili e sceriffi efferati.
Sì, forse dovremmo un attimo riflettere sul concetto di giustizia prima di accusare Dio di ingiustizia, solo perchè non cede alle nostre richieste non sempre giuste e opportune!
Pensiamoci!
Certo, forse il pensarci a volte potrebbe farci un pò male! Ma quel dolore è apertura del cuore al mistero della Giustizia Divina che è Luce che fa fuggire le tenebre in cui s'ingrassa a dismisura il nostro orgoglio che, se ferito, urla e sbraita come un mostro in gabbia! |
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