UN RACCONTO PER L'ESTATE
LETTERA ENCICLICA
DEL SANTO PADRE FRANCESCO
SULLA CURA DELLA CASA COMUNE
V - Una comunione universale
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89. Le creature di questo mondo non possono
essere considerate un bene senza proprietario: « Sono tue, Signore, amante della vita » (Sap
11,26). Questo induce alla convinzione che, essendo
stati creati dallo stesso Padre, noi tutti esseri
dell’universo siamo uniti da legami invisibili
e formiamo una sorta di famiglia universale, una
comunione sublime che ci spinge ad un rispetto
sacro, amorevole e umile. Voglio ricordare che
«Dio ci ha unito tanto strettamente al mondo
che ci circonda, che la desertificazione del suolo
è come una malattia per ciascuno, e possiamo
lamentare l’estinzione di una specie come fosse
una mutilazione ».
90. Questo non significa equiparare tutti gli esseri
viventi e togliere all’essere umano quel valore
peculiare che implica allo stesso tempo una
tremenda responsabilità. E nemmeno comporta
una divinizzazione della terra, che ci priverebbe
della chiamata a collaborare con essa e a proteggere
la sua fragilità. Queste concezioni finirebbero
per creare nuovi squilibri nel tentativo di
fuggire dalla realtà che ci interpella. Si avverte
a volte l’ossessione di negare alla persona umana
qualsiasi preminenza, e si porta avanti una lotta
per le altre specie che non mettiamo in atto per
difendere la pari dignità tra gli esseri umani. Certamente
ci deve preoccupare che gli altri esseri
viventi non siano trattati in modo irresponsabile, ma ci dovrebbero indignare soprattutto le enormi
disuguaglianze che esistono tra di noi, perché
continuiamo a tollerare che alcuni si considerino
più degni di altri. Non ci accorgiamo più che alcuni
si trascinano in una miseria degradante, senza
reali possibilità di miglioramento, mentre altri
non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono,
ostentano con vanità una pretesa superiorità
e lasciano dietro di sé un livello di spreco
tale che sarebbe impossibile generalizzarlo senza
distruggere il pianeta. Continuiamo nei fatti ad
ammettere che alcuni si sentano più umani di altri,
come se fossero nati con maggiori diritti.
91. Non può essere autentico un sentimento
di intima unione con gli altri esseri della natura,
se nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza,
compassione e preoccupazione per gli esseri
umani. È evidente l’incoerenza di chi lotta contro
il traffico di animali a rischio di estinzione, ma
rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di
persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato
a distruggere un altro essere umano che non
gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della
lotta per l’ambiente. Non è un caso che, nel cantico
in cui loda Dio per le creature, san Francesco
aggiunga: «Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke
perdonano per lo tuo amore ». Tutto è collegato.
Per questo si richiede una preoccupazione per
l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri
umani e un costante impegno riguardo ai problemi
della società.
92. D’altra parte, quando il cuore è veramente
aperto a una comunione universale, niente e nessuno
è escluso da tale fraternità. Di conseguenza,
è vero anche che l’indifferenza o la crudeltà verso
le altre creature di questo mondo finiscono sempre
per trasferirsi in qualche modo al trattamento
che riserviamo agli altri esseri umani. Il cuore è
uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare
un animale non tarda a manifestarsi nella relazione
con le altre persone. Ogni maltrattamento
verso qualsiasi creatura « è contrario alla dignità
umana ». Non possiamo considerarci persone
che amano veramente se escludiamo dai nostri
interessi una parte della realtà: «Pace, giustizia
e salvaguardia del creato sono tre questioni del
tutto connesse, che non si potranno separare in
modo da essere trattate singolarmente, a pena di
ricadere nuovamente nel riduzionismo». Tutto
è in relazione, e tutti noi esseri umani siamo uniti
come fratelli e sorelle in un meraviglioso pellegrinaggio,
legati dall’amore che Dio ha per ciascuna
delle sue creature e che ci unisce anche tra
noi, con tenero affetto, al fratello sole, alla sorella
luna, al fratello fiume e alla madre terra.